capitolo 1 (REVISIONATO)
Era una bella giornata delle foglie nuove. Un sole caldo mi illuminava il manto, che sfumava da un delicato color pesca sulle zampe grassocce e sul pelo gonfio intorno al collo e sul petto a un rosso più scuro come delle foglie d'autunno sul muso e sulla schiena. Passai la lingua sulla mia zampetta sulle orecchie, come avevo visto fare ai miei genitori, fusa che mi rimbombavano in gola. Era così rilassante. Mi faceva sentire pulita e grande.
Improvvisamente il mio sguardo cadde su un serpentino grigio che si muoveva lentamente sul terreno. Dimenticata ogni intenzione di rimanere pulita, mi acquattai. Strisciando, mi avvicinai alla mia preda, pronta a balzare. Quando ero a una coda di topo dal mio obbiettivo, mi raccolsi leggermente, prima che le mie zampe posteriori scattassero come quelle di una rana. Il grido di sorpresa, dolore e paura mi disse che avevo centrato il bersaglio, ancora prima di rendermi conto che ero atterrata esattamente sulla coda che era la mia preda.
"Preso!" risi tenendo la presa salda guardando il gattino grigio che stava cercando di liberarsi. Ero decisamente più forte di lui. Improvvisamente però sentii un colpo forte al petto, e tossii spinta via.
"Mi hai dato una testata?" esclamai alzandomi lentamente. Ghiaccio non mi rispose, e mi fu addosso prima che io potessi reagire, le sue zampe spingendo il mio muso a terra.
Rotolammo, io che cercavo di tornare in vantaggio, e sopratutto di togliere quelle zampacce dal mio muso. Finalmente gli diedi un calcio con le zampe posteriori sul ventre chiaro e lo spinsi via . Rotolai sulla pancia e mi alzai scuotendo il pelo, guardandolo fare lo stesso. Stavo per balzare di nuovo quando sentii qualcosa afferrami da dietro il collo. Il miagolio di protesta mi si strozzò in gola quando le mie zampe non toccarono più terra.
"Ehi lasciami!" soffiai dibattendomi. L'odore di chi mi teneva come un topo era familiare, ma non riuscivo a dargli un nome ancora.
Mi pentii della mia esclamazione un momento dopo quando mi sentii tirare verso destra, e poi non avvertii più la presa sulla mia collottola. Tentai di ruotare, di atterrare sulle zampe, ma non ne ebbi il tempo. Un miagolio acuto mi scappò quando il fianco sbattè sulla terra. Rintronata, scossi la testa e il pelo prima di alzare lo sguardo. Un gatto bianco stava di fronte a mio fratello, e mi guardava, la coda alta.
"Una guerriera deve essere sempre pronta a un attacco alle spalle." disse CodadiNuvola facendo le fusa. La mia protesta si spense appena aprii la bocca per parlare. Probabilmente non voleva farmi male di proposito. E comunque non avrebbe ascoltato le mie proteste, visto che se ne stava già andando. Quando il guerriero sparì nella sua tana, il suo pelo bianco che baluginava un'ultima volta prima di venire inghiottito dalle fronde scure, Ghiaccio mi si avvicinò, dandomi un colpetto col naso sul fianco coperto di fili d'erba e terra.
'Tutto bene? " chiese dandomi una leccata amichevole sulla guancia. Risposi al gesto toccandogli il collo con il naso.
" Non preoccuparti. "
Era il tramonto. Guardavo i raggi color del fuoco filtrare attraverso le foglie del nido, mentre mia madre mi leccava il pelo sudicio. Non sembrava arrabbiata, faceva fusa divertite . Ero così felice che VolodiScoiattolo non fosse come mia zia PozzadiFoglia, così precisa e seria. Ghiaccio era accoccolato vicino alle zampe di FiorediBrace, nostro padre. Sorrisi vedendo il gatto rosso, nero e bianco. Sarei diventata come lui un giorno, come mia madre, come mio nonno. Sarei diventata una guerriera eccezionale, con mio fratello. Sarebbero stati orgogliosi di noi.
Era una calma mattinata, il Sole splendeva illuminando l'erba verde chiara. Zampettai al centro della radura, un po' nervosa, sentivo i miei compagni di Clan che mi fissavano. Il mio naso percepiva una marea di odori, tra cui quelli dell'eccitazione di mio fratello e quella di Tempesta, la sua coda castana che si muoveva rapidamente a destra e a sinistra in un modo quasi nervoso.
"Gatti del Clan del Tuono, oggi diamo il benvenuto a tre nuovi apprendisti" ci fece cenno di avvicinarci ancora di più, e il mio cuore fece un balzo. Chissà chi sarebbe stato il mio mentore.
" D'ora in poi questi cuccioli saranno conosciuti come ZampaArdente, ZampadiGhiaccio e ZampadiTempesta.
Io mi occuperò di ZampaArdente, ArtigliodiMora di ZampadiGhiaccio e CodadiNuvola di ZampadiTempesta"
Ci fu un momento di silenzio, e sentii un sussurro, da dietro di me:'Tipico. Nipoti di StelladiFuoco. "
Mi sarei voluta voltare, per vedere chi aveva parlato, ma StellaGrigia balzò giù dalla pietra e mi venne incontro per il tradizionale saluto tra mentore e apprendista. Quando mi alzai leggermente sulle zampe, e i nostri nasi si toccarono, io sarei voluta essere più felice, ma quelle parole mi restarono in mente. Il tono era sprezzante. Non capivo cosa volesse dire, ma il pelo mi si drizzò per la tensione. Anche quando gli altri gatti iniziarono ad acclamarci, e l'assemblea fu sciolta, mi guardai intorno, cercando di capire chi avesse parlato. Fallendo.
Questo era sicuramente un inizio stressante.
Angolo autrice: primo capitolo revisionato! Ma probabilmente cambierò altre cose. Ditemi cosa ne pensate. La trama sarà molto più intricata dell'originale. Spero uscirà bene.
Ciao ragazzi!
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