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Capitolo 23
Louis fu svegliato dal telefono che iniziò a vibrare sotto di lui.
I suoi occhi vagarono per la stanza cercando la fonte che lo aveva svegliato ma vide soltanto Liam che dormiva su una delle sedie, abbastanza scomodo se poteva aggiungere.
Per un breve attimo, si era quasi dimenticato quello che stava succedendo o dove fosse finché non capì che era lì dopo una presunta aggressione.
Si ricordò di aver parlato con Harry prima al telefono che lo aveva informato che sarebbero tornati un po' più tardi rispetto a quello che si aspettavano perché Jonah stava negando le accuse.
Stavano aspettando l'avvocato di Jonah prima che potessero procedere a fare rapporto in modo che potesse finire in prigione.
Louis aveva deciso che fosse meglio dormire al posto di aspettare i risultati e ora era stato bruscamente svegliato dal telefono.
Lo prese contro voglia e sobbalzò silenziosamente quando la forte luce gli colpì gli occhi. Gli smartphone sono utili ma possono essere proprio degli stronzi.
La suoneria stava continuando a suonare finché non smise. Pensò che fosse Harry che voleva controllare come stesse, ma vide che le varie chiamate perse erano di un numero non salvato.
Aveva intenzione di ignorarlo ma decise di aprire i messaggi per controllare se Harry avesse degli aggiornamenti ma gli arrivò un nuovo messaggio.
Lo controllò e sentì il suo cuore fermarsi dopo aver letto.
'Incontrami a casa tua o lui muore.'
Poi non ricevette niente. Louis si sentì agitato perché il messaggio sembrava minaccioso ma di chi stava parlando?
Era uno dei ragazzi?
Era Harry?
Cercò di chiamare ma finì col parlare con un messaggio preregistrato che gli diceva che il numero non esisteva.
Louis non sapeva se fosse vero o se qualcuno lo stesse prendendo in giro perché Harry gli aveva detto qualcosa sul fatto che Jonah fosse sotto custodia ma non lo aveva sentito da quando si erano parlati l'ultima volta.
Non gli aveva neanche inviato un messaggio.
Decise di chiamare Harry.
Louis aspettò senza fiato mentre il suo telefono suonava e pregò a chiunque lo stesse ascoltando di far rispondere Harry.
Non successe.
Louis provò numerose volte, ma Harry non rispondeva, andava direttamente alla segreteria.
Fissava il vuoto mentre ascoltava la voce preregistrata di Harry.
'Ehi uhm... Sono Harry! Ciao! Non sono al telefono ora perciò ti ricontatterò presto ciaoo!'
Louis si sentì all'improvviso paralizzato, la sua mente gli mostrava diversi scenari su quello che poteva essere successo al suo caro dolce Harry. Tutte cose contorte che quello stalker pazzo avrebbe potuto fargli, il dolore che poteva infliggergli.
Era troppo occupato a evocare scenari nella sua testa che non si accorse che Liam si era svegliato.
"Louis, c'è qualcosa che non va?" Chiese Liam dopo aver notato che Louis fosse sveglio e fosse abbastanza pallido.
"Non sta rispondendo, gracchiò Louis mentre cercava di mandare via le lacrime, continuava a chiamare Harry sperando che in qualche modo potesse rispondere.
"Cosa? Chi non sta rispondendo?" Chiese Liam confuso.
"Harry non sta rispondendo," gli disse Louis prima di far cadere le braccia sui fianchi mentre la sua mente continuava a mostrargli un milione di scenari.
"Deve essere impegnato, calmati," disse Liam in panico mentre guardava il suo amico impazzire.
"Non posso, Liam," sibilò Louis, non volendo davvero buttare tutte le sue frustrazioni addosso a Liam ma era in bilico e sapeva dovesse fare qualcosa prima che fosse troppo tardi.
"Cosa? Che succede?" Chiese Liam preoccupato.
"Questo?" Louis aprì il messaggio e lo mostrò a Liam.
Un messaggio semplice che aveva causato una profonda paura in Louis.
"Cosa? Chi te lo ha mandato?" Chiese Liam con gli occhi spalancati e un po' turbato per il messaggio mandato a Louis.
"Non lo so." Louis scosse la testa e decise di lasciare finalmente quel dannato ospedale.
"Aspetta, fammi chiamare Zayn." Liam prese velocemente il telefono. Le sue mani tremavano mentre faceva il numero di Zayn.
"Fallo tu," mormorò Louis mentre fissava l'ago nella sua pelle.
Si sentiva un po' frastornato all'idea di toglierlo da solo ma pensare a quello che sarebbe successo a Harry glielo fece fare senza neanche sbattere ciglio.
"Cazzo," disse piano mentre un po' di gocce di sangue caddero sul letto.
Forse è un po' drammatico.
"Liam?" Louis poi si girò verso il suo amico che era pallido come lui.
"Non risponde neanche lui." Liam parlò così piano che Louis faticò a capire.
"È così fuori di testa?" Borbottò Louis mentre lentamente andò verso i suoi vestiti.
Aveva bisogno di togliersi quello stupido camice da ospedale, sapeva che Harry gli avesse portato dei vestiti puliti che poteva mettersi una volta che poteva uscire.
"Aspetta, fammi provare a chiamare Niall," disse Liam, non arrendendosi ancora.
"Ho provato anch'io," sospirò Louis mentre la sua mente pensò al suo amico biondo.
Sperava che anche lui stesse bene.
Cazzo, sperava che tutti fossero al sicuro.
"Merda, che diavolo sta succedendo? La polizia non ha detto che Jonah era già sotto custodia?" La voce di Liam si alzò un po', la rabbia iniziò a uscire al pensiero che i suoi amici e il suo Zayn fossero in pericolo.
"Dovrei andare," disse Louis dopo essersi messo con successo la maglietta.
Liam era troppo impegnato a chiamare i suoi amici che non si era accorto che Louis si fosse preparato da solo.
"Cosa?! Sei pazzo? Non ci andrai," ordinò serio, non c'era modo che glielo lasciasse fare.
Minaccia o no, era una situazione molto pericolosa.
"Non discuterò su questo Liam," sbottò Louis quando Liam cercò di prendergli le scarpe.
"Louis, che diavolo?! Dovremmo chiamare la polizia!" Ribatté Liam mentre Louis cercava di riprendersi le scarpe.
Se Liam non avrebbe cooperato, Louis se ne sarebbe andato via senza scarpe.
"Non hai letto? Lo ucciderà! E se fosse Zayn?" Gli disse serio Louis.
Liam sbiancò.
Non era sua intenzione preoccupare Liam o fargli venire un infarto ma non potevano cancellare il fatto che i loro amici non potevano essere contattati e che li avevano minacciati.
"Vengo con te," disse alla fine Liam prima di aiutare Louis a mettersi le scarpe.
"Liam." Louis cercò di interromperlo ma Liam lo fermò muovendo una scarpa davanti al suo viso.
"No, o stai qui o vengo con te," gli disse con un'occhiataccia.
Prima Louis non credeva davvero che Liam potesse essere spaventoso ma guardatelo ora.
"Va bene! Ma devi portarmi lontano da casa e poi entrare di nascosto dal retro va bene?!" Louis sbuffò e lasciò che Liam gli allacciasse le scarpe.
"Merda, va bene, andiamo," disse Liam prima di alzarsi e prendere le sue cose.
"Se non fosse una situazione seria, ti chiederei da dove provengono tutte queste parolacce," gli fece notare Louis mentre uscivano di nascosto.
Se avessero visto Louis uscire senza l'approvazione del dottore, avrebbero causato ancora più ritardi per l'effettuazione del loro piano.
"Anch'io," sospirò Liam triste.
"Va bene, andiamo a salvare i nostri fidanzati e Niall," disse Louis dopo essere riusciti a lasciare l'ospedale.
"Aiutaci dio," pregò Liam mentre correvano verso la macchina.
Sperando per il meglio ma aspettandosi il peggio.
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Louis fissò la strada famigliare che portava alla sua casa, il suo cuore stava battendo velocemente dentro al petto e i suoi palmi iniziarono a diventare davvero sudati ed era disgustoso.
Questo era uno dei momenti più spaventosi della sua vita.
"Puoi lasciarmi qui, Liam," disse Louis a bassa voce per cercare di non rompere il silenzio soffocante che si era creato.
Liam aveva guidato lentamente come suo solito ma lo sguardo sul suo viso sembrava dire che stesse guidando per la loro vita che per il momento, era vero.
"Sei sicuro?" Chiese Liam preoccupato.
Era diviso tra andarsene, proteggere Louis e fare quello che avevano pianificato inizialmente perché una vita era in pericolo.
"Starò bene. So che è un'idea molto stupida e ho guardato abbastanza film da saperlo," sospirò Louis prima di chiudersi la giacca fino in cima e coprirsi la testa con il cappuccio, era troppo grande su di lui.
Cercò di non romperla perché era di Harry e aveva il suo odore perciò Louis si sarebbe maledetto se avesse lasciato qualcuno ferirlo.
"Dovrei chiamare la polizia?" Chiese Liam quando Louis aprì finalmente la portiera per andarsene.
"Dovresti." Louis annuì torvamente.
Il messaggio diceva che doveva venire da solo, tecnicamente è solo, la polizia sarebbe arrivata dopo.
"Fa attenzione Louis. Parcheggio la macchina da qualche parte e ti seguo appena posso," affermò Liam mentre guardava Louis accigliato con i suoi occhi da cucciolo.
"Grazie." Louis cercò di rassicurarlo sorridendo ma probabilmente sembrava una smorfia.
Louis andò via dopo questo e Louis poté soltanto pregare tra sé. I suoi piedi iniziarono ad andare verso casa sua, il posto che riteneva casa era ora un posto terribile.
Avrebbe dovuto bruciare quella dannata casa.
Arrivò alla porta e rimase lì per un po' di minuti, chiedendosi chi ci fosse dall'altra parte.
Poi con uno sguardo vuoto fissò il sistema di sicurezza disattivato, voleva strozzarsi per aver insistito con Niall per disattivarlo perché era solo una seccatura.
Era davvero colpa sua.
Perciò non c'era nient'altro da fare ma affrontarlo e sperava che potessero uscirne tutti vivi.
Una bella illusione.
Louis entrò in casa e cercò di mantenere la guardia alta, ma era tutto buio. Le luci erano spente ed era stranamente silenzioso.
Questo era esattamente il tipo di scena dove qualcuno sarebbe finito morto e Louis probabilmente sarebbe diventato un fantasma e avrebbe infestato quella stupida casona.
Avrebbe dovuto prendere un bungalow.
Camminò con attenzione verso il salotto e accese le luci, per ora non percepiva nessuno in casa e stava iniziando a pensare che probabilmente fosse stato uno scherzo malato e tutti erano sani e salvi.
Louis poteva sentire il suo respiro calmarsi mentre andava verso l'interruttore, sentendosi più sollevato.
Accese la luce.
"Benvenuto a casa tesoro!" Qualcuno lo salutò vicino, facendolo saltare per la paura per poi cadere sulle ginocchia inciampando a causa di un piede.
Louis gemette per il dolore, non era stata una bella caduta.
"Cosa?!" Gemette confuso mentre cercava di sedersi ma sentiva un dolore intenso alla caviglia sinistra e grazie alla sua fortuna, probabilmente poteva essersi slogata.
Come cazzo poteva correre ora?
Ci fu una forte risata, sembrava famigliare e Louis si era quasi dimenticato che ci fosse qualcuno in casa. Velocemente guardò alla sua sinistra per vedere chi fosse e quasi sentì il suo cuore cedere quando vide il viso famigliare.
"Merda! Eri tu!" Ruggì arrabbiato Louis mentre riconobbe i capelli biondi e il viso fastidioso del suo ex ragazzo.
Era Kyle.
"Sorpresa!" Kyle rise in maniera folle come se Louis gli avesse detto una battuta divertente.
Louis cercò di mettersi in piedi così non sarebbe stato patetico mentre Kyle si scompisciava dalle risata, Louis iniziò a pensare che quell'uomo avesse perso la ragione e fosse diventato completamente pazzo.
Ma la risata si interruppe immediatamente e Kyle iniziò a guardare Louis serio.
"Non fare nessun movimento improvviso sennò muore," gli disse.
Louis si era quasi dimenticato il messaggio che Kyle aveva qualcuno che Louis amava.
"Dov'è?!" Urlò arrabbiato ma troppo spaventato per muoversi perché era certo che Kyle fosse definitivamente impazzito.
Poteva quasi vedere il leggero contorno di una pistola nascosta sul suo fianco.
"Sì perché pensi che sia così stupido da dirti dove l'ho nascosto." Kyle alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a Louis che stava tremando come una foglia.
Ora era completamente indifeso, come poteva combattere?
"Giuro su dio Kyle che ti ammazzerò," lo minacciò Louis perché era l'unica cosa che potesse fare ora.
Pure minacce senza censura di Louis Tomlinson.
"Zitto, sei troppo duro tesoro." Kyle sogghignò mentre con forza mise Louis su una sedia e quanto poteva essere da cliché? Aveva anche delle corde per legarlo.
A essere sinceri, Louis poteva ribellarsi ma lo sguardo di Kyle ora era omicida perciò poteva solo lottare, ma era appena uscito dall'ospedale ed era ancora probabimente sotto effetto di medicinali perciò legarlo sarebbe stato facile.
Louis sarebbe finito a essere un fantasma.
"Che cazzo vuoi?!" Ansimò Louis perché stava mettendo a dura prova la sua energia.
"Voglio che tu muoia, ecco cosa voglio," brontolò Kyle mentre stringeva i nodi per assicurarsi che Louis non sarebbe scappato.
Louis non poteva credere a quello che aveva appena sentito.
"Che cazzo?! Sei tu quello che mi ha tradito e sono io quello che muore? Dovrebbe essere il contrario, stronzo!" Sibilò Louis arrabbiato perché che cazzo stava dicendo quello stronzo.
Era lui quello che gli aveva mentito e lo aveva tradito e aveva anche il coraggio di ucciderlo? Louis avrebbe dovuto ucciderlo anni prima.
"Questo è il motivo per cui ti avrei dovuto lasciare prima, la tua boccaccia è irritante," sbuffò Kyle prima di andare in cucina, lasciando Louis legato in salotto.
"Feccia," borbottò Louis mentre cercava di fare qualcosa per liberarsi mentre Kyle era impegnato a fare Dio solo sa cosa.
Ma Louis era inerme e un po' stordito e la sua vita faceva davvero schifo.
Kyle tornò con una birra in mano e Louis all'improvviso pensò a quanto arrabbiato sarebbe stato Niall perché aveva toccato le sue gemme preziose.
"Aiutare quella faccia di merda a uscire dalla prigione doveva essere abbastanza, ma è stato inutile," disse Kyle dopo aver svuotato la birra e aver lanciato la lattina a Louis.
Louis sapeva che Kyle non reggesse bene l'alcol e giudicando la pila di birre vuote immaginava che fosse un po' ubriaco.
"Hai aiutato Evan a uscire dalla prigione? Che diavolo?!" Chiese Louis arrabbiato e scioccato.
Kyle doveva essere davvero ubriaco per raccontare i suoi crimini.
"Non posso crederci che una persona diversa sia stata catturata quando ho provato a spingerti." Ridacchiò, aveva fottutamente ridacchiato.
Era lontana dalla risata di Harry con le rughette agli occhi, ovviamente. Era più una risata da iena.
Dio, come aveva fatto Louis a reputarlo attraente.
Ma la nuova informazione lo aveva spaventato.
"Sei tu quello che mi ha spinto, non era Jonah," disse Louis quasi a se stesso.
Erano troppo sicuri di aver trovato il ragazzo che non avevano neanche investigato bene.
"Chiunque sia." Kyle rise prima di cercare di tirare fuori la pistola con un po' di difficoltà.
Louis sapeva che probabilmente dovesse fare qualcosa. Kyle era ubriaco perciò non aveva buon senso e probabilmente voleva solo Louis morto.
Ma per quale motivo.
"Finiamola." Kyle sbadigliò mentre puntava la pistola su Louis.
Era così ubriaco che non lo stava neanche mirando, ma Louis non glielo avrebbe detto. Stava mirando a una strana scultura che Zayn aveva fatto quando si annoiava.
Louis aveva bisogno di distrarlo.
"Perché mi vuoi morto? Cos'ho fatto?" Louis gli domandò, non era neanche una bugia. Louis non sapeva che cosa avesse portato Kyle alla sua furia omicida.
"Oh non pensare che ti sto uccidendo perché sono arrabbiato con te, nah, sei un caso perso e non me ne frega un cazzo di te." Kyle rise prendendolo in giro.
"Fottiti," ringhiò Louis.
"Vedi, ho scoperto che questa casa vale molto." Kyle gli sorrise, aveva voglia di tirargli un pugno, se solo avesse potuto...
"Cosa?" Chiese Louis confuso.
Che diavolo stava dicendo quel pazzo?
"Ho controllato, sai, questa casa vale una fortuna," gli disse Kyle come se Louis non lo sapesse già, era lui quello che la pagava.
"E perché mi vuoi morto?"
Louis stava seriamente cercando di capire come fosse finito a passare cinque anni con quel ragazzo.
"So di possedere una parte di questa casa," blaterò quasi incoerentemente.
Ma Louis finalmente capì quale fosse il suo obbiettivo primario, era quella casa.
"Non hai neanche pagato," sibilò Louis perché come poteva dire di essere il proprietario, non lo aiutava neanche con le pulizie e portava in giro tutte le sue malattie sessualmente trasmissibili.
"Il mio nome sul contratto che hai firmato è abbastanza perché tu debba morire così prendo la casa," spiegò Kyle come se fosse semplice.
C'erano molti difetti in quel piano, ma Louis sapeva che Kyle non fosse un genio, ma rimaneva fuori di testa.
In più, sembrava non sapere il vero problema.
"Scusami se infrango i tuoi fottuti sogni, ma il contratto era falso, coglione," lo informò Louis, non riusciva a trattenere gli insulti perché sembrava che Kyle volesse proprio essere insultato.
Cioè, chi si sarebbe ubriaco se aveva come missione di uccidere qualcuno?
"Che cazzo stai dicendo?" Gli chiese Kyle mentre la sua espressione iniziò a diventare confusa.
"Il contratto che ci hanno dato era fraudolento e illegale, la casa non ci appartiene."
"Stai mentendo!" Urlò Kyle prima di sparare al soffitto.
Il cuore di Louis si fermò quando lo sparo rimbombò nella stanza e iniziò a tremare alla vista del buco nel soffitto.
"Vorrei che fosse così, puoi controllare con l'agente immobiliare se vuoi," Louis provò a spiegarli più calmo ora e con meno insulti dopo che Kyle gli aveva dimostrato di avere una vera pistola in mano e poteva usarla se voleva.
"Cazzo!" Urlò Kyle mentre si tirava i capelli arrabbiato e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza.
"Avresti dovuto fare più ricerche," gli disse Louis, la sua mente si stava sforzando a trovare un modo per scappare.
"Posso ancora ucciderti." Gli occhi di Kyle erano pieni di rabbia e Louis quasi credeva che sarebbe stata la sua fine.
Sarebbe stato conosciuto come il fantasma petulante della casa.
Ma i suoi occhi si fermarono dietro Kyle e successivamente vide l'uomo per terra.
"Non finché ci sono io," mormorò Harry cupamente, apparendo dietro Kyle che cadde per terra.
Harry aveva una pistola elettrica in mano e doveva aver sparato a Kyle. Il ragazzo continuava a rotolarsi per terra, dimenandosi mentre l'elettricità passava per il suo corpo.
"Harry!" Gridò Louis sollevato alla vista del suo fidanzato, che era vivo e stava bene e non era morto, grazie a Dio.
"Non è un giocattolo signore!" Un poliziotto prese all'improvviso l'arma da Harry dopo averla disattivata e lasciò che Kyle respirasse e non rimanesse abbrustolito.
"Scusa," si scusò timidamente Harry, ma velocemente andò da Louis.
"Sei salvo!" Boccheggiò Louis, cercando ancora di realizzare che Harry non fosse in pericolo.
"Merda Louis, stai bene?" Liam apparì all'improvviso, sembrava frenetico come Harry, dietro di lui c'erano Niall e Zayn. Entrambi stavano bene, grazie a Gesù.
"Sto bene, dove diavolo eri?!" Gli chiese Louis perché pensava davvero che sarebbe morto e sperava che Liam chiamasse rinforzi.
Che amico.
"Eravamo al distretto, abbiamo incontrato Liam là," spiegò Harry al posto di Liam mentre gli toglieva le corde.
Oh, allora Liam li aveva trovati. È bello sapere che potesse contare su di lui.
"Non rispondevi al telefono!" Lo sgridò Louis perché non sentire la sua voce era stato uno dei momenti peggiori della sua vita.
"Eravamo dentro alla stanza degli interrogatori, non potevamo portare i telefoni," gli disse Niall solennemente mentre si guardava intorno per poi fissare le lattine vuote disparse per terra.
"Cazzo, pensavo vi avesse ragazzi," disse Louis, andando immediatamente ad abbracciare Harry, appena lo liberarono.
"Perché?" Chiese Harry mentre strinse la presa attorno a lui, facendolo mettere con attenzione sul divano mentre la polizia cercava di ammanettare Kyle.
"Ha detto che lo avrebbe ucciso, pensavo che avesse te o i ragazzi," gli spiegò Louis senza lasciarlo andare.
Non lo avrebbe lasciato andare di nuovo.
"Zayn e Niall erano con me," lo calmò Harry.
"È morto?" Chiese Niall a uno dei poliziotto mentre sollevavano Kyle sui piedi.
"Penso abbia solo perso i sensi," gli rispose il poliziotto.
"Triste," disse Niall senza sembrare davvero triste.
"Ma di chi stava parlando?" Chiese Liam mentre la polizia portò Kyle fuori dalla stanza.
Stavano per minimizzare la minaccia, ma Louis e Niall all'improvviso realizzarono una cosa vitale che mancava nella loro vita.
"BISCOTTO!" Urlarono all'unisono.
Visto che Louis era ancora attaccato a Harry, fu Niall che si buttò su Kyle che guardava sorpreso e un po' nel panico lo sguardo da maniaco di Niall.
"Dove diavolo hai portato Biscotto, stronzo." Niall lo scosse aggressivamente.
"Togliti," urlò Kyle.
"Ti ammazzerò," lo minacciò Niall che non era davvero una bella minaccia quando erano circondati dai poliziotti che stavano guardando la scena.
"Si calmi signore," disse un uomo in uniforme a Niall.
Niall sbuffò ma non tolse le mani che stavano ancora stringendo la maglietta di Kyle.
Kyle doveva aver capito quanto serio fosse Niall perché stava già rispondendo alla domanda.
"È nel bagno di sopra, non sono così tanto cattivo da ammazzare un cane," disse Kyle semplicemente.
Tutti nella stanza lo guardavano con sospetto, chiedendosi se fosse così perché era alticcio o perché era solo strano.
Di nuovo, perché Louis era stato con lui?
"Preferiresti uccidere un essere umano che un cane?" Chiese Zayn con attenzione mentre Louis saltò da Harry e velocemente andò di sopra seguito da Harry e Niall.
"Ovvio." Kyle sbuffò.
"Sei strano," fece notare Liam l'ovvio, Zayn annuì.
Louis si allontanò da Harry ma non prima di avergli dato un piccolo bacio sulle labbra, poi lui e Niall salirono le scale in fretta.
"Oh mio Dio piccolooo," urlò Louis quando vide Biscotto steso sulla vasca con del nastro che gli copriva la bocca per non fargli uscire nessun suono.
Louis voleva correre di sotto e sparare a Kyle sul cazzo perché come si permetteva, lo avrebbe ucciso.
"Lo ucciderò davvero," disse Niall.
Louis gentilmente staccò il nastro dalla bocca di Biscotto, era grato che Kyle non fosse stupido abbastanza da coprirlo con la plastica perché gli avrebbe reso difficile respirare.
"Non ti lascerò mai più, verrai con me a lavoro d'ora in poi," disse Louis al suo cane che iniziò ad abbaiare eccitato come se non fosse successo nulla di terrificante e tutto fosse fantastico.
Louis desiderava avere l'ignoranza di un cane.
"Lo stanno portando dentro, dovremmo andare. Nessuno verrà lasciato da solo d'ora in poi," disse Harry, spuntando dalla porta.
Louis annuì e non lasciò andare Biscotto mentre andavano di sotto.
Stavano entrando nella macchina quando Louis vide la sua casa circondata dal nastro giallo della polizia per lasciare fuori le persone dalla scena del crimine.
Louis era grato di essere salvo e che non si fosse commesso nessun crimine, ma la sua mente aveva finalmente preso una decisione di vitale importanza.
"Harry," lo chiamò mentre allacciava la cintura di sicurezza di Louis.
"Sì Louis?" Chiese Harry preoccupato, pensando che Louis avesse male.
Louis gli sorrise rassicurante e prese la sua mano nella sua.
"Trasferiamoci, vendiamo la casa."
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