2 ~ Ricordi
FonteChiara's P.O.V
"Che dici, si ricorderanno di me?"
Il mio tono è mesto, nostalgico, si mescola al venticello che, ribelle, si diverte a guizzare tra le mie zampe, a tuffarsi nei miei occhi.
Una foresta di stelle mi circonda, abbagliandomi con la sua luce soffusa. Il cielo notturno, che sulla terra è oscuro, qui è rischiarato da milioni di astri luminescenti. La pace regna, il silenzio è sovrano. Colpisce le orecchie, solletica i timpani, stringe lo spirito.
È bello, qui.
Ma non tanto quanto lo è quel contatto delicato che si forma quando ci si sfiora, quel formicolio che attraversa la pelle quando si è accarezzati dalla corrente, quel mondo di profumi e sensazioni che mi sono lasciata alle spalle.
Quel mondo a cui hanno detto che tornerò.
Ma quando accadrà?
Quando non sarò più solo un soffio di vento, uno sbuffo di vapore?
"Certo. Non possono dimenticarsi di te, proprio come la notte non può scordarsi del giorno, o il corpo dell'acqua e dell'ossigeno" mormora la felina bianca che mi sta seduta accanto, appoggiandomi la zampa trasparente sulla spalla.
"È davvero così? Eppure, quando moriamo, una notte eterna cala sui nostri occhi, e ci dimentichiamo del giorno. I polmoni scordano l'ossigeno, il nostro corpo non ha più bisogno di acqua" sussurro, abbassando le orecchie.
Se non mi risveglierò, ZampadiCielo troverà un altro amore, ZampadiPassero un'altra amica, ZampadiPerla un altro mentore.
Il tempo continuerà a scorrere senza di me, inesorabile, cancellando il passato, annullando il dolore.
E cosa resterà di me?
Nostalgia, forse.
O magari neanche quella.
Il mio ricordo si disperderà nel vuoto, prima o poi. Morirà, si dissolverà per sempre.
FonteChiara non sarà mai esistita.
Meno di un sussurro. Meno di un'ombra.
Vuoto incolmabile.
La gatta mi osserva dolcemente, appoggiando anche l'altra zampa su di me. Le sue iridi, lucenti come astri, sembrano ancora più profonde. Sono oceani di splendore, pozze d'universo. "Abbi fiducia, FonteChiara. Anche quando non sarai più legata al mondo, quando del tuo spirito non resterà che nebbia, ci sarà sempre qualcuno che conserverà il tuo ricordo."
Sfiora il mio muso con il suo, poi indica il cielo stellato. La luce danza nei suoi occhi. "Guarda in alto, FonteChiara" mormora, la voce rotta.
Obbedisco e vengo abbagliata dall'arena di stelle che mi accoglie. Devo sbattere più volte le palpebre per abituarmi.
"E allora? Sarà anche uno spettacolo magnifico, ma sono solo astri situati a miliardi di chilometri da noi" borbotto, senza capire.
"Ti sbagli, piccola." La coda della gatta si stringe attorno alla mia, e la pace mi invade come un dolce fiume. "Sono ricordi."
"Ricordi?" domando, confusa.
"In ogni stella sta incastonata la memoria di un gatto, per fare in modo che nessuno possa essere dimenticato. Ci sono astri che brillano di più, altri di meno, ma tutti continuano ad ardere come focolari antichi, a illuminare la notte e a portare la gioia. Magari loro si dimenticheranno di te, siamo solo creature mortali, in fondo, ma il cielo recherà impressa in sé la tua storia, fino alla fine dei tempi" sussurra con tono sognante, come se stesse raccontando una leggenda preziosa, ancestrale.
Mi lascio avvolgere dal buio per un istante, per poi tornare a fissare lo spettacolo di bagliori che mi circonda.
Li sento.
I ricordi.
Sussurrano, sibilano, cantano.
Sono fiammelle ardenti, scintille ballerine.
Mi chiamano, mi incoraggiano.
Sorrido: ora so.
So che non sarò mai solo vuota nostalgia.
Sarò memoria.
Sento la stretta alla coda farsi più stretta. "E poi, guarda laggiù, FonteChiara." Il sussurro dell'anima è più flebile, pietoso.
Con le iridi indica una zona più scura del cielo, puntinata da microscopiche macchioline. Paiono lumicini sul punto di spegnersi. Una fitta di tristezza mi stringe il cuore.
Mi sposto a osservare la guerriera, che sospira. "Laggiù, in quell'angolo sperduto e nero, si trovano i ricordi delle anime perdute" bisbiglia.
"Anime perdute? Vuoi dire..."
"I gatti della Foresta Oscura, sì" mi precede lei.
"Ma come è possibile?" domando. "Io credevo che per loro non ci fossero stelle, ma solo ombre eterne e dolore."
"È vero" prosegue. "Infatti le tenebre avvolgono i loro ricordi, cercando di spegnerli. Ma il cielo non lo permette: finché in uno spirito c'è luce, il suo astro continua a brillare e la sua memoria non viene persa."
"Ma come può esserci luce in chi ha commesso tanto male?"
"Tutti, se pentiti, meritano una seconda possibilità, FonteChiara. Chi non la concede è un malvagio" termina, per poi tacere.
Un astro in particolare ha catturato la sua attenzione: immerso nel buio, lotta disperatamente per continuare a brillare, per quanto, ormai, non sia che un fioco baluginio.
"Di chi è quel ricordo laggiù, quello che non smetti di fissare?" chiedo.
Abbassa le orecchie e sospira, le iridi tremolanti simili a pozze d'acqua. "Di tuo padre" sussurra.
Mi sento sprofondare. "D-di... ArtigliodiCardo?" balbetto.
Annuisce con lentezza, senza staccare lo sguardo dalla fragile stella. "È passato così tanto tempo da quando i nostri occhi si sono incrociati per l'ultima volta. Ero giovane, sciocca, non sapevo a cosa stavo andando incontro. Non sapevo che, di lì a poco, l'avrei perso per sempre" mormora. Una piccola goccia si infrange in schizzi di diamante al contatto col terreno.
Tristezza mista a stupore mi stringe il cuore a udire quelle parole. Le vene fremono e lo spirito trema, mentre mi accingo ad afferrare quest'ulteriore verità. "M-MantodiNeve? T-tu sei... MantodiNeve?" balbetto.
Lei annuisce piano. "Lo sono. E tu sei mia figlia. Mia e di ArtigliodiCardo" replica, mentre un'altra lacrima le scivola lungo il muso diafano, splendendo come una stella cadente.
"Tu... io..."
All'improvviso, mi ritrovo senza parole.
È il vento a parlare per me, con la sua voce silenziosa.
Gli occhi della gatta si posano su di me, e ogni dubbio va via.
Ora so perché, ogni volta che mi fissano, quelle iridi brillano d'amore, infondendomi pace e calore.
Ora so perché, ogni volta che li guardo, vedo in essi il riflesso di un sorriso.
Ora so perché, ogni volta che i nostri sguardi si incrociano, centinaia di ricordi mi assalgono impetuosi, cullandomi e trascinandomi allo stesso tempo.
Ora so, non sono più confusa.
Quelli sono gli occhi di mia madre.
Della stessa donna che, un giorno lontano, era uscita dalla porta per non fare più ritorno, abbandonando a un triste destino due inermi ragazzini.
"Io... io..." provo ancora a mormorare, incapace di formulare le parole per la troppa emozione.
Se la mia voce non funziona, lascio che sia la mia anima a guidarmi.
Allungo le zampe verso mia madre e la stringo, incapace di trattenere il pianto. Il suo pelo soffice vibra sotto di me, scosso da brividi di luce.
"Mamma..." bisbiglio, mentre un lieve sorriso mi increspa le labbra.
Ho un padre e una madre.
Una famiglia.
L'ho ritrovata.
E non la lascerò più andare.
~•~•~
Ecco un nuovo capitolo! Mi scuso davvero per l'attesa, ma è stato un periodo davvero pesante. Che ne pensate? FonteChiara ha scoperto l'identità dei suoi genitori, ma riuscirà a risvegliarsi e a tornare alla sua vita? Alla prossima!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top