La rivelazione di StellaSpedita

CodadiNoce
Apro gli occhi, con la bava alla bocca. Sfumato, accoccolato contro la madre, russa sonoramente. Sbatto gli occhi, portando una zampa al ventre. I miei piccoli hanno fame, e anche io.
Pensando solamente con lo stomaco, mi tiro su, ignorando il lieve giramento di testa, poi esco senza far rumore.
Mi guardo intorno: MantoMoro e MammaAmorevole sono sedute al margine del campo a chiacchierare, con le code intrecciate l'una all'altra. Dai baffi tremanti intuisco che si trattengono dall'emettere fusa.
Dall'altra parte del campo, IlCacciatore cammina qua e là con due guerrieri del Clan del Cielo. Altri gatti sono sicuramente di vedetta sui rami più alti, e altri sotto il campo.
Striscio piano al margine, quasi sicura che non mi becchino.
Ma mentre salto giù, mi sento chiamare.
Arrivo a terra, e vengo raggiunta da IlCacciatore. "Che stai facendo?"
"Ho fame. Non ci sono più prede al campo."
IlCacciatore annuisce. "Sai che una regina deve rimanere a riposo. Per tua fortuna ti ho beccata io. Ti prenderò qualcosa in un attimo. Ora torna su." Detto questo balza via nella notte.
Lo guardo andar via, e sento dire dietro di me: "Non tornerai a dormire, vero?"
Mi volto e supero Artù, accarezzandogli il mento con la coda. "Esatto. Non faccio parte di nessun Clan, quindi non può darmi ordini. So badare a me stessa."
Lui scuote i baffi divertito. "Per tua fortuna qui ci sono io. Ma se ti senti troppo affaticata torna indietro, e caccia vicino alla zona degli umani."
Annuisco sbattendo le palpebre, grata per la sua comprensione.
Mi inoltro tra i cespugli, con il naso in movimento. Sento odore di un topolino, e ne seguo la scia.
Alla luce della luna, vedo il suo profilo stagliarsi contro la base di un cespuglio. Mi acquatto, mi preparo e balzo.
Per un attimo la pancia più gonfia del solito mi impesantisce e cado prima della preda, che salta dalla sorpresa. Ma io rapida allungo la zampa e lo colpisco, per poi ucciderlo con un morso.
Lo gusto tranquilla, poi mi lecco i baffi e continuo, non ancora del tutto sazia.
Perlustro la zona, ma ogni volta che inizio a correre dietro a una preda questa mi sfugge: colpa delle conseguenze della gravidanza.
In breve tutte le prede della zona sanno della mia presenza e si rifugiano nelle loro tane.
Ma io ho fame, e preferisco cacciare per conto mio anzi che farci pensare altri.
Perlustrerò la zona vicino a Settealberi, non mi interessa del pericolo: ho fame.
Arrivo lì con un dolore alle zampe terribile: penso di averle gonfie.
Non mi sono nemmeno resa conto di essere sull'orlo della conca dove i Clan erano soliti riunirsi.
Mi sdraio un attimo per riposare, con il fiatone. Scusate, piccoli miei. Potrei avervi messi in pericolo. Ma che mi è saltato in testa?!
Mi stendo a riflettere: questo posto non sarebbe così male, se non ci fosse questa guerra. Scommetto che se non fosse per StellaCandida e StellaOscura, questo posto sarebbe fantastico.
Tuttavia, non fa molto per me. Preferisco i posti in altitudine, freddi, e vivere e cacciare per conto mio, senza pensare ad altri se non a me stessa e ad Artù.
Tuttavia, i membri di un Clan potrebbero occuparsi anche di me... Ma come ho già detto, non è la vita che chiedo.
Eppure, ed è da un po' che ci penso e...
"Ti assicuro, SguardoGlaciale, che queste foglie sono potentissime." sento dire.
Mi accuccio e sbircio silenziosa da dietro un cespuglio: nella conca ci sono due gatti.
"E come funzionano, NasodiSicomoro?" chiede quello con il pelo più lungo.
L'altro, magro e marroncino, risponde: "Le fai inghiottire ed esse paralizzano il soggetto, e per un bel po'. Il gatto in questione sembra proprio morto, infatti il movimento del dorso durante la respirazione non si coglie. Quei cervelli di topo ci hanno pure creduto!"
SguardoGlaciale rimane serio. "MacchiaChiara è stato fortunato a cadere su quei cespugli."
"Si è procurato molte ferite profonde, ma guarirà. Ma non capisco perché StellaCandida voglia far credere che sia morto: hanno posticipato l'attacco."
"I nostri guerrieri non sono così forti come vogliono far credere. Ritengo che StellaCandida e StellaOscura temano molto i nostri nemici."
L'altro gatto soffia. "Non mi sembra il caso di parlarne così all'aperto."
"Lo stesso allora per MacchiaChiara."
NasodiSicomoro rizza il pelo. "Fosse per me lo lascerei morire lì. È un vero piantagrane. Occupa solo spazio nella mia tana."
"Posso tenerlo d'occhio io se vuoi."
"Mi faresti un favore..."
Trattengo il fiato. Credo di aver sentito abbastanza.
Faccio dietrofront e corro al campo, nonostante la stanchezza: devono salvare MacchiaChiara.

FuriadiPantera
"Grazie, FuriadiPantera." miagola CuordiTifone, tossendo.
"Tutto bene?" faccio preoccupata.
"Sì." risponde lei calmandosi "Ma sono vecchia e non più in forma come un tempo."
In effetti è molto anziana, con il pelo grigio tutto arruffato e non curato. Vorrei chiederle perché non si sposta nella tana degli anziani, ma l'offenderei soltanto.
Esco dalla tana e raggiungo SabbiadelDeserto, che sta mangiando una tortora.
Raccolgo un piccione dalla pila di prede e mi avvicino. "Posso?" chiedo posando la preda.
Lui annuisce, leccandosi i baffi.
Stacco un pezzo di carne e chiedo: "Tua madre?"
"Sta invecchiando troppo presto. La sua mente non è più lucida come un tempo. Penso sia meglio per lei se si sposti tra gli anziani."
"Non è così vecchia. Ma se non c'è alternativa..."
"CuordiTifone non può farci niente. Il Clan della Stella ha voluto così."
Continuo a mangiare, in silenzio. Alla fine mi faccio coraggio e chiedo: "Quando posso tornare a occuparmi dei miei doveri da guerriera?"
Lui si ferma, con lo sguardo fisso sulla tortora, poi risponde brusco: "Non lo so."
"Per favore!" sbotto "Sono passate lune! Ho imparato la lezione!"
"Decide mio padre, non io."
"Puoi parlarci?"
"No."
"Perché? State esagerando. Vi comportate come due cervelli di topo."
SabbiadelDeserto scatta in piedi e mi affronta sul muso, il suo sguardo saettante di rabbia. "È del tuo leader che stai parlando."
"Dunque?"
Rizza il pelo. "Se qui c'è un cervello di topo quello sei tu. Proprio non capisci, vero? Sei una stolta, una cacca di volpe che pensa solo a sé stessa..."
Gli tiro una zampata sul muso, graffiandogli la guancia.
Non reagisce.
Rimaniamo immobili: lui con il muso nascosto, io con le lacrime agli occhi.
"Qui le uniche cacche di volpe siete voi!" gnaulo, correndo via, verso la Conca Sabbiosa.
Mi sdraio lì vicino, singhiozzando.
"Clan della Stella, perché?"
Rimango lì per un po', a ripensare ai bei giorni dell'addestramento.
Mi assopisco e mi risveglio con gli occhi appiccicosi. Me li pulisco e un odore di sangue mi arriva al naso.
Rizzo il pelo e balzo sulle zampe e inizio a seguire la scia, allontanandomi sempre di più dal mio campo.
Eccomi, sono vicinissima.
Estraggo gli artigli, e mi affaccio da dietro un albero.
Lì per terra c'è un gatto giallo a macchie, in preda alla tosse e coperto di sangue.
"StellaSpedita." miagolo sgomenta dopo essermi assicurata che non vi siano nemici.
Mi avvicino al mio leader e lo guardo negli occhi.
Lui mi osserva, sputando sangue. Ha una brutta ferita al collo.
"FuriadiPantera..." fa lui.
Scuoto la testa, spaventata, e poso una zampa sulla ferita per bloccare l'emorragia.
"Devo portarti da CuordiTifone."
"È troppo tardi ormai. Il Clan della Stella penserà a curarmi, mentre la mia penultima vita tornerà a loro."
"Mi dispiace, StellaSpedita. Non ero al campo... Siamo stati attaccati?"
"Invasore. Era uno..." tossisce ancora. "FuriadiPantera... Quando mi risveglierò, sarò un gatto come tutti. Avrò solo una vita. E intendo viverla senza il pensiero dei miei segreti..." Tossisce ancora e mi guarda, poi continua: "Sai che prima di SabbiadelDeserto, io avevo una figlia?"
Scuoto la testa.
"Già. Si chiamava FuriadelCuore. Era una bella gattina nera dalle zampe e dalle orecchie bianche, e una macchia simile a un cuore sul petto. Era la mia apprendista, e l'amavo. Tuttavia, un giorno, commise un errore durante un attacco al Clan della Tenebra..." tossì, e per poco penso che sta per andarsene, ma lui va avanti: "Fummo costretti a fuggire, ed eravamo feriti. Alcuni la accusarono pesantemente, e lei rimase ferita nell'orgoglio. Provai a calmarla, ma finimmo per litigare. Disse che forse il Clan della Tenebra l'avrebbe apprezzata meglio. Lì per lì sbottai dicendole che sarebbe dovuta andarci. Quella stessa sera le chiesi scusa, e sembrava tutto apposto. E invece lei si unì ai nemici, e la persi."
Continuo ad ascoltarlo, persa.
"Stavo così male, e ancora mi sento così. Eppure, quando sei nata tu, le somigliavi tantissimo... E io promisi... Promisi che ti avrei protetta... Che non avrei commesso gli stessi errori. Tu sei come FuriadelCuore, ma tu hai scelto di rimanermi leale. Capisci perché ho dato il suffisso Furia al tuo nome?" Respira flebilmente. "Io ti voglio bene. Sei sempre stata come una figlia per me. Per questo ti ho punita così severamente: mi sono sentito tradito una seconda volta, come se lei lo avesse fatto di nuovo. E volevo tenerti al sicuro, accanto a me." Fa un respiro profondo, tremando, mentre il sangue mi macchia il pelo. "Sei una guerriera formidabile, e mi dispiace averti trattata male..."
"No..." sussurro con un nodo in gola "Tu..."
"Forse volevo solo tenerti stretta al Clan. SabbiadelDeserto è forte e grosso e tu sei così magra... Eppure sei esperta e coraggiosa..."
"Basta, ti prego..." singhiozzo. Sto male a vederlo così.
"Voglio vivere la mia ultima vita allo scoperto. Spero che accetterai i sentimenti che provo per te. Almeno non giudicarmi se ogni volta che ti guardo penso alla mia cucciola..."
"No... Non lo farò."
StellaSpedita fa un mezzo sorriso, poi allunga una zampa per togliere la mia dalla ferita, e posa la testa al suolo, chiudendo gli occhi. E si immobilizza.
Rimango seduta accanto a lui, in attesa che riapra gli occhi. Non resisto, così gli lecco il taglio.
Mi asciugo una lacrima, imprecando contro chi ha causato questo, e contro di me per averlo offeso poco fa.
Dopo pochi battiti di cuore, StellaSpedita fa un respiro profondo.
Il taglio si sta chiudendo, ma rimarrà comunque una brutta cicatrice.
"StellaSpedita..." miagolo.
"Ci sono..." risponde lui riprendendo fiato "Dammi solo un attimo per riprendermi."
Non avrei mai pensato che provasse questi sentimenti per me.
Mio padre è ancora vivo, ma mi fa piacere considerare StellaSpedita come un secondo papà.
Ripenso ai momenti passati con lui durante l'addestramento per diventare guerriera. Ora mi sono più chiari alcuni suoi comportamenti nei miei confronti.
Mi ha sempre trattata bene dopotutto, si prendeva cura di me, mi ha resa più forte...
Forse SabbiadelDeserto è arrabbiato per lo stesso motivo: io sono come una sorella per lui, e deve essere stata dura perdermi.

Una scintilla di determinazione si accende in me.
Scatto in piedi e, seguendo la scia odorosa del nemico, mi avvio verso Settealberi, ignorando il mio leader che mi chiede di tornare indietro.
Entro nella conca strisciando sulla pancia, con tutti i sensi all'erta.
Qualcuno c'è, ma non lo vedo. È qui...
Il cuore mi martella nel petto, le zampe sudano.
Rizzo il pelo e mi volto. Ma qualcuno mi sorprende saltandomi addosso e inchiodandomi con le spalle per terra. Due zampone mi bloccano il petto, quasi impedendomi di respirare.
Guardo negli occhi il mio avversario, ed emetto un gemito di angoscia e sorpresa. "Tu?"
Lui snuda le zanne, con gli occhi lucenti di cattive intenzioni. Apre la bocca, pronto a mordermi il collo. Chiudo gli occhi, troppo debole per togliermelo di dosso.
"Noooooooo!

Autrice
Domanda: pensavate davvero che avrei fatto morire MacchiaChiara? Dopo Shadow soprattutto! Non sono un mostro!
Comunque, come vi è sembrato il capitolo?
Cos'avrà in mente CodadiNoce? Che ne dite di StellaSpedita? E chi ha aggredito il leader e FuriadiPantera?

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