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Capitolo 15

Louis era stato rilasciato dall'ospedale dopo due giorni, poteva tornare a casa prima, ma Harry aveva insistito che rimanesse per più tempo mentre gli 'amici' di Niall installavano in casa le misure di sicurezza. 

Louis voleva protestare perché pensava stessero scherzando, ma sapeva che non avrebbe vinto la discussione. 

Fu quando uscì dall'ospedale che venne contatto dalla stazione di polizia per sporgere denuncia. Era contento di sapere che Evan dovesse rimanere in carcere per altri 40 anni per tentato omicidio e per aver cercato di scappare dalla prigione così Louis non lo avrebbe visto per molto tempo. 

Sperava che fosse così. 

Ma Louis aveva passato l'intera giornata a riflettere. Aveva del tempo per rimanere da solo dato che gli altri erano stati bannati dalla sua camera dopo aver rovinato la sua vecchia stanza. Aveva deciso di rivedere Evan un'ultima volta prima che fosse trasferito da un'altra parte.

Harry non voleva che stesse a 6 metri di distanza da lui o che stesse nella stessa stanza con Evan perciò insistette nell'andare con lui. Gli altri avevano deciso di rimanere indietro, ma erano confusi sul motivo per cui Louis volesse vederlo. 

Non era una cosa normale da fare. 

"Sei sicuro al 100%?" Chiese Harry con il viso accigliato. Era così da quando Louis gli aveva detto che volesse vedere Evan. 

Probabilmente si stava chiedendo se il suo fidanzato fosse pazzo. 

Oddio, Louis non aveva superato il fatto che lui e Harry stessero insieme. Quante probabilità c'erano? 

"Devo farlo Harry." Sorrise Louis rassicurandolo. 

Louis poteva sembrare pazzo in quel momento, ma sapeva di essere pronto a farlo. Non si era mai immaginato in un milione di anni che avrebbe fatto una cosa del genere, ma evitare la morte ti cambia la prospettiva su molte cose. 

"Va bene, ma solo per pochi minuti. Non mi piace che tu e lui stiate nella stessa stanza," disse Harry, nella voce si sentiva una punta di rabbia.

Louis capiva: se fosse successo qualcosa a Harry, Louis era sicuro che lo avrebbe rinchiuso in camera da letto per mandare via le persone cattive. 

"C'è una scorta di polizia dentro e tu sei con me," disse Louis con un sorriso. 

Era sicuro che nulla di brutto gli sarebbe successo, avrebbero soltanto parlato con Evan. 

"Cazzo, certo che vengo," borbottò Harry prima di aiutare Louis a salire una rampa di scale. 

Stavano camminando verso la stanza delle investigazioni e l'atmosfera della prigione doveva essere spaventosa, ma stranamente si sentiva calmo vicino a Harry. 

Sapeva che benché Harry avesse un gusto strano in fatto di vestiti e avesse una personalità dolce, non doveva essere provocato, Louis lo aveva visto più volte fare yoga, era in gran forma. 

Louis si sentì all'improvviso caldo. 

"Sei sexy quando dici le parolacce," gli sussurrò Louis. Girarono per il corridoio e furono faccia a faccia con la porta di Evan. 

"Flirtiamo dopo, prima facciamo questo," disse Harry con uno sguardo determinato sul volto mentre bussava alla porta.

Anche in prigione, era così fottutamente cortese. 

"Guastafeste," mormorò Louis prima di entrare nella stanza con Harry vicino. 

Evan lo guardò, era seduto al tavolo con due uomini muscolosi vicino a lui e Louis si sentì infastidito perché era una stanza minuscola. 

"Ciao." Louis lo salutò con la mano, Evan lo fissò con uno sguardo assassino. Per fortuna, aveva le manette. 

"Che cosa vuoi?" Ringhiò Evan. 

Harry mise una mano attorno alla sua schiena in maniera protettiva, Louis poteva sentirlo gelare con lo sguardo Evan. 

"Bella cicatrice." Louis non riuscì a non commentare. 

Il viso di Evan era bendato sul lato in cui Louis lo aveva colpito con la padella. Gli avevano rasato i capelli in quella zona per potergli mettere i punti. 

Se lo meritava.

"Fottiti," Evan ringhiò prima di guardare da un'altra parte. 

Louis fissò l'uomo per un secondo prima di parlare di nuovo. 

"Ti perdono," disse Louis, sorridendo. 

Louis si aspettava la serie di 'cosa?' che avrebbe ricevuto in risposta. 

"Cosa?" Chiese Harry confuso. 

"Cosa?" Chiese Evan sorpreso. 

"Cosa?" Chiesero le due guardie. 

Louis pensava non stessero ascoltando, ma a quanto pare sì. 

Louis prese la mano di Harry per stringerla, ora aveva tutti gli occhi su di lui, anche le due guardie sembravano interessate a quello che stava accadendo. 

"Ti perdono per aver cercato di ammazzarmi e spero che quando avrai 60 anni e uscirai dalla prigione, se sopravvivrai 40 anni, cambierai la tua vita al meglio e non sarai in preda a una furia omicida," spiegò Louis. 

"Sei fatto Tomlinson?" Chiese Evan, non sapeva se dovesse credere a Louis o no.

Louis non poteva dargli torto, quale persona sana avrebbe perdonato qualcuno che lo voleva morto? 

Beh, Louis non era esattamente la persona più sana al mondo. 

"Ho pensato a te che bruciavi all'inferno, ma l'odio non mi farà nulla di buono perciò saluta Satana da parte mia," finì Louis prima di girarsi e andare verso la porta. 

Notò che Harry non fosse vicino a lui perciò si girò indietro per trovarlo fissare confuso il muro. 

"Andiamo Harry," sospirò Louis, Harry si risvegliò dai suoi pensieri e lo seguì di fretta fuori dalla stanza delle indagini. 

"Non preoccuparti, abbiamo una casa in cui tornale," affermò Louis. 

Non voleva ricordare ancora quel giorno perciò era meglio dimenticarsi dell'odio e perdonare Evan. 

"Sei convinto che sia sicuro lasciare l'ospedale?" Chiese di nuovo Harry preoccupato, fermandosi sui suoi passi per esaminare Louis.

"Dai." Rise Louis prima di tirarlo verso il corridoio. 

"Perché tanta fretta?" Gli domandò Harry. 

"Voglio baciarti da ieri e se non lo faccio, potrei morire," affermò Louis, fissando Harry affamato. Non riusciva a credere che Harry fosse il suo ragazzo e non si fossero ancora baciati.

Che diavolo di situazione era? 

"Beh potevi dirlo prima, andiamo," disse Harry, finalmente sorridendo. Prese la mano di Louis, ma non lo affrettò poiché non voleva che si affaticasse. 

"Louis," disse Harry dopo aver sceso le scale. 

"Sì?" Chiese Louis, guardandolo. 

"Perdonarlo è stato totalmente da pazzi, ma sono molto fiero di te," disse Harry sorridendo. 

Louis non riuscì a non sorridergli. 

"Mi fai venir voglia di essere una persona migliore, ecco tutto," ammise Louis. 

"Sei la persona migliore che conosca." Harry fece un sorrisetto. 

"Ho in mente 10 posti perfetti in cui annunciare il vostro amore eterno, la prigione non è uno di quelli." La voce di Niall risuonò dietro di loro e Louis voleva colpirlo così tanto. 

"Andiamo a casa, ragazzi," sospirò Louis prima di lanciar loro un'occhiataccia per aver riso, ma non riuscì a trattenersi a fare lo stesso.

Si ricordava ancora bene quell'inferno, ma vicino aveva degli amici premurosi e un nuovo ragazzo amorevole. 

Cazzo, sì. 

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"Qualcuno ha visto il mio telefono?" Fu la prima domanda che fece Louis quando tornarono a casa. 

"Ora che me lo chiedi, non l'ho visto," gli disse Harry mentre entrarono a casa, ma non prima di aver messo il codice. Louis alzò gli occhi al cielo. 

Erano davvero seri su quella storia. 

Louis fece finta di niente, ma non riuscì a fare "aw" quando Biscotto scese le scale correndo, abbaiando eccitato. 

Niall prese Biscotto in braccio prima che Louis potesse farlo. 

"Voglio coccolarlo," sbuffò Louis, cercando di prendere Biscotto. 

"Non puoi sollevare cose pesanti," rispose Niall. 

"Stai dicendo che il mio cane è grasso?!" Boccheggiò Louis offeso.

Biscotto era solo morbido. 

"Ho provato a chiamarti, ma il tuo telefono non è raggiungibile," mormorò Harry vicino a lui mentre scriveva al telefono. 

"Mi ricordo di averlo nascosto nel mobiletto della cucina quando ho chiamato aiuto," spiegò Louis agli altri, lasciando che Niall avesse Biscotto, per quel momento. 

"La polizia ha fatto un'ispezione ieri e hanno recuperato la mazza da baseball, il coltello e la padella, non hanno visto nessun telefono," cinguettò Liam utile come sempre. 

Louis annuì. A quanto pare non c'era più una padella, avrebbe dovuto comprarne una e avrebbe anche dovuto chiedere a qualcuno di comprare altre cinque mazze da baseball. 

"Aspettate, andiamo a controllare," disse Niall eccitato prima di portarli in cucina. 

Louis andò subito dove si ricordava di aver lasciato il telefono. 

Il mobiletto era leggermente socchiuso, si chiese se la polizia lo avesse trovato, ma continuò a curiosare dentro. 

"So che deve essere qui da qualche parte... mmh, ah!" Esultò Louis trionfante quando vide il suo vecchio telefono nascosto nell'armadietto. 

"Hai detto che hai chiamato aiuto, chi hai chiamato?" Chiese Zayn, cercando di dare una sbirciatina. 

In quel momento, era chiaro che Louis non avesse miracolosamente chiamato uno dei ragazzi. 

Aveva molte persone salvate tra i contatti perciò poteva aver chiamato chiunque. 

"Aspettate, lasciatemi vedere," disse Louis prima di cercare di rimettere in vita il suo telefono. 

"La batteria è morta," disse Liam. 

"Vado a prendere il caricabatteria," disse Harry immediatamente prima di correre in camera di Louis. 

Louis sorrise con affetto, guardando Harry andare prima di realizzare che gli altri lo stessero guardando con dei ghigni sul viso, ma decisero di non commentare quanto infatuato fosse Louis. 

Louis poi si ricordò una cosa che accade quel giorno infido.

"Prima che mi dimentichi, Liam, Zayn, mi avete letteralmente salvato la vita, potete scopare dove volete tranne in camera mia," disse Louis ai due ragazzi. 

Liam arrossì mentre Zayn fece un enorme sorriso, Louis era preoccupato per la sua faccia. 

Il viso di Zayn era troppo perfettamente scolpito per essere diviso in due a causa di un sorriso procurato dal fatto che Louis avesse dato loro il permesso di scopare. 

"Louis!" Squittì Liam sconvolto. 

Era strano come Liam fosse uno stripper, ma si comportasse da vergine pudico mentre Zayn fosse un insegnante della scuola materna, ma si comportasse da pervertito. 

Non si può giudicare un libro dalla copertina e dalla professione. 

"Ci stai bluffando." Il sorriso di Zayn non poteva essere più grande e più inquietante. 

"Se non foste degli stronzi arrapati, la mia mazza da baseball non sarebbe stata lì," spiegò Louis, alzando gli occhi al cielo, ma sapeva di essere grato a quei bastardi arrapati. 

"Non stavamo scopando quella volta," disse Liam sbalordito.

"Siamo contenti di averti aiutato." Zayn annuì e sorrise tra sé e sé con gli occhi fissi su Liam. 

Harry arrivò pochi minuti dopo con il caricabatterie di Louis in mano, non sembrava neanche a corto di ossigeno dopo aver corso per le scale, il bastardo. 

Louis usò presa di corrente del forno a microonde per attaccare il telefono. 

Niall era impaziente perciò andò a prendersi una birra dal frigo, quasi abbracciandolo per la felicità. 

Louis scosse la testa e cercò di premere il pulsante d'accensione del telefono per riportarlo in vita. 

"Porca troia," disse Louis quando il suo telefono si illuminò e fu bombardato da numerose chiamate perse. 

"Sono 342 chiamate perse?" Chiese sorpreso Harry. 

Era il più vicino a Louis. 

Anche Louis era sorpreso perché non sapeva fosse possibile ricevere così tante chiamate.

"Cosa sta succedendo?" Chiese Niall occupato a finire la birra.

"Louis ha 342 chiamate perse," spiegò Zayn sorpreso. 

Harry e Zayn si avvicinarono di più a Louis, quest'ultimo non notò neanche che Harry lo avesse stretto più vicino a sé di nascosto, Zayn però lo notò e fece un passo indietro ridacchiando. 

"Da chi?" Chiese Liam, dando un'occhiata al telefono di Louis, ma fece dei passi indietro quando Harry si girò a guardarlo. 

"Mia madre," sospirò Louis, sentendo già che sarebbe finito nei guai. 

Poi procedette a sentire la segreteria. 

'Louis che cosa sta succedendo? È uno scherzo telefonico?' 

'Boobear? Che cosa sta succedendo?'

Louis fissò il telefono terrorizzato quando sua madre menzionò il suo soprannome di quando era piccolo, la cosa peggiore era che gli altri lo avevano sentito. 

"Tua madre ti chiama boobear?" Niall ridacchiò. 

"Sta' zitto," sbottò Louis prima di controllare gli altri messaggi.

'Oh mio dio Louis, perché non rispondi al telefono?' 

'Chiamo la polizia' 

'Louis William Tomlinson, rispondi  subito al telefono.' 

'Veniamo a casa tua.'

"Quando è stato inviato l'ultimo messaggio?" Chiese Zayn curioso. 

"Ieri sera," mormorò Louis, pentendosi di ogni sua scelta. 

"Tua madre sta arrivando?" Chiese Liam curioso. 

Louis aveva il desiderio di buttarsi sotto un autobus. 

"La mia intera famiglia sta arrivando," gemette Louis, nascondendo il viso contro il petto di Harry. 

"Ma è fantastico, hanno bisogno di vederti e sapere che stai bene," disse Harry entusiasta, accarezzandogli la schiena. 

"Non capisci, la mia famiglia sta arrivando," disse Louis, enfatizzando la parola 'famiglia'.

"Louis ha cinque sorelle e un fratello," cinguettò Niall. 

"Come diavolo fai a saperlo?" Chiese Louis, lanciandogli un'occhiataccia. 

"Siamo amici su Facebook, ricordi?" Disse Niall prima di alzare gli occhi al cielo, giudicandolo per essersi dimenticato che Niall avesse accettato la richiesta d'amicizia al posto suo. 

"Eeehi, perché noi non siamo amici su Facebook?" Chiese Harry accigliato, poi mise il broncio. 

"Ti aggiungo dopo, Harry." Gli sorrise Louis. 

"Dovresti anche cambiare la tua situazione sentimentale." Zayn alzò gli occhi al cielo. 

Doveva essere una risposta sarcastica, ma Harry aveva pensato fosse un'idea meravigliosa. 

"È un'idea grandiosa Zayn, grazie!" Disse Harry, non realizzando che Zayn lo stesse prendendo in giro. 

Louis lanciò un'occhiataccia a Zayn, ma sospirò disperato perché c'erano molte cose per cui essere preoccupato.

"Perché nessuno sta andando nel panico per il fatto che stia arrivando la mia famiglia?" Si lamentò Louis. 

Dove avrebbero dormito? 

"Sarà sicuramente divertente," lo rassicurò Harry. 

"Hai realizzato che stai per incontrare la tua futura suocera, Harry?" Chiese all'improvviso Liam a Harry. 

Fu in quel momento che Harry si bloccò dal tirare una pacca sul sedere di Louis e finalmente capì. 

"Oh... oh!" Boccheggiò all'improvviso terrorizzato. 

"Ora stai andando nel panico?" Louis rise. 

"Ci siamo appena messi insieme, non è passata neanche una settimana! Perché li sto già incontrando?" Harry iniziò a lamentarsi. 

Era un casino, in circostanze diverse, Louis sarebbe stato entusiasta di vedere sua madre, le voleva un bene dell'anima e non si vergognava di ammettere che fosse un mammone, ma in quel momento la situazione era diversa. 

"Dove stai andando?" Chiese Louis sorpreso quando Harry gentilmente lo tolse dal suo petto e andò verso la porta.

"Fuori," fu l'unica risposta di Harry. 

Louis spalancò gli occhi, guardando Harry sconcertato. 

"Mi stai lasciando?!" Strillò Louis. 

Harry sembrò ferito dall'accusa, Louis aveva l'abitudine di accusarlo di cose che non sarebbero mai successe, come lasciarlo. 

"Ovviamente no! Sto andando a comprare del cibo da preparare per tua madre!" Affermò Harry confuso con le sopracciglia alzate, chiedendosi se Louis fosse impazzito. 

"E le mie sorelle?" Chiese Louis con un sorrisetto. 

"E le tue sorelle, Cristo, non sono pronto," mormorò Harry prima di aprire la porta e andarsene. 

Louis sospirò perché stava aspettando di svegliarsi da quel sogno e ritornare nella realtà dove Harry non era il suo ragazzo. 

Sperava che non fosse il caso. 

"Beh, vado di sopra a fare un pisolino," mormorò Niall, lasciandosi uscire un grande sbadiglio e un rutto.

Louis arricciò il naso. 

"Oh no, mi devi aiutare a pulire la casa," gli disse serio Louis. 

Niall fissò Louis come se fosse pazzo, Louis aveva ricevuto quello sguardo troppe volte quel giorno. 

"Perché non lo fai tu?" Borbottò Niall quando lo sguardo di Louis non si spostò. 

"Ho dei punti sul fianco perché sono stato pugnalato, vuoi che la mia ferita si riapra e che i miei organi escano?" Esclamò Louis con la voce piatta come se fosse ovvio. 

"Sei così drammatico," mormorò Niall. 

"Vai, per favore," sospirò Louis. 

"Uf, va bene!" Affermò Niall prima di prendere il telefono dalla tasca. 

"Che cosa stai facendo?" Chiese Louis al suo amico biondo tinto. 

"Sto chiamando aiuto, cosa pensi che stia facendo?" Gli spiegò felice prima di scrivere qualcosa sul telefono. 

"Se sei così ricco perché non ti puoi permettere una casa?" Mormorò Louis.

Niall poteva permettersi una casa molto più grande, ma eccolo lì a essere la seccatura di Louis. 

"Ho tre case Louis," disse Niall mentre aspettava una risposta al telefono. 

"Che cazzo?" Boccheggiò Louis. 

L'incredulità e le proteste di Louis furono ignorate perché qualcuno rispose alla chiamata di Niall. 

"Pronto? È l'agenzia Rent-A-Maid?" Chiese Niall. 

"È un'agenzia seria? Sembra il nome di una compagnia porno," chiese Liam a Niall. 

Louis si era quasi dimenticato che Zayn e Liam fossero ancora lì, tendevano a fondersi con l'ambiente quando erano intrappolati nella loro piccola bolla. 

"Voglio tornare in ospedale," si lamentò Louis. 

L'ospedale era molto meglio di quella casa pazza. 

"Ehi Liam, penso che dovremmo fare il bucato." Zayn attirò l'attenzione di Liam. 

"Ma l'ho già fatto ieri," disse Liam con un cipiglio confuso.

"Penso che ti sia dimenticato qualcosa," spiegò Zayn. 

"Strano, ero sicuro di aver lavato tutto," mormorò Liam prima di lasciare che Zayn lo portasse nella lavanderia. 

"Se avete bisogno, siamo nella lavanderia." Liam salutò Louis e Niall prima di sparire con Zayn. 

Louis non era sicuro se Liam fosse un grandioso attore o se sinceramente non avesse capito cosa sarebbe successo in lavanderia. 

"Sto iniziando a pensare che lasciarli scopare in giro per la casa sia una brutta idea," disse Louis a Niall, dimenticandosi stesse parlando al telefono. 

"Che cosa vuol dire se voglio dei cameriere con un grosso sedere o con delle grosse tette? Le useranno per lavare i piatti?" Chiese Niall confuso a chiunque ci fosse dall'altra parte della linea. 

Louis scosse la testa e andò in salotto dove vide Biscotto dormire sul divano. 

"Uccidimi, Biscotto," mormorò Louis al suo bimbo prima di nascondere il viso contro la sua pelliccia morbida. 

Sapeva che l'unico momento in cui avrebbe riposato sarebbe stato quando i suoi coinquilini erano impegnati a scopare, Niall era occupato a litigare in cucina e Harry era da qualche parte a comprare chissà cosa. 

Non poteva neanche immaginare cosa sarebbe successo una volta che la sua famiglia sarebbe arrivata. 

Oddio.

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