"Ora si misurano le extension, si parte per i centri commerciali, si cerca di far ripartire tutto, di riaccendere un blackout senza approfittare un attimo di tutto quel sovraccarico di tecnologie che limitano la vita e ci regala un momento di buio, nessuna luce artificiale solo silenzio. Ora si sta nelle camerette, si hanno le cuffiette e si cammina per strada con la testa per aria o di fronte a una vetrina. Ora si perde tempo con il lavoro perché il tempo è denaro, si cerca di fare l'impossibile in 24 ore arrivando neanche a fare ciò che sarebbe solo necessario, possibile.
Ora si guardano video per capire qualcosa del nuovo referendum che non è chiaro, che non ti fa venire voglia di dare una risposta.
Ora si fanno i grandi gesti, le attese in aeroporto, il peluche enorme, il regalo sotto casa, naturalmente tutto dotato di video e post su Facebook.
Ora si fanno moltissime cose, si riempiono le agende, si corre a destra e a manca, si va sui siti online, si litiga con tanti, si mente a tutti e ci si fida di pochi, si tralasciano le cose importanti e si dà spazio alla futilità.
Ed è in tutto questo che mi chiedo:
Ci sarà mai qualcuno che possa fermare la sua frenetica, immensa e stupida vita per venire in faccia e domandarti: "come stai?"."