Capitolo 78 - It starts and ends with you (Pt. 4)

Fate is coming, that I know

Time is running, got to go

Fate is coming, that I know

Let it go

L'atmosfera della serata, alla fine della cena, era decisamente migliorata: Alessio era meno imbronciato, Pietro meno taciturno, e anche gli altri sembravano finalmente sentirsi meno a disagio a causa dei malumori degli altri due.

Avevano appena finito il dolce, e Giulia si sentiva davvero sazia: avevano mangiato parecchio, e ormai erano già le nove di sera; fuori dalla finestra della sala il buio era già calato ormai da ore, facendo cadere tutto nell'oscurità dell'autunno inoltrato.

Giulia si stiracchiò pigramente, lasciandosi andare ad uno sbadiglio. Si sentiva vagamente stanca, dopo quella giornata lunga ed intensa; dopo quel lauto pasto si sarebbe sentita ancor più felice sapendosi stesa in un letto, tra le coperte calde a dormire.

Ancora con quell'immagine in testa, la voce di Alessio le giunse come distante, ma abbastanza nitida da distrarla e costringerla a voltarsi verso di lui:

-Sono io che ricordo male, o quella collana che hai al collo la porti piuttosto spesso?- Alessio fece un cenno veloce verso l'oggetto a cui si stava riferendo: Giulia portò automaticamente le mani al collo, toccando appena il metallo freddo del ciondolo tondo su cui vi erano disegnati un sole e una luna. Un sorriso le si disegnò in faccia, inevitabilmente, al ricordo di quando aveva ricevuto proprio quella collana.

-Sì, ricordi bene, la porto spesso. Quando mi hai conosciuta, probabilmente, la portavo già: ce l'ho dal 2010- spiegò lei, prima di voltarsi verso Filippo con un sorriso ancor più luminoso – È stato il primo regalo che mi hai fatto, poco dopo che ci siamo conosciuti-.

-Mi ricordo- rispose lui, annuendo piano, sorridendo a sua volta – Era il tuo quindicesimo compleanno, e solo due settimane prima ti ero venuto addosso di corsa buttandoti per terra-.

Giulia non poté trattenere una risata: se ripensava a quel giorno, a tutto ciò che lei e Caterina avevano organizzato per far in modo di iniziare a conoscere Filippo ... Sembrava tutto così lontano ora, come se stesse ripensando ad una vita precedente e vissuta anni ed anni prima.

Di colpo a Giulia tornò in mente una cosa: non ci aveva fatto caso tutto il giorno, ma ora che ci pensava ...

-Oggi è il 15 novembre- si ritrovò a bisbigliare, più tra sé e sé.

-Oh, è vero- esclamò stavolta Caterina, sorpresa – Non me ne ero accorta nemmeno io. Quindi questo significa ... -.

Giulia concluse la frase, un sorriso malinconico e pieno di una nostalgia a tratti felice che le distendeva le labbra:

-Sono passati esattamente quattro anni da quando è iniziato tutto-.

-Sembra perfino impossibile, ora, a ripensarci- si ritrovò a dire sottovoce Nicola, prima che anche Alessio intervenisse:

-Quattro anni? Sembrano letteralmente volati. Ma allo stesso tempo sembra che sia passata un'eternità intera-.

-Per forza! Con tutto quello che è successo, tutto quello che abbiamo passato ... - annuì a sua volta Pietro, lasciandosi andare ad un sorriso nostalgico, prima di lanciare un'occhiata veloce ad Alessio, distogliendo subito dopo lo sguardo in direzione degli altri – Sono stati quattro anni a dir poco intensi-.

-Diciamo che tutto quello che abbiamo vissuto finora ci ha portati ad essere diventati quello che siamo. Nel bene e nel male- Filippo prese tra le sue mani quella di Giulia, stringendola dolcemente. Sembrava in un qualche modo emozionato, esattamente come si sentiva anche lei in quel momento:

-E nonostante tutto, siamo ancora qui. Insieme- disse lei, gli occhi vagamente lucidi e il petto che le si riempiva di una strana sensazione di tenerezza – Siamo cambiati, è vero. Ma è altrettanto vero che, in fin dei conti, siamo sempre gli stessi di quattro anni fa-.

Here and now

Under the banner of heaven

We dream out loud

Do or die, and the story goes on, on, on

Il cuore le batteva forte in petto, il respiro si faceva più corto e veloce. Giulia si guardò intorno, come se si sentisse a disagio e fuori posto: la piazza di Piano Veneto era sempre la stessa, poco affollata anche nel sabato pomeriggio di inizio giugno.

Lanciò di nuovo un'occhiata veloce al telefono, per controllare di nuovo l'ora: era arrivata lì decisamente in anticipo, e sperava solo che lui, almeno, non arrivasse in ritardo.

Giulia cominciò a picchiettare ritmicamente il piede a terra, nervosa: era normale sentirsi così nervosi al primo appuntamento ufficiale con il tuo ragazzo?

Sussultò un attimo, subito dopo quel pensiero: era passata una settimana, eppure faceva ancora così strano pensare a lui come al "suo ragazzo". Era la realtà o stava forse sognando?

Era iniziato tutto così per caso, quasi per sbaglio, ed ora era lì, nella speranza che arrivasse da un momento all'altro, e che non ci ripensasse. In cuor suo sapeva, però, che sarebbe venuto: era più di una sensazione, una certezza che niente e nessuno sarebbe riuscito a toglierle.

L'attesa la rendeva insicura, a tratti agitata, nonostante in fondo si rendesse conto che non doveva temere niente: non erano misera finzione tutte le parole, le carezze e i baci che c'erano stati tra di loro, non erano occhi bugiardi quelli in cui adorava specchiarsi ogni volta che si trovava tra le sue braccia.

Sospirò ancora una volta, sforzandosi di non guardare nuovamente l'ora.

Doveva crederci, aspettare e avere fiducia. Doveva credere che sarebbe andato tutto bene, che sarebbe stato così.

E poi, voltandosi per puro caso, lo intravide arrivare: Filippo avanzava verso di lei, sorridendole già nonostante gli mancassero ancora diversi metri per esserle di fronte. E Giulia non poté fare a meno di trattenere un sorriso a sua volta, impacciato e felice allo stesso tempo.

Non sapeva cosa avrebbe dato per vivere momenti simili infinite volte, ancora ed ancora. Non sapeva quanto sarebbe durata, né dove li avrebbe portati quella storia che avevano appena cominciato a vivere.

Sapeva solo che, da quel momento in poi, voleva vivere al massimo ogni momento possibile, con Filippo accanto a sé.

Non si era mai sentita così forte come in quel momento, consapevole e determinata: ce l'avrebbe messa tutta, per rendere quel suo volere realtà, fino a che avrebbe potuto. Il futuro e il destino, o qualunque cosa fosse, avrebbe fatto il resto.



Giulia sentì gli occhi farsi ancora un po' lucidi, e si morse il labbro inferiore per trattenere le lacrime che rischiavano di rigarle il viso. Non era triste, no: si sentiva solamente un po' ... Sperduta. Si era persa nei ricordi, negli eventi che aveva visto passarle davanti agli occhi in tutti quei quattro anni.

Avevano ragione Alessio, Pietro e Nicola: sembrava passato molto più tempo, e nello stesso momento, sembrava solo ieri, quando era cominciato tutto. A ripensarci, le sembrava del tutto impossibile essere passata attraverso tutto ciò che era accaduto.

Erano cambiate un sacco di cose, anche se loro, in fondo, erano sempre rimasti gli stessi. Le stesse persone, solo un po' più consapevoli.

E più mature, più forti.

Persone migliori di quel che erano.

Giulia fece passare lo sguardo su tutti: Caterina, che a sua volta sembrava persa nei suoi pensieri, in bilico tra la nostalgia e la gioia; Alessio, l'aria seriosa e forse più disillusa di quando l'aveva conosciuto. E poi Pietro, che a stento avrebbe riconosciuto, ripensando allo stesso ragazzo arrogante e insicuro di quattro anni prima; Nicola, razionale come sempre, anche se meno ingessato e pacato.

Si voltò infine alla sua destra, e il sorriso si fece più largo, più luminoso: teneva ancora la mano stretta tra le sue, rubandone il calore e saggiandone la morbidezza. Rivide lo stesso sorriso che l'accompagnava ormai da molto tempo, e guardando gli occhi scuri di Filippo, finalmente, riuscì a sentire di trovarsi nel posto giusto, con le persone che avrebbe voluto al suo fianco ancora per molto.

Erano già passati quattro anni, e le sembrava che il cammino fosse ancora lungo, non ancora giunto al termine.

Giulia strinse un po' di più la mano di Filippo, non smettendo nemmeno un attimo di sorridere.

Si sentiva malinconica, ma era una malinconia dolce, che la faceva sentire bene: ripensava a quel 15 novembre di quattro anni prima, e si ritrovò a pensare che, nonostante tutto, non avrebbe voluto cambiare niente di ciò che era successo.

Era stato difficile, in certi momenti, non se lo sarebbe mai dimenticato, ma forse erano stati proprio quei timori iniziali a darle la forza di andare avanti. Ed era arrivata lì, dove avrebbe voluto essere, e dove non avrebbe mai immaginato di giungere.

E ora non le rimaneva che guardare avanti, di nuovo, con accanto le stesse persone con cui era iniziato tutto.

And the story goes on, on, on

This is the story

(Thirty Seconds to Mars - "Do or Die")*

*il copyright della canzone appartiene esclusivamente alla band e ai suoi autori

NOTE DELLE AUTRICI

Come vi sentite? State piangendo un po' come stiamo facendo noi autrici nel pensare che ormai siamo giunti alla fine?😂

Non c'è molto da dire riguardo quest'ultimo pezzo di capitolo, forse perchè tutto quel che c'era da dire è già stato detto da Giulia stessa: così come iniziò, tutto finì, con le stesse persone accanto a lei. Solo diverse e migliori di come erano apparse la prima volta. 

Ma è la fine solo per modo di dire, perchè in realtà non è affatto finita qui... E nel tempo in cui torneremo per iniziare la nostra seconda avventura, vi potrete sbizzarrire con tutte le teorie possibile ed inimmaginabili per quanto riguarda il futuro dei nostri sei protagonisti. 

Nel frattempo, non disperate: il tempo vola, e saremo di nuovo qui più cariche di prima. 

"And the story goes on, on, on... "

Kiara & Greyjoy

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