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Capitolo 7

Louis stava dormendo pacificamente, sognando cibo e uomini sexy mezzi nudi che lo nutrivano, quando fu svegliato da un grido al piano inferiore. 

Non sapeva cosa stesse succedendo ed era ancora intontito dal sonno, ma si costrinse ad alzarsi dal letto e cercare di rimanere in piedi. Prese la mazza da baseball per poi aprire lentamente la porta, andando con attenzione al piano inferiore. 

Afferrava la mazza nervoso, ma era pronto a spaccare la faccia dell'invasore. Era inaccettabile che avessero deciso di rubargli in casa proprio quando stava facendo un bel sogno. 

Girò l'angolo e prese un bel respiro prima di saltare dentro il salotto con la mazza. 

"-E poi ho detto che mi sentivo a disagio e sono scappata!" Una ragazza stava singhiozzando, seduta sul divano di Louis, non notava ancora la sua entrata. Il pavimento era ricoperto da fazzoletti. 

Louis arricciò il naso disgustato, non sarebbe stato lui a raccoglierli.

Ma non riusciva completamente a capire cosa stesse succedendo, non capiva perché ci fosse una sconosciuta nel suo salotto che piangeva e davanti a lei ci fosse Harry su una sedia che scriveva su un taccuino sulle ginocchia. 

Louis non capiva cosa stesse succedendo.

"Che cazzo Harry?!" Borbottò Louis, mettendo la mazza sul divano per poi lanciare un'occhiataccia al suo coinquilino indesiderato. 

Harry aveva vissuto nella casa di Louis (sì, era la casa di Louis e se avessi provato a negarlo, ti avrebbe mandato a fanculo) per quasi una settimana e Louis aveva cercato di fare qualunque cosa per evitare il riccio esibizionista, la vista del suo sedere pallido era ancora incisa nella sua memoria. 

Niall gli aveva detto che Harry avrebbe lavorato in casa e Louis non aveva la minima idea di quale fosse il lavoro di Harry e sperava di non doverlo scoprire, ma eccoci qua, Louis stava per scoprirlo per chissà quale ragione. 

Harry sì fermo e alzò lo sguardo su Louis, gli sorrise e lo salutò con la mano.

"Buongiorno Louis!" Lo salutò entusiasta. 

Harry era troppo energico di mattina, ecco un'altra cosa che Louis odiava di lui. 

Incrociò le braccia e tamburellò il piede impazientemente, indicando silenziosamente la ragazza seduta sul divano che piangeva. 

"È Jasmine, una mia cliente. Ho detto agli altri che avrei usato il salotto per le mie sessioni perché tu hai detto che nessuno sconosciuto può entrare in camera," affermò Harry per poi sospirare, guardandolo con aria consapevole. 

Louis lo aveva scritto nel libro delle regole. 

"Sessioni?" Chiese Louis smarrito. 

"Oh giusto, non lo sai. Sono un terapeuta." Harry annuì. 

"Seriamente?" Chiese Louis, non credendo a una singola parola. 

Non c'era modo che quello strambo fosse un terapeuta autorizzato. Cosa stava succedendo al mondo? 

"Vuoi vedere la licenza?" Chiese Harry con un sorrisetto divertito e Louis sentì il sangue bollirgli. 

"No, godetevi la sessione," sbottò. 

Jasmine guardò la conversazione tra i due affascinata.

Louis borbottò, andando in cucina per trovare qualcosa da mangiare, non si sarebbe più messo a dormire. Aprì il frigorifero che non conteneva l'alcool di Niall e fu sorpreso dall'immensa quantità di cibo commestibile nei contenitori da microonde. Avrebbe dovuto ringraziare Liam per essere un bravo coinquilino: cucinava da mangiare, facendo in modo che gli altri non morissero di fame o vivessero con solo cereali e take-away. 

Prese degli spaghetti e li mise nel microonde, aspettando che si scaldassero. Non voleva origliare la conversazione nel salotto, ma i muri della cucina erano sottili. 

"Ascolta, so che vedere il suo fidanzato con un vestito può metterti a disagio, ma lo devi lasciare esplorare. Non vuol dire che non ti ami," spiegò Harry alla ragazza. Louis si incuriosì immediatamente e si avvicinò per ascoltare meglio. 

"Il vestito andava bene, ma poi mi ha chiesto di mettermi uno strap-on per poterlo scopare ed è stato troppo!" 

Louis spalancò lo bocca. 

"Capisco cosa stai dicendo, ma non è un kink particolare. A molti uomini piace anche se non sono gay." 

Cosa stava succedendo? 

"Davvero?" Louis sentì la ragazza piagnucolare con tono incuriosito. 

"Certo, ho molti pazienti che me ne hanno parlato. Ci sono delle donne che si sentono più potenti quando i loro uomini le lasciano dominarli nel letto." 

'Oh mio dio,' pensò Louis

"Credo abbia senso," rispose alla fine la ragazza. 

Harry continuò a spiegare, 

"Dovresti sentirti onorata che il tuo fidanzato si fidi abbastanza da permetterti di conoscere una cosa del genere. Non molti uomini lasciano che il proprio partner sia in controllo del proprio piacere." 

"Non la penso così." 

"È per questo che sono qui, per aiutare te e Mike a esplorare i vostri desideri più profondi e per essere a proprio agio con essi," rispose Harry e Louis percepì il suo sorriso. 

"Grazie, Dr. Styles," disse la ragazza a Harry. 

"Non è un problema, tu e Mike potete iniziare con piccoli passi. Gli ho già spiegato che non deve metterti fretta, un passo alla volta." 

"Grazie mille, sei il migliore. Ti consiglierò ai miei amici." 

"È gentile da parte tua. Dopo una settimana, prenderemo un appuntamento gratis per provare a capire come funziona, va bene?" Le chiese Harry. 

Louis rimase congelato sul posto con la bocca spalancata. Non si aspettava che la seduta andasse in quel modo. Il microonde stava suonando, ma Louis non riusciva a muoversi. 

Sentì parlare ancora Harry e Jasmine mentre andavano verso la porta, probabilmente Harry la stava accompagnando fuori. 

Louis non si mosse per un po' di minuti, ma ritornò alla realtà quando Harry entrò in cucina per prendersi dell'acqua.

La sua schiena era rivolta verso Louis perciò probabilmente non aveva visto la sua espressione sbalordita. 

"Di che cosa diavolo stavate parlando?!" Esplose Louis quando ritrovò la voce. 

"Oh Gesù!" Harry saltò sul posto, non facendo cadere la bottiglia a terra per poco. 

"Mi hai fatto paura," disse Harry, guardandolo sorpreso. 

"Tu mi hai spaventato a morte," rispose Louis, squittendo. 

"Di che cosa stai parlando?" Chiese Harry confuso. 

"Strap on, scopare, controllo sul piacere?" Louis sapeva che la sua voce stesse diventando sempre più acuta, ma non poté fermarla, gli aveva fatto paura. 

Harry iniziò a capire. 

"Oh, stai parlando della seduta?" Chiese, prendendo un sorso d'acqua. Louis cercava di non fissare il modo in cui Harry tenesse la bottiglia. Era troppo presto per avere dei pensieri inappropriati. 

"Certo quella fottuta seduta, cos'altro è successo?!" Rispose Louis, prendendo il cibo dal microonde. 

"Beh, non c'è bisogno di essere così drammatico," sospirò Harry.

"Che tipo di terapista sei?" Non poté non chiedere, all'inizio pensava fosse un fisioterapista o un terapeuta che si occupava dei problemi delle persone. 

"Sono un sessuologo," rispose Harry e fu una tale sorpresa che Louis dovette processare l'informazione. 

Finalmente capì di che cosa stesse parlando Jasmine, ma poi capì anche che sarebbe stato un evento abituale nella sua casa. 

"E mi stai dicendo che farai quelle strane sedute in casa mia ogni giorno?!" 

"Ti avevo detto che avevo bisogno di un luogo privato," affermò con sguardo consapevole. 

Louis si ricordava che glielo avesse detto, ma rimaneva una cosa da pazzi. 

"Ma dovrebbero essere delle confessioni personali che nessuno può ascoltare. I muri sono sottili, Harry!" Gemette Louis, era sicuro ci fosse una legge su questa cosa, sulla privacy o altro. 

"Chiedo sempre se va bene e loro accettano," spiegò Harry, sollevando un sopracciglio e aspettandosi un'altra risposta drammatica. 

"Oh mio dio, stai conducendo delle strane sedute sessuali in casa mia," boccheggiò Louis dopo aver realizzato. 

"Continua a essere legalmente mia," canticchiò Harry. 

"Sta' zitto," sbottò Louis e prese una forchettata di spaghetti. 

Non avrebbe iniziato una discussione con Harry a stomaco vuoto.

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Louis fissò arrabbiato la soglia della porta. Lui, Biscotto e Niall erano sui gradini perché il salotto era occupato. 

Come si permetteva Harry a lasciare Louis fuori dal salotto? 

"Lo vedi Niall? Che faccia tosta," borbottò Louis, guardando Harry ridere con un cliente. 

"In realtà lo trovo divertente. A volte mi piace sedermi e ascoltare i kink delle persone," rispose Niall, continuando a scrivere sul computer. Aveva una scadenza per il giorno successivo, ma non sembrava molto preoccupato. 

"Cosa?" Louis si girò verso di lui, fissandolo come se avesse detto qualcosa di stupido. 

Secondo lui, lo era. 

"Sai che ci sono molti ragazzi a cui piace l'idea che un vampiro gli succhi il sangue?" Disse Niall, smettendo di guardare il portatile per condividere il pensiero. 

Louis fece una faccia disgustata. 

"Oh mio dio, non dirmelo. È ripugnante." 

A Niall non importava mettere a disagio Louis perciò continuò. 

"A volte mi chiedo se ho qualche perversione sconosciuta. Ho una seduta con Harry la prossima settimana," affermò con un'alzata di spalle. 

"Niall, che cazzo?!" Boccheggiò. 

"È davvero un bravo sessuologo, Louis," spiegò Niall. 

"Non voglio saperlo," gemette Louis, cercando di non pensare ai problemi di vita sessuale del suo amico. 

Il dolore per la confessione di Niall fu interrotto da Liam che andava al piano superiore. Louis credeva fosse a lavoro non a casa. 

"Liam?" Chiese confuso quando lo vide. 

"Ciao Louis." Gli sorrise Liam. 

"Che ci fai a casa così presto? Hai già finito il turno?" Chiese, di solito non era a casa a quell'ora. 

Liam ridacchiò e cercò di passare tra Louis e Niall. Avevano monopolizzato le scale. 

"Oh no, ho deciso di prendere un giorno di ferie. Ho preso un appuntamento da Harry," spiegò Liam una volta che riuscì a passare.

"Anche tu?!"Gridò Louis. Non poteva credere che Liam, il dolce e innocente stripper, si fosse immischiato in quelle cose sessuali senza senso. 

"Cosa?" Chiese Liam, non capendo. 

"Posso venire ad ascoltare?" Chiese eccitato Niall, sollevando lo sguardo dal computer per guardare Liam. 

"Uh certo Niall," rispose incerto Liam. 

Louis decide di alzarsi perché aveva sentito abbastanza. 

"Porca troia, esco per un drink," mormorò, andando al piano superiore per cambiarsi. 

Aveva bisogno di uscire e di dimenticare quella conversazione. 

"Perché uscire? Ci sono tantissime birre nel mio frigo," disse Niall. 

"Mi vado ad ubriacare, addio," mormorò Louis, sbattendo la porta.

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Louis decise di andare al bar e fu felice che non fosse pieno come si aspettava. 

Beh, perché avrebbe dovuto esserlo? Era domenica sera e nessuna persona ragionevole sarebbe andata a bere sapendo che avrebbe dovuto lavorare il giorno dopo, ma a Louis non importava. 

Entrò dopo che il buttafuori gli fece cenno e andò direttamente verso il bar per ordinare del whiskey. Il barista glielo preparò velocemente, glielo diede e Louis ringraziò. Lo bevve lentamente mentre perlustrava il bar, cercando qualcuno bello da togliere il respiro, oppure glielo avrebbe tolto lui, comunque Louis aveva bisogno di fare sesso. 

Un ragazzo catturò l'attenzione di Louis, ma il desiderio se ne andò via e il bisogno di bere aumentò. Il bisogno di sbronzarsi fu causato dall'ex di Louis, Kyle. 

Kyle che era uno stronzo e aveva un ragazzo biondo sulle ginocchia. Si stavano succhiando la faccia a vicenda. Louis era disgustato, ma allo stesso tempo sentì una coltellata al petto. Ovviamente Kyle non aveva provato la stessa solitudine che aveva provato Louis. A lui bastava scopare qualsiasi cosa con un buco. 

Era davvero un coglione, Louis avrebbe dovuto dargli una medaglia. 

Spostò immediatamente lo sguardo e ordinò uno shottino. Non voleva sembrare patetico e passare la serata a guardare il suo ex scopare qualcuno in pubblico. 

Il barista gli diede il suo drink. Louis stava per berlo quando una mano apparì dal nulla per fermarlo. 

Louis si fermò e si girò verso il proprietario di quelle manone cattive, era pronto a dirgliene quattro, ma le parole gli morirono in gola quando vide il riccio. 

"Non dovresti bere tanto, domani devi lavorare," lo sgridò Harry, accigliato. 

Louis lo fissò, non capendo da dove diavolo fosse spuntato. Quando processò gli eventi, cacciò le mani di Harry su di lui e gli lanciò un'occhiattaccia. 

"Che cazzo Styles, da dove sei arrivato e perché sei qui?" Sibilò arrabbiato. 

Voleva sbronzarsi e Harry non aveva il diritto di fermarlo. A quanto pare era un ragazzo ostinato perché fermava Louis ogni volta che provava a bere. 

Louis stava per litigare con Harry, ma poi apparirono anche Niall, Liam e Zayn e Louis capì che oh, erano tutti là e Harry non lo stava stalkerando. 

"Cosa ci fate qua?" Chiese Louis confuso. 

"Mi avevi detto che volevi ubriacarti e avrei dovuto supportarti al posto di ascoltare Liam che spiegava la sua vita sessuale," spiegò Niall in tono di scuse. 

"Niall!" Strillò Liam imbarazzato. 

Zayn lo guardò incuriosito, Louis sospettava che non sapesse cosa stesse succedendo in casa, lo invidiava. Gli sarebbe piaciuto non conoscere quelle strane cose sessuali, ma non era stato risparmiato. 

"Potete fare quello che volete, ma lasciatemi bere in pace, per favore," gemette Louis e lanciò un'occhiataccia infastidita a Harry che gli sorrise dolcemente prima di fermarlo. 

"Se continui, ti tiro un pugno Styles," lo minacciò. 

Harry fece spallucce e si sedette vicino a lui. 

Attirò l'attenzione del barista e ordinò una serie di drink con nomi strani. Gli altri fecero lo stesso perché non potevano fermare Louis quando era in missione, perciò decisero di ubriacarsi insieme. 

"Anche i tuoi drink hanno nomi strani. Non puoi ordinare delle bevande normali?" 

"Vita mia, regole mie." 

"Stupido hippie." 

La nottata andò così: Louis beveva i suoi shottini e Harry sorseggiava delicatamente i suoi. Louis voleva alzare gli occhi al cielo, ma lo stava già facendo ogni volta che Harry faceva una battuta. 

"Louis, toc toc." Harry fece una risatina, era già alticcio e Louis non stava meglio. 

"Perché sei così strano?" Sospirò Louis. 

"Dovresti dire 'chi è?'" Fece il broncio Harry e Louis sbuffò perché era troppo grande per fare il broncio. 

"Chi cazzo è, Harry?" Mormorò Louis, arrendendosi. 

"Una mucca impaziente," rispose Harry con un sorrisetto e lo sguardo ansioso. 

"Una mucca impaz-" Disse Louis, ma fu interrotto da Harry. 

"MUUUU!" Urlò Harry eccitato. 

Louis lo fissò come se gli fosse spuntata una seconda testa. 

"Cosa?" 

"Non l'hai capita? È una mucca impaziente e non ti ho lasciato finire perché è impaziente e-" 

Louis gli mise una mano davanti alla faccia per interromperlo. 

"Sta' zitto Harry." 

Louis decise di cercare gli altri, prima stavano bevendo insieme, ma poi erano scomparsi. Aveva bisogno di compagnia migliore di Harry. 

Vide Niall ballare con una ragazza quindi no. Provò a cercare Zayn perché sicuramente avrebbe passato del tempo con lui. Louis lo trovò, ma era con Liam. Ovvio che fosse con Liam. Erano in un angolo a parlare. Louis non aveva il coraggio di interromperli ed essere il terzo incomodo perciò sarebbe rimasto con Harry. 

"Ho bisogno di fare la pipì." 

"Allora vai Harry, non devi chiedermi il permesso." 

Harry ridacchiò un'altra volta prima di andarsene verso il bagno. Louis non era davvero ubriaco, forse un po' alticcio. Harry gli impediva di bere i drink troppo pesanti, ma gli lasciava bere i drink più leggeri. 

Non si era immaginato la serata così, ma Harry aveva ragione; il giorno dopo doveva lavorare e i postumi lo avrebbero rallentato. Eleanor forse gli avrebbe tagliato la testa, aveva già usato i giorni di malattia e anche se erano amici, lo avrebbe licenziato. 

"Louis?" 

Louis borbottò una maledizione e sperò che la sua mente gli stesse giocando un brutto scherzo. Non stava succedendo davvero. Kyle era apparso alla sua destra con lo stesso biondo con cui prima si stava scambiando le tonsille. Aveva un ghigno in faccia e Louis era tentato di lanciargli il drink alla frutta di Harry in faccia. 

"È bello vederti qui, solo," disse la parola 'solo' lentamente, cercando di far capire qualcosa. Louis era incazzato. 

"Preferisco stare da solo che avere qualunque malattia lui abbia," rispose indicando il biondo. Louis sospettava fosse o ubriaco o fatto. 

"Aw, sei geloso?" Lo prese in giro Kyle. 

Louis finse di vomitare e si girò da un'altra parte. Voleva ignorarlo perché non si meritava la sua attenzione. 

"Non puoi comportarti da onnipotente quando la verità è che probabilmente non hai trovato nessuno dopo di me. Dillo, scusati e ti riprenderò," disse Kyle. Louis si girò a guardarlo, aveva spinto di lato il biondo, lasciando che se ne andasse in giro ubriaco.

Era arrabbiato per il modo in cui Kyle aveva mandato via così facilmente quel ragazzo. Louis ebbe il vago ricordo di quel vile animale che faceva la stessa cosa con lui. 

"Non hai nessuna decenza?" 

Era pronto a tirargli un pugno. 

"Non fare il difficile, piccolo, sai che sono l'unico che ti può sopportare." 

"Che cazzo stai dicendo?!" 

"Siamo sinceri, volevi una famiglia, ma fai schifo a cucinare, sei pigro, egocentrico e drammatico. Per non menzionare il fatto che hai smesso di andare in palestra. Eravamo bravi a letto prima che tu diventassi nella norma e noioso." 

Louis non sapeva da dove fosse partito tutto questo, sapeva che Kyle volesse infastidirlo, ma avrebbe mentito se avesse detto che non faceva male. 

"Sta zitto," sibilò. 

Kyle rise. Louis ripensò alle sue parole, voleva arrabbiarsi ma all'improvviso si sentì troppo insicuro e non sapeva come reagire. 

"Puoi ripetere le cose senza senso che hai appena detto?" Rispose una voce roca al posto suo, Louis la riconobbe subito.

"Harry," disse, girandosi per vederlo fissare Kyle con uno sguardo cupo. 

"E tu chi saresti?" Disse Kyle dopo averlo squadrato dalla testa ai piedi. 

Louis si sentì immediatamente arrabbiato alla reazione lussuriosa di Kyle nei confronti di Harry. Stava indossando una camicia hawaiana che mostrava più petto del necessario e Kyle lo stava guardando da troppo tempo. 

Louis era furioso, ma prima che potesse urlargli contro, Harry lo batté sul tempo. 

"Sono il fidanzato di Louis." 

Louis fissò Harry, si poteva capire dalla sua espressione che non se lo aspettasse. 

"Non è vero, è impossibile che Louis sia finito con una persona attraente." Ghignò Kyle e Louis si girò per lanciargli un'occhiata carica d'odio. 

Come si permetteva?

"Beh, la cosa divertente è che sei tu quello rimasto solo ora. Forse è meglio che tu corra dal biondo prima che sia abbastanza sobrio da non riuscire a guardarti in faccia," spiegò lentamente Harry, sembrava serio ma il tono era derisorio. Il cipiglio sulla sua faccia non se n'era ancora andato e Louis era sorpreso che Harry avesse un'espressione diversa dal sorriso o dal suo fastidioso ghigno. 

Quell'espressione faceva rabbrividire Louis. 

Kyle non disse nulla prima di andare via, lasciando Louis senza parole. Non sapeva cosa fosse successo e se fosse vero che Harry lo avesse difeso. 

Harry si sedette e sorrise a Louis, come se non fosse successo niente, come se non avesse appena detto al suo ex ragazzo di avere una relazione con Louis. 

"Scusami se ci ho messo tanto, ma mi sono perso," spiegò con tono di scuse. 

Louis lo osservò, non capendo più niente. 

"Allora, toc toc?" Sorrise Harry dopo aver preso un sorso del suo drink. 

"Chi è?" Disse in maniera automatica Louis.

"Oh oh?" Sorrise Harry. 

Louis si accigliò. 

"Oh oh chi?" 

"Sai, dovresti migliore la tua imitazione di Babbo Natale," rispose serio, ma poi scoppiò a ridere. 

"Oh mio dio, sei un idiota." Louis non riuscì a trattenere le risate. 

Ormai l'incontro con Kyle era stato dimenticato e sostituito con dei ricci, degli occhi verdi e delle battute stupide.

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