capitolo 29

ZampadiSpettro stava giocando assieme a Fortuna mentre MezzaLuna era andata a bere al fiume, gli altri cuccioli attaccavano ZannadiPuma e Zampad'Ileo era andato a chiamare CodaBagnata. ZampadiPioggia e L'Azzurra cacciavano mentre ArtigliodiMarmo e WarriorStar facevano i piccioncini chissà dove mentre cercavano qualcosa da mangiare. Il piccino bianco e nero scuoteva le orecchie e annusava l'aria: erano giorni e giorni ormai che Monte e Autunno mostravano al mondo i loro occhi a differenza del fratellino, per questo appunto Zampad'Ileo, preoccupato, era corso alla ricerca dello sciamano per un consiglio.
ZannadiPuma di avvicinò al gatto nero, sorridente, con due cuccioli appesi alla coda: "Ti ho rivalutato: non sei tanto male" lui alzò gli occhi smeraldini al cielo: "Ci è voluto tanto mia cara" la sbeffeggiò ZampadiSpettro. La guerriera intenta a lottare con delle piccole palle di pelo ridacchiò: "Ad ogni modo Fortuna ti deve la vita". A sentire il suo nome il micino miagolò e si avvicinò, barcollando alla gatta, che fece le fusa e gli leccò la minuta testina. Monte emise un debole ringhio giocoso e attaccò il fratello. Immediatamente cominciò una lotta a cui presto si aggiunse anche la sorella. Il garbuglio di pelo e dentini si infilò fra le gambe dell'apprendista nero facendolo precipitare contro "l'amica" (più o meno). Si ritrovarono presto a fare da arena del conflitto fra cuccioli. Alla fine Monte, tutto soddisfatto, ne uscì vincitore.
I due adulti lasciarono i neonati a bisticciare e si allontanarono di qualche metro, pur tenendoli sempre d'occhio: "E quindi tu e Zampad'Ileo...." iniziò l'apprendista, la marrone annuì: "Lui è così buono, dolce, calmo... diversamente da mio fratello ch'è fin troppo sdolcinato, lui mi conpleta e mi assomiglia allo stesso tempo" il gatto nero scosse la coda: "Con questo intendi che tu non sei buona e dolce?" Lei fece un mesto sorriso: "Io sono solo una codarda..." ZampadiSpettro rispose subito, con il suo solito tono rilassato: "Perchè?". ZannadiPuma sospirò, fece per rispondere, scosse la testa ma poi sputò fuori: "Perchè so che se Lui fosse in pericolo non lo aiuterei..." ci fù silenzio. Entrambi sapevano che era vero. Si sentivano solo i gridolini dei tre fratelli che si attaccavano.
ZampadiSpettro alzò lo sguardo. Lo fece anche ZannadiPuma. Il riflesso dei loro occhi insieme era qualcosa di cupo e splendente al con tempo. Poi accadde qualcosa di strano: il gatto nero si avvicinò alla guerriera e la leccò fra le orecchie: "Ci avrei pensato io a lui se avessi potuto" le sussurrò.
Pochi attimi dopo che il battere del cuore accellerò Zampad'Ileo fiondò nella radura, seguito da CodaBagnata (che era andato in giro per qualche giorno alla ricerca di erbe varie). ZannadiPuma strisciò via e corse a salutare i nuovi arrivati.
***
CodaBagnata si avvicinò a Fortuna, il piccolo miagolò un po' contrariato ma le fusa della madre appena tornata lo calmarono. Lo sciamano, con delicatezza, usò una zampa ricoperta da una strana poltiglia per alzare la palpebra. Il piccolo uggiolò e cercò di scappare ma il gatto dorato lo tenne fermo, con estrema gentilezza... ancora un attimo e... e... e niente...
I gatti poterono vedere chiaramente il motivo per cui il cucciolo non avevo scoperto gli occhi: la sua pupilla bianca era più che chiara. Fortuna era cieco.
La madre rimase immobile. Bloccata. Cieco. Non vedeva. Non avrebbe mai visto. Cosa poteva esserci di peggio?! La gatta pianse in silenzio, senza guardare oltre.
Il piccolino, lasciato libero, si avvicinò a lei e le leccò la guancia: "No...pianghere..." disse: "Dove bua?" Chiese poi. La madre tese un debole sorriso: "Sto bene, piccolo..." mormorò: "Solo... mi fa male il cuore..."
***
Fortuna era felice: giocava coi fratelli che non avrebbe mai visto, circondato da alberi che non avrebbe mai visto. ZampadiPioggia faceva fatica a realizzare una cosa simile. La sua mente senza scrupoli non era pronta ad affrontare cose simili. Lei non era mai incappata in situazioni simili eppure... tutti quei sogni che aveva fatto... trovava sempre un gatto cieco ad accoglierla, un gatto cieco di cui non riconosceva il colore del pelo: poteva essere bianco, grigio o rosso o qualunque altra tinta. Quel saggio gatto che le ripeteva sempre di lottare contro i suoi istinti, che poteva essere buona, che poteva amare.
Che strano, si diceva, aver incontrato proprio la proiezione futura di quel cucciolo... le magie del Clan della Stella, evidentemente.

Angolo autrice

Dunque bentornata a me!!! Avete visto che belle notizie in questo capitolo!!! Tanto per dire la frase che dice ZampadiSpettro è fattta appositamente con uno strano tempo verbale u.u al proposito, di lui: cosa ne pensate? E di ZampadiPioggia? Avete ship varie?
Ad ogni modo grazie a tutti per aver letto!!!!

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