[10]

●▬▬▬▬▬๑۩۩๑▬▬▬▬●

Capitolo 10

Louis non riusciva a contenere l'entusiasmo davanti alla scuola primaria dove Zayn lavorava. Molti bambini erano già presenti, correvano e giocavano. Niente poteva rendere più felice Louis di quella scena. 

Aveva portato Biscotto che stava indossando un cappello a forma di cupcake che Niall aveva comprato. Avevano deciso che avrebbe fatto da mascotte per attrarre più clienti.

"Questa scuola è così elegante per essere solo una scuola primaria," commentò Niall mentre camminavano tra i corridoi.

La vendita di dolci sarebbe stata nella palestra come aveva detto Zayn. Indossavano dei badge con su scritto 'Ospiti' e Louis non poté non dar ragione a Niall. Erano stati controllati da due guardie di sicurezza prima di poter entrare. 

"Non dirmelo, mi sono sentito violato," mormorò solennemente Harry. 

"Sembrava ti stesse piacendo," commentò Louis, lo aveva visto ridere ogni volta che la guardia di sicurezza si avvicinava alle sue parti basse. 

Harry gli fece la linguaccia. 

"Quanto costa a questi bambini imparare l'alfabeto?" Chiese Liam dopo che i suoi occhi si fermarono su una scultura di un angelo che Louis poteva giurare fosse identica a Zayn. 

"Se si possono permettere Zayn, deve essere costosa," disse Niall, esaminando la scultura. 

Sicuramente non solo Louis aveva notato le somiglianze tra la figura santa e il suo coinquilino. 

"Potete stare zitti?" Gemette Zayn. 

Risero ma si fermarono quando sentirono i passi di due bambine adorabili. 

"Maestro Zayn!" Lo salutarono all'unisono.

Zayn si abbassò per poterle guardare. Il cuore di Louis si stava sciogliendo, probabilmente Liam era già morto. 

"Oh ciao Emma ed Elsa." Sorrise Zayn. 

Louis realizzò che Zayn sembrava proprio un maestro. 

"L'hanno chiamata così per la Principessa della Disney?" Harry si avvicinò a Louis per sussurrargli la domanda. 

Niall lo aveva accidentalmente sentito perché si giro e gli lanciò un'occhiataccia. 

"È una Regina della Disney, stupido," sbuffò Niall offeso. 

Louis non voleva sapere perché fosse così colpito dall'errore. 

"Ragazzi," disse Zayn come un maestro accondiscendente farebbe con i suoi studenti maleducati. 

Louis vide Harry sogghignare, ma sorrise innocentemente quando fu beccato, indicando Liam, Louis lo vide guardare da un'altra parte rosso in viso. Non aveva bisogno di sapere che Liam avesse un kink studente/insegnante, non ne aveva davvero bisogno. 

"Chi sono i suoi amici, Mr. Malik?" Chiese una donna. 

Louis stava per saltare dallo spavento perché non aveva notato una donna sulla cinquantina dietro alle due bambine.

"Mrs Wilson, è un piacere rivederla," salutò la signora, stringendole la mano. "Sono i miei coinquilini, mi hanno aiutato a preparare i dolci," li presentò. Loro salutarono goffamente con la mano perché la donna li stava guardando dall'alto in basso. 

"È un piacere conoscervi, signori," disse dopo averli guardati uno ad uno. A Louis ricordava la dirigente della sua scuola superiore che vedeva spesso perché non era il migliore tra gli studenti. 

Solo Harry ebbe le palle di parlarle. 

"Il piacere è nostro." Sorrise, dandole la mano. 

Lei la fissò. 

"Beh, allora vado, la vedrò più tardi Mr. Malik, venite bambine," disse prima di girarsi e andarsene, le due bambine li salutarono con la mano e la seguirono. 

Quando fu fuori dal campo visivo, Niall fischiò. 

"Che donna rigida," sussurrò, avendo paura che lo potesse sentire. 

"Sta' zitto, ti potrebbe sentire." Liam boccheggiò prima di coprirgli la bocca. 

"Non posso credere che tu abbia flirtato con lei, Harry. È vecchia." Lo guardò sospettoso Louis.

"Eehi, sono solo stato gentile." Harry fece il broncio, ancora triste per la stretta di mano rifiutata. Era la prima volta che qualcuno lo faceva. 

"Dai ragazzi, andiamo a preparare lo stand," sospirò Zayn, già esausta e la giornata non era ancora iniziata. 

Camminarono un altro po' e arrivarono in palestra. Si fermarono perché le loro mascelle sarebbero potute cadere, quel posto non era qualcosa che vedevi ogni giorno. 

C'erano dei fottuti candelabri, che cazzo?! 

"Do ragione a Niall, questa scuola è enorme." Annuì Harry, guardandosi attorno. 

"Perché ci sono dei candelabri nella palestra?" Louis espresse i suoi pensieri confuso. 

"Se avete finito di esaminare il posto, potreste aiutarci?" Mormorò Zayn, mettendo il cartellone pieno di glitter che aveva fatto Liam. 

Era un cartellone osceno, ma Zayn aveva detto che era un'opera d'arte. Louis non credeva ai giudizi di Zayn quando c'entravano con Liam. 

"Forse tra un minuto," rispose Louis, facendosi un giro, voleva esplorare quella strana scuola. Niall aveva già preso Biscotto così lo poteva mostrare, Louis non mentiva quando diceva che il suo cane era la cosa più bella del mondo e meritava di essere venerato da Niall. 

"Sei inutile," sentì commentare Zayn mentre se ne andava. 

"Ti ho sentito." Si girò per lanciargli un'occhiataccia. 

"Perfetto," rispose Zayn, alzando gli occhi al cielo. 

E Louis pensava di essere il più drammatico nel gruppo. 

Ma continuò a camminare, gli occhi erano fissi sull'affresco in cui erano presenti strane forme. Louis credette fosse un progetto d'arte dei bambini, ma dopo averlo ispezionato meglio, vide la firma di 'Picasso'. Capì che non era un progetto d'arte, ma un'opera d'arte che poteva valere milioni. 

Era troppo impegnato a guardare l'affresco che si dimenticò di prestare attenzione al mondo reale perciò fu una questione di tempo quando sbatté contro qualcuno.

"Cazzo, scusa. Stai bene?" Disse qualcuno dopo che Louis per poco non cadde sul pavimento. 

"No, è colpa mia. Non stavo guardando a dove andavo," disse Louis dopo essersi messo in piedi. 

Guardò avanti e vide un ragazzo castano con uno sguardo preoccupato. 'Bello' era un'ottima descrizione e all'improvviso Louis fu interessato alla situazione. 

"Non ti ho mai visto in giro," commentò il ragazzo, non andandosene. Louis pensava che dopo essersi assicurato che stesse bene, se ne sarebbe andato, ma era rimasto lì. 

Voleva dire ciò che pensava? Era passato troppo tempo dall'ultima volta che aveva flirtato con qualcuno, ma sapeva di non dover esagerare, erano in una scuola elementare per Dio. 

"Beh, visto che sono un adulto e questa è una scuola elementare, non è il posto migliore da frequentare." Fece spallucce Louis, decidendo di essere spiritoso. 

Essere divertente era il modo migliore per flirtare o per essere friendzonato, ma Louis se ne sarebbe pentito più tardi. 

Si sentì realizzato quando il ragazzo scoppiò a ridere.

"Sei divertente," disse dopo aver smesso di ridere. 

"Non sto neanche cercando di essere divertente, amico." Sorrise Louis, soddisfatto di se stesso. 

"Sono Cristoff," si presentò il ragazzo, dandogli la mano. 

Louis non voleva sembrare troppo ansioso perciò gliela strinse. 

Ma la sua mente era ferma ad altro. 

"Sembra di essere in un cartone Disney," scherzò. In quella schola c'erano Cristoff ed Elsa, la studentessa di Zayn. 

"Sono nato prima che esistesse Frozen," gemette. 

Probabilmente era stanco che il suo nome fosse legato a un personaggio di un cartone della Disney. Louis si sarebbe sentito allo stesso modo. 

"Povero, almeno non ti chiami Olaf, no?" Rispose, facendo ridere entrambi. 

"Io sono Louis," si presentò alla fine così da non essere più sconosciuti

"Piacere di conoscerti," disse Cristoff prima di sorridergli. 

Louis doveva provare ad avere il suo numero perché era sicuro fosse la cosa successiva da fare così potevano parlare sul telefono, no?

"Ehi Lou?" Una voce roca attirò l'attenzione di entrambi. Dietro di loro c'era Harry. 

"Harry?" Chiese confuso, che cosa ci faceva lì? 

"Zayn ti sta cercando, mi ha detto di venirti a prendere." Fece spallucce Harry prima di guardare Cristoff con un sorriso innocente. 

"Oh, che cosa vuole?" Chiese Louis, voleva gemere per la frustrazione. 

"Non lo so." Fece spallucce Harry. 

Non voleva andarsene, ma Zayn doveva proprio aver bisogno di lui se aveva chiesto a Harry fra tutti di venirlo a chiamare. 

"Beh okay, vado da lui. È stato bello conoscerti Cristoff di Frozen," sospirò per poi girarsi a sorridere alla nuova conoscenza. 

"Sei molto divertente, ci vediamo in giro, Louis." Sorrise Cristoff un'ultima volta prima di salutarlo con la mano e andarsene. 

Louis non voleva sentirsi triste del fatto che non volesse neanche il suo numero. 

Se ne andò via, Harry gli corse vicino così potevano camminare insieme. 

"Chi era?" Chiese curioso. 

"Non ne sono sicuro, ci siamo scontrati," mormorò Louis, facendo spallucce. 

Harry annuì e iniziò a revocare i vecchi tempi. 

"Mi ricordo quando mi ero scontrato con te, eri così arrabbiato che potevo vedere del fuoco uscirti dalle orecchie," disse ridendo. 

Louis si ricordava bene quel giorno. Fu l'inizio del suo non molto segreto odio verso Harry Styles, lo strano hippie. 

"Non posso dimenticarmi quel giorno, mi hai versato addosso il caffè," affermò Louis con un sopracciglio sollevato. 

Non era solo il fatto che Harry fosse il proprietario il motivo per cui volesse cacciarlo di casa. Provava del vero rancore che si era affievolito soprattutto quando Harry aveva accettato di lasciargli la casa. 

"Ma guarda dove siamo adesso? Dei veri e propri coinquilini." Disse Harry sorridendo. 

Louis non voleva pensare troppo alla sincerità con cui lo aveva detto. Sembrava gli piacesse davvero stare lì con loro anche se Louis si comportava male la maggior parte del tempo. Non voleva che si mettesse troppo a suo agio all'idea di vivere lì perché una volta che avrebbe avuto abbastanza soldi, se ne sarebbe dovuto andare via. 

In più, non voleva ammettere che fossero fortunati ad avere Harry perché potevano mangiare del cibo delizioso e sano anche se venivano degli sconosciuti in casa per le sue sedute. 

Louis non si era ancora abituato alla cosa del sessuologo. 

"Non per molto," mormorò prima di andare verso Zayn lasciando Harry indietro. 

Louis sapeva che fosse una brutta cosa da dire, ma era la verità. Harry non era una presenza permanente nella sua vita, come gli altri. 

Ad un certo punto se ne sarebbero andati.

"Ehi Zayn, mi hai chiamato?" Chiese una volta arrivato allo stand mal decorato. 

Louis aveva visto gli altri stand degli altri insegnanti ed erano incredibili. Ne aveva visto uno in cui c'era un trono a forma di cupcake ad altezza d'uomo dove le persone si potevano sedere per farsi dei selfie. 

Uno spreco di soldi. 

"Cosa?" Chiese Zayn, sollevando lo sguardo dal telefono. 

"Harry ha detto che avevi bisogno di me," disse confuso. 

"Non ti ho chiamato Louis," affermò Zayn prima di dare il resto a un Liam eccitato che aveva venduto una scatola di cupcake a una madre che fissava senza vergogna il pacco di Liam. 

Louis avrebbe dovuto dire a Liam di non indossare dei pantaloni della tuta in cui si vedeva il suo cazzo, ma sembrava lo avesse fatto di proposito. 

Liam non era un cucciolo innocente come credeva Louis all'inizio. 

"Bastardo," mormorò Louis quando all'improvviso capì che Harry lo aveva fatto a posta. 

"Louis! Modera il linguaggio! Siamo circondati da bambini piccoli," sussurrò Liam a mo' di urlo, guardandosi attorno per accertarsi che nessuno lo avesse sentito.

Louis voleva dirgli che i suoi vestiti non erano adatti a un luogo per bambini, ma avevano attratto tantissimi clienti anche se il loro stand era una merda. 

"Va benee?" Sbuffò Louis prima di accasciarsi su una sedia e guardarsi attorno annoiato. Si rianimava solo quando doveva aiutare i bambini a comprare dei biscotti, ma non aiutava le casalinghe sole affamate di cazzo.

Avevano venduto quasi la metà delle scatole di biscotti che avevano portato e la vendita era iniziata da poche ore, Louis era sicuro che avrebbero finito prima. 

Niall stava camminando con Biscotto in braccio, i bambini gli giravano attorno eccitati e volevano per sé il cane. Louis sapeva che Biscotto avrebbe rubato l'attenzione, ma era preoccupato che si stancasse per tutta quella confusione. 

Liam era impegnato a occuparsi dei clienti che non erano bambini, Zayn era seduto dietro lo stand annoiato e Harry non si sapeva dove fosse. Non lo aveva visto da quando lo aveva lasciato da solo. 

Louis era sospettoso delle sue intenzioni perciò andò a cercarlo. Harry doveva dargli delle spiegazioni per ciò che aveva fatto. 

Provò a cercarlo in palestra, ma non era lì. Non doveva essere difficile trovare un ragazzo riccio eccessivamente alto in una folla di bambini e genitori. Uscì dalla palestra e sentì delle voci perciò le seguì e trovò chi stava cercando. 

Harry era sul pavimento davanti a un bambino seduto vicino a una fontanella. Louis non capiva perché il bambino fosse là. 

"Come ti chiami?" Chiese delicatamente Harry. 

"Timothy," sussurrò il bambino. 

"È un nome bellissimo, vorrei avere un nome figo come il tuo." Sorrise Harry e Louis fu impressionato dal modo in cui Harry interagiva con quel bambino. 

Era ovvio che fosse in difficoltà e stesse per mettersi a piangere, ma Harry lo stava calmando. 

"Tu come ti chiami?" Singhiozzò Timothy, sfregandosi gli occhi. 

"Harry," rispose. 

"Come l'incipe Hally." Timothy sorrise. 

"Perché non vieni con me così ti posso aiutare a trovare i tuoi genitori?" Chiese Harry delicatamente, non volendo impaurire il bambino. 

Per il sollievo di Louis, il bambino accettò e andò da Harry.

"Sì, come il Principe," sospirò sollevato Harry quando Timothy si sedette vicino a lui. 

Louis decise di uscire allo scoperto. 

"Harry?" Lo chiamò. 

Harry si girò velocemente verso di lui e gli sorrise, Timothy si girò incuriosito, ma dopo che vide Louis si avvicinò ancora di più a Harry. 

"Oh, Louis, ciao," disse Harry prima di prendere Timothy e alzarsi. 

"Timothy, vorrei che conoscessi il mio amico Louis," lo presentò. 

Louis sapeva che il bambino fosse timido soprattutto perché si allontanò da lui, ma Harry gli sussurrò qualcosa all'orecchio che fece sorridere il bambino. 

Doveva essere qualcosa di bello perché Timothy lo salutò con la mano. 

"Ciao Timothy." Si avvicinò Louis, sorridendo calorosamente al bambino. 

Timothy aveva gli occhi azzurri, i capelli ricci che andavano da tutte le parti e un piccolo nasino rosso per il pianto. 

"Ciao Ooey." Tirò su con il naso Timothy, ma gli sorrise. 

Louis sorrise a quanto fosse adorabile Timothy nel pronunciare il suo nome. 

"Che succede Harry?" Louis decise di chiedere, preoccupato per Timothy. 

"Penso abbia perso il suo papà, l'ho visto qui quando stavo andando a prendere da bere," spiegò Harry, pulendo la candela di Timothy con la mano per poi pulirsi nella fontanella. 

Louis cercò di non guardare Harry con troppo affetto mentre si prendeva cura di quel bambino, sicuramente non stava pensando ad altro. 

"Non va a scuola?" Decise di chiedere, ignorando i pensieri strani. 

"Penso abbia solo tre anni," disse Harry accigliato. 

"Quale genitore irresponsabile lascia il proprio figlio di tre anni andare in giro da solo," mormorò Louis. Lui e Harry andarono verso la palestra, forse potevano fare un annuncio così potevano provare a trovare i genitori. 

"Timothy?" 

"Papi!" Pianse all'improvviso Timothy, allungando le braccia verso il padre. 

Louis stava già per fare una ramanzina su come essere dei bravi genitori, ma le parole gli morirono in gola. 

"Ti stavo cercando ovunque." 

"Cristoff?" Chiese Louis confuso. 

"Ciao Louis," lo salutò Cristoff, sembrava sorpreso e un po' imbarazzato, probabilmente non lo aveva notato.

"Ho dei nuovi amici, Papi." Tirò su con il naso Timothy, guardando Louis e Harry. 

"Lo vedo, dì ciao ai tuoi amici, andiamo," disse velocemente Cristoff. 

Non aspettò neanche che Timothy salutasse perché se ne andò subito via. 

"Ciao Hally, Ciao Ooey!" Urlò Timothy. 

"Ciao Timothy!" Urlò Harry. 

"Non posso credere di aver flirtato con un genitore, non ci ha neanche ringraziato," borbottò Louis, ricordandosi l'incontro di prima. 

Non riusciva a credere alla sfacciataggine di quel ragazzo. 

"Allora perché mi stavi cercando Ooey?" Chiese Harry, sorridendogli. 

Timothy era adorabile, Harry sembrava un idiota. 

Non sembrava infastidito dal comportamento di Cristoff, sembrava sollevato di averlo trovato. Louis dubitava seriamente che Harry potesse provare rancore. 

"Sta' zitto, Hally." Alzò gli occhi Louis per poi andarsene. 

"Cosa? Ti sta bene quel nome." Rise Harry prima di seguirlo. 

"Ti stavo cercando perché ho scoperto che mi hai mandato in bianco." Gli lanciò un'occhiataccia.

Ma visto le circostanze, era felice che Harry li avesse interrotti perché si sarebbe reso un idiota. 

"Penso di averti salvato dall'essere l'amante," rispose Harry con un sorrisetto. 

"Non avrei flirtato con lui, se avessi saputo che fosse sposato," disse Louis offeso. 

Ovviamente non avrebbe mai fatto una cosa del genere, se avesse scoperto che fosse sposato o in una relazione. Aveva appena terminato una relazione dopo aver scoperto che lo tradiva, non avrebbe mai fatto una cosa del genere e rovinare un matrimonio. 

"Non sapevo neanche fosse sposato, solamente flirtavate in maniera davvero strana." Fece spallucce Harry. 

"Ora sei un esperto uh?" Chiese Louis. 

"Aiuto le persone a esplorare i loro desideri sessuali, sono un esperto nel flirtare." Fece un gran sorriso Harry. 

Louis cercò di non fare una smorfia. 

"Allora qual è la regola numero uno? Le battute con toc toc?" Sospirò Louis. 

Aveva perso il conto di quante battute facesse Harry nei momenti più diversi. 

"No, la prima regola è non avere regole," rispose sincero Harry.

"Cosa?" Lo guardò Louis come uno stupido. 

Ogni cosa che usciva dalla bocca di Harry doveva essere spiegata ulteriormente. 

"Non puoi mettere delle regole a degli affari di cuore." Harry fece un cenno a una bambina che passò vicino. 

"Ma se c'entra il cazzo? Dai, flirti perché vuoi fare sesso," disse Louis, cercando di ignorare la vecchietta che boccheggiò quando sentì la loro conversazione. 

"Forse per alcune persone, ma io quando flirto è perché vedo una persona con cui potenzialmente potrò passare il resto della mia vita. Perché sprecare il proprio tempo con una storia di una notte quando posso flirtare con qualcuno che potrei amare?" Rispose Harry sorridendo. 

Louis non riusciva a pensare a un commento spiritoso, lo fissò in modo strano, gli stavano passando un milione di domande su chi fosse Harry Styles. 

"Per essere un sessuologo, sei stranissimo," fu ciò che disse. 

"Lo prendo come un complimento," sorrise Harry e andò al loro stand, applaudendo felice quando vide che tutti i biscotti erano stati presi.

Louis rimase fermo e fissò la scena davanti a lui: Niall steso sul pavimento con lo stomaco pieno, Biscotto in una scatola vuota che dormiva, Zayn seduto sulle ginocchia di Liam che stava facendo una gara di sguardi con un gruppo di donne sulla cinquantina e Liam con la faccia nascosta contro il collo di Zayn. 

Non sapeva cosa diavolo stesse succedendo, ma la sua mente era troppo occupata al momento. 

Harry non flirtava sempre con lui?

●▬▬▬▬▬๑۩۩๑▬▬▬▬●

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top