Capitolo dodici
Nel capitolo precedente: Anne non è consapevole del fatto che Cinquanta sfumature di grigio faccia schifo, Liam apprezzerebbe molto se il suo letto non venisse contaminato, ed i Larry si dicono per la prima volta Ti amo a vicenda.
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Quando Harry aveva suggerito di iniziare a pulire la cucina, non si sarebbe mai immagino che sarebbe andata a finire così. Sta ridendo così tanto che quasi non riesce a tenere gli occhi aperti ed è aggrappato al lavandino, le mani coperte dai guanti che si usano per lavare i piatti e delle spugne giganti legate ai piedi --idea di Louis; lo ha visto in un cartone animato, una volta. Nonostante tutto questo, incredibilmente, ce lo ha ancora duro.
"Funzionerà!" dice Louis, il viso determinato. Osserva trionfante Harry mentre cerca, invano, di avanzare sul pavimento cosparso di farina.
La risata di Harry si trasforma in uno squittio acuto quando Louis gli si avvicina e gli spreme una spugna bagnata, presa dal lavandino, sulla testa.
Incredulo, Harry spalanca la bocca, mentre l'acqua gli sgocciola su tutto il viso. Perché ce l'ha ancora duro? Cristo.
Louis inarca un sopracciglio, e si asciuga la mano bagnata sul petto di Harry. Abbassa il palmo fino a sfiorare con le dita il rigonfiamento di Harry e... già. Ecco perché.
"Dovremmo pulire," gli dice Harry, mordendosi il labbro quando Louis sfrega le nocche sulla sua lunghezza. Il tessuto dei joggers che indossa è leggero, e non aiuta a reprimere il tocco. Quasi rende la situazione peggiore, enfatizza quel non sei abbastanza vicino.
"E' quello che stiamo facendo," ghigna Louis, "Guarda come sei pulito, adesso."
Harry, al contrario, si sente piuttosto sporco --nel modo più positivo in assoluto. Quando Louis si allontana nuovamente da lui, lasciandolo aggrappato al lavandino, Harry si domanda quanto riuscirà a resistere prima che gli cedano le ginocchia.
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Quaranta minuti più tardi, è disposto a supplicare. Lui e Louis, in qualche modo, sono riusciti a pulire alla perfezione la cucina, nonostante Harry rallentasse di conseguenza i suoi movimenti ogni volta che, nel passare l'uno accanto all'altro nella piccola stanza, il castano gli sussurrava Ti amo o gli toccava ogni piccola porzione di pelle con le mani esperte.
"I tuoi capelli sono tutti incasinati," gli dice Louis, la mano che segue la curva della schiena di Harry, "Mi dispiace." Harry si sente come se fosse sott'acqua, senza peso e con la vista sfocata ai lati. L'unica cosa su cui riesce a focalizzarsi è Louis. Sulle sue labbra che gli premono sulla nuca e sui suoi pollici che, mentre salgono le scale, gli stanno formando dei cerchi sui fianchi. "Adesso ti diamo una ripulita, okay?"
"Dovresti," Harry deglutisce, e copre le mani di Louis con le sue. Ha il mezzo timore che il suo cervello confuso ed suoi piedi, già solitamente goffi, possano farlo inciampare sui gradini. "Dovresti darti una sistemata anche tu. Sei pieno di farina."
"Hai un'ottima mira," controbatte Louis, ed Harry non ha bisogno di lanciargli un'occhiata da sopra la spalla per sapere che il ragazzo sta sorridendo.
"Ti amo."
Quando finiscono di salire le scale, Louis gli avvolge le braccia intorno alla vita, premendoselo contro in un abbraccio stretto. Sono uniti dal petto alle ginocchia, ed il mento di Louis è appoggiato sulla spalla di Harry. "Ti amo anche io, patatino."
"Ed è per questo che mi stuzzichi?"
"Esattamente." Louis gli appoggia la mano sul cavallo dei pantaloni, in un semplice tocco senza pressione o frizione. Niente. Harry appoggia la testa sulla spalla del ragazzo, permettendogli di trascinare entrambi lungo il corridoio poco illuminato. Non riuscirebbe a camminare da solo; ha la mente troppo incasinata.
"Da quanto sei così?" Louis lo palpa attraverso i joggers per enfatizzare la sua domanda.
Harry si lecca le labbra, e sbatte gli occhi. "Um... non lo so. Sono... ce l'ho quasi del tutto duro da quando sei arrivato tu. E poi, tipo, dopo che mi hai detto... detto che sono dolce..."
"Lo sei. Il mio dolcissimo Harry," bisbiglia Louis, strofinando il naso dietro l'orecchio di Harry mentre accende le luci del bagno. Il cielo fuori, già da un po' di tempo, è passato dal grigio all'essere color carbone. Sottili fiocchi di neve si sono ammassati sul davanzale della finestra. "Cazzo, non riesco neanche ad immaginare a come ti stai sentendo tu in questo momento."
Leggero. Come se le sue ossa fossero incavate e pronte a spiccare il volo, come se tutto fosse... di più. Il suo battito cardiaco più rumoroso, il sangue che gli scorre in corpo più veloce, e la pelle come se fosse un'unica ed enorme terminazione nervosa che finirà di sfrigolare solo quando Louis smetterà di toccarlo. "Sto bene," è, però, tutto ciò che Harry riesce ad articolare. Gira il viso per far scivolare le labbra sopra quelle di Louis, "Non riesco esattamente a pensare."
"Vuoi che te li lavi io i capelli?"
Harry si sente il cuore battere direttamente sulle punte delle dita. "Non ridere."
"Perché dovrei ridere?"
"Perché vuoi, tipo," Harry si volta e nasconde il viso sulla spalla di Louis, "vedermi nudo. Ed io, io non sono--"
Le dita di Louis scorrono sui capelli di Harry, con gentilezza. Tutto ciò di cui ha bisogno il riccio in questo momento. "Puoi inginocchiarti a terra e mettere solo la testa nella vasca, sai. Non c'è bisogno che ti togli la maglietta--"
"No." Harry gli stringe il retro della t-shirt. Ha lo stomaco completamente annodato, e la pancia travolta da un calore bollente che pulsa lento e con ritmo.
Louis si ferma, e gli appoggia una mano sulla nuca. "No?"
"Penso di avere della farina anche sotto la maglietta," Harry si morde il labbro, ed osserva Louis seguire il movimento con sguardo fermo ed intenso. "E del miele. E altre cose. Sono tutto... sporco."
Louis allarga le narici, ed i muscoli della sua mandibola vengono colti da uno spasmo, come se il ragazzo stesse cercando in tutti i modi di trattenersi. Ed è l'ultima cosa che Harry vuole. Quindi, nonostante la vocina titubante nella sua testa che gli ricorda non sei sexy, ti stai per mettere in ridicolo, stai per umiliarti da solo, tira a sé Louis, fino a che non c'è il più piccolo dei centimetri di distanza tra di loro, e lo bacia dietro il lobo. "Ho bisogno di ritornare pulito."
Il pomo d'Adamo di Louis ballonzola, ed il battito del ragazzo accelera sotto le labbra di Harry. "Vuoi che... vuoi che te lo faccia fare da solo?"
"E se scivolassi? Sono... sono troppo," Harry schiude la bocca sul punto dove il collo di Louis incontra la sua spalla e succhia, la lingua che scivola sulla pelle color miele, "Non voglio che tu te ne vada. Voglio... voglio te. Ti voglio con me."
Louis porta la testa all'indietro, la voce strozzata quando chiede, "Sei sicuro?"
Harry gli lascia un ultimo bacio sul livido nascente, e si allontana per guardare Louis negli occhi. Si sente teso e troppo sensibile e semplicemente bisognoso. "Sì."
Per un attimo si preoccupa che Louis possa cercare di fargli cambiare idea, possa dirgli Non sei ancora pronto. Harry è disposto ad implorarlo. Invece, Louis gli dice, "Mi fido che tu sappia cosa vuoi. Solo, se ad un certo punto cambierai idea o non sarai a tuo agio con qualcosa, dimmelo."
Harry annuisce, e lascia cadere le mani lungo i fianchi quando Louis gli afferra i lembi della t-shirt. Permette a Louis di spogliarlo, ed il cuore gli batte forte in un punto imprecisato della gola. Combatte l'urgenza di coprirsi perché, e se Louis cambiasse idea? E se, una volta visto Harry completamente nudo, ne sarebbe talmente deluso da uscirsene con qualche scusa pur di non doverlo toccare più?
Louis si inginocchia e gli tira giù, in un colpo solo, i pantaloni della tuta ed i boxer. L'aria fredda fa venire la pelle d'oca ad Harry, ma non fa niente per lenire il profondo e doloroso calore che quasi gli impedisce di stare in piedi. Il bagno è così silenzioso che può sentire ogni respiro spezzato che emette lui stesso, ed ogni soffio di vento che fa tremare i vetri delle finestre. Ha troppa paura di guardare giù. Paura di vedere l'espressione di Louis o di quanto bisognoso possa sembrare, lì in piedi tutto nudo e con la punta della sua lunghezza già bagnata.
"Bellissimo," gli dice Louis e, nonostante la sua voce sia ridotta ad un sussurro, Harry si spaventa così tanto da abbassare lo sguardo.
Scuote la testa. Non sa cosa fare con le sue stesse mani. Perché se ne stanno lungo i fianchi a penzolare inutilmente?
"Sì," gli dice Louis, le ciglia ridicolmente lunghe che gli sfarfallano sulle guance quando si sporge per baciare l'osso sporgente del bacino di Harry. Fa scivolare i palmi sulle cosce del riccio. "Così maledettamente in forma."
Harry cerca di trattenere una risata nervosa, ma non ci riesce particolarmente. Arrossisce con violenza quando Louis gli lascia baci sulla pancia fino a rimettersi in piedi, ancora completamente vestito.
"Non come te," ribatte in un mormorio Harry, quasi sperando che Louis non possa sentirlo, nonostante entrambi sappiano che quella che ha detto non è altro che la verità. Louis è in forma. Gioca a calcio, è perennemente in movimento e corre sempre da una parte all'altra. Molto probabilmente è forte abbastanza da poter sollevare Harry senza problemi, da poterlo trasportare facilmente ovunque. Harry è... a posto. Leggermente superiore alla norma, quando si dà una sistemata e si sveglia con una buona autostima. Non rinfaccerebbe niente a Louis se il ragazzo, adesso che lo ha visto totalmente nudo, rimarrebbe deluso.
"Cazzo, ti sbagli così tanto," gli dice Louis, aggrottando le sopracciglia mentre si toglie a sua volta la maglietta. La butta con noncuranza a terra e, immediatamente, avvolge il braccio di Harry per avvicinarlo a lui. "Non vedi? Sei così..." accarezza Harry dalle spalle fino ai polsi. Intreccia poi le dita con le sue e si porta le mani di Harry alla bocca per baciargli le nocche, "Le tue mani sono semplicemente oscene. Puoi tenere tre bicchieri in una sola mano, e questa cosa mi eccita così tanto. E' imbarazzante." Louis fa indietreggiare entrambi, fino a quando i piedi di Harry si scontrano con il tappetino peloso posto fuori dalla doccia. "Con quelle gambe potresti indossare i pantaloni più attillati meglio di qualsiasi ragazza."
Harry deglutisce con forza, ed osserva la sua stessa erezione sporcare di liquido preseminale i joggers di Louis. Louis gli lascia andare le mani per liberarsi della tuta.
"Adoro come sei così morbido qui," continua Louis, sorridendogli privatamente e gentilmente mentre gli accarezza le maniglie dell'amore, "Appena potrò ti bacerò dalla testa ai piedi."
Harry sfrega il naso sul collo di Louis, sussultando quando le loro pelli nude si incontrano. Entrano dentro la doccia e chiudono la porta a vetri. Hanno uno spazio tutto loro adesso, dove niente conta ad eccezione di loro due. E forse, forse, Harry non vuole più nascondersi. "Ti amo," gli dice, tentativamente.
"Ti amo anch'io," gli risponde dolcemente Louis, smanettando dietro Harry per mettere in azione i rubinetti. Quando l'acqua fredda li colpisce, entrambi sobbalzano e si stringono a vicenda, ridendo come se la loro pelle non stesse sprizzando elettricità da tutti i pori ogni volta che si toccano. Il getto si scalda velocemente, e li bagna con rapidità; in pochi secondi, il vapore si condensa sui vetri della doccia. "Ti amerei anche se tu fossi calvo e con una pancia enorme."
Harry ridacchia, non può farne a meno, perché Louis lo fa sempre sentire come se niente ad eccezione di loro due fosse importante, "Idem."
"Ci mancherebbe," Louis si finge imbronciato. Quando si sporge per afferrare il bagnoschiuma, la sua erezione si scontra contro quella di Harry in un modo che fa rivoltare gli occhi al riccio.
Nessuno di loro due muove un muscolo per prendere in mano la situazione, ma ad Harry iniziano a prudere le mani tanta è la voglia di toccare Louis.
"Mi laveresti i capelli?" domanda invece, allontanando maggiormente la testa dal getto e rimanendo immobile ad assistere affascinato a come l'acqua scorre sul corpo di Louis in piccole cascate, a come rende le labbra del ragazzo lucide e color lampone.
"Mi laveresti i capelli?" ripete Louis. Strizza una noce di shampoo in cima alla testa di Harry, per poi mettere via il contenitore. Seppellisce le mani nei ricci di Harry. "Ti offrirò lo speciale trattamento Tommo. Il migliore che potrai mai avere."
Cazzo, Louis non gli ha affatto mentito. Harry è costretto ad afferrarsi alla vita del ragazzo per impedirsi di cadere, perché il massaggio che gli fa Louis alla testa --tirandogli gentilmente i capelli e affondando le dita sul suo scalpo-- rischia di trasformargli le ossa in gelatina. Louis, poi, gli sciacqua via lo shampoo, mantenendo le mani tra i suoi ricci, continuando a massaggiare delicatamente.
"Posso... posso toccarti?"
Le mani di Louis si fermano e la sua bocca incontra quella di Harry in un bacio che il riccio ricambia come se lo stesse aspettando da una vita. L'acqua calda scorre tra le loro bocche, fa scivolare le loro labbra con ancora più facilità. Louis gli prende la mano, guidandogliela verso la sua schiena, "Per favore."
Harry si insapona le mani ed inizia a toccarlo ovunque, amando le risatine che Louis riesce a malapena a trattenere quando il riccio gli lava le ascelle. Harry muore dietro ogni più piccolo centimetro del corpo del ragazzo, dalla curva della sua schiena alla rotondità del suo sedere --che il riccio non può proprio fare a meno di strizzare.
Louis geme dentro la sua bocca, gli spinge le unghie nella schiena. Il piccolo sprizzo di dolore rende Harry ancora più duro. La situazione sta diventando insostenibile. Harry non si è mai sentito così disperato di venire, non ha mai provato a negarsi un orgasmo per così a lungo. La sua pelle è come se fosse una tesissima corda d'arco pronta a scattare, ed il suo cazzo sta sgocciolando così tanto che sente il liquido pulsare prima di venire lavato via dall'acqua.
"Posso masturbarti?" gli domanda Harry, disperato, quando le mani inschiumate di Louis gli stanno massaggiando il petto e la pancia.
"Cazzo, sì."
"Poi sarai," Harry gli morde la mandibola, e avvolge una mano intorno al cazzo di Louis. Pulsa tra le sue dita, "Riuscirai a ritornare duro?"
"Dammi un quarto d'ora e ce la farò," Louis sussulta sulle clavicole di Harry, gli graffia la pelle con i denti. "Probabilmente anche meno tempo."
Harry rafforza la presa e rallenta il ritmo, andando su e giù e su e giù, strofinandogli il palmo sul glande. Si sente così stordito ed eccitato che riesce quasi a sentire sul suo stesso cazzo ogni tormentata carezza che sta lasciando a Louis.
Mantiene un ritmo lento, amando come Louis si spalma sul suo corpo respirando affannato, aggrappandosi ad Harry come se il riccio fosse la sua ancora. Harry si limita a vacillare quando le dita di Louis vanno a sfregare il bagnoschiuma sul suo sedere, infilandosi lentamente tra le natiche per sfiorare la sua apertura.
"Di più, per favore." Harry spalanca la bocca, tutte le sinapsi che gli vanno a fuoco quando Louis non smette di strofinarlo proprio nel punto dove il riccio lo vuole di più. Non gli interessa più di sembrare disperato.
"Non c'è del lubrificante qui," gli dice Louis, la voce che si spezza nell'ultima sillaba quando Harry inizia a muovere più veloce la mano. "Non possiamo con... con il bagnoschiuma."
Harry non riesce a trovare le parole giuste, quindi si limita ad aprire la bocca e a tirare fuori la lingua, in attesa che Louis capisca e si risciacqui il dito dalla schiuma per farselo leccare. Harry chiude le labbra intorno al suo dito, gli arrotola la lingua intorno al polpastrello per bagnarglielo. Lo lascia andare, poi, ed osserva le ciglia attorcigliate dall'acqua di Louis e le sue pupille dilatate quando il ragazzo torna a strofinargli l'apertura. Lentamente, gli infila il dito dentro. "Fai il bravo ragazzo per me e non venire."
Harry rafforza la presa sull'erezione di Louis, e chiude di nuovo gli occhi quando il dito affonda sempre di più. Ma non è abbastanza, non gli sta lenendo il feroce bisogno che sente. Lo sta facendo aumentare, semmai.
"Cazzo, Harry, sto per--"
Harry si concentra sul glande, stringendoglielo con forza e massaggiandoglielo velocemente. Louis spinge il dito dentro di lui fino all'ultima nocca, e lo arriccia. Entrambi sussultano allo stesso tempo; Louis viene sulla pancia di Harry, premendo allo stesso tempo il dito contro le pareti sensibili del riccio.
"Per favore, Lou, per favore." Harry lo pompa un'ultima volta per far uscire l'ultima goccia di seme dalla punta, e lascia cadere la fronte sulla spalla di Louis.
"Dovremmo," ansima Louis, il dito che spinge dentro e fuori, "uscire da qui."
Escono goffamente dalla doccia, e si asciugano frettolosamente. Quando Louis lo fa sedere sul letto ed insiste per phonare i loro capelli, Harry quasi si mette a piangere. Non importa cosa fa, il dolore semplicemente non scompare, ed ha semplicemente bisogno di qualcosa. Di Louis che lo prema sul materasso e lo riempa fino a non fargli ricordare più come ci sente ad essere vuoti.
"Così bisognoso," Louis gli accarezza i capelli asciutti, finalmente inginocchiato sul materasso con niente addosso se non un asciugamano intorno ai fianchi. Bacia le labbra di Harry che apre la bocca, il respiro che gli si impiglia nella gola quando Louis gli cattura il labbro inferiore con i denti e glielo tira. Cadono indietro sul materasso in una confusione di braccia e gambe e baci bagnati e mani che accarezzano pelle calda e tremante.
"Lou," Harry, sdraiato sopra di Louis, sussurra sul collo del ragazzo. Ha ancora l'asciugamano addosso, anche se non è più annodato. Louis invece, poco prima, la sua salvietta l'ha gettata da qualche parte sul pavimento.
"Sì, amore?" Louis sbatte le ciglia verso di lui, e gli accarezza la schiena con mani gentili. I suoi capelli sono morbidi ed incasinati ed Harry vuole solo avvolgerlo nelle coperte e strisciarci sotto per succhiarglielo.
"Possiamo, tipo... tu cosa," nasconde il viso sotto la mascella di Louis, le mani intrappolate tra i loro petti, "cosa sta per succedere?"
Louis avvolge le braccia intorno alla vita di Harry e, semplicemente, lo abbraccia. E nonostante Harry si senta le vertigini da tanto ce l'ha duro, da tanto ce l'ha duro da secoli, è questo ciò di cui pensa di avere bisogno. Del conforto e del senso di protezione che gli trasmette Louis nel tenerlo vicino senza chiedere niente in cambio.
"Tu cosa vuoi che succeda?"
"Baci," risponde Harry, il naso premuto contro il collo di Louis perché odora vagamente di casa, "e di questo. Tipo, di noi nudi. E forse persino... le cose."
"Le cose?" gli domanda Louis con voce calda come miele. Fa scivolare le dita sulla schiena incurvata di Harry, fino a farle riposare sulla sua nuca. "Che tipo di cose?"
"Cose che riguardano il sedere," ammette Harry con guance brucianti, le labbra che si incurvano in un sorriso quando Louis gli solletica il retro del collo.
"Oh, cose che riguardano il sedere, quindi? Che tipo di cose? Devi essere un po' più preciso," le sue labbra sfiorano il lobo di Harry mentre parla con voce ridotta ad un sussurro, nonostante nessuno possa sentirli, "Vuoi le mie dita? La mia bocca? O altro?"
"La tua bocca?" domanda Harry senza fiato, affondando i denti sul labbro inferiore.
"Sì, ti bacerei il sedere. Te lo leccherei fino a farti piangere."
Harry inspira con fatica, estremamente consapevole che l'unica cosa rimasta a separarli è il suo asciugamano non più annodato. Il palmo di Louis gli sta scivolando sulla schiena per fermarsi proprio sopra la curva del suo fondoschiena nudo, e non ce la fa più. Ha bisogno di altro. "No, no, io... io ti voglio... ti voglio dentro di me."
Labbra morbide e tremolanti toccano le sue, e mani pazienti tirano l'asciugamano da sotto i fianchi di Harry per gettarlo giù dal letto. Louis fa rotolare ancora una volta i loro corpi e si sistema tra le cosce aperte di Harry. Ed Harry si aspetta quasi che Louis inizi senza troppe cerimonie, ma tutto quello che il castano fa è sedersi sui talloni ed accarezzargli le cosce. Come se stesse cercando di godersi ogni minimo secondo.
Harry lotta contro la voglia di mettersi un cuscino in faccia e arricciarsi su se stesso pur di non essere così esposto. Ma l'espressione di Louis lo fa desistere. Perché nella faccia del ragazzo legge Sei bellissimo e Ti amo. Harry preme le ginocchia contro i fianchi di Louis. Ha la pancia annodata da tanto è nervoso ma allo stesso tempo eccitato.
"Non potrei mai," gli dice Louis, trattenendo una risata, come se gli avesse letto nel pensiero. Le ciglia gli si abbassano quando china il viso, "Significhi così tanto per me, Harry. Voglio che facciamo le cose per bene. Per te. E anche per me, perché... perché non ho mai provato per nessuno quello che provo invece per te, e non voglio deluderti. Perché è importante."
Harry gli cattura la mano quando quella gli sta risalendo sulle cosce. La stringe forte-forte. "Lou, guardami," insiste nonostante la pelle gli stia andando a fuoco, "Non mi potresti mai e poi mai deludere. Io... io temo che verrò non appena mi toccherai."
Louis gli arpiona la gamba e se la sistema intorno ad un fianco quando si abbassa su di lui. Lo bacia, le labbra calde e confortanti e dolci. "Voglio che tu lo faccia."
"Come?"
Le punte delle dita di Louis entrano in contatto con la lunghezza pulsante di Harry, gli stuzzicano il glande fino a far annebbiare il cervello del riccio. L'unica cosa che conta per Harry, adesso, è il costante bisognobisognobisogno che gli batte sotto la pelle. "Voglio farti venire fino a quando non ce la farai più."
Harry potrebbe essersi lasciato scappare un gemito, forse. Non riesce a concentrarsi, non riesce a pensare, perché Louis è sdraiato sopra di lui, petto contro petto, e gli sta spingendo la lingua dentro la sua bocca aperta. Gliela lecca, e gli allontana i ricci dalla fronte con dita gentili. Harry riesce a sentire quanto sia bagnato, come il modo in cui Louis strofina lentamente i fianchi contro i suoi stiano facendo scivolare insieme le loro erezioni nella pozza che il liquido preseminale del riccio ha creato sulla sua pancia. Elettricità gli scorre lungo la colonna vertebrale e gli scoppietta sui polpastrelli. Arriccia le dita dei piedi quando Louis gli accompagna la lingua dentro la sua bocca, succhiandogliela.
La pelle di Louis sta brillando come se fosse tempestata di diamanti, a causa dell'acqua calda della doccia e delle gocce di sudore accumulate sul basso della schiena. Harry è ancora più eccitato perché Louis è morbido e vero e arrendevole e liscio sotto le sue mani. Ha la bocca aperta e sta bisbigliando Ti amo dentro la bocca di Harry. Gli sta arricciando la mano tra i ricci in un silenzioso Mio.
"Lo sono, lo sono," sussurra dentro la bocca di Louis. Ha lo stomaco così annodato che inizia a preoccuparsi che la prossima volta che l'erezione di Louis scivolerà sulla sua, lui si ridurrà definitivamente in mille pezzi. "Sono tuo."
Louis trascina le labbra sul mento di Harry, gli tira i capelli per costringerlo a inclinare la testa, a mettere la sua gola scoperta alla mercé della sua bocca. Louis si fa strada sul suo collo a suon di piccoli morsi, i denti che raschiano sulla carne troppo sensibile. E' come se avesse bisogno di assaggiare e marchiare ogni centimetro. "Anche io sono tuo."
Harry lo abbraccia stretto-stretto, lo tira con vigore verso il suo corpo, in modo da non avere neanche il minimo centimetro di distanza tra i loro corpi. Perché Harry si sente come le sue ossa fossero troppo fragili, e gli servisse il peso di Louis sopra di lui a tenerlo in vita. Rilassa la mascella e, senza riuscire a controllarsi, libera dal fondo della gola imbarazzanti versetti. Cerca comunque di camuffarli.
"No," gli dice Louis, affondando i denti sul suo collo, "Voglio sentirti."
Harry si rilassa sul materasso, permettendosi di sentire e di cantilenare una litania di per favore e Louis e scopami.
"Allora ti stenderesti sulla pancia per me, amore? Mi consenti di prendermi cura di te?"
Harry annuisce, la pelle che brucia dappertutto, come se lui fosse fatto di cera e Louis avesse acceso un fiammifero. Muoversi e funzionare come un normale essere umano è più dura di quello che si sarebbe aspettato, e le sue mani si aggrappano alla schiena di Louis per cercare un appiglio. Si sente sia le braccia che le gambe troppo pesanti. Louis lo aiuta a girarsi, e gli spalma una mano sulla pancia per tirarlo su, il tanto che basta per sistemargli un cuscino sotto i fianchi.
"Sto per prepararti, okay?"
Harry stringe le lenzuola tra i pugni, e lancia uno sguardo da oltre la sua spalla quando il materasso affonda sotto il peso di Louis. Il tocco del ragazzo non è più sulla sua pelle.
"Lou."
"Shhh," lo zittisce Louis, abbassandosi per baciargli una spalla, "Hai il necessario? Lubrificante? Preservativi?"
"Sì, um... sì." Deve sbattere le ciglia, deve costringersi di concentrarsi pur di formulare le parole nell'ordine giusto. "Sotto il mio letto. Nella... um, nella scatola?"
"La scatola dei plugs sberluccicanti?" lo prende in giro Louis, scivolando subito a terra e sparendo dalla vista annebbiata di Harry. Il riccio nasconde il viso rossissimo sul cuscino, cercando disperatamente di non strofinare il bacino sulle coperte morbide. Ma è impossibile per lui fermarsi, tanto è affamato della più piccola delle frizioni.
Non si rende neanche conto di quando Louis fruga dentro la scatola o di quando torna sul letto, fino a quando una mano determinata va a premerglisi sulla schiena, impedendogli di muoversi ancora. "Fermo."
"Per favore."
"No", gli dice Louis, fermo ma gentile, "Voglio che tu venga prima grazie alle mie dita."
I testicoli di Harry sono premuti sul suo corpo da così tanto tempo che non sa nemmeno più se riuscirà a trattenersi. Ha paura che verrà non appena Louis inizierà.
"Farai il bravo ragazzo per me e resterai immobile?"
"Sì," gracchia Harry, chiudendo gli occhi quando Louis gli apre le gambe per infilarcisi in mezzo.
"Adesso userò del lubrificante, amore. Scusami se sarà un po' freddo." Harry sente il rumore di una confezione che viene aperta, e poi le dita appiccicose di Louis gli scorrono sulla schiena. Il ragazzo comprime i palmi per massaggiare le contratture della carne di Harry, rotola le nocche proprio sopra la colonna vertebrale con fare esperto.
"Quanto vorrei avere degli olii profumati qui con me," sussurra Louis, il petto premuto sulla schiena di Harry e le labbra delicate che posano baci sulla sua nuca. "Ti farei un vero e proprio massaggio, dalla testa ai piedi."
"Io," Harry si lecca le labbra, sentendosi la lingua pesante, "Che altro?"
Louis si tira di nuovo indietro, tornando semplicemente a toccare, a far scorrere beato le mani in una lenta tortura che lascia la pelle di Harry stretta e pulsante. "Ti renderei completamente sciolto e rilassato, ti massaggerei persino le dita dei piedi." I suoi polpastrelli stanno solleticando i fianchi di Harry, lo stanno facendo dimenare e tremare. "Ti massaggerei dappertutto, ti preparerei e ti aprirei per bene. E poi sai cos'altro vorrei farti?"
Harry scuote la testa, le costole che, proprio sotto le mani di Louis, si espandono in respiri profondi.
"Cazzo, io... hai idea di quanto vorrei metterti un plug anale e fartelo indossare quando esci di casa? Solo, tipo, sapere che sei così pieno e che nessuno a parte noi due ne è consapevole."
Harry geme, il cazzo che pulsa e rilascia ancora più liquido al solo pensiero di non poter venire e di essere allo stesso tempo così pieno, di sapere che solo Louis sa.
"Cazzo, ti piacerebbe, non è così?" Louis fa scorrere i polpastrelli lungo la schiena di Harry, sulla curva del suo sedere. Il riccio non può fare a meno di rabbrividire, i fianchi colti da spasmi.
"Sì, è così."
"Posso... posso leccarti? Lì sotto?" Louis gli domanda, quasi disperato, i pollici che premono tra le sue natiche, strofinando.
I fianchi di Harry vengono colti da uno spasmo, una piccola scossa di piacere gli attraversa il corpo, terminando la sua corsa nella pancia. Harry lo vuole, lo desidera davvero ma... non adesso. Non quando si sente già troppo aperto e vulnerabile. Il pensiero della bocca di Louis su di lui lo fa esitare un po' perché è il suo sedere quello dove Louis infilerebbe la lingua. Ed è una cosa... intimidatoria.
"No," riesce a rispondergli, sforzandosi di aprire gli occhi per poter lanciare uno sguardo a Louis da oltre la spalla, "Potresti usare solo... le dita? Per adesso?"
"Certo, piccolo," replica Louis, le guance arrossate come se fosse lui quello ad essere sdraiato a pancia in giù e che rilascia del liquido sul cuscino. Harry non è mai stato così bagnato in vita sua, e non aveva mai nemmeno immaginato che fosse possibile ridursi nello stato in cui si trova ora.
Chiude gli occhi non appena Louis geme nel dividergli le natiche. Come se la visione di Harry fosse così eccitante da non potersi trattenere.
"Sei fantastico," gli riferisce Louis con un filo di voce, sfregando un polpastrello sul suo buchino.
Harry sente Louis aprire la confezione del lubrificante, lo percepisce sgocciolare, freddo ed appiccicoso, proprio nel punto dove Louis lo sta strofinando con il dito. Harry inizia ad ansimare, il sudore gli si raccoglie sulle tempie quando Louis massaggia il dito sporco di lubrificante sulla sua apertura, fino ad infilarglielo dentro. Harry si sente come se qualcuno avesse acceso un fuoco proprio sotto il suo stomaco e sventolato le fiamme per infilargliele tra le vene.
"Non mi stuzzicare," lo implora, spostando un po' i fianchi.
Louis gli afferra il sedere e glielo strizza, spingendolo poi con le ginocchia in modo da fargli spalancare il più possibile le gambe.
"Non lo sto facendo. Non ancora." Gli disegna piccoli cerchi dentro l'entrata, gliela massaggia e gliela stuzzica, la riempie con così tanto lubrificante che qualche goccia scivola giù.
"Per favore," continua a ripetere Harry, gli occhi che pizzicano.
Finalmente, Louis lo penetra con il dito. Lo fa scivolare senza mai fermarsi, finché è dentro fino all'ultima nocca, ed è solo un dito eppure Harry è già sudato e disperato.
"Pensi di meritare di più?" gli domanda Louis, muovendo ed arricciando il dito.
"Io... io non lo so."
Louis gli accarezza la coscia con l'altra mano e replica, con voce dolce e simile a zucchero fuso, "Sì, amore. Sei stato davvero bravo."
Un secondo dito si unisce al primo, allargando e sforbiciando e premendo contro la carne tremante di Harry, che non può fare a meno di pregare Louis di dargli di più.
"Così bravo per me." Un terzo dito si infila dopo quelle che sembrano ore, ed Harry si sente così pieno, così allargato che è costretto ad annaspare pur di riuscire ad inalare ossigeno. Stringe le coperte con mani tremanti, con tanta forza da sentire dolore.
Louis velocizza il ritmo, spingendo talmente rapido e vigoroso che i fianchi di Harry finiscono ogni volta sul cuscino, la punta del suo cazzo che si strofina sulla federa. Non si rende conto di stare piangendo fino a quando il pollice di Louis gli strofina via una lacrima dall'angolo dell'occhio chiuso. La mano dentro di lui non smette mai di muoversi.
"Voglio che tu venga, okay? Quando te la senti."
Per un attimo Harry quasi entra in panico, inizia a pensare di non potercela fare nonostante Louis gli stia colpendo la prostata con ogni spinta delle dita.
"Non ci riesco, non ci riesco," dice, tremando perché la tensione dentro di lui continua a salire e salire ed è tutto troppo.
"Puoi, invece," ribatte Louis, accarezzandogli i ricci bagnati di sudore.
Harry vuole scuotere la testa ed implorare, ma poi Louis gli afferra i capelli e tira, sussurrandogli, "Puoi farcela, tesoro, andiamo, ti amo," e sente l'orgasmo colpirlo quasi dal nulla. Ha la vista sfocata. Disperato, spinge i fianchi all'indietro e si comprime attorno alle dita di Louis. Spalanca la bocca senza riuscire ad emettere alcun suono da tanto non riesce a smettere di tremare, di venire, fiotto dopo fiotto dopo fiotto fino a che non sente il cuscino completamente bagnato appiccicarglisi alla pelle. Harry arriccia le dita dei piedi in un riflesso involontario. E' vagamente consapevole delle labbra premute dietro al suo orecchio, delle veloci e forti spinte che rallentano fino a diventare affondi pigri che lo fanno sobbalzare fino alle punte delle dita.
"Così bravo," bisbiglia Louis, iniziando a lasciare una scia di baci sulla schiena di Harry. Gli ci vuole un po' per riprendersi, per rilassarsi sul materasso, solo per realizzare che ha ancora un'erezione e che Louis non ha ancora tolto le dita dal suo corpo.
"Lou," sussurra Harry, nascondendo il volto sul cuscino. Louis, però, gli fa voltare il viso per baciargli l'angolo della bocca.
"Dio, sei già così distrutto," Louis estrae le dita ed Harry, nonostante sia ancora decisamente sopraffatto, definitivamente non solleva i fianchi dal materasso per seguire la sua mano. "E non ho nemmeno finito."
"Per favore," gli dice Harry, così sensibile che riesce a sentire ogni filo delle coperte toccargli il corpo, ogni molecola nell'aria appoggiarsi sulla sua pelle sudata. Eppure, "Ti voglio. Ti voglio dentro di me."
"Ne sei sicuro?"
Harry porta un braccio all'indietro, cercando di afferrare con la mano una parte qualsiasi del corpo di Louis, pur di farlo abbassare. Louis glielo permette, e copre il suo corpo con il suo, come una coperta. Harry non si sente minimamente soffocato. Louis si puntella sui gomiti per non gravare sul riccio con il suo peso, e lo annusa dietro l'orecchio come se fosse un gatto. La sua erezione spinge tra le natiche di Harry, scivolando e stuzzicandolo senza sosta. Ogni volta che la sua punta gli solletica l'entrata, i muscoli di Harry si comprimono. Non riesce a controllarlo, non ce la fa ad essere padrone del suo corpo, e tutto questo lo fa sentire come se la sua pelle fosse fatta di vetro sottilissimo, e le sue interiora di schiuma.
Emette un verso incomprensibile, che potrebbe essere un "per favore", e le sue ciglia sono bagnate quando Louis si solleva dal suo corpo.
"Solo un attimo, amore. Fammi solo," Louis gli accarezza la schiena, e l'apertura del riccio si fa sempre più umida, "Ecco fatto."
Harry respira con forza contro il cuscino, bagnato delle lacrime che non si era accorto di avere versato, ed obbedisce a Louis senza quasi rendersene conto quando "Sollevati un po'" il ragazzo lo istruisce.
"Ti metto un nuovo cuscino, okay? Non puoi certo essere comodo con quello."
Harry non ci aveva nemmeno pensato, non ha le forze di concentrarsi su qualcosa che non sia il tocco di Louis --che sulla sua erezione è rassomigliante ad un fuoco-- e a quanto vuoto si senta. Vuole essere riempito di nuovo, nonostante già così si senta estremamente sopraffatto.
Louis gli fa appoggiare il bacino sul cuscino asciutto, e la punta del suo cazzo accarezza l'entrata fremente di Harry. "Sei così bravo per me, Harry. Adesso entro dentro di te, okay?"
Harry ci impiega qualche secondo ad annuire, talmente la sua mente è confusa. Gli è impossibile trasformare i pensieri in parole. Quando Louis inizia a spingersi dentro di lui, caldo e duro, e prende ad allargarlo quanto più possibile, Harry si vede costretto a mordere il cuscino. Il respiro gli si impiglia nel petto, ed Harry lo rilascia sotto forma di gemito roco. Non avrebbe mai pensato di essere capace di produrre versi simili.
"Cazzo," Louis espira quando supera il primo cerchio di muscoli, e lascia cadere le mani accanto alle spalle di Harry, per tenersi su. "Stai bene?"
"S-sì." Harry si sente come se la sua pelle stesse andando a fuoco perché Louis è più grande del previsto, e fa male, ma gli piace. Ama la piccola scarica di dolore e l'essere così allargato. Sente il cuore battergli sulla lingua. Prova a dire "Di più" ma riesce solo ad ansimare sul cuscino, e a portare debolmente i fianchi all'indietro. Dopo quello che sembra essere un tempo infinito Louis è finalmente totalmente dentro di lui, e quando succede Harry ce l'ha di nuovo completamente duro. Sta già perdendo liquido pre-seminale. Ha paura che si spezzerà in due da tanto sta provando piacere.
"Sei," a Louis cedono i gomiti, ed i suoi fianchi si fanno impossibilmente più vicini. Ad ogni più piccolo movimento del bacino, riesce a strofinarsi completamente dentro di Harry. "Sei maledettamente fantastico. Cazzo, sono felice che mi hai fatto venire prima, perché altrimenti non sarei durato neanche un secondo."
Harry solleva i fianchi dal letto e fa affondare le dita dei piedi sul materasso in una silenziosa preghiera per avere di più e più veloce e più forte.
Louis deve averlo capito perché esce dal suo corpo per poi ritornare del tutto dentro, ansimandogli sul collo sudato. La sua lingua lecca via il sale dalla pelle di Harry, ed i suoi fianchi continuano a spingere con ritmo. Gli unici rumori che si sentono nella stanza sono i loro respiri affannati e lo stropicciarsi delle coperte ed il suono osceno del bacino di Louis che incontra il suo.
"E'," mormora Harry, stringendo così forte le lenzuola tra i pugni da avere le nocche bianche, "troppo."
"Vuoi che mi... fermi?"
Harry scuote la testa con tale convinzione che quasi gli viene un colpo di frusta, "D-di più."
Louis gli bacia la scapola e separa ancora di più le gambe di Harry con l'aiuto delle ginocchia, mentre continua a spingersi dentro di lui. Ad un tratto, fa aderire completamente la pancia alla schiena del riccio e rimane immobile, limitandosi a sfregare i fianchi in piccoli e profondi otto che tolgono il respiro ad Harry. Gli affondi costanti sulla sua prostata gli fanno rotolare lacrimoni caldi dagli occhi chiusi, e la sua gola fa male perché non riesce a smettere di gemere.
Denti affilati affondano sulla sua nuca, grattando sopra le sensibilissime terminazioni nervose prima di scendere sul suo lobo. Louis glielo tira ed Harry non può evitarsi di portare indietro i fianchi, nonostante a causa del movimento sia costretto a strusciare l'erezione sul cuscino. La frizione è sufficiente a fargli sfrigolare il cervello. "Ti amo... t-ti amo."
Il petto di Louis ricopre la sua schiena, il suo peso è gentile e lo aiuta a rimanere ancorato a terra. Gli trasmette sicurezza, come se potesse spiccare il volo e mai schiantarsi al suolo.
"Ti amo così tanto," il sussurro di Louis gli solletica l'orecchio, e le labbra del ragazzo percorrono la sua mandibola per lasciargli un bacio sull'angolo della bocca. Harry gira la testa il tanto che basta per contraccambiare. Si scambiano baci lenti, scoordinati, privi di ritmo o finezza. A nessuno dei due potrebbe importare di meno, le loro bocche continuano ad unirsi ancora e ancora con suoni bagnati e respiri pesanti, le loro lingue si leccano a vicenda con calma e senza coordinazione.
"Puoi sollevarti un po', amore?" Dopo un ultimo bacio, Louis si allontana ed avvolge le cosce di Harry tra le mani per aiutarlo ad alzare i fianchi dal materasso. Harry perde l'equilibrio, gli tremano troppo le cosce. Prima che possa mettere le mani sotto di sé, Louis gli preme un palmo sul collo e "No. Solleva solo il sedere."
Harry geme e preme la faccia sul cuscino bagnato di lacrime, mentre Louis esce da lui fino a rimanere ancorato al suo corpo solo con la punta. Harry si sente così allargato che arriccia le dita dei piedi. Louis gli stringe i fianchi ed affonda di nuovo dentro di lui, tornando a spingere con ritmo. Le pareti interne di Harry sono così usate che il riccio percepisce un flusso continuo di piacere fargli sgocciolare la punta ancora e ancora.
"Non c-ce la faccio," sussulta, sentendo la tensione dentro la sua pancia crescere sempre di più ad ogni spinta.
"Puoi," ribatte Louis senza fiato, la voce simile a carta vetrata. Le sue dita sono aggrappate in maniera così forte ai fianchi di Harry che il riccio si chiede se domani si sveglierà con dei lividi. Vuole che si formino.
Stringe i denti sul cuscino, i testicoli che gli si redigono sempre di più ad ogni volta che Louis gli penetra la carne. Il suono che emette, bagnato ed osceno, dovrebbe fargli provare imbarazzo, eppure aggiunge solo passione al tutto, lo sprona ad andare incontro ad ogni affondo di Louis e lo fa gemere senza vergogna.
"Lou, io--" Harry rilascia un respiro tremante, e tutto il sangue che ha in corpo affluisce alla sua erezione, facendola pulsare, quando Louis gli divide ancora di più le natiche con i pollici e gli strofina l'entrata con le dita. E' la goccia che fa traboccare il vaso, e lui non ce la fa davvero più. Collasserebbe se non fosse che Louis, mentre lo penetra senza sosta, lo sta ancora tenendo dai fianchi.
"Sì, così, tesoro. Lasciati andare."
L'intero corpo di Harry sobbalza quando l'orgasmo lo colpisce. Viene con così tanta forza che la sua vista si fa sfocata ai lati. Si sporca fin sopra il mento.
Louis rallenta ma non esce da lui, ed Harry lotta tra il divincolarsi --perché si sente come se la pelle gli si stesse per ridurre in brandelli-- e l'andare incontro alle sue spinte. Louis fa affondare i polpastrelli sui suoi fianchi e grugnisce, scivolando dentro e fuori fino a che Harry, sopraffatto, inizia a piangere sul cuscino.
"Puoi... ancora una volta," gli dice Louis nell'uscire lentamente dal suo corpo. Permette ad Harry di collassare sul letto.
"N-no, non posso. Non ce la faccio." Il respiro gli si impiglia in gola ed Harry lo vuole, lo vuole così tanto, ma non è sicuro di poterci riuscire.
Louis lo fa rotolare sulla schiena e si sporge per baciarlo, gentile e a stampo, mentre con i polpastrelli gli asciuga le guance sporche di lacrime. "Ci proveresti per me?"
Louis è accaldato dalle guance fino all'ombelico. Il suo cazzo pulsante, coperto dal preservativo, è rossissimo a causa del sangue, ed è così duro da fare male. Harry sente la sua semi-erezione venire colta da un altro flebile spasmo.
"Louis," sussulta, allacciando un braccio floscio intorno alle spalle del ragazzo.
"Ti va?"
"Sì," risponde Harry, sentendosi i muscoli tendersi e tremare.
Louis gli afferra le gambe gelatinose e se le avvolge intorno alla vita. Lentamente, così, così, lentamente, divide la carne di Harry con la sua. Il respiro del riccio gli si intrappola nel petto, uscendo fuori tremante e disperato e completamente fuori controllo. Harry si sente come se fosse immerso sott'acqua, ridotto a niente se non pelle cruda e fuochi d'artificio che gli scoppiano nel cervello. Non riesce nemmeno a pensare, può a malapena sentire il suo stesso respiro. Apre la bocca e gli occhi gli si traboccano di lacrime quando Louis torna ad affondare dentro di lui, forte e bagnato.
Vede la bocca di Louis muoversi ma non riesce a capire cosa gli stia dicendo. Arriccia inutilmente le mani intorno alle coperte, mentre quelle di Louis gli tracciano il fuoco sul torace. Il castano raccoglie alcune gocce di seme dal suo petto ed Harry apre la bocca, aspettandoaspettandoaspettando. Sente la voce di Louis ma non la comprende. Non che abbia bisogno di farlo perché dal suo tono si capisce che gli sta dicendo Ti amo, e questo è tutto ciò che Harry ha bisogno di sapere. Si sente come se avesse il corpo completamente pieno di zucchero filato, quando, affamato, lecca le dita di Louis.
Il tempo non esiste. Potrebbero essere passati minuti o ore o giorni. L'unica cosa che conta è Louis che si spinge dentro di lui, allargandolo e riempendolo. Le mani del castano lasciano tracce invisibili ma permanenti su tutta la pelle di Harry. Louis respira contro la sua bocca, solleticandogli le labbra schiuse, e lo bacia nonostante Harry sia troppo lento a rispondere.
La voce di Louis gli sussurra incoraggiamenti all'orecchio, e le sue dita gli stuzzicano la punta bagnata e rossa del cazzo. Molto probabilmente, ce l'ha di nuovo duro. Non è importante per Harry capire se sia così o meno. Non quando si sente come se fosse intrappolato in un limbo senza fine di piacere, come se avesse decine di mani su di lui, anziché appena due, ad accarezzarlo ovunque. Le labbra di Louis si scontrano sul suo collo, ed Harry solleva una mano --che sembra quasi troppo pesante-- per infilarla tra i capelli del ragazzo, per toccarlo a sua volta.
Louis gli solleva ancora di più le gambe, facendolo piegare su se stesso, e affonda dentro di lui, passando da spinte forti e veloci ad altre più lente, imprevedibili e impetuose.
Harry apre la bocca, cerca invano di formulare parole, ma tutto ciò che riesce a fare è strizzare gli occhi e lasciarsi andare. Quando Louis gli avvolge il cazzo, massaggiandolo sotto il glande, Harry sente i muscoli venire colti da uno spasmo. Annoda i capelli di Louis tra le dita. Il piacere lo travolge da testa a piedi, gli fa rizzare i peli in tutto il corpo, e viene con sottili fiotti sul suo stesso stomaco e sul pugno di Louis. Anche dopo che Louis, gentilmente, si toglie da dentro di lui e sparisce per un attimo, Harry non è ancora riuscito a tornare in sé. Il piacere è ancora parte di lui, continua ad accarezzargli la pelle coperta da brividi. Sente il materasso affondare nuovamente, e percepisce Louis pulirlo con qualcosa di caldo e umido. Permette poi al ragazzo di spostarlo sul lato asciutto del letto.
Si accoccola sul petto di Louis, gli occhi che gli si chiudono quando il ragazzo inizia ad accarezzargli i capelli e a massaggiargli lo scalpo. Si addormenta sotto il tocco delle labbra di Louis che gli premono baci sulla spalla.
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