Capitolo 67 - Guilty all the same (Pt. 3)
"La colpa è proprio l'unico fardello che gli esseri umani non possono sopportare da soli" - Anaïs Nin
-Vent'anni! Vent'anni, e la mia povera anima prava deve trovarsi a festeggiare un così gramo compleanno con voi in casa! Ah, mi sento così vecchio- Pietro si buttò svogliatamente sul divano, tenendo saldamente in mano un bicchiere traboccante di vodka, stando ben attento a non versarne nemmeno un po'.
-Te l'avevo detto che potevamo festeggiare da qualche parte, ma sei tu che hai insistito per restare qui- replicò Alessio, cercando di trattenersi dalle risate di fronte all'occhiataccia minacciosa che l'altro gli aveva appena scoccato.
Giulia scosse il capo, divertita e ridendo appena: le erano mancate quelle serate senza alcun senso, con la compagnia di Filippo, l'ubriachezza di Pietro, e le frecciatine che gli lanciava puntualmente Alessio.
Si trovavano nel piccolo salotto dell'appartamento già da un'ora, e Giulia si stava ancora chiedendo se avrebbe mai trovato il coraggio sufficiente per prendere la parola e iniziare a parlare di tutto quel che riguardava Caterina. Aveva speso il tempo del suo viaggio in treno pensandoci e ripensandoci decine di volte, immaginandosi mille discorsi diversi, e scenari possibili che sarebbero seguiti. Ci aveva rinunciato quando era dovuta finalmente scendere dal treno, con Filippo che l'aveva accolta calorosamente non appena era scesa, incontrandola già al binario.
Era consapevole che molto probabilmente l'atmosfera della festa ne sarebbe risultata rovinata, ma non aveva molta altra scelta.
Sul tavolino vicino al divano se ne stavano le più svariate bottiglie di alcolici, pronti all'uso nel caso qualcuno di loro avesse bisogno di un bicchiere: Pietro, già brillo, ma ancora non del tutto ubriaco, ne aveva usufruito più di tutti. Anche Giulia aveva buttato giù una bottiglia di birra, in un ultima speranza che l'alcool le desse la spinta necessaria per buttarsi.
La mancanza di Nicola e Caterina si stava facendo sentire, inevitabilmente. Le si era stretto il cuore nel vedere il loro gruppo così rimpicciolito, ed era stata comunque poco consolatoria la notizia che Nicola forse sarebbe arrivato più tardi, ad un orario imprecisato. Era qualcosa che Giulia non aveva calcolato; non poteva permettersi di attendere il suo arrivo per parlare.
-E tu quando hai intenzione di presentarci la tua nuova fidanzata?-.
Giulia alzò gli occhi di scatto, piuttosto confusa da quel che Filippo aveva appena detto.
"Che storia è questa?".
Quando si voltò verso gli altri due, l'atmosfera era già cambiata del tutto, e sebbene Filippo avesse parlato con un ghigno divertito stampato in viso, le espressioni di Alessio e Pietro non erano altrettanto vivaci.
Giulia non riuscì a capire a chi fosse rivolta quella domanda fino a quando non fu Alessio a parlare per primo:
-Non sono fidanzato- mugugnò con espressione fredda.
Filippo non sembrò affatto scoraggiato:
-Un uccellino mi ha detto diversamente-.
Giulia spostò lo sguardo su tutti e tre, ancor più disorientata: si era persa qualcosa?
Era evidente che sì, c'era qualcosa che non le avevano detto. Alessio sembrava piuttosto infastidito che Filippo avesse portato all'attenzione l'argomento, ma non era rabbuiato quanto le sembrò Pietro: era rimasto in silenzio, lo sguardo perso chissà dove.
Alessio sbuffò ironicamente:
-L'uccellino che te lo ha detto doveva essere piuttosto ubriaco- mormorò, lanciando un'occhiata a Pietro di sottecchi, di cui il diretto interessato nemmeno si accorse.
A quel punto, Giulia si dichiarò definitivamente sconfitta nel cercare di capirci qualcosa.
-Ma di cosa state parlando?-.
-Di niente- si affrettò a tagliare corto Alessio, piuttosto bruscamente.
-È un po' timido, non vuole condividere con noi le sue avventure amorose- Pietro parlò per la prima volta, una vena canzonatoria nella voce.
Alessio gli rivolse un'altra occhiataccia:
-Perché non ce ne sono-.
-Come vuoi- Filippo fu celere a intromettersi per quietare quello che, a poco a poco, sembrava star trasformandosi in altro che non era una pacata discussione – Altra birra?-.
Giulia se ne fece passare una bottiglia, amareggiata.
Non aveva idea a chi o cosa avessero appena sottinteso – e le interessava solo in parte, almeno in quel frangente-, ma chiunque si sarebbe reso conto che quel che era appena successo non aveva fatto altro che minare la già fragile vivacità che c'era. Si sentì così scoraggiata da non riuscire nemmeno a bere per il groppo in gola che sentì formarsi, lasciando la birra abbandonata sul pavimento.
-Va tutto bene?-.
Filippo le si avvicinò sorridente, accorciando la distanza tra loro sui cuscini che avevano messo sopra il tappeto del salotto per potersi sedere più comodamente.
-Sei piuttosto silenziosa oggi. Sei stanca?-.
-Solo un po'- rispose Giulia, accoccolandosi contro la sua spalla, e portando il viso nell'incavo del collo, inspirando forte per sentirne il profumo.
Le mancavano da morire quei momenti di intimità con Filippo: andava a Venezia ogni volta che poteva, e anche quando Filippo tornava a Torre San Donato cercavano sempre di vedersi almeno una volta. Il tempo sembrava comunque sempre insufficiente, e la lontananza non aveva fatto altro che far rimpiangere a Giulia i tempi in cui Filippo ancora era al Virgilio. Le mancava vederlo ogni giorno, e le telefonate e i pochi incontri sopperivano solo minimamente a quel senso di vuoto a cui si era dovuta abituare a forza. Ora, lì tra le braccia di Filippo, si sentiva più tranquilla. Si sentiva protetta, sostenuta anche con la sua sola presenza.
Forse era proprio questo che aveva spinto Caterina verso Giovanni: la voglia e il bisogno di sentire qualcuno accanto, anche se poteva essere la persona sbagliata al momento sbagliato.
-Come sta Nicola?- Giulia si staccò a malincuore da Filippo, tornando ad alzare il capo verso di lui per guardarlo in viso.
-Vorrei poter dire che sta meglio- Filippo sospirò forte, sconsolato – Ma non credo sia così. Anche dopo tutto questo tempo non credo gli vada molto meglio ... Sembra solo più distaccato. Lo sai com'è, tende sempre a tenersi tutto dentro, con il solo risultato che alla prima occasione scoppierà definitivamente. E sarà solo peggio-.
-Già, lo so bene- Giulia scosse il capo, rassegnata. Aveva come l'impressione che quella fatidica occasione si sarebbe presentata sottoforma di Giovanni: era quasi certa che prima o poi, in un modo o nell'altro, Nicola sarebbe venuto a sapere tutta la verità in qualsiasi caso. Poteva solo sperare che fosse Caterina stessa a dirglielo.
-A tale proposito ... - la voce di Giulia apparve insicura, mentre spostava lo sguardo da Filippo a Pietro e ad Alessio – Vi dovrei parlare. O meglio, vi dovrei dire delle cose che è meglio sappiate-.
-Ho come l'impressione che non sia nulla di positivo- ribatté Alessio, posando sul tavolino il suo bicchiere, ormai vuoto.
-Non saprei dire se sono cose negative o positive- cercò di spiegarsi Giulia, consapevole che si era buttata in quella situazione proprio in quel momento per puro istinto – Non credo che qualcuno di voi sappia già ciò che sto per dire. E oltre a questo, devo pregarvi di non dire nulla a Nicola: peggiorerebbe solo le cose, e non è il caso di inveire così tanto-.
-Riguarda Caterina?- stavolta fu Filippo a prendere parola, accigliato.
Giulia annuì, incapace di proseguire. Sentiva gli sguardi di tutti e tre su di sé, in attesa di sapere cosa ci fosse di così importante da sapere.
-La verità è che ... - iniziò Giulia, portandosi poi le mani davanti agli occhi, in un gesto difensivo – Dio, è così difficile da spiegare-.
-Dillo e basta senza troppi fronzoli- la incitò Pietro impaziente, come se fosse la cosa più ovvia.
"Fosse facile anche così".
Giulia li guardò ancora una volta uno a uno, chiedendosi se stesse facendo la cosa giusta. O forse non c'erano cose giuste che si potevano fare in una situazione simile, solo come meno peggiori di altre.
Avrebbero avuto comprensione verso Caterina? O l'avrebbero giudicata malamente, pur non sapendo completamente come stavano le cose?
Sospirò, convinta che, in qualsiasi caso, doveva fare un tentativo.
-Diciamo che Caterina si sta vedendo con un altro-.
Si era ripromessa di dirlo il più velocemente possibile, ma invece le parole le erano uscite in poco più di un sussurro strascicato. A giudicare dalle espressioni vacue degli altri, però, dovevano essere state sufficientemente intendibili.
-Volevo che lo sapeste prima di scoprirlo per vie traverse-.
Per i primi secondi si ricredette quasi sul fatto che avessero davvero capito quel che aveva appena detto: se ne stavano tutti in silenzio, gli occhi sbarrati tra la sorpresa e l'incredulità. Passò almeno un minuto intero, prima che Pietro si mettesse più composto a sedere e la guardasse con fare corrucciato:
-Che cazzo di storia è questa?-.
Si alzò di scatto dal divano, tenendo gli occhi ancora puntati verso Giulia:
-Non dirmi che è chi penso che sia-.
Giulia lo guardò tristemente:
-Penso tu abbia indovinato, invece-.
Prima che Pietro potesse dire qualcosa, fu Filippo a parlare:
-Aspettate, di chi state parlando?- domandò in fretta, in allarme.
-Del tizio che le correva dietro quando eravamo ancora al liceo pure noi- gli rispose Pietro, lasciandosi ricadere sul divano, scuotendo appena il capo.
-Lui?- Filippo sgranò ancor di più gli occhi – Ma è vero, Giulia?-.
A lei non rimase altro che confermare:
-È lui, è vero-.
Filippo la guardò ancor più spaesato:
-Ma che diavolo le è venuto in mente?-.
Giulia sospirò, sentendosi vagamente in difficoltà.
-È una storia lunga, e non credo dovrei essere io a parlarvene- si alzò in piedi, spostando lo sguardo su tutti, e cercando di essere il più convincente possibile – Però con Caterina eravamo d'accordo di dirvi almeno questo. E vi pregherei di non farne parola con Nicola, almeno per ora-.
-Non credi che Nicola dovrebbe saperlo, invece?- Filippo alzò il viso verso di lei, l'espressione piuttosto indecisa – Credo che stia ancora un po' sperando che le cose tra loro si sistemino, ma se lei ha già voltato pagina ... -.
"Nessuno di loro ha davvero voltato pagina" si ritrovò a pensare Giulia.
-Glielo dirà lei, nel caso-.
Decise di rimettersi seduta, le gambe che le tremavano e che le impedivano di sentirsi a suo agio restando in piedi. Non aveva idea se li aveva convinti a sufficienza da tenere quella cosa per loro stessi, e dalle loro espressioni era difficile capire cosa stesse passando loro per la testa. Quando posò gli occhi su Alessio, che fino a quel momento non aveva aperto bocca, dalla sua espressione enigmatica riuscì a capire ancora meno. Aveva sperato di trovare un appoggio in lui, ma la verità era che era quello che riusciva a leggere meno, in quel momento.
-Sentite, non è che la cosa faccia impazzire di gioia anche me. Ma è una situazione più complicata di quel che sembra, e capisco che tu e Pietro siete amici di Nicola da più tempo, ma provate anche a mettervi nei panni di Caterina- disse ancora, riportando di nuovo lo sguardo su Filippo – Non se la sta passando bene neanche lei-.
Lo osservò guardarla di rimando, l'incertezza che ancora gli adombrava il viso.
-E in ogni caso, anche se non ci fosse Giovanni, dubito che una riconciliazione sarebbe così facile, ora come ora- Giulia scosse il capo rassegnata – Nicola dovrebbe almeno provare a parlarle, prima-.
Per la prima volta da quando aveva dato loro la notizia, cadde il silenzio nella stanza. Per lunghi attimi Giulia credette che il discorso fosse finito lì, con nessuno in vena di aggiungere altro. Non era sicura di essere riuscita perfettamente nel suo intento, e ciò la rammaricava. E poi non riusciva a capire quel silenzio troppo prolungato di Alessio: sembrava quasi indifferente, o troppo attento ad ascoltare per riuscire a dire qualcosa.
Passarono alcuni minuti prima che Pietro parlasse di nuovo:
-In effetti forse al momento è meglio non dirgli nulla-.
Sbuffò debolmente, lasciandosi andare ad una risata ironica:
-Certo che bisogna riconoscere una certa tenacia al buon Giovanni. Solo in pochi riescono ad uscire dalla friendzone-.
Giulia fu quasi tentata di puntualizzare che, in verità, Giovanni non era affatto uscito dalla friendzone – era solo Caterina che aveva sperato di poter sostituire la presenza di Nicola con la sua, speranza ormai evidentemente vana-, quando venne interrotta da qualcun altro.
-Come fai a sapere con certezza che si stanno frequentando?-.
Alessio aveva parlato con voce bassa, monocorde, rivolgendole uno sguardo piuttosto freddo.
-Te l'ha detto lei?-.
-Non esattamente- rispose Giulia, senza entrare nei dettagli.
Alessio alzò un sopracciglio:
-L'hai spiata?-.
Giulia lo guardò incerta: sembrava ora più ostile che indifferente.
-No, li ho visti per caso qualche giorno fa e poi ne abbiamo parlato-.
-Per caso-.
-Sì, esatto- Giulia lo guardò di rimando, rendendosi conto che in quel momento Alessio non sembrava per niente la persona con cui si era confidata a lungo sui suoi dubbi su Caterina in quell'ultimo mese – Non mi credi?-.
Lo osservò mentre si metteva in piedi, muovendo qualche passo diretto altrove, lontano da loro.
-È che sembra che ultimamente ti diverta parecchia a mettere il naso in affari che non sono tuoi-.
Giulia rimase immobile, in silenzio, anche quando vide Alessio allontanarsi definitivamente dalla stanza a passi veloci, ignorando gli sguardi altrettanti sorpresi di Filippo e Pietro.
"Che diavolo gli è preso?".
Spostò gli occhi nella direzione di Filippo, e poi in quella di Pietro, ritrovandosi a fissare la stessa espressione stupita che doveva aver dipinta in viso.
E per quanto Giulia stesse cercando di convincersi del contrario, la reazione di Alessio le sembrava sempre più quella di una persona che si aspettava di sentire esattamente ciò che Giulia aveva appena detto.
Come se avesse sempre qualcosa di più.
NOTE DELLE AUTRICI
E così dall'aria di festa iniziale siamo arrivati ad un'atmosfera piuttosto pesante ... L'idea di Giulia di dare la notizia della frequentazione di Caterina e Giovanni non ha avuto effetti molto positivi. Alessio, in particolar modo, sembra aver avuto la conferma definitiva ai sospetti che si portava dietro da un po' di tempo ... E non sembra averla presa benissimo, arrivando persino a sfogarsi ingiustamente su Giulia.
Vi aspettavate una reazione simile? E riusciranno a tener effettivamente questo segreto lontano da Nicola?
E infine, cosa succederà tra Giulia e Alessio?
A venerdì con il finale di capitolo!
Kiara & Greyjoy
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