Lo spirito che vuole cambiare

PanteraNera
"Benvenuta micia domestica."
Rizzo il pelo a quelle parole.
"Scherzavo! Non lo dirò a nessuno."

Apro gli occhi, tranquillamente. Alzo la testa. FalcediLuna dorme tranquilla con il fianco appiccicato al mio. Emette fusa. Beata te che fai dolci sogni...
Mi guardo intorno: il mostro sussulta spesso e le sue zampe emettono un rumore fortissimo. I Bipedi sono seduti ai loro posti, e per ora nessuno di loro ha notato la nostra presenza. Ci siamo sistemate in alto, tra quelli che loro chiamano bagagli.
Fuori sembra buio.
La luna piena si è presentata una volta da quando siamo partite, e probabilmente fra quattordici albe dovrebbe tornare.
Io e FalcediLuna abbiamo corso come il vento, e mai ci siamo stancate o abbiamo desiderato dormire. Più volte abbiamo avuto la stessa possibilità di farci portare da questi veloci mostri.
FalcediLuna mi ha comunque consigliato di dormire: ritiene che con un po' di sonno i semi possano avere ancora più effetto. A me non è mai sembrato, ma qui non so che fare, e quindi ho deciso di dormire.
Sospiro.
MacchiaChiara è stato il mio unico pensiero in questi giorni, con l'aggiunta di Shadow, e poi LucediFuoco e la mia famiglia.
MacchiaChiara è morto, Shadow è morto. MacchiaChiara e Shadow sono morti.
FalcediLuna continua a ripetermi che ora mi proteggono.
A volte, nei miei sogni, sento Shadow ululare, cantando, i suoi passi e i suoi abbai di gioia. E cerca di tranquillizzarmi con una canzone.
Ma MacchiaChiara... Il suo grido rimbomba nella mia testa, l'immagine delle sue zampe che si staccano dalla roccia, e lui che cade, e LaMacchia soddisfatto...
Mi alzo cercando di non disturbare FalcediLuna. Lei è così gentile con me, e io non l'ho mai ringraziata, nemmeno con un sorriso.
In realtà non ho più sorriso. Nemmeno emissioni di fusa.
Ma non ho più mostrato la mia tristezza. Ho un'espressione impassibile, che non lascia trasparire niente.
FalcediLuna è preoccupata, e dice che sembro un fantasma.
Ma tanto che importa? Ora devo trovare la Tenebra e tornare a casa e far tornare tutto come prima. Poi continuerò a vivere...
Una vita senza MacchiaChiara, ma vivrò. E starò sempre con LucediFuoco, perché nessuno deve portarmelo via.
"Tutti si approfittano di te. Perché sei piccola..."
"Ma sono forte."
"È vero. Io ero proprio come te: piccolo, ma potente."
Davanti a me appare lo spirito di un piccolo gatto nero, adulto, con una zampa bianca. Al collo porta un collare, carico di denti animali.
Non l'ho mai visto prima...
"Chi sei?" chiedo con tono autoritario.
"Lo sai bene." risponde lui ghignando. I suoi occhi sono azzurri come il ghiaccio.
Per un attimo mi torna in mente BrinadiFalco, ma non può essere lui.
"Attila?"
Lui annuisce. "Hai paura."
"No." rispondo.
"Ma tu sai che dalla Foresta Oscura noi spiriti malvagi possiamo attaccare i vivi?"
"E il Clan della Stella mi odia così tanto da farmi uccidere dal mio stesso antenato?" rispondo, ancora impassibile "E poi, tu sei sempre stato ateo. Come puoi parlare della Foresta Oscura? Credevo che fossi finito in un limbo fatto di nulla."
"Sono sempre stato nella Foresta Oscura. Ma hai detto bene: ero ateo, e non potevo vedere niente nè muovermi. Però..." si sedette con calma "Durante la battaglia contro il mio fratellastro, io lo uccisi. Ma poi è tornato in vita, e non potevo crederci. E disse di avere nove vite, come gliele aveva concesse il Clan della Stella. Prima che mi uccidesse, le mie idee avevano già iniziato a vacillare. Pian piano, nel limbo, ho iniziato ad accettare l'esistenza di un Clan superiore, e ho iniziato a vedere alberi scuri, e una nebbia rossa sangue, e gatti malvagi. Ma io non mi sono unito a loro, e spesso vago nella foresta da solitario. Ma un giorno, lo spirito di un gatto rosso mi si presentò, dicendo che se avessi capito a fondo e mi fossi pentito, il Clan della Stella mi avrebbe accettato."
"E perché proprio tu?"
"Perché in vita non credevo, e agivo ignorando il codice guerriero. Al contrario degli altri gatti cattivi."
Lo osservo un po'. Quello è il mio antenato. "Il tuo fratellastro?"
"StelladiFuoco..." spiega con un mezzo ringhio.
Drizzo le orecchie, incuriosita. "Lo odi?"
"Mi ha ucciso. Però lui difendeva solo il suo Clan. E io cercavo solo vendetta su StelladiTigre." Mi sorride "Tu non vorresti vendicarti?"
Mi sale un nodo in gola. "È LaMacchia che si è vendicato." Sospiro.
"LucediFuoco si è difeso da FioccoBianco, è stata lei ad attaccare. Ha iniziato StellaCandida."
"No. Ha iniziato StelladiGhiaccio." ribatto.
"I discendenti di StelladiFuoco dalla parte sbagliata. E i miei da quella giusta." dice il nonno con un sorriso d'ammirazione, come quello di un cucciolo "Il fato è incredibile!"
"Ho paura del fato." ammetto.
Attila mi guarda, interessato. Mi si avvicina e mi lecca la guancia con la punta della lingua. Percepisco il suo tocco.
"LaMacchia è orribile. Come lo sono stato io. Ho sbagliato? Sì. Ma perché? Mi sono vendicato di un torto, e mi sembra giusto. Eppure è sbagliato. Ma perché?"
"LaMacchia è cattivo..." mormoro "Shadow è morto invece per colpa dei Bipedi."
"Anche io prima ero un gatto domestico. Quando ero cucciolo. Però... Mi ha sempre attratto la vita randagia. Poi incontrai tre gatti. Una voleva proteggermi, un altro incitava l'attacco, e il più giovane mi colpiva a morte."
Mi siedo, avvicinandomi comunque, curiosa. "E quel gatto era..."
"Penso che all'epoca si chiamasse ZampadiTigre."
"Ed è per quello che ti sei vendicato?"
Lui ghigna. "Esatto. Gli tolsi nove vite in una volta."
Io non cambio espressione. "Non sei stato bravo. Hai ucciso per vendetta, hai minacciato, hai molestato..."
"Parli di Sangue? Oh, PanteraNera... Io sono un po' folle. E mi rendo conto dei miei errori troppo tardi."
"Ma perché sei qui?" chiedo.
"Perché hai bisogno di aiuto." risponde come se fosse ovvio "Vuoi proteggere i tuoi cari, ma sento che c'è una sete di vendetta in te."
Non rispondo, ma distolgo lo sguardo. Non posso diventare come lui. "Non mi serve la vendetta. Mi basta combattere perché lo ritengo giusto, e stare alla larga dai Bipedi."
"I Bipedi ti hanno curata."
"Ma hanno anche ucciso Shadow." faccio estraendo d'istinto gli artigli.
"Vero, mia cara." rimane un attimo in silenzio, poi fa: "PanteraNera..."
"Basta." dico senza scompormi ma con un tono che non ammette repliche "Vattene. Sono stufa di parlare con te."
"Ma io..."
"Sparisci."
"Non posso... Chiedi alla tua amica perché..." dice accorgendosi del mio pelo ritto e indietreggiando. Poi sparisce pian piano, dopo che ho iniziato a seguirlo con schiena
inarcata e aria minacciosa.
Ho fatto paura ad Attila...
"PanteraNera." mi chiama FalcediLuna.
Mi volto, e mi accorgo che mi sta guardando intensamente. "Non sono pazza." dico subito.
"Lo so... L'ho visto anch'io."
Per un attimo l'unico rumore che sentiamo è quello delle grosse zampe del treno.
Alla fine chiedo: "Attila ha un collegamento anche con te?"
"No. Ma il Clan della Stella a volte mi permette di vedere e sentire gli spiriti."
Mi siedo davanti a lei. L'occhio mi sta ballando un po', così cerco di tenerlo calmo. "Perché non può allontanarsi da me?"
FalcediLuna sospira. "Attila sta cercando di pagare i suoi peccati. Per farlo ti guiderà e ti seguirà ovunque. Lui vive in te."

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top

Tags: #warriorcats