[12]

●▬▬▬▬๑۩۩๑▬▬▬▬●

Capitolo 12

Louis non sapeva come comportarsi con Harry perciò fece quello che pensava fosse giusto. 

Evitarlo. 

Non era un compito facile visto che entrambi vivevano sotto lo stesso tetto, ma Louis ci stava riuscendo. Si svegliava prima degli altri e usciva di casa quando fuori era ancora buio, era in competizione per vincere il premio 'lavoratore più mattiniero' ed Eleanor era scoppiata a ridere quando le aveva detto il motivo. 

Era stata una settimana di merda perché non solo doveva andare a lavoro il prima possibile, ma doveva anche tornare a casa tardi quando era sicuro che tutti dormissero, anche Liam. 

Era esausto, ma pensava fosse meglio di dover affrontare Harry. 

Sapeva che il modo migliore per sistemare tutto fosse prendere tutto il suo coraggio e parlargli, ma l'immagine di quel bacio accidentale gli faceva venir voglia di chiudersi in camera e morire. 

Perché si sentiva in quel modo? Che cosa gli stava succedendo? 

Louis sospirò quando spense il motore e lentamente uscì dalla macchina, fissò la sua casa e pensò a tutte le follie che aveva portato nella sua vita da quando l'aveva comprata. Il suo ex-fidanzato lo aveva tradito, il suo conto era prosciugato e in quel momento viveva con altre quattro persone, tre di loro lo aiutavano a pagare il suo debito e l'altra era il vero proprietario che evitava di proposito. 

Era un disastro e Louis era tentato di fare le valigie e andarsene a casa di sua madre dove era sicuro di essere il benvenuto. 

Era impazzito. Aveva ancora il mal di testa del giorno prima e voleva soltanto strisciare nel letto, dimenticarsi la cena e sperare che il giorno successivo sarebbe stato migliore. Sarebbe stato sabato quindi poteva definitivamente riprendere le ore di sonno ed evitare Harry. 

Entrò nella casa silenziosa, gli altri erano probabilmente a letto. Il suo stomaco brontolò ricordandogli di prendere qualcosa da mangiare. Louis non ebbe altra scelta che andare in cucina a prendere qualcosa da mangiare prima di andare a letto.

La cucina era buia perciò accese la luce, aspettando di trovarla vuota, ma no, Louis saltò per la sorpresa quando vide Harry appoggiato al bancone con un cipiglio serio sul volto mentre fissava Louis. 

"Gesù Cristo," boccheggiò Louis, cercando di calmare il suo cuore che batteva irregolarmente. Uno, perché si era spaventato e due, perché era in una stanza da solo con Harry che sembrava giudicarlo. 

Che vita di merda. 

"Sei tornato a casa tardi, di nuovo" disse la voce profonda di Harry dopo un minuto di silenzio. 

Louis sapeva di non star cercando di nascondere quello che stava facendo, era ovvio, ma gli altri ragazzi probabilmente avevano pensato fosse per il lavoro, ma Harry conosceva il vero motivo. 

"Beh, non sei mia madre, non devo aggiornarti sui miei spostamenti," Louis sbottò un po' freddamente, mettendosi subito sulla difensiva perché non voleva avere un confronto. 

Il cipiglio di Harry se ne andò e fu rimpiazzato da un'espressione pensierosa e triste, sembrava avesse intenzione di dire qualcosa, ma non lo fece.

Harry si girò e andò a prendergli qualcosa dal microonde dietro di lui, poi si girò di nuovo verso di lui con un piatto fumante in mano. 

A Louis venne l'acquolina in bocca quando sentì l'odore, il suo stomaco brontolò di nuovo facendolo arrossire. 

"Ecco." Harry offrì il piatto a Louis che era impietrito. 

"Cosa? È per me?" Chiese Louis quando si riprese dalla sorpresa. 

"Non stai mangiando bene," fu l'unica risposta di Harry prima di fare spallucce e avvicinare il piatto a Louis. 

Se c'era una cosa che mancava a Louis, era la cucina di Harry. Di solito Liam cucina la colazione e Harry la cena, Louis non sapeva chi cucinasse il pranzo, ma era sicuro che non fosse Niall quindi probabilmente Harry. 

Anche se Louis era distratto dal delizioso cibo di fronte a lui, continuava a pensare al fatto che Harry avesse detto che non mangiava bene. 

"Come fai a saperlo?" Chiese Louis curioso, cercando di non prendere il piatto e mangiarlo in una forchettata, aveva bisogno di risposte da Harry.

"Non ti piace pulire i piatti e non ho pulito niente per una settimana se non delle confezioni di barrette ai cereali," rispose Harry con un sopracciglio alzato. 

Aveva lo stesso tono di sua madre, accondiscendente e critico. 

"Non dovevi pulire il mio casino," borbottò Louis infastidito. 

Perché per quanto fosse colpito che Harry si prendesse cura di lui, era snervante perché erano solo coinquilini. 

Continuava a ripetersi quel mantra in testa. 

"È questo il problema, no? Non avevo nulla da pulire," disse Harry, alzandosi per sedersi sul bancone e fissare Louis. 

Louis voleva ordinargli di andare giù da lì, ma aveva dei problemi più importanti da discutere. 

"Perché sei così preoccupato che non mangi?" Lo derise Louis. 

"Perché sei così sulla difensiva? Voglio solo che mangi," rispose Harry con tono di sfida. 

Louis voleva sbattere i piedi come un bambino perché Harry era sia fastidioso che premuroso e il suo mal di testa e mal di stomaco facevano troppo male.

Doveva mangiare prima di svenire. 

"Va bene! Mangio!" Sospirò Louis, ispezionando il piatto di fronte a sé. 

Era pesce al vapore con purè e verdure di contorno, era un pasto sano e Harry lo aveva aspettato fino a quell'ora per prepararglielo. 

Era esasperante e Louis era così incazzato e affezionato a lui. 

"Okay, finisci tutto," gli ordinò Harry dopo aver visto Louis prendere le posate. 

"Smettila di darmi ordini." Louis gli lanciò un'occhiataccia prima di prendere il primo assaggio. 

Chiuse gli occhi e provò a non gemere al sapore di cibo vero, Harry non mentiva quando diceva che non stava mangiando bene. Nell'ultima settimana aveva mangiato solo cracker, barrette ai cereali e noodles istantanei. Non era colpa sua se non aveva tempo per prepararsi un pasto decente.

Harry rimase in silenzio mentre guardava Louis mangiare, sul suo volto c'era ancora un cipiglio preoccupato a causa delle borse sotto gli occhi di Louis. Era la prima volta che lo vedeva quella settimana e sapeva di dover fare qualcosa prima che la sua salute peggiorasse. 

Louis si sentì triste quando finì il cibo, ma il suo stomaco era contento e il mal di testa stava migliorando. 

Il cibo cura ogni male. 

"Ho finito, ora sei felice?" Chiese Louis, dando il piatto vuoto a Harry che gli fece un piccolo sorriso per poi annuire. 

"Sì, dovresti andare a dormire," disse Harry prima di scendere dal bancone e portare i piatti sporchi di Louis nel lavabo. Iniziò a pulirli e Louis rimase là come un idiota a guardare Harry. 

In più, notò quanto fantastica fosse la sua schiena. 

"Dormo quando voglio," fu la risposta di Louis dopo aver realizzato che Harry gli aveva detto di andare a letto. 

"Ti mancano pochi minuti prima che tu perda i sensi." Harry alzò gli occhi al cielo prima di asciugare i piatti, metterli nel mobiletto e asciugarsi le mani. 

"Non è vero," disse Louis ma poi sbadigliò ed era troppo stanco per sentirsi in imbarazzo. 

Aveva davvero voglia di dormire. 

"Portiamoti a dormire," disse Harry, cercando di portare Louis in camera. 

Louis scacciò via la mano di Harry. 

"Posso prendermi cura da solo di me stesso, Harry," disse Louis infastidito perché Harry lo stava trattando come un bambino e lui non lo era. Louis era più grande di Harry ma di non molto. 

"Se sai come prenderti cura di te stesso allora non sacrificheresti il tuo sonno e il tuo mangiare solo per evitarmi," gli disse Harry a bassa voce. 

Louis si girò velocemente a guardare Harry. 

"Chi ti sta dicendo che ti sto evitando?" Sbottò Louis. 

Louis aveva menzionato che quando aveva sonno, diventava un bambino di undici anni? 

"Louis," sospirò Harry sconfitto. 

Non aveva intenzione di infastidire Louis, ma aveva detto la verità e Louis aveva già menzionato che non aveva intenzione di discutere la situazione. 

"So che ci siamo quasi baciati, ma non sono così stupido da evitarti per quello," spiegò Louis, mentendo. 

"Davvero?" Chiese Harry, fissando Louis. 

Louis sapeva che Harry non fosse un idiota, era quasi andato a fare Legge quindi certamente era più perspicace di quanto volesse far credere. 

Era anche bravo nelle discussioni. 

"Certo," rispose Louis, annuendo serio. 

Non avrebbe ammesso nulla, anche se era ovvio. Non voleva dire a Harry che fosse rimasto colpito da quanto volesse baciarlo.

I suoi pensieri erano chiari come il sole quella sera. 

"Allora se ti baciassi davvero?" Chiese Harry serio. 

Louis non sapeva cosa dire visto che era stato preso alla sprovvista, la tensione era palpabile perché Louis aveva un muro dietro di sé e Harry era pericolosamente vicino. 

Com'erano finiti in quella situazione?

"T-tu cosa?" Balbettò nervoso Louis. 

"L'ultima volta ti ho quasi baciato e hai iniziato a ignorarmi, cosa avresti fatto se non ci fosse stata nessuna interruzione?" Chiese Harry, sembrando determinato. 

Louis non sapeva cosa sarebbe successo e quello era il problema principale, no? Aveva cercato di seppellirsi nel lavoro per non pensarci, per non pensare a come sarebbero state le labbra di Harry contro le sue. Era un bravo baciatore o un disastro? Gli avrebbe toccato il viso o lo avrebbe avvolto con le sue braccia?

"Vado in camera," disse Louis prima di spingere via Harry. Scivolò quasi mentre saliva le scale perché stava cercando di camminare il più veloce possibile.

●▬▬▬▬๑۩۩๑▬▬▬▬●

Louis si svegliò, sentendosi un po' meglio del giorno prima. Gemette ai ricordi della scorsa notte, non aveva altra scelta se non rimanere in camera e tenere il broncio. 

Louis fu risvegliato dai suoi pensieri da qualcuno che bussava la porta. Non sapeva chi fosse e non voleva aprire se fosse stato Harry. 

"Ohi, apri la porta Tomlinson." Il forte accento irlandese di Niall risuonò dall'altra parte. 

Louis gemette, ma sapeva che Niall non avrebbe smesso di bussare anche se avesse provato a ignorarlo. Controvoglia si alzò dal letto e aprì la porta, guardando con odio il suo coinquilino irlandese. 

"Che cosa vuoi, Niall?" Sbuffò Louis. 

"Buongiorno anche a te, raggio di sole," lo salutò contento Niall prima di spalancare la porta ed entrare senza permesso. 

Louis voleva urlare e cacciarlo, ma non aveva l'energia per farlo così lo lasciò fare. 

Niall era già spaparanzato sul suo letto quando si girò e Louis dovette alzare gli occhi al cielo, stava per assillarlo sul concetto di spazio personale quando qualcun altro bussò, fermandolo. 

Perché lo stavano disturbando così tanto quel sabato mattina, perché? 

Ritornò alla porta e la aprì, solo per vedere un Harry mezzo nudo che teneva un piatto con uova al tegamino e pancake. 

"Mangia," disse Harry prima di prendere la mano di Louis e mettergli il piatto. 

Poi se ne andò senza una parola lasciando Louis fissarlo stupidamente. 

"Chi era? Sono pancake?" Chiese Niall curioso, fissando il piatto nella mano di Louis. 

"Uh sì, penso di sì," mormorò Louis insicuro, era ancora un po' scioccato da quello che era successo pochi secondi prima. 

"Hai intenzione di mangiarli?" Si alzò Niall dal letto e fissò in attesa la colazione di Louis. 

"Sì, va' a farteli." Gli fece la linguaccia Louis, spostando il piatto da lui. Senza accorgersene stava sorridendo per il gesto premuroso. Non era esattamente una colazione a letto, ma Harry continuava a pensare a lui anche se la notte prima si erano lasciati indietro molte cose non dette. Il sorriso di Louis sparì.

Harry era stato un po' freddo quando gli aveva dato da mangiare e perché a Louis dava così tanto fastidio? Non gli aveva dato neanche il buongiorno. 

"Non li hai neanche fatti tu," borbottò Niall prima di tornare al telefono, scrivendo furiosamente. 

Louis non gli rispose neanche, lasciando uscire il sospiro più lungo di sempre. Mise il cibo sulla scrivania e guardò triste i pancake perfettamente cucinati che trasudavano di sciroppo d'acero e le uova per poi mangiare lentamente.

Se Harry avesse intriso il suo cibo con del veleno, sarebbe stata una bellissima morte; era tutto delizioso. 

Qualcuno bussò ancora alla porta, Louis guardò Niall facendogli segno di aprire perché era occupato. 

Niall sospirò e si alzò per andare ad aprire la porta. 

Era di nuovo Harry che stava tenendo un bicchiere di succo d'arancia. Sembrava sorpreso di vedere Niall aprire la porta e non Louis. 

"Harry?" Chiese Niall curioso al coinquilino. 

"Niall? Che cosa fai nella camera di Louis?" Chiese incerto Harry, pensando di essere nella camera sbagliata ma era stato lì poco tempo prima, non si era confuso le camere. 

"Stiamo passando il tempo insieme, è per me?" Spiegò Niall prima di indicare il bicchiere di succo d'arancia che teneva in mano Harry. 

"Oh uhm, è uh per Louis," disse Harry un po' incerto. 

"Oh, beh adesso sono geloso Harry." Niall finse di fare il broncio prima di prendere il succo. 

"Giusto uh, vado a prenderne uno anche per te," disse Harry velocemente prima di girarsi e scappare. 

Niall fece spallucce e chiuse la porta prima di andare da Louis a dargli la bevanda. 

"Allora che cosa sta succedendo? È lui che ti porta da mangiare?" Chiese Niall dopo aver fissato il cibo che gli era stato portato in camera. 

"Sta' zitto Niall." Louis arrossì. 

Niall ritornò sul letto di Louis e si sedette con le braccia incrociate mentre lo guardava incuriosito. 

Louis cercò di evitare il suo sguardo mettendosi a bere per poi notare che l'arancia era stata spremuta al momento e non era del supermercato. Perché Harry era così dannatamente perfetto? 

"Seriamente, perché Harry ti porta da mangiare? Avete scopato?" Chiese all'improvviso Niall quando Louis aveva deciso di prendere l'ultima forchettata di pancake. 

Louis ovviamente soffocò e tossì goffamente, bevette il succo per schiarirsi la gola e tirò un'occhiataccia a Niall che non sembrava colpito dalla quasi morte di Louis.

"Non puoi chiedermi delle cose del genere mentre mangio," quasi urlò Louis, cercando di fare un bel respiro. 

"Sono solo curioso, Harry si è comportato in maniera strana tutta la settimana e credo sia a causa tua che ti comportavi in maniera strana," disse Niall. 

"Non mi sono comportato in maniera strana," rispose velocemente Louis. 

Niall alzò gli occhi al cielo. 

"Nessuno sano di mente va a lavoro alle 4 quando dovrebbe essere in ufficio alle 8," affermò. 

"Perché lo vuoi sapere?" Borbottò Louis. 

"Forse lo posso fare anch'io, non voglio lasciarmi scappare l'occasione di avere del cibo appena cucinato consegnato davanti alla mia porta," disse Niall con una risata. 

Louis capì in modo sbagliato la frase e lanciò un'occhiataccia a Niall. 

"Non sei gay Niall," rispose freddamente. 

"Allora ho ragione, qualcosa è successo tra voi due?" Niall si tirò su come un adolescente sovraeccitato. 

"Dio, sei un adolescente?" Gemette Louis, sentendosi dispiaciuto di essere stato ingannato in quel modo.

Niall era uno stronzo. 

"Dimmelo Louis, sai che non ti giudicherei mai," spiegò Niall.

E Louis ovviamente lo sapeva, sapeva che Niall non fosse il tipo da giudicare le persone. Era spensierato e comprensivo, era per quello che si era subito trovato bene con tutti. Se c'era qualcuno che giudicava velocemente in quella casa, era Louis. 

Perciò forse dirlo a Niall avrebbe aiutato. 

"Va bene, io e Harry ci siamo quasi baciati quando siamo andati allo strip club di Liam," disse Louis con un leggero sospiro. 

Quel ricordo era inculcato nel suo cervello. 

"Mmh ma non eravate entrambi completamente sobri quella notte?" Chiarì Niall. 

"Sì." Louis annuì. 

"Come ha fatto a complicare le cose?" Chiese Niall confuso. 

"N-non lo so," rispose Louis incerto. 

Perché era più complicato di quello che sembrava? Era perché Harry era il proprietario della casa o per altro? 

"Siete degli idioti. Non sei single? E non lo è anche Harry?" Gemette Niall. 

"Penso di sì." Louis fece spallucce.

Non sapeva davvero la situazione sentimentale attuale di Harry mentre quest'ultimo era consapevole della sua. 

"Allora vuol dire che provate lo stesso, che cazzo vi ferma?" Gemette Niall di nuovo, sembrava sofferente per l'idiozia dei suoi amici come se sentisse del male fisico. 

"Non posso, okay?" Louis incrociò le braccia contro il petto e si morse il labbro. 

"Perché le persone rendono tutto complicato nella propria vita." Niall scosse la testa. 

"Sei uno stronzo." Louis lo guardò torvo. 

Doveva aiutarlo, non farlo sentire più confuso. 

"E tu ti stai comportando da idiota, che cosa c'è che non accetti in Harry?" Chiese Niall. 

"Forse non sono ancora pronto," rispose Louis. 

Era pronto, sapeva di esserlo perché stava bene quando cercava una scopata casuale o quando flirtava con altri ragazzi, ma non era andato oltre a quello. 

"Non sei andato avanti dal tuo ex che ti ha tradito?" Chiese Niall, alzando un sopracciglio. 

"Come fai a sapere che il mio ex fidanzato mi ha tradito?" Chiese Louis scioccato, pensava che solo Harry conoscesse la sua ultima relazione e voleva che rimanesse in quel modo. Non voleva che gli altri provassero pena per lui. 

"Non accettavi la mia richiesta di amicizia così ti ho hackerato il profilo di Facebook per fare in modo che mi accettassi," disse Niall con nonchalance e un veloce gesto della mano. 

"Che diavolo Niall?" Urlo Louis irritato. 

Il profilo di Facebook di Louis era privato per un motivo: era stato taggato in un mucchio di foto da piccolo dalle sue sorelle ed erano imbarazzanti. 

"Ma ho potuto conoscerti meglio, no?" Disse Niall. 

"È stalking?" Gemette Louis, tirandosi i capelli. 

"Stiamo cambiando discorso, Tomlinson," affermò Niall, chiaramente non preoccupato da quello che aveva fatto. 

Louis voleva strangolare Niall per avergli invaso la privacy. 

"Ma allora cosa vuoi che faccia? Saltare sul primo uomo disponibile che vedo?" Chiese Louis. 

"No, quello che sto dicendo è di rendere chiare le tue intenzioni prima che qualcuno si innamori," spiegò calmo Niall. 

Louis fissò Niall come se avesse due teste. 

"Sei un terapista di coppia?" Chiese dubbioso. 

Niall era troppo strano, Louis non sapeva quale lavoro segreto avesse. 

"Dove finireste senza di me?" Chiese Niall con un sospiro esasperato. 

"Probabilmente non in prigione," mormorò Louis. 

Niall era finito in prigione due volte dopo essere stato troppo chiassoso ed essersi spogliato quando era ubriaco. 

Ma Niall aveva ragione, Louis era troppo impegnato a evitare confronti, ma forse serviva, forse doveva parlare seriamente con Harry. 

"Oh sì, mi ero dimenticato perché fossi qua. Che ne dici di costruire una piscina in giardino?" Chiese all'improvviso Niall. 

Questo spiegava perché avesse deciso di venire da lui, Louis doveva capirlo prima. 

Louis andò sul letto e poi iniziò a fare il solletico a Niall perché sapeva che non ci fossero molte cose da dire, Niall probabilmente aveva già ordinato il materiale e stava per costruire la piscina. 

"Ti ucciderò Horan," sibilò Louis, lottando con Niall, cercando di soffocarlo con le gambe ma Niall stava ridendo. 

Quando Niall smise di ridere, Louis lo girò velocemente sulla schiena e si sedette sulla sua pancia con la mani che tenevano le sue. 

Poi all'improvviso la porta si aprì, rivelando un Harry con uno sguardo allarmato. 

Louis e Niall si bloccarono, la loro posizione non era esattamente quella di due amici. 

"Uhm, scusate, ho sbagliato stanza," spiegò Harry di fretta prima di chiudere la porta, poi si sentì un'altra porta sbattere. 

Niall esplose a ridere dopo aver guardato la porta e Louis si sentì stordito. 

"Lou, penso di aver fatto ingelosire Harry." Niall rise. 

Le cose erano diventate più complicate.

●▬▬▬▬๑۩۩๑▬▬▬▬●

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top