Capitolo 76 - Stillness of heart (Pt. 6)
Caterina sbuffò, seduta su quella sedia, e richiudendo infine il libro: sapeva che ogni volta che Nicola la vedeva non poteva fare altro che vedere l'immagine di lei e Giovanni insieme. Valeva anche per lei, e non ne andava affatto fiera. Aveva sperato che con Giovanni potesse funzionare, almeno per dimenticare Nicola e tutto quello che il suo nome portava con sé. Non era servito.
Non era riuscita a dimenticare, e ora che con Giovanni era finita davvero, e Nicola era tornato con la sua presenza fisica, e non solo mentale, nella sua vita, tutto era più difficile.
But if there's a pill to help me forget
God knows I haven't found it yet
But I'm dying to
God, I'm trying to
Non poteva fare altro che ammetterlo, non poteva negarlo: cercare di non sentire di nuovo quel sentimento che la legava a Nicola era la cosa più difficile che avesse mai fatto in vita sua. Ci riusciva solo fino ad un certo punto, e poi, inevitabilmente, non poteva fare altro che provare quel calore che la riscaldava ogni volta che lo vedeva, ogni volta che lo sfiorava, ogni volta che sentiva la sua voce.
Per questo in quel momento sperava in un suo messaggio, in una sua chiamata, nonostante se lo rimproverasse.
Erano mesi che non erano più una coppia, ma ripetersi tutti i motivi per i quali lo aveva lasciato, e per i quali non sarebbero potuti tornare ad essere una coppia, funzionava solo fino ad un certo punto. Sentiva dentro di sé un qualcosa di non ben definito che le diceva che non ce l'avrebbe mai fatta: Nicola era il suo passato, era tornato ad essere il suo presente, e anche se non ne era ancora del tutto sicura, anche il suo futuro.
Più cercava di convincersi del contrario, più non faceva altro che accorgersi di quanto le mancasse.
Caterina si rigirò nel letto, tenendo ancora le palpebre abbassate, e tenendo ancora stretto tra le mani il lenzuolo del letto sfatto.
Quel ricordo ancora le faceva un certo effetto: forse perché nonostante tutto il tempo già passato da allora, lo ricordava ancora come fosse ieri. E poi non poteva fare a meno di ripensarci, confrontando quel momento passato alla situazione attuale. Ora come ora, mai avrebbe pensato che quel giorno di maggio avrebbe potuto anche solo immaginarsi cosa sarebbe davvero successo. Ora che aveva vissuto fino a quel momento, sapeva che la realtà superava di gran lunga qualsiasi sua fantasia avvenuta nei mesi scorsi.
Ricordava quando ancora aveva sofferto tantissimo per le sue decisioni: lo aveva fatto fino a poche ore prima. Erano passate solo poche ore, da quando aveva iniziato a potersi definire felice.
Ormai le sembrava di non avere più lacrime dentro di sé.
Sembrava che finalmente le cose potessero andare bene, ma la paura, quella maledettissima paura, le aveva impedito di far sì che potesse andare anche meglio.
Ma che ci poteva fare? In fondo sapeva che era meglio aspettare: era ancora troppo presto per riprovarci con Nicola. Aveva troppa paura che finisse nuovamente come la prima volta, e forse anche peggio.
Aveva paura di perderlo nuovamente, e sapeva che se fosse successo una seconda volta, non ce l'avrebbe fatta.
In certi casi, il passare del tempo era la medicina migliore, anche se faceva male.
Ed in quel momento faceva malissimo.
And this kind of pain, only time takes away
That's why it's harder to let you go
And nothing I can do, without thinking of you
That's why it's harder to let you go
Eppure, in quel momento – con la faccia appena sollevata dal cuscino del suo letto, cercando di asciugare quelle lacrime con la mano-, non riusciva proprio a pensare a come ce l'avrebbe fatta ad aspettare. Era difficile, fin troppo. Aveva perso il conto di quante ore e giorni avesse passato pensandolo, pensando solo a lui. Il giorno precedente si era trovata in piazza con Giulia, e non aveva fatto a meno di ricordare tutte le volte in cui l'aveva fatto in compagnia di Nicola, tra carezze, abbracci e chiacchierate che finivano inevitabilmente in baci attesi con tutto l'amore che potevano provare l'uno per l'altra.
Non doveva pensarci, doveva almeno sforzarsi di non farlo, altrimenti tutto sarebbe stato ancor più difficile. Avrebbe volentieri cercato un metodo efficace per impedire alla sua mente di farle rivedere l'azzurro incredibilmente accesso di quegli occhi, di farle tornare in mente quei fili d'oro dalla morbidezza infinta, e quelle labbra piene e vellutate che l'avevano baciata così tante volte, ogni volta in modo unico.
But if there's a pill to help me forget
God knows I haven't found it yet
But I'm dying to
God, I'm trying to
Ma la sua forza di volontà arrivava fino ad un certo punto, soprattutto in una situazione come quella. Ed in quel momento, come nei momenti precedenti, stava comunque pensando a lui. Sempre a lui.
Tra tutte quelle lacrime che la facevano sentire stanca e svuotata, tutto ciò che avrebbe voluto era una carezza da parte sua, o anche semplicemente, qualche parola dolce, d'incoraggiamento. Ma sapeva che non sarebbe successo, non per ora. Non dopo essere stata lei stessa a chiedergli di aspettare ancora.
C'erano un'infinità di motivi per voler aspettare, ma neppure uno sembrava che potesse essere valido davvero, non in quel frangente.
Era quasi incredibile come il fatto di non voler ammettere di amarlo ancora, complicasse così tanto le cose tra loro. Cose che solamente con Nicola potevano succedere.
Ripensando agli ultimi mesi, Caterina dovette ammettere che il periodo più difficile era stato proprio quello estivo: Nicola le sembrava quanto mai vicino, più di quanto non lo fosse mai stato da un anno a quella parte, e allo stesso tempo le era sembrato sempre più distante.
Quelle sue sensazioni contrastanti ed erronee le avevano giocato un brutto scherzo. Ancora si dava della stupida, per aver davvero pensato che Nicola avesse improvvisamente cambiato idea su di lei, su di loro. Caterina aveva vacillato come non mai in quelle due ultime settimane: ogni tipo di fiducia era scomparsa, ogni speranza frantumata. Si era sbagliata così tanto che, a ripensare al giorno precedente, non poté fare a meno di credere che, tra loro due, era stata lei, stavolta, ad essere la più cieca.
Erano passati alcuni mesi, e il dolore non si era attenuato. O almeno, era cambiato. In realtà, il dolore ora era accompagnato da ciò che più aveva temuto in assoluto.
I primi giorni di settembre erano ancora caratterizzati dal caldo afoso dell'avvicinarsi della fine dell'estate, ma a Caterina non importava: quel pomeriggio se ne stava seduta su una panchina, poco distante dalla sede universitaria di Nicola, pensando, pensando, ed ancora pensando.
So I sit here divided, just talking to myself
Was something that I did?
Was there somebody else?
Vederlo parlare con altre ragazze l'aveva fatta andare in crisi, c'era poco da fare. Lei e Nicola si erano certamente riavvicinati in quei mesi – o forse era stata solo una sua sensazione. Sì, forse era stata solo la sua immaginazione, ora doveva ammetterlo. Non poteva continuare a fingere che sarebbero potuti continuare entrambi in quella situazione d'incertezza per tutto quel tempo.
-Che fai qui, tutta sola?-.
A distrarla fu una voce alle sue spalle; Caterina non ebbe bisogno di girarsi per riconoscere la persona che si trovava poco dietro di lei, e che le aveva rivolto appena qualche secondo prima la parola.
When a voice from behind me, that was fighting back tears
Sat right down beside me, and whispered right in my ear
-Riflettevo- la sua voce uscì dalla sua bocca come un sussurro, appena udibile.
Nicola fece il giro della panchina, andando a sedersi di fianco a lei. Caterina non sollevò lo sguardo, ma sentì comunque la sua vicinanza e i suoi occhi azzurri posati su di lei.
-E su cosa riflettevi?- la voce di Nicola le arrivò dolcemente, mentre Caterina alzava finalmente il viso, mentre lui appoggiava piano il mento sulla sua spalla sinistra, continuando a guardarla e accennando ad un sorriso – Caterina non era del tutto sicura che fosse lo stesso sorriso affabile, affascinante, che aveva rivolto alle sue compagne di corso qualche minuto prima.
Stavolta non distolse lo sguardo, e non cercò di impedire quel contatto.
A cosa stava pensando?
Probabilmente pensava solamente al fatto che, nonostante tutto, lo amava ancora.
Tonight I'm dying to tell you
That trying not to love you, only went so far
Trying not to need you, was tearing me apart
Caterina finalmente riaprì gli occhi, quando sentì un movimento di fianco a lei, nel letto. Probabilmente si era svegliato anche lui, alla fine. Si girò nuovamente, avvicinandosi il più possibile alla schiena nuda del ragazzo di fianco a lei, e accarezzandogli piano il braccio, respirando appena sulla pelle nuda.
-Alla buonora, eh- sussurrò lei, avvicinandosi all'orecchio di Nicola, mentre lui apriva pian piano gli occhi, ancora assonnati.
-Ciao- borbottò Nicola, girandosi appena verso di lei, e accennando ad un sorriso.
Caterina sorrise a sua volta: alla fine, era vero, era arrivato il momento per loro di riprovarci.
D'altro canto, ci aveva provato a non amarlo nuovamente, a non sentire di nuovo il bisogno di lui. Alla fine, come aveva previsto, aveva ceduto.
Ed ora, averlo lì, di fianco a lei, dopo aver passato la notte insieme, ed essersi risvegliati di nuovo vicini, la faceva stare bene. Era riuscita ad accantonare la paura, perché i motivi per i quali lei e Nicola potevano riprovare una seconda volta erano stati troppi. Non era pentita di quella sua decisione.
Posò un leggere bacio sulla pelle calda e liscia del ragazzo, mentre Nicola le accarezzava i capelli, sistemandosi meglio tra le braccia di lei.
Caterina si stese, facendo aderire i loro corpi, e appoggiando il capo sul petto di Nicola.
Ora stava davvero bene.
Now I see the silver lining
From what we're fighting for
And if we just keep on trying
We could be much more
'Cause trying not to love you, trying not to love you
Only makes me love you more
Only makes me love you more
(Nickelback - "Trying not to love you")*
*il copyright delle canzoni appartengono esclusivamente ai rispettivi cantanti e autori.
NOTE DELLE AUTRICI
Eccoci arrivate alla fine di questo lungo capitolo che porta con sè happy ending per Caterina e Nicola che si sono finalmente ritrovati.Che cosa succederà nel prossimo capitolo, che è anche il penultimo di questa prima parte di Walk of Life? Appuntamento a mercoledì per farvi un'idea!
Kiara & Greyjoy
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top