IX

Quella caverna era così vuota e grande per uno come lui, fredda  e per fortuna aveva le sue ali a riscaldarlo, ma quello non era niente in compenso a un letto comodo.
Quasi quasi gli mancava stare da quel porco, ma al contempo il suo fondoschiena implorava pietà per il semplice fatto che aveva passato tutte le notti precedenti al suo servizio, facendogli tutto ciò che voleva. Il biondo se ne stava in quella caverna, ormai era libero e quindi non doveva pensare più a tutto quello che aveva passato, ma sentiva comunque che qualcosa gli mancava. Sentiva un vuoto, ma non era quello della caverna. Il biondo aprì gli occhi, quando qualcosa di freddo e umido gli andò a colpire il naso, lo andò a storcere. Fantastico, quella caverna perdeva pure e aveva anche le ali arruffate a causa dell'umidità. Dove sarebbe potuto nascondersi ? Non poteva ritornare nel posto da dove lo avevano prelevato, Macedonia ormai era divenuta un cumulo di polvere e cadaveri; non c'era nessuna speranza per la guerra. Lui poteva solo partite e andare in una terra molto lontana, ma chi lo avrebbe accolto poi ? Chi era così tanto coraggioso da ospitare in casa un premio di guerra che a sua volta era scappato ? Poi Hawks era anche una persona che reclamava uno spazio aperto e abbastanza grande perché doveva sgranchirsi le ali.
Chi sarebbe mai stato quel pazzo da accoglierlo ?

Aprì gli occhi improvvisamente, aveva fatto un incubo, non ricordava molto ma pensava fosse così siccome si era svegliato di scatto e con il respiro affannato che gli faceva andare il petto su e giù in modo irregolare. Gli occhi di Touya vagarono per le pareti del suo accampamento, alla ricerca di qualche appiglio che non c'era; era da solo, a notte fonda, o almeno era l'unico sveglio per un maledetto incubo. I suoi compagni dormivano sui loro giacigli, così sereni come se a loro non importasse della guerra imminente, lui si mise seduto e si passò le dita sottili tra i capelli corvini. Non riusciva a distogliere i pensieri da quel maledetto uomo uccello. Gli aveva fottuto il cervello con poco, tanto che ormai masturbarsi su di lui era diventato parte della sua routine. Eppure il biondo non aveva fatto nulla di speciale, se non mandargli ogni sorta di maledizioni con la forza del pensiero.
Fece un sospiro, mettendosi sdraiato sul suo giaciglio e maledisse Hawks per il resto dei suoi giorni.

La mattina arrivò presto per entrambi, mentre Touya venne svegliato dalle grida dei soldati che erano pronti alla guerra, Hawks aveva dormito poco ma si era svegliato con i primi raggi del sole che erano filtrati nella caverna e si erano andati a scontrare con l'acqua depositata sul pavimento roccioso di essa, andando a creare così dei giochi di luce che si erano scontarti con il suo viso e lo avevano svegliato. Di solito era un tipo molto mattiniero, ma erano giorni che non si riposava per bene. Decise di uscire da lì e di farsi un bel volo, magari si sarebbe svegliato con tutta quella brezza mattutina che si sarebbe scontrata con il suo viso.
Volò per un po' tra le campagne, guardandosi intorno e vedendo solo terrre desolate colorate di un bel giallo luminoso; somigliava al luogo dove era cresciuto, quel luogo dove veniva considerato un dio ma era diventato una città fantasma. Si stancò subito, forse per il sonno accumulato, e si andò a mettere seduto sotto l'ombra di una grossa quercia. Era tutto così tranquillo che, dalla stanchezza, si addormentò nuovamente all'ombra di essa.

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