Capitolo 72 - If today was your last day (Pt. 5)
Gli esami erano stati estenuanti, a tratti davvero complicati; Caterina era piuttosto sicura che si fossero appena concluse due tra le settimane più ardue della sua vita al Virgilio.
Quando quella mattina era uscita dall'aula, subito dopo l'esame orale, aveva tratto un respiro profondo, il primo ad essere davvero di sollievo dopo giorni pieni d'ansia. Mancavano solo tre giorni alla fine di giugno, e finalmente poteva dire che la sua estate stava per iniziare proprio in quel momento: niente più esami da sostenere, niente più pagine da ripassare, niente più notti insonni a causa dei mille pensieri. Voleva soltanto godersi quella settimana prima dell'uscita dei fatidici voti finali.
Caterina chiuse per un attimo gli occhi stanchi, godendosi quell'attimo di puro relax: non sapeva da quanto tempo si trovasse stesa sul suo letto, le cuffiette nelle orecchie e il lettore mp3 acceso in riproduzione casuale. Sapeva soltanto che, in quel frangente, poteva benissimo pensare di essere in paradiso. Per il momento avrebbe rimandato il pensiero del voto, dell'università, della ricerca di un appartamento a Venezia, di tutto il resto: ci sarebbe stato tempo dopo, tra qualche settimana, quando finalmente si sarebbe ripresa dalla fatica che la maturità aveva richiesto.
Solo l'illuminarsi del display del suo cellulare, accanto a lei, la distrasse quando finalmente riaprì gli occhi; lo afferrò per scoprire che Nicola le aveva appena mandato un messaggio. Le chiedeva solo come era andata quella mattina, e Caterina si ritrovò comunque a sorridere tra sé e sé nel leggere le parole che le aveva scritto in quel breve messaggio.
Era passata quasi una settimana dal loro ultimo incontro, le cose tornate alla normalità che esisteva da due mesi ormai – portando avanti quell'amicizia che nessuno di loro stava forzando a diventare per forza qualcos'altro. Era una cosa del tutto nuova, per lei, essere una sorta di amica per Nicola, ma più semplice di quel che si era aspettata.
"Ma forse le cose cambieranno".
Ripensò ancora una volta al sabato precedente, a quel che si erano detti, e si sentì ancor più sicura della decisione che aveva preso per entrambi.
Non aveva intenzione di correre, di illuderlo e poi rinunciare a tutto: voleva solamente vivere ogni momento come veniva, rinascere dopo mesi di tormento, e ritrovare la fiducia in sé stessa e verso Nicola che le serviva per ricominciare sul serio. Non sapeva davvero come sarebbe andata, ma non aveva fretta: ogni cosa sarebbe venuta naturalmente, senza forzare la mano.
In quel momento, per lei e Nicola, la pazienza di saper aspettare il momento più propizio – il momento in cui il passato sarebbe stato davvero alle spalle di entrambi- sembrava essere l'arma migliore.
Continuò a sorridere, mentre si metteva seduta sul letto, pensando al messaggio da scrivere in risposta a Nicola.
"Quando ho piantato il mio dolore nel campo della pazienza, mi ha dato il frutto della felicità" -Kahlil Gibran
*
If today was your last day
And tomorrow was too late
Could you say goodbye to yesterday?
Would you live each moment like your last?
Leave old pictures in the past
Donate every dime you have?
Would you call old friends you never see?
Reminisce of memories
Would you forgive your enemies?
L'aria della mattina del 2 Luglio sembrava frizzante e leggera, una brezza tenue che muoveva le fronde degli alberi lungo la strada verso il Virgilio. Quando Giulia scese dall'auto di Filippo, nel parcheggio della scuola, si guardò intorno, sperando di scorgere l'auto di Caterina. Dovette chiudere ed aprire gli occhi diverse volte per accorgersi che, anziché l'auto dell'amica, avrebbe dovuto cercare l'auto di qualcun altro: in piedi di fianco ad una macchina dal colore scuro se ne stavano Pietro e Caterina, probabilmente loro stessi appena arrivati lì. La sorpresa di vedere quei due insieme non diminuì nemmeno quando Giulia li raggiunse in fretta, seguita da Filippo.
-Che diavolo ci fai qui con ... - Giulia iniziò a parlare, la fronte corrugata in confusione, ma Pietro la interruppe quasi nell'immediato, rivolgendosi però a Filippo:
-Oh, ma chi si rivede!- disse, il solito tono canzonatorio e il ghigno stampato in volto, che causarono uno sguardo torvo da parte di Filippo e Caterina – Pippo, non pensavo avresti avuto così tanta nostalgia di me dopo appena quindici minuti che non ci vedevamo-.
Giulia sbuffò sonoramente, incredula del fatto che lei e Caterina avrebbero scoperto del loro voto finale in compagnia di Filippo e Pietro.
Era già passata una settimana dagli orali, che avevano sancito la fine degli esami di maturità. Non erano andati brillantemente per nessuno, ma erano comunque sopravvissuti tutti – probabilmente nessuno era riuscito a farsi bocciare. Se si sforzava, anche in quel momento Giulia poteva ricordare bene il senso di serenità e libertà che aveva provato non appena aveva varcato la soglia dell'aula dove si erano svolti gli orali, per uscire e respirare finalmente senza sentirsi schiacciata dall'ansia. La maturità, in quel momento, era sembrata già un ricordo lontano, qualcosa appartenente al passato e che non faceva più paura.
Si era sentita pronta a respirare di nuovo con calma, a godersi l'aria estiva, e pensare alla libertà appena ottenuta. Ed ora era di nuovo lì, al Virgilio, per scoprire finalmente quale sarebbe stato il punteggio finale.
-Ora capisco dove stavi andando, quando poco prima di partire ti ho visto andartene con l'auto da casa tua- rispose pacatamente Filippo, rispondendo a Pietro.
-E chiederò di nuovo- intervenne di nuovo Giulia, sperando che nessuno la interrompesse di nuovo – Come mai ci sei tu qui con lei?-.
-Si è solo offerto di darmi un passaggio, per non farmi rimanere a piedi. Alessio dovrebbe tornare da Venezia tra qualche giorno, e Nicola è sobbarcato di studio per il prossimo esame, e non mi sembrava il caso di distrarlo ancora- spiegò tranquillamente Caterina, sorridendo appena prima di indicare Pietro – E comunque non gliel'ho chiesto io, me l'ha proposto lui-.
-Perché, checché se ne dica di me, sono un gentiluomo- rispose Pietro, con finta superbia, tanto da causare una risata in Giulia.
-Come no- borbottò Filippo. Prima che Pietro potesse protestare, Giulia parlò di nuovo:
-Direi che forse faremmo meglio ad andare dentro-.
-Concordo- mormorò Pietro, con fare fintamente irritato – Meglio finire qui questo siparietto. Andiamo a vedere quanto siete state secchione in questo detestabile liceo-.
La distanza tra il punto in cui si trovavano nel parcheggio e l'entrata della scuola non era mai sembrata così enorme a Giulia come in quel momento, e immaginò che dovesse essere lo stesso per Caterina. Stavano camminando più in fretta rispetto agli altri due, come se stessero esaurendo il tempo a disposizione.
I quadri degli esiti finali dell'esame dovevano essere stati appena affissi: non c'erano molte altre persone oltre a loro nell'atrio, e ciò facilitava loro il compito di individuare quelli della loro classe.
-Non è che dareste voi per primi un'occhiata?- tentò Giulia, appena varcata la soglia della scuola, e fermatasi a guardare Filippo e Pietro con sguardo supplichevole – Credo d'essere un po' in ansia-.
-Ansia da prestazione?- il ghigno malizioso di Pietro si procurò un'occhiataccia da parte di Giulia – Pardon, intendevo ansia da prestazione da esame-.
Con aria spavalda e con totale disinvoltura, Pietro si girò, sotto lo sguardo incredulo degli altri tre, avvicinandosi ai quadri affissi alla parete di fronte a loro. Non ci dovette mettere molto a individuare quelli della 5°A, perché si bloccò quasi subito di fronte a un tabellone in particolare. Quando si voltò di nuovo verso gli amici, Giulia si sentì ad un passo dal secondo svenimento.
-Siete delle secchione, sul serio- più che allegro, Pietro sembrava quasi indignato – Non quanto Tessera o Alessio, s'intende, ma ... -.
Non fece in tempo a finire la frase che Giulia e Caterina lo superarono, incollandosi davanti al cartellone.
Un ottantacinque per Giulia e un ottantatré per Caterina.
Ottantacinque e ottantatré.
Sembrava che i loro sforzi fossero finalmente serviti a qualcosa.
-Complimenti ad entrambe- stavolta era stato Filippo ad avvicinarsi a loro, un sorriso luminoso stampato in viso – Siete state brave, ragazze. Meglio di me e il qui presente Pietro di sicuro-.
L'unica risposta che ebbe da entrambe fu una risata, insieme isterica e sollevata, immagine di tutta la tensione accumulata nelle settimane precedenti.
Quelle cifre erano il segno evidente che tutto fosse finito, stavolta per davvero. Si erano chieste entrambe molte volte cosa avessero provato Nicola, Filippo e Pietro l'anno precedente, durante quel periodo: ora lo riuscivano a capire e a provarlo loro stesse.
Giulia si guardò intorno, a tratti spaesata. Il tempo al Virgilio sembrava essere un capitolo definitivamente chiuso, pronto ad essere sostituito con un altro nuovo, pronto per essere vissuto, anche se quello sarebbe stato un ultimo giorno che avrebbe ricordato ancora per un po'.
Would you find that one you're dreamin' of?
Swear up and down to God above
That you finally fall in love
If today was your last day*
*il copyright della canzone (Nickelback - "If today was your last day") appartiene esclusivamente alla band e ai suoi autori.
NOTE DELLE AUTRICI
No, non è un sogno e nemmeno un miraggio... Le nostre eroine (ma anche Vale, eh!) sono ufficialmente diplomate!Con la fine del percorso liceale si concludono anche i capitoli ambientati proprio al Virgilio, il luogo dove tutto è iniziato... Ma non preoccupatevi: sono ancora molte le avventure che necessitano di essere raccontate.Come avete potuto intuire da alcuni indizi lasciati qua e là in questi ultimi due aggiornamenti, il futuro di Giulia e Caterina si incrocerà di nuovo con quello dei nostri "maschietti" in quel di Venezia. Siete pronti per altre scenette comiche tra Giulia e Pietro? E loro stessi saranno pronti? Chi lo sa!Tornate mercoledì prossimo per il primo appuntamento in una (quasi) nuova location. PS. Seppur con estremo anticipo, ci teniamo ad augurare un grande in bocca al lupo ai maturandi di quest'anno!
Kiara & Greyjoy
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