capitolo 4

Vedevo solo pelo e artigli. Sferrai con tutte le mie forze un calcio con le zampe posteriori e lacerai profondamente la pancia castana di uno dei due gatti. Un urlo di dolore rieccheggiò nella radura e la presa delle sue zampe si allentò di colpo. Io balzai in piedi ma una pesante figura mi piombò sulle spalle e denti aguzzi affondarono nella mia schiena. Io mi dibattei con tanta forza da buttarla a terra. In un secondo la schiacciai lacerandole la pancia e il muso. In quel momento denti aguzzi mi afferrarono per la collottola trascinandomi a terra. Sentii:"Vattene, finisco io."
"Ok" sentii passi allontanarsi e la gatta si impennò , pronta a colpirmi con i suoi lunghi artigli, ma io, un istante prima, la colpii con gli artigli alla pancia, squarciandola e buttandola a terra. Mentre rotolavamo a terra lacerandoci il manto con le spine e colpendoci con artigli e morsi, sentimmo un ruggito furioso e qualcuno buttò a terra la gatta che era sopra di me. Vidi StellaGrigia sfregiare il muso della guerriera, che fuggì verso il confine. "Stai bene? " mi chiese il mio mentore.
"Sì" dissi rialzandomi zoppicando. "Bene, allora seguimi" disse correndo incontro ai suoi guerrieri che avevano rincorso l'altro gatto fino al confine. I guerrieri si misero in fila, con StellaGrigia in testa e il vice, CodadiNuvola, in coda. Io li seguii e , dopo essermi fermata per prendere il bottino di caccia, presi la strada verso il campo.

Appena uscita dal tunnel di ginestre ZampadiGhiaccio mi balzò incontro facendo le fusa per la gioia e il sollievo. Ci toccammo con delicatezza il naso e stavo per parlare quando sentii qualcuno afferrarmi per la collottola e trascinarmi lontano. Quando mi lasciò andare io alzai gli occhi e vidi mia madre, furiosa, che soffiò:"Che cosa ti è saltato in mente?! Potevi morire!"
"Ma mamma, sono un'apprendista..."
"Non m'interessa !!!!!!"
In quel momento passò StellaGrigia che la interruppe con dolcezza:" Stai tranquilla, me ne occupo io, comunque dovresti essere orgogliosa di tua figlia. "
E mi fece segno di seguirlo. Appena fuori dalla portata d'orecchio di mia madre mi riproverò :" Hai commesso una grave imprudenza, anche se per nobili motivi, devi stare attenta!" Poi sospirò. "Vai da MantodiLava per le ferite e poi prendi qualcosa da mangiare. Domani ti porto a caccia"
"Grazie StellaGrigia" chinai il capo e andai nella tana della sciamana.

Al tramonto uscii dalla tana della sciamana: aveva fermato il sangue con le ragnatele e disinfettato con il tangete. Afferrai un passero e raggiunsi ZampadiTempesta vicino al ceppo degli apprendisti. Dopo aver cenato scambiammo leccate e andammo a dormire, ma non ci riuscivo, ancora sconvolta per l'accaduto.

Angolo autrice: ringrazio tutti i lettori, grazie per i commenti e per i voti. Sentitevi liberi di consigliare sui commenti. Alla prossima parte! :)

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