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Capitolo 22

Louis voleva soffocarsi con un cuscino da quasi un'ora. 

"Sono sicuro che qualcuno ti abbia fatto una maledizione," disse Niall seduto sul bordo del letto dell'ospedale di Louis. 

Erano di nuovo bloccati in ospedale e Louis era stanco dell'odore dell'antisettico e del cibo disgustoso. 

"Sta' zitto Niall," borbottò Louis con tono carico d'odio per il suo amico chiacchierone. 

Avrebbe voluto soffocare pure lui. 

"Calmati Louis," disse Harry preoccupati a lato di Louis. 

Era in piedi dietro all'infermiera che stava controllando la pressione sanguigna di Louis, l'infermiera stava fissando Niall come se avesse perso la testa. 

"Ma non lo vedi? Sei come un magnete per i disastri," continuò Niall. 

"Ho detto di stare zitto o ti caccio fuori," lo minacciò Louis. 

"Per favore, stia fermo Mr. Tomlinson." Gli disse l'infermiera quando provò a lanciare un cuscino contro Niall.

"Forse è perché non hai ritwittato quel tweet che diceva che se non lo facevi, avresti avuto 85 anni di sfortuna," spiegò Niall. 

L'infermiera si stava infastidendo perché Louis si stava muovendo troppo, non riusciva a trovare la vena nel braccio. Aveva bisogno di mettere una flebo e andarsene. 

"Ti giuro Niall che se non stai zitto, avrai bisogno tu di un medico." Louis sbuffò infastidito e lanciò un'occhiataccia all'infermiera che andò diretta e conficcò l'ago. 

L'infermiera lo guardò non provando dispiacere e continuò a controllare i segni vitali di Louis. 

"Va bene." 

Quando controllò per la seconda volta che tutto andasse bene, Harry decise di chiedere quello che stava pensando da quando era arrivato in ospedale. 

"Avrà bisogno di un intervento chirurgico?" 

Lo sguardo duro dell'infermiera si ammorbidì quando vide Harry. Louis avrebbe sbuffato arrabbiato all'infermiera perché stava trattando in maniera fredda lui e Niall ma non poteva biasimarla.

Harry sembrava un cucciolo bastonato da quando erano arrivati all'ospedale e si era assicurato di non lasciare mai Louis, lasciando solo l'infermiera vicino a lui perché sapeva che Louis avesse bisogno di essere controllato. 

"No, era solo una sottile lacerazione, perciò tra poco arriverò qualcuno per rimettere i punti," gli rispose l'infermiera gentilmente. 

"Grazie a Dio," sospirò Niall grato. 

Anche lui era in ansia, ma cercava di non mostrarlo finendo con l'infastidire Louis, per non pensare al fatto che fosse quasi morto... di nuovo. 

L'infermiera scosse la testa a Niall prima di controllare i segni vitali di Louis un'altra volta prima di andarsene dalla stanza. 

"Dovrei denunciarla?" Chiese Niall mentre guardava l'infermiera andarsene. 

Louis sospirò esasperato e decise di ignorarlo. Guardò Harry che si stava osservando le unghie con sguardo perso. Louis cercò di ottenere la sua attenzione, ma sembrava che la sua mente fosse da qualche altra parte. 

Stava per chiamarlo quando all'improvviso sentì dei passi da fuori, Harry si riprese e velocemente corse di fianco a Louis con uno sguardo quasi allarmato. 

Prima che Louis potesse chiedere se qualcosa non andasse, Liam apparì insieme a Zayn. Sembravano in panico mentre cercavano la stanza ma una volta che i loro occhi si fermarono su Louis che era vivo e respirava, entrambi lasciarono uscire un sospiro di sollievo. 

"Oddio Louis?" Liam sospirò prima di avvicinarsi al letto di Louis per guardarlo meglio. 

"Sto bene." Louis alzò gli occhi al cielo ma dentro era grato di avere degli amici fantastici che erano preoccupati per la sua salute. 

Nella vita ricevi poche possibilità di trovare amici come loro. 

"Cristo amico, chi hai fatto incazzare per essere così sfortunato?" Disse Zayn dopo essersi assicurato che non fosse in pericolo di vita. 

"È quello che gli stavo dicendo io." Mormorò Niall steso ai piedi del letto di Louis. 

Stava guardando il telefono da quando Liam e Zayn erano arrivati per cercare di vedere se il ragazzo che aveva filmato l'incidente avesse caricato qualcosa. 

Se lo avesse fatto, Niall gli avrebbe fatto vivere l'inferno: gli avrebbe mandato delle pubblicità del Viagra e dei siti porno. 

"Giuro che se qualcuno continua a pronunciare delle superstizioni, mi taglio i polsi," gemette Louis mentre cercava di girarsi per nascondersi, ma Harry glielo stava rendendo difficile perché non si muoveva o si spostava da dov'era seduto. 

Louis aveva intenzione di parlargli e chiedergli cosa stesse succedendo, ma il telefono di Harry iniziò a suonare, tutti iniziarono a guardarlo. Il telefono di Harry era sul tavolo dall'altra parte della stanza, lentamente camminò per controllare chi lo stesse chiamando con un cipiglio sul volto. 

Quando Harry prese il telefono e controllò il nome, il suo cipiglio svanì subito e fu sostituito da puro sollievo. 

"Chi ti sta chiamando?" Chiese Louis curioso. 

"Tua mamma," disse Harry con un piccolo sorriso prima di rispondere alla chiamata e uscire dalla stanza. 

"Va bene, quale idiota ha chiamato mia mamma?" Louis stava fumando dalla rabbia, guardando i suoi amici mentre Harry parlava con sua mamma fuori. 

Louis era sicuro non fosse stato Harry visto che non aveva usato il telefono da quando era arrivato e sapeva che sua mamma avesse chiamato anche lui, ma lo aveva lasciato in ufficio. 

Guardò Niall che fece spallucce e poi Zayn. 

"Liam," rispose velocemente Zayn quando Louis gli lanciò un'occhiataccia. 

Liam guardò Zayn sentendosi tradito. 

Louis poi indirizzò lo sguardo al suo amico che lo stava guardando con uno sguardo da cucciolo bastonato. 

"Scusa, sono solo andato nel panico quando ho sentito che fossi di nuovo in ospedale," gli spiegò Liam. 

"Giuro su Dio che se la mia intera famiglia viene di nuovo fin qui, ti ammazzo," sibilò Louis, lo sguardo da cucciolo di cane poteva andare a farsi benedire, sua madre si era impaurita abbastanza per quell'anno, non aveva bisogno di sapere anche questo perché si sarebbe assicurata di non lasciare solo Louis di nuovo. 

"Va bene Lou, le ho detto di non preoccuparsi," si intromise Harry dopo aver chiuso la chiamata con la mamma di Louis. 

Si fissarono per un momento e Louis sapeva che qualcosa stesse preoccupando Harry e anche i ragazzi lo sapevano.

"Andiamo al bar, riposati Louis," disse velocemente Liam, percependo che dovessero lasciare un po' di privacy a Harry e Louis. 

Sapevano che probabilmente non avessero avuto molto tempo da soli visto che Niall si rifiutava di lasciarli. Liam lo avrebbe trascinato se necessario. 

"Perché dobbiamo andarci? Il cibo è strano," chiese Niall confuso quando Liam lo mise in piedi. 

"Andiamo Niall," sospirò Zayn prima di aiutare Liam a trascinarlo fuori dalla stanza lasciando i due da soli. 

Louis osservò Harry che era occupato a fissare il pavimento bianco dell'ospedale. 

"Come ti senti?" Chiese Harry con esitazione quando Louis si rifiutò di rompere il silenzio. 

Louis chiuse gli occhi e fece un lungo sospiro di sollievo. 

"Come se mi avesse colpito un bus," borbottò in risposta. 

Harry trasalì un po' alla rozzezza di Louis. 

"Non scherzarci neanche," gracchiò Harry.

Louis aprì immediatamente gli occhi e cercò di sedersi, ma Harry corse velocemente al suo fianco per fermarlo perché sapeva che la ferita sarebbe peggiorata. 

"Ehi, mi dispiace. Non volevo." Louis cercò di scusarsi mentre Harry si precipitò vicino a lui sul letto, il letto era davvero piccolo ma Harry ci stava a pennello vicino a Louis. 

Abbracciò Louis da dietro, respirando lentamente sul collo di Louis. 

Louis lo lasciò fare. 

Erano entrambi in silenzio a godere del calore dell'altro e Louis si stava davvero preoccupando. 

Quando Harry decise di parlare, il cuore di Louis si spezzò un pochino. 

"È solo... Ti ho visto, eri steso sulla strada e ho visto il bus che andava verso di te e..." 

Louis cercò di girarsi velocemente per essere davanti a lui faccia a faccia. 

Harry stava piangendo.

Aveva il viso tracciato dalle lacrime mentre singhiozzava piano. 

"No shh, sto bene, sono qui e sto bene." Louis affermò mentre cercava di asciugargli le lacrime, si sentiva indifeso. 

Harry cercò di comporsi prendendo dei respiri profondi e tirando Louis più vicino a sé. 

"Dio, solo..." Si affievolì. 

"Sono qui Harry," lo rassicurò Louis. 

Non sapeva che dolore stesse provando Harry, ma doveva essere qualcosa di grande perché non lo aveva mai visto scoppiare a piangere in quel modo. 

"L-l'ho visto, l'ho visto Louis," mormorò Harry dopo un minuto. 

Louis voleva che le cose andassero bene, non voleva vedere Harry perso e distrutto per colpa sua. 

Non era giusto. 

"Hai visto cosa?" Chiese Louis per farlo continuare. 

Harry tirò su con il naso prima di guardare Louis. 

"Qualcuno non si è accidentalmente scontrato contro di te, io... qualcuno ti ha spinto." 

Louis guardò Harry confuso e poi incredulo.

"Cosa?!" Chiese quasi urlando, il suo cuore stava battendo forte nel petto. 

"Non so se sia la mia mente che mi sta giocando dei brutti scherzi, ma ho davvero visto qualcuno, era un ragazzo ed è venuto verso di te velocemente mentre stavi prendendo qualcosa da terra e poi." 

Harry continuava a interrompersi. 

"Harry," Louis chiamò il suo nome per cercare di toglierlo dai suoi pensieri. 

"Ti ha spinto," mormorò Harry quasi a se stesso, come se stesse rivivendo un orribile ricordo. 

Louis si sentiva male a essere sincero e non sapeva cosa dire o aggiungere. 

Harry continuò a raccontare cosa avesse visto, doveva aver pensato che Louis stesse in silenzio perché voleva che continuasse a parlare.

"Avevo intenzione di rincorrerlo, ma non potevo perché mi volevo assicurare che stessi bene," disse di fretta Harry, cercando di far credere a Louis che non lo avesse lasciato scappare. 

"Calmati," dissi preoccupato Louis mentre il respiro di Harry iniziò a diventare più veloce. 

"Ti saresti potuto far seriamente male," mormorò Harry. 

"Non è colpa tua," gli disse Louis fermamente perché non lo era. 

Anche lui avrebbe avuto difficoltà a prendere una decisione considerando le circostanze. 

"Non posso... e se fosse stato Jonah?" 

"Lo stalker?" Chiese Louis incredulo. 

"Non sono riuscito a vedere la sua faccia ma se fosse stato lui?" Chiese Harry, quasi nel panico. 

"Harry, calmati per me okay?" Louis stava seriamente pensando di chiamare un'infermiera perché Harry sembrava star impazzendo.

"Ti sei fatto male perché qualcuno è così ossessionato da me che ferirrebbe le persone che amo. È tutta colpa mia," disse arrabbiato Harry prima di allontanarsi lentamente da Louis e alzandosi per andare nell'angolo più lontano della stanza. 

Iniziò a camminare avanti e indietro e sembrava come se stesse diventando più veloce a ogni secondo, ma era troppo preoccupato che Jonah ritornasse da Louis e finisse quello che aveva iniziato. 

"Fermati!" Urlò Louis mentre Harry sembrava sempre più preoccupato. 

"Non mi sarei dovuto trasferire, sarei dovuto rimanere via." 

Harry sembrava ferito, distrutto e preoccupato allo stesso tempo e lo sguardo nei suoi occhi fece credere a Louis che stesse dicendo la verità. 

Louis voleva urlare e lo fece. 

"Harry Edward Styles!" 

Harry si fermo e fissò Louis incerto e preoccupato. 

Lo guardava sempre preoccupato come se avesse paura che Louis potesse morire da un momento all'altro. 

"Lou-" 

"No, sta' zitto." Lo interruppe arrabbiato.

Louis non sarebbe morto in questo modo, non in questo modo. 

All'improvvisto si sentì così dannatamente furioso. 

"Ma-" 

"Ti ho detto di star zitto!" Esplose. 

Non gli importava degli altri pazienti nell'ospedale. Gli sembrava che Harry avesse intenzione di lasciarlo e Louis non era dell'umore. 

Era stato quasi investito da un fottuto bus, per Dio. 

Guardò Harry dritto negli occhi mentre parlava. 

"Non mi lascerai soltanto perché sono innamorato di te e un pazzo vuole ammazzarmi per questo, non lo farai," affermò fermamente. 

Harry guardò da un'altra parte ma non disse nulla. 

Louis aspettò che dicesse qualcosa. 

"Okay," sospirò Harry prima di avvicinarsi a Louis e stendersi vicino a lui.

Avvolse le sue braccia attorno a Louis e rimase in silenzio, l'unico suono che si poteva sentire era quello movimentato degli impiegati dell'ospedale fuori dalla loro stanza e il loro respiro. 

"Risolveremo tutto questo," sospirò Louis, quasi a se stesso ma sapeva che Harry lo avesse sentito quando strinse la presa attorno a lui. 

"Va bene," fu l'unica risposta di Harry. 

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I ragazzi tornarono dopo un'ora e Louis li aggiorno su quello che stava succedendo dopo che Harry ricevette una chiamata dal suo avvocato e lasciò la stanza per parlargli privatamente. 

"Allora là fuori c'è un'altra persona che vuole Louis morto?" Chiese Liam con un cipiglio preoccupato. 

"Prima la mia vita era così noiosa, perché sono finito a essere inseguito da dei serial killer?" Gemette Louis. 

La sua vita sembrava così tanto una serie tv drammatica. 

"Tecnicamente è uno stalker," fece notare Zayn, ma era preoccupato come chiunque in quella stanza. 

"È colpa tua perché quando ci siamo trasferiti, sospettavi che fossimo dei serial killer," borbottò Niall. 

Era incazzato perché Louis era ancora in pericolo e non potevano farci molto. 

"Louis non ha mai sospettato di me," scherzò Zayn per cercare di alleggerire la tensione. 

Harry decise di tornare nella stanza in quel momento e tutti notarono l'occhiataccia che gli lanciò. 

La piccola cotta di Louis che aveva avuto all'inizio per Zayn era ancora un argomento spinoso per lui. 

"Sta' zitto Zayn," borbottò Harry prima di andare da Louis e stendersi vicino a lui, quasi schiacciandolo con il suo peso ma sempre consapevole delle sue ferite. 

"Tutto a posto?" Chiese Louis mentre tutti guardavano Harry preoccupati. 

Non solo dovevano preoccuparsi di Louis, dovevano pure pensare a come dovesse sentirsi Harry. 

"Ho appena parlato con i miei avvocati e hanno detto che la polizia sta già interrogando Jonah," disse in un respiro Harry chiudendo gli occhi. 

Tutti sembravano sorpresi da quello che Harry aveva detto. 

"È stato veloce," disse Niall sorpreso. 

Tutti sapevano che la polizia lavorasse un po' troppo lentamente su cose del genere per aver già preso il cattivo. 

"È una notizia fantastica." Liam festeggiò sollevato. 

Quando Louis gli aveva detto cosa stesse succedendo, Liam sembrava essere invecchiato di dieci anni. 

Non aveva mai gestito bene lo stress. 

"Dovremmo andare là?" Chiese Zayn incerto. 

Sapeva che Harry avesse bisogno di testimoniare così potevano avere prove sufficienti, questa prova sarebbe stata la certezza del suo arresto. 

Quello stalker del cazzo aveva bisogno di essere messo dietro le sbarre. 

"Certo che dovremmo, dobbiamo pestarlo prima di buttarlo là dentro," sbuffò Niall. 

In nessun modo avrebbe lasciato che quel ragazzo venisse solo arrestato, aveva bisogno di un lungo periodo di dolore e sofferenza per quello che aveva fatto. 

"Nessuno pesta nessuno, Niall," sospirò Liam, le rughe tornarono sul suo viso al solo pensiero di una rissa sebbene tutti sapessero che Niall non avrebbe mai fatto una cosa del genere. 

"Ti butteranno in galera insieme a lui," aggiunse Niall. 

"Lo renderei la mia puttanella in prigione," affermò Niall.

"Sono sicuro che sarai tu la puttanella in prigione," mormorò Louis. 

Harry non aggiunse niente perciò Louis decise di parlargli. 

"Harry? Stai bene?" Chiese Louis, probabilmente aveva perso il conto di quante volte glielo avesse chiesto. 

"Sto bene," disse Harry sorridendogli con le labbra unite. 

Bugiardo. 

"Sto bene, non devi stressarti ancora. È già stato preso ed è sotto custodia, devi sono rilasciare una dichiarazione," lo rassicurò Louis. 

Aveva anche perso il conto di quante volte lo avesse rassicurato. 

"Mi dispiace davvero," si scusò sinceramente Harry. 

"Va bene, sarebbe stato meglio se mi avessi avvertito prima sullo stalker," gli disse Louis perché un avvertimento sarebbe stato davvero gradito. 

"Mi lascerai per questo?" Gli chiese Harry triste.

"Non essere stupido, ho un ragazzo che è così attraente da far in modo che uno mi voglia ammazzare," scherzò Louis ma si pentì subito di quello che aveva detto. 

"Non scherzare." Harry sembrava sofferente alla sola idea. 

Louis dovrebbe davvero imparare a smettere di fare battute inappropriate. 

"Scusa." Ora era il turno di Louis di scusarsi. 

Questo sarebbe finito in un loop senza fine di scuse. 

"Dobbiamo andare Harry," disse alla fine Zayn dopo che il telefono di Harry vibrò. 

Stava vibrando senza mai smettere e stavano soltanto ignorando l'inevitabile. 

"Non voglio andare via da Louis," disse Harry disperatamente. 

Per quanto Harry volesse che tutto finisse, non voleva lasciare Louis da solo di nuovo. 

"Starò io con lui," si offrì Liam. 

Harry guardò Liam. 

"Sei sicuro Liam?" Chiese. 

"Liam ha preso lezione di kick boxe Harry, se qualcuno di noi ha bisogno di protezione, lui è il migliore," gli spiegò Zayn.

Era meglio che tutto finisse il prima possibile e Liam era davvero il miglior candidato, non sapeva neanche perché avessero fatto fare a Niall il bodyguard quando sarebbe dovuto essere Liam dall'inizio. 

"Starai bene?" Chiese Harry, girandosi verso Louis che si stava per addormentare, era davvero stanco a causa degli anti-dolorifici che l'infermiera gli aveva dato prima. 

Stava cercando di combattere il sonno e rimanere sveglio finché qualcosa di bello non sarebbe successo. 

"Starò bene, lo prometto," disse Louis e poi lasciò uscire uno sbadiglio davvero imbarazzante. 

Harry sembrava indeciso. 

"Non lo perderò di vista Harry," Liam disse a Harry seriamente. 

Harry sospirò ma annui, baciò la fronte di Louis prima di alzarsi. 

"Va bene, ho bisogno di assicurarmi che non possa venire da te di nuovo," disse Harry a Louis mentre gli rimboccava le coperte per farlo stare comodo. 

"Lo farai." Louis lo guardò addormentato. 

Harry gli sorrise e lo baciò sulle labbra.

"Se qualcuno ha altri segreti come stupratori illusi e stalker che hanno intenzione di amamzzare, è il momento perfetto per dirlo." Zayn sospirò prima di baciare Liam mentre si preparavano per andarsene. 

"Beh, c'è un ragazzo che mi ha fatto un malocchio perché l'ho superato alla fila del McDonald's," gli disse Niall mentre uscivano dalla stanza. 

Louis alzò gli occhi al cielo a Niall e lanciò un'ultima occhiata preoccupata a Harry mentre se ne andava via salutando con la mano. 

Sperava che stesse bene. 

Pregava che stessero bene.

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