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Capitolo 20
Louis si svegliò da quello che sembrava un sonno infinito, ma dopo aver controllato l'orologio, notò fossero passate solo sei ore. Non aveva dormito per otto ore, le ore di cui aveva bisogno per avere abbastanza energia per essere felice. Il suo corpo faceva male dappertutto, ma sapeva che fosse un bel dolore.
Louis aveva finalmente scopato.
Cazzo sì.
Ed era stato con il fantastico Harry Styles che Louis ora notò non fosse steso vicino a lui.
Cazzo, no.
Louis cercò di non sentirsi troppo deluso, si aspettava che Harry dormisse in modo da poterlo coccolare un altro po', ma l'altra parte del letto era completamente fatta e non c'era traccia del suo ragazzo.
"Oh merda!" Qualcuno disse ad alta voce prima che si sentisse il suono di qualcuno che cadeva dietro di lui.
Louis si girò velocemente e trovò Harry sdraiato sul pavimento con solo i boxer.
"Harry? Che cosa ci fai sul pavimento?" Chiese Louis confuso.
Si sentì un po' sollevato perché pensava che Harry fosse scappato dalla sua camera alla prima opportunità che avesse trovato, vederlo steso sul pavimento era meglio di non averlo nella sua stessa stanza.
"Facevo un po' di yoga e sono caduto," spiegò Harry sbuffando.
"Pensavo padroneggiassi le tue strane posizioni, perché sei caduto?" Louis rise e decise di sedersi per vedere interamente Harry in tutta la sua stupida gloria.
"Perché mi sono distratto dal tuo corpo nudo," gli disse Harry con un occhiolino esagerato prima di mettersi a sedere.
"Sei così strano, perché sono attratto da te?" Louis non riuscì a non chiedere.
"Ho un bel corpo." Harry fece spallucce come se fosse una spiegazione sufficiente.
"Però stai indossando i boxer? Pensavo facessi yoga nudo per connetterti con il tuo spirito interiore."
"Non devi usare lo yoga per vedermi nudo, Louis." Harry fece un sorrisetto prima di cambiare posizione, sollevando il corpo dal pavimento usando solo le mani. "Devi solo chiedere," disse Harry senza sentirsi affaticato. Seriamente, stava sollevando il suo corpo con solo le mani.
Louis era sconvolto e un po' eccitato.
"Dopo una sola notte di sesso, sei già schifosamente sfacciato." Louis tossì e sollevò le lenzuola per coprirsi il cazzo che si stava lentamente indurendo.
Harry iniziò a elencare degli aggettivi per descrivere quella notte.
"Strabiliante, sconvolgente, la svolta della mia vita, extra-"
"Sta' zitto idiota," Louis lo fermò immediatamente, lanciando un cuscino contro il suo bel viso prima che potesse dire altre cose senza senso.
Harry si alzò e arrotolò il tappetino, sembrava aver finito e Louis notò solo ora come il suo corpo stesse già brillando per il sudore. Prese un asciugamano che aveva appoggiato sulla sedia per asciugarsi, Louis dovette fermarsi per offrirsi di asciugarglielo lui.
"Ti ho fatto la colazione," disse Harry dopo aver finito di asciugarsi con l'asciugamano di Louis.
Louis forse non lo avrebbe mai lavato.
"Aww colazione a letto?" Esultò Louis felice.
"Nope." Harry scosse la testa, enfatizzando il suono della 'p'. "Andiamo di sotto perché sei un pasticcione e rovineresti di nuovo le lenzuola," aggiunse con un sorrisetto.
Louis pensava che Harry si fosse già dimenticato del suo incidente.
"Sei una mamma," borbottò Louis, ma sospirò arrendendosi dopo aver visto lo sguardo che Harry gli stava lanciando.
Prese un paio di boxer puliti e li indossò con una maglietta nera a caso che aveva trovato infilata nell'armadio.
"Eeeehi perché non posso essere papino?" Chiese all'improvviso Harry sconcertato.
Era così inappropriato che Harry gli chiedesse di essere chiamato papino.
"Oddio Styles, è troppo presto per queste tue stronzate, andiamo a mangiare," borbottò Louis prima di correre fuori da camera sua.
Harry Styles sfacciato era troppo da gestire, Louis aveva bisogno del suo tè.
Entrambi uscirono dalla stanza e Louis fu immediatamente salutato da Biscotto che stava abbaiando eccitato per aver finalmente visto Louis.
"Ciao piccolo," cinguettò Louis prima di sollevarlo e lasciare che gli leccasse il viso.
Harry tenne d'occhio Louis e si trattenne da prendergli Biscotto dalle mani perché gli avrebbe staccato la testa se lo avesse provato a fare.
"Guardate chi ha finalmente deciso di fare la camminata della vergogna?" Niall fu il primo a salutarli quando entrarono in cucina.
Era seduto sul bancone a mangiare i cereali mentre Liam e Zayn erano seduti a tavola che condividevano dei pancake.
Louis non era sicuro se li stessero condividendo per essere romantici o solamente perché erano troppo pigri per pulire i piatti.
Se fosse stato per Louis, sarebbe stata probabilmente la seconda scelta.
"Camminata della vergogna? Davvero Niall? È casa mia," affermò Louis con tono piatto prima di andare verso la teiera per prepararsi del tè.
"Hai portato grande vergogna in questa famiglia," gli disse Niall, sembrando più accondiscendente del necessario.
Louis alzò gli occhi al cielo.
"Perché non stai rimproverando Zayn e Liam allora?" Chiese Harry dopo aver messo i pancake che aveva fatto per Louis sul tavolo.
"Lo ha appena fatto, ci ha minacciato di mettere delle telecamere nella nostra stanza se non abbassiamo il volume," gli spiegò Liam.
"Come se questo potesse fermarmi?" Mormorò Zayn tra sé.
Poteva pensare che solo Liam lo avesse sentito, ma tutti nella stanza lo avevano fatto, giudicando il loro sguardo disgustato e facendo intendere che lo avessero sentito forte e chiaro.
"Perché sei un maestro della materna Zayn?" Chiese Louis stupito.
Sicuramente c'era una legge che lo rendeva un po' illegale? Fare una sextape non è normale, ma essere un maestro della materna mandava un brutto messaggio soprattutto ai bambini che veneravano Zayn.
"Non mi sento a mio agio a venir filmato tesoro," rispose Liam a Zayn arrossendo.
I tre si fermarono per giudicare apertamente la strana coppia.
"Seriamente, ragazzi dovreste scambiarvi professione," aggiunse Louis incredulo prima di versare il suo tè e quello di Harry nelle tazze.
Harry e Niall risero e aiutarono Louis a portare il tè sul tavolo prima di sedersi vicino a lui.
Louis sospirò con aria sognante alla colazione che Harry gli aveva preparato.
Era un sogno.
"Comunque, oggi ho un cliente che viene, spero che non lo mettiate in imbarazzo come l'ultima volta," disse Harry, la sua attenzione era soprattutto su Louis perché era il colpevole del disastro.
"Il sesso con il cibo è fantastico Harry ma il pollo crudo?" Louis cercò di difendersi.
Era qualcosa che Louis non avrebbe negato, il ragazzo continuava a parlare di come si eccitava a vedere animali morti al supermercato.
In alcuni Paesi, era illegale ed era stato tutto causato da un'infanzia disastrata, ma per fortuna il ragazzo non aveva ceduto ai suoi impulsi e Harry lo stava aiutando a superarlo con l'uso di sex toy.
Era una seduta infernale.
"Se non vuoi che mi denuncino, devi tenerti i commenti per te, tesoro," gli disse Harry con una risata, anche lui lo trovava strano e divertente.
Ma c'erano delle leggi, ecco tutto.
"Va benee," Louis sospirò alzando gli occhi al cielo.
Iniziarono a fare colazione e farsi piedino piedino sotto il tavolo, Louis poteva abituarsi a tutto questo.
Ma ovviamente il silenzio fu interrotto quando Niall finì la colazione e iniziò a parlare di nuovo.
"Allora Harry, che strana perversione ha Louis dopo la vostra scappatella di ieri sera?" Chiese Niall alzando le sopracciglia.
Gli occhi di Harry si illuminarono alla domanda e Louis lo fissò un po' terrorizzato.
"Beh, gli -" Harry iniziò a dire, Louis gli tirò un forte calcio per farlo fermare a metà frase.
Harry gemette e si girò per guardare Louis confuso che rispose con un'occhiataccia.
"Non provarti, Styles, o sarà l'ultima volta." Louis lanciò un'occhiataccia a entrambi con le guance rosse per l'imbarazzo.
Harry sembrò un po' terrorizzato perciò finì i pancake e fece segno di chiudersi la bocca, lanciando uno sguardo di scuse verso Niall.
"Sto zitto ora, ciao Niall!" Esclamò prima di baciare la fronte di Louis e correre fuori dalla cucina per cambiarsi e prepararsi per l'arrivo del suo cliente.
"Manipolato dal sesso, quali cose magiche può fare Louis per fargli mantenere il segreto?" Sbuffò Niall deluso prima di lanciare uno sguardo curioso verso Louis.
"Vaffanculo, pervertito," borbottò Louis prima di prendere una forchettata di pancake.
Harry aveva le mani di un Dio a fare i pancake, Louis finiva sempre per bruciarli quando li faceva.
"Beh, innanzitutto penso che fare sesso non ti abbia fatto diventare luminoso come Zayn, sembri solo nervoso," gli disse Liam sinceramente.
"Zayn non ha bisogno di fare sesso per essere luminoso, quel ragazzo sembra che beva dalla fontana della giovinezza tutto il giorno," spiegò Louis sentendosi offeso.
Dopotutto Liam era di parte, non poteva fare commenti del genere e paragonare Louis a Zayn. Erano entrambi in diverse posizioni nello spettro della bellezza.
"Amen," Niall gli diede ragione immediatamente.
"Prima che si crei una nuova religione per Zayn, vado al lavoro." Louis alzò gli occhi al cielo prima di mettere i piatti nel lavabo.
Li avrebbe lavati più tardi... o mai.
"Ma non avevi un'altra settimana di riposo?" Gli chiese Zayn.
"Mi annoio a rimanere a casa, ho bisogno di tornare prima di perdere tutta la creatività nel mio corpo," gli rispose Louis, fece l'errore di guardare Zayn e cazzo quel ragazzo era davvero luminoso.
Louis doveva davvero andare al lavoro prima che iniziasse ad avere delle insicurezze.
"Harry sa che stai tornando al lavoro?" Fu il turno di Liam.
Sembravano un po' preoccupati che andasse via di casa prima che guarisse completamente.
"Nope e nessuno glielo andrà a dire," affermò Louis serio.
"Credo che lo noterà visto che lavora a casa," disse Niall utilmente.
Non era davvero utile.
"Intendevo dire che non dovreste dirglielo finché non me ne andrò," disse Louis cortesemente per non alzare nessun tipo di sospetto.
"Perché lo vuoi tenere segreto?" Insistette Zayn alzando un sopracciglio, ovviamente sapeva che ci fosse qualcosa dietro.
Louis era davvero pessimo a mentire allora perché ci provava ancora?
"Non vuole che torni, è paranoico da quando ci siamo imbattuti in uno dei suoi stalker al centro commerciale quando siamo andati tutti insieme con mia famiglia." Louis iniziò sperando che la prendessero con calma.
Guardando i loro sguardi scioccati e sorpresi, non fu come sperava.
"Aspetta un attimo, che cosa vuol dire che vi siete imbattuti in uno stalker?" Niall fu il primo a reagire.
Louis esitò perché non era sicuro se Harry volesse che glielo dicesse, ma era una questione seria ed erano parzialmente coinvolti visto che vivevano nella stessa casa.
"Giusto, penso che non ve lo abbiamo esattamente detto ragazzi," ammise incerto Louis.
"Harry ha uno stalker inquietante che era uno dei suoi vecchi clienti, ha quasi investito sua sorella pensando fosse la sua ragazza. Penso che il tipo sia innamorato di Harry," rivelò Louis lentamente.
Passò un minuto dove cercarono di assorbire quello che aveva detto Louis prima che reagissero.
"Porca puttana Louis! È una cosa seria." Fu Liam a reagire in maniera più rumorosa.
"Non preoccuparti di me, Harry è già in contatto con un avvocato e se c'è qualcuno che deve stare attento, è Harry." Louis cercò di allontanare le loro preoccupazioni.
Perché sapeva che Harry fosse la persona di cui si dovevano preoccupare: era lui quello costantemente seguito da un ex-paziente ossessionato ed era già abbastanza inquietante.
"Beh, non è esattamente Harry a essere stato quasi investito da una macchina," rispose Niall sarcasticamente.
"Fantastico, ora anche voi siete preoccupati per me," sbuffò Louis frustrato.
"Chi si sta preoccupando per chi?" Harry decise fosse il momento giusto di tornare.
"Perfetto," mormorò Louis con tono secco, spiegare la situazione a Harry non sarebbe stato divertente.
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Louis spinse la porta dell'ufficio e fece un cenno alla persona all'ingresso, sembrava un po' sorpresa di vedere Louis di nuovo a lavoro.
Louis respirò l'aria stantia dell'aria condizionata del suo ufficio e si sentì un po' più rilassato perché era abituato a questo, era familiare e normale.
"Louis?" Una voce sorpresa arrivò dalla porta.
Louis si girò e fu faccia a faccia con un'Eleanor sorpresa.
"Non essere così felice di vedermi Eleanor," scherzò Louis prima di andare dalla sua amica.
"Pensavo saresti tornato al lavoro la prossima settimana?" Gli disse Eleanor un po' scioccata, diede un'occhiata al corpo di Louis per assicurarsi che stesse bene.
"Non posso rimanere chiuso in casa, voglio lavorare," Louis le disse sincero.
"Molti dipendenti nel mondo farebbero di tutto per un mese di vacanze pagate." Un'altra voce si aggiunse facendo saltare per la sorpresa Eleanor.
Non aveva notato nessuno nella stanza perché era troppo occupata a concentrarsi sull'arrivo di Louis.
"Beh purtroppo non sono uno di quelli," Louis disse a Niall che era dall'altra parte della stanza a guardare la vista della città sotto di loro.
Avevano lasciato andare Louis al lavoro a condizione che portasse qualcuno con sé e non aveva intenzione di litigare perciò lo aveva fatto, se voleva dire uscire da quella casa. Niall sembrava il ragazzo perfetto visto che poteva lavorare ovunque basta che avesse il portatile con sé. Harry aveva insistito per venire, ma Louis gli aveva ricordato del cliente che sarebbe arrivato. Louis andò via, lasciando un Harry imbronciato a casa.
"Eleanor, lui è Niall." Louis presentò Niall al suo capo.
"Niall Horan, coinquilino di Louis barra bodyguard." Niall sorrise.
"Bodyguard?" Chiese Eleanor confusa.
Un milione di cose stavano già girando nella testa di Eleanor sul motivo per cui Louis avesse bisogno di un bodyguard. Non voleva farla preoccupare, aveva già abbastanza persone che si preoccupavano per lui.
"È una storia lunga, ne parleremo a pranzo," sospirò Louis e si segnò mentalmente di ricordarsi di dire a Eleanor tutto quello che era successo.
Eleanor annuì prima di girarsi per sorridere a Niall.
"Va bene, sono Eleanor Calder, piacere di conoscerti Niall." Gli offrì la mano e lui la prese cortesemente.
"Anche per me Eleanor."
"Ci vediamo più tardi." Eleanor salutò e chiuse la porta dell'ufficio di Louis, lasciandoli soli.
Louis andò a vedere se il suo assistente gli avesse lasciato del lavoro da fare sulla scrivania. Sapeva che Eleanor avesse dato i suoi progetti a un altro collega, ma doveva chiederle se potesse riaverli visto che era tornato al lavoro.
"Ecco perché ti puoi permettere la tua casa Louis, il tuo ufficio è figo," Niall fischiò stupito mentre i suoi occhi vagarono per gli scaffali dei libri nell'ufficio di Louis.
"Grazie Niall, puoi fare il tuo lavoro sul divano." Louis indicò il divano sfarzoso a lato della stanza.
"Va bene, non ho molto lavoro da fare oggi, ma ho fame," gli disse Niall sinceramente.
"Puoi andare nella dispensa all'ottavo piano, digli che sei con Louis Tomlinson," gli spiegò Louis mentre iniziò a eliminare delle e-mail non lette, non preoccupandosi di leggerle perché erano solo delle catene di pettegolezzi.
"Posso pagare il mio cibo Louis," disse Niall con un sopracciglio sollevato.
Louis spostò lo sguardo dal computer per guardare Niall. Sapeva dannatamente bene che Niall potesse permettersi l'intero supermercato.
"Il cibo è gratis, voglio solo che tu dica il mio nome perché potrebbero pensare che sei un intruso," gli spiegò Louis chiaramente.
"Cibo gratis? Fantastico, posso chiedere a Eleanor se assume?" Chiese Niall curioso.
E Louis che pensava che Niall si fosse offeso perl'offerta di pagare il cibo.
"Che cosa ne sai di pubblicità e modelli?" Gli chiese Louis.
"Assolutamente niente." Niall rise.
"Vai a prendere da mangiare." Louis scosse la testa.
Niall lo salutò con la mano prima di andare verso la porta e chiuderla, lasciando Louis da solo nell'ufficio.
Stava guardando delle immagini che il suo assistente gli aveva inviato per il prossimo numero della loro rivista quando qualcuno bussò alla porta.
"Toc, toc," disse la voce familiare di Eleanor dall'altra parte.
La porta si aprì ed Eleanor sbucò.
"Perché devi bussare alla porta e poi dire toc toc?" Le chiese Louis.
"Woah, perché sei così nervoso?" Eleanor rise ed entrò.
Camminò verso Louis e si sedette sulla sedia di fronte alla sua scrivania. Louis non la fermò neanche, chiuse le pagine del computer per guardare Eleanor e scoprire perché fosse tornata.
"Ho solo molte cose per la testa El," sospirò Louis prima di crollare sulla scrivania.
"Lo vedo, hai un bodyguard con te." Eleanor cercò di scherzare, ma era davvero preoccupata per quello che stava succedendo al suo amico.
"Non è davvero un bodyguard, i miei coinquilini e il mio ragazzo hanno insistito che portassi qualcuno a lavoro," le spiegò Louis.
Gli occhi di Eleanor si spalancarono a ciò che Louis aveva appena ammesso.
"Aspetta un cazzo di secondo Tomlinson, ragazzo?!"
Louis realizzò che si era dimenticato di dire a Eleanor che lui e Harry stavano insieme.
"Oh giusto, non ti ho parlato di Harry."
Non aveva esattamente avuto tanto tempo, era stato pugnalato quando Harry aveva ammesso i suoi sentimenti perciò non aveva avuto la possibilità di dirlo a qualcuno al di fuori della sua famiglia e i suoi coinquilini.
"Harry, ossia il proprietario della casa che odiavi e ora vive nella tua casa?" Chiese Eleanor, la sua voce divenne acuta per l'entusiasmo.
"Sì," le rispose Louis lentamente come se potesse impazzire di più.
"Wow, può succedere tanto in tre settimane." Eleanor rise di cuore.
Molte cose erano sicuramente successe.
"Non me ne parlare, la mia famiglia lo ha già incontrato," rispose Louis con nonchalance.
"Porca puttana Louis, è una cosa enorme." Eleanor quasi urlò.
Sì, forse era una cosa enorme che Louis non aveva ancora assimilato, ma prima che potesse impazzire, doveva solo ricordarsi che la sua famiglia amasse Harry ed era sicuro che non avrebbero esitato ad adottarlo.
Però è incesto quindi nope.
"È solo successo perché sono stato quasi ucciso," Louis le rivelò.
Louis era andato avanti, ma Eleanor all'improvviso rimase in silenzio e ciò lo fece preoccupare un po' perché raramente rimaneva in silenzio.
"Non ti ho mai detto quanto sia dispiaciuta?" Ammise a bassa voce Eleanor.
"Perché sei dispiaciuta?"
"È stata tutta colpa mia fin dall'inizio. Non sarei dovuta uscire quel giorno e portarti con me," si scusò Eleanor.
"El, non cambierei nulla al mondo. Mi odierei di più se non fossi uscito con te quella sera," la rassicurò Louis.
Era la verità, Louis sarebbe finito a incolparsi se fosse successo qualcosa a Eleanor e non l'avesse accompagnata quella notte. Per fortuna, aveva accettato ed era là al momento giusto. Non se ne pentiva e lo avrebbe fatto di nuovo per la sua amica.
"Sei fantastico Lou." Eleanor sorrise con le lacrime agli occhi.
"Vieni qui, donna con il cuore freddo." Louis l'attirò in un abbraccio perché sapeva che Eleanor si sentisse davvero in colpa anche se non aveva nulla a che fare con quello che era successo.
Quello che l'era successo, le aveva fatto venir paura di chiunque prestasse attenzione a lei o cercasse di corteggiarla e Louis sperava non fosse così per sempre perché voleva che Eleanor trovasse qualcosa con cui essere a suo agio.
Forse il tempo avrebbe detto quando avrebbe potuto fidarsi di nuovo.
"Stai già tradendo Harry?" Niall sbucò dal nulla e Louis era abituato perciò non fu sorpreso.
Eleanor, invece, cadde sul pavimento.
"Sono gay Niall," affermò Louis con tono piatto.
"Non vuol dire che non puoi fare sesso con una ragazza." Niall fece spallucce prima di portare un piano pieno di cibo sul divano.
Louis guardò disgustato il pollo coperto di cioccolato sul piatto di Niall. Si era dimenticato che lo chef tirava fuori varie combinazioni di cibo strane ogni settimana e sembrava che a Niall piacessero.
"Sei disgustoso," gli disse Louis, sia per la cosa del sesso sia per la pila di cibo che non avrebbe dovuto essere vista insieme.
"Torno in ufficio Lou, devo incontrare quello stilista che ha portato i capi per il photoshoot di oggi," gli disse Eleanor con le guance un po' rosse per l'imbarazzo.
Era imbarazzata per essere stata vista mentre abbracciava Louis perché tutti sapevano che fosse vuota di emozione, non come se Niall lo sapesse.
"Certo, chiamami quando hai bisogno di qualcosa." Louis la salutò con la mano mentre lei uscì dalla stanza di fretta.
Louis rimase solo con Niall che ingoiava felice il cibo mentre Louis cercava di finire del lavoro e sperava che non ci fossero altre distrazioni perché aveva una pila di foto da sistemare.
"Louis!" Una voce urlò dal corridoio e Louis gemette perché sapeva bene chi stesse causando del caos.
La porta venne spalancata e Harry si buttò dentro con gli occhi che cercavano Louis e quando finalmente lo vide, andò immediatamente da lui.
"Harry? Che cosa ci fai qu?" Gli chiese Louis mentre si massaggiava la tempia.
Gli stava venendo un forte mal di testa e la giornata era appena iniziata.
"Sono venuto qui dopo la seduta." Harry gli sorrise.
"Non dovevi, ho Niall con me, ricordi?" Disse Louis, indicando Niall che aveva appena finito di mangiare ed era steso sul divano mentre ruttava.
"Sto meglio quando sono con te," ammise Harry, mostrandogli una fossetta. Louis si era già arreso.
Chi può dire di no alle fossette? Devi essere pazzo se riesci a resisterle.
"Va bene, ma dovete comportarvi bene perché ho seriamente bisogno di finire del lavoro," ordinò Louis serio.
"Non siamo bambini, sai?" Niall alzò gli occhi al cielo.
Louis fissò Niall mentre Harry ridacchiava tra sé, probabilmente stava pensando la stessa cosa di Louis mentre guardavano Niall non pulirsi le macchie sul viso.
"Dillo al cioccolato su tutta la tua faccia." Louis disse in una risata prima di tornare alla scrivania per finire il lavoro.
Sperava soltanto che Niall non sporcasse il divano o glielo avrebbe fatto pulire. Niall probabilmente ne avrebbe ordinato uno nuovo, ma Louis sperava non finisse così.
Harry e Niall si tennero occupati giocando a scarabeo, Louis aveva un armadietto pieno di giochi da tavolo con cui non aveva mai giocato, ma loro li avevano visti e si stavano divertendo.
Nerd.
Louis stava per inviare un'e-mail al suo assistente quando il suo telefono di lavoro iniziò a suonare.
"Louis!" La voce in preda al panico di Eleanor urlò dall'altra parte della linea.
"El? Che succede?" Louis chiese calmo perché era abituato alle urla di Eleanor al telefono quando c'era un'emergenza.
"Il modello che non verrà nominato è uno stronzo e si è rifiutato di indossare i vestiti," si lamentò Eleanor disperata.
"I modelli non dovrebbero indossare qualunque cosa chiedi? Non fa parte del loro lavoro?" Louis mormorò perché era esattamente il motivo per cui un modello venisse pagato.
Non stava giudicando, ma solo perché erano belli non voleva dire che potessero avere un brutto carattere.
"Beh, pensava che non sarebbero stati belli su di lui e che avrebbero potuto rovinare la sua carriera da modello, se li indossa," gli disse Eleanor incredula.
"Wow, sembra davvero uno stronzo e quanto sono orribili questi vestiti?" Chiese Louis.
"Che cosa faccio? Un famoso stilista è nel mio ufficio e aspetta un modello che indossi i suoi vestiti! Potrebbe andarsene dal contratto se i nostri modelli si rifiutano di cooperare," miagolò Eleanor disperatamente.
Come CEO della compagnia, poteva essere davvero poco professionale, ma Louis non l'avrebbe cambiata al mondo.
"Forse posso indossarli io?" Si offrì Louis.
Non era la prima volta che avesse fatto da modello per un po' di outfit, ma lo aveva fatto soprattutto per vestiti sportivi.
"Mi piacerebbe, ma i vestiti sono stati fatti per una persona alta," specificò Eleanor.
Louis era stato colpito nel profondo.
"Vaffanculo El," sbottò Louis un po' offeso.
"Non ti sto neanche prendendo in giro, davvero," ammise sincera Eleanor.
Louis alzò gli occhi al cielo visto che Eleanor non poteva vederlo. Ma sapeva fosse una cosa seria perché Eleanor non sarebbe impazzita se lo stilista non fosse stato famoso o ben conosciuto nell'industria.
"Va bene, fammi trovare qualcuno che sia abbastanza alto," sospirò Louis mentre guardava Harry ridere.
"Va bene fantastico, vado a prendere i vestiti," disse di fretta Eleanor prima di mettere giù.
Louis sospirò e provò a pensare ad altre persone come opzione ma con un tempo limitato, non poteva davvero trovare o miracolosamente sbattere contro una persona bella e alta.
"Ehi Harry," Louis chiamò il suo ragazzo.
"Sì tesoro?" Chiese Harry con un sorriso.
Harry sembrava già un modello con i suoi completi costosi e i vestiti color pastello perciò forse poteva star bene con i vestiti di cui parlava Eleanor anche se altri modelli si erano rifiutati di farlo.
Louis sperò soltanto che Harry lo facesse.
"Hai mai provato a fare il modello?" Chiese Louis.
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