the river cafè

Quando Magnus uscì dall'appartamento seguito da Alec, quest'ultimo si trovò più a disagio di pochi attimi prima. Cercando di alleggerire la tensione, lo stregone gli fece qualche domanda per conoscerlo meglio, e per farlo sentire a suo agio.
«Allora Alexander, dimmi qualcosa su di te. Non so quasi niente... a parte che sei uno Shadowhunter, che sei un Lightwood e che sei incredibilmente bello»

Okay, magari dicendo quelle parole non l'aveva aiutato a sentirti meno imbarazzato, ma dopotutto Magnus era fatto così.
Alec arrossì violentemente «Lo pensi davvero? Intendo...» non finì la frase che lo stregone lo interruppe.
«Certo che lo penso, sennò non l'avrei detto» Magnus lo guardò e Alec notò che gli occhi prima verdi ora erano due fessure, come le pupille dei gatti.
«Allora grazie, penso.»
«Pensi troppo Alexander, lasciati andare per una volta.»

Mentre parlavano continuavano a camminare senza accorgersene.
«Mi piace il blu.» sentenziò ad un certo punto lo Shadowhunter «Mi hai detto di dirti qualcosa e mi è venuto in mente solo questo» scrollò le spalle e vide Magnus sorridere debolmente.
«Vieni con me» disse solamente quest'ultimo prendendo la mano di Alec e trascinandolo in un negozio, sotto lo sguardo confuso del Nephilim.
«Che ci facciamo qui?» chiese sempre più confuso Alec.
Magnus semplicemente lo zittì, lasciandolo solo per qualche secondo.
Quando ritornò da lui, in mano aveva una sciarpa azzurra/blu. La mise attorno al collo del Lightwood ammirandolo.

«Ecco fatto, un po' di colore! Tra l'altro ti sta meravigliosamente. Ti risalta gli occhi» batté le mani soddisfatto lo stregone mentre Alec arrossiva con la sciarpa ancora al collo. «Io...» Magnus non gli diede il tempo di parlare che riprese la sciarpa tra le mani e andò a pagarla. Quando ritornò fece la stessa cosa di pochi attimi prima, ovvero la rimise attorno al collo dello Shadowhunter.
Alec se la toccò incredulo, ringraziando timidamente Magnus per il regalo.

«Dove andiamo?» chiese Alec dopo che furono usciti dal negozio.
«Ho prenotato al River Cafè, ho sentito dire che fanno della pasta sublime» sorrise indicando subito dopo un ristorante alla fine della strada.
Entrarono, Alec che ancora si toccava la sciarpa sorridendo appena, e Magnus che gli lanciava delle occhiate compiaciute.
Lo stregone si avvicinò ad un cameriere mentre Alec si guardava intorno.
«Ho una prenotazione, sono Bane, Magnus Bane.» Lo Shadowhunter vide il cameriere annuire e grazie ad una runa fatta prima di uscire riusciva a sentire tutta la conversazione.
«Certo, un tavolo per due giusto?»
«Esatto, sono con questo bel bocconcino» Indicò Alec con un cenno della testa e sorrise come se si stesse vantando di poter uscire con un ragazzo di tale bellezza.
Alec arrossì e si avvicinò quando Magnus gli fece un cenno. Il cameriere li fece accomodare ad un tavolo appartato.

Si sedettero e sfogliarono i menù. «Cosa prendi?» chiese Magnus continuando a leggere tra i piatti del giorno.
Alec scrollò le spalle «Quello che prendi tu, a me va bene tutto.» chiuse il menù e lo riposò sul tavolo.
Notò che alcune persone li fissavano, ma più che altro fissavano Magnus.
Forse per l'abbigliamento bizzarro
Pensò Alec mentre aspettava che lo stregone scegliesse.

«Volete ordinare?» Si avvicinò una ragazza che poteva avere minimo diciassette anni, di piccola statura e con gli occhi da cerbiatto. Alec la guardò e non riuscì a dire se fosse bella, non se ne intendeva molto. Magnus ordinò per entrambi, scegliendo due porzioni di pasta alla carbonara, un piatto vigorosamente italiano, accompagnato da due rispettivi calici di vino rosso.

Durante l'attesa dell'arrivo dei piatti il Nephilim era piuttosto in imbarazzo, cosa non nuova. All'improvviso fece una bizzarra, quanto stupida, domanda allo stregone che lo guardava negli occhi azzurri.
«Io ti piaccio?»
Magnus lo guardò stranito per la domanda inaspettata
«Come scusa?»
«C-Cioè... Scusa v-volevo dire -balbettò arrossendo fino alla punta dei capelli- è che davvero non capisco perché tu abbia preferito uscire con me anziché con... Jace»
Magnus guardò il ragazzo davanti a lui con una espressione abbastanza sconcertata, mista a divertimento.
Appunto, lo stregone rise facendo imbronciare Alec.

«Mi spieghi perché ridi?» continuò a guardare negli occhi verdi Magnus che smettendo di ridere si aggiustò i capelli.
«Perché pensavo che gli Shadowhunters fossero un po' più svegli, certo che mi piaci Alec, sennò non saremmo qui ora. E comunque Jace chi sarebbe?» lo disse con una tale enfasi da far credere che fosse una cosa scontata, per poi rivolgere la domanda con non troppo interesse, in quel momento non gli interessava nessun altro che non fosse Alexander.

«I-io... Per l'Angelo uccidere demoni è più facile -sussurrò distogliendo lo sguardo, al limite dell'imbarazzo- Jace è quello biondo, il mio parabatai.»
Magnus strabuzzò gli occhi, e guardò lo Shadowhunter con uno sguardo che diceva: sei serio?

«Ah sì, quel Trace non è esattamente il mio tipo.» scrollò le spalle sbagliando apposta il nome
«Strano... Pensavo fosse il tipo di chiunque» Alec guardò forse per la prima volta sinceramente Magnus negli occhi, non per qualche secondo ma insistentemente, nemmeno si vergognò, pensava solo alle parole dette dallo stregone, e dal fatto che lui era stato preferito a Jace.

Quello scambio di sguardi insistente fu interrotto dalla cameriera che aveva preso le ordinazioni, e che invece ora stava servendo i piatti. Alec scosse la testa come fosse stato in trans per qualche secondo, senza avere il controllo pieno sulle sue azioni, o sui pensieri.
Quando questa si allontanò, Magnus riprese a fissare Alec.

«Alexander, non ti conosco quasi per niente, eppure ho già capito che persona sei. Non infrangi mai le regole (infatti sono onorato di far parte delle eccezioni!) rispetti ciò che ti viene imposto senza parlare, anche se la maggior parte delle volte lo vorresti tanto. Faresti di tutto per la tua famiglia, da come ho dedotto dal tuo rapporto con Isabelle. Sei insicuro con gli altri e con te stesso, cerchi di nascondere la tua omosessualità a tutti come se fosse uno sbaglio, come se tu fossi uno sbaglio, ma permettimi di darti un consiglio... Segui il tuo cuore una volta ogni tanto, non pensare troppo con la testa, vedrai che non è così male come credi.»

Finito il monologo, Magnus prese la forchetta cominciando ad assaggiare la pasta «Paradisiaca!» commentò, mentre intanto Alec era ancora a bocca aperta per le parole dello stregone.

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