Capitolo 67 - Guilty all the same (Pt. 2)

La reazione di Caterina non si fece attendere: aveva parlato con meno slancio, più esitante. Forse non voleva davvero sapere nemmeno la risposta.

Giulia sbuffò, scuotendo il capo, rendendosi conto che andare al nocciolo della questione subito era forse l'unico modo che aveva per iniziare:

-Ti ho vista con Giovanni ieri- mormorò, cercando di non cedere alla tentazione di scostare lo sguardo da Caterina – Mentre vi baciavate-.

Caterina sbiancò in viso all'istante, gli occhi scuri sgranati.

-Mi hai seguita?-.

Giulia si morse il labbro inferiore, scuotendo il capo:

-No, è stato un caso. Valerio si era offerto di portarmi a casa in auto, e quindi eravamo nel parcheggio anche noi- disse a mezza voce, vagamente offesa per la domanda di Caterina – Vi ho visti da lontano-.

Passarono diversi secondi di teso silenzio, prima che Caterina sbuffasse debolmente, scuotendo il capo:

-Beh, non sto più con Nicola, quindi non lo sto tradendo o cose del genere- sibilò, con voce infastidita e nervosa. Sembrava piuttosto a disagio nel restare lì, e per un attimo Giulia ebbe il dubbio che si sarebbe girata sui tacchi e se ne sarebbe andata senza dire null'altro.

-L'hai lasciato per lui?-.

Giulia non riuscì a trattenere oltre quella domanda che si era tenuta dentro dal giorno prima.

-O ti ha convinta che con lui saresti stata meglio?-.

Aveva pensato a lungo a quell'evenienza. D'altro canto, quale migliore situazione per Giovanni approfittarsi di un momento di debolezza di Caterina lungo mesi, mentre era ai ferri corti con Nicola, e con quest'ultimo lontano da lei? Poteva essere stato facile influenzarla.

Caterina smise di evitare il suo sguardo, tornando a puntare gli occhi su di lei. Sembrava quasi disgustata, il viso contratto in un'espressione di rabbia:

-Sul serio mi stai facendo questa domanda?- le chiese, trattenendosi a stento dall'alzare troppo la voce – Tu che sai cos'è successo al mio compleanno?-.

-Lo so che c'entra soprattutto quello per aver mollato Nicola- si affrettò a dire Giulia – Però ti ho vista baciare Giovanni ieri, e non riesco a non pensare che possa c'entrare anche lui-.

Giulia la guardò in attesa, allargando le braccia con fare rassegnato: aveva sempre pensato che quella conversazione sarebbe stata complicata, ma non si era aspettata che lo sarebbe stata davvero così tanto.

-No- Caterina la guardò ancor più duramente di prima – Non l'ho lasciato per Giovanni, e non mi ha nemmeno convinta lui a lasciare Nicola-.

Sbuffò ancora una volta, facendo qualche passo più indietro:

-Abbiamo finito?- chiese con tono aspro.

-No, abbiamo appena iniziato- anche Giulia si ritrovò a muovere alcuni passi, ma nella direzione di Caterina, tornando ad esserle di fronte a poca distanza – Sarei dovuta venire da te a parlarti molto prima di oggi-.

-O invece potresti startene fuori da una storia che non ti riguarda-.

-E vederti stare sempre peggio?-.

A dispetto del nervosismo che la stava ancora animando, Giulia parlò con calma inaspettata, quasi stesse provando a spiegare un concetto complicato con parole più semplici possibili:

-Potrei fregarmene e dire di arrangiarti, dire che fai bene a divertirti con lui, e lasciarti soffrire come evidentemente stai facendo- parlò ancora, a mezza voce – Ma mi pare che la situazione sia già abbastanza dolorosa così, senza complicare le cose-.

Fece ancora un altro passo, fregandosene dello sguardo ancora in parte ostile che Caterina le stava rivolgendo. In un gesto istintivo, allungò la mano, stringendo piano le dita intorno al polso dell'altra.

-Dimmi che sta succedendo tra te e Giovanni-.

Non aveva idea se dopo quella sua richiesta Caterina sarebbe rimasta. Giulia lasciò andare pian piano il suo polso, senza però smettere di osservarla. Sembrava, oltre che nervosa, esitante. La facciata fatta di rabbia che Caterina le aveva rivolto fino a quel momento sembrava essere crollata nel giro di pochi secondi, per lasciar emergere ciò che per davvero la stava animando: l'insicurezza.

C'era insicurezza nel suo sguardo ed anche nei suoi gesti, nel suo silenzio prolungato. Forse si stava domandando a quale prezzo sarebbe arrivata la sincerità che le aveva appena chiesto Giulia, e quali conseguenze avrebbe portato con sé. L'unica speranza di Giulia era che, a dispetto delle premesse, decidesse di fidarsi di lei.

Passarono altri secondi prima che Caterina annuisse piano, abbassando il volto, e facendo qualche passo vero delle sedie vicino alla parete che separava l'atrio dall'aula magna. Giulia la seguì, sedendosi a sua volta su una di quelle sedie, ed aspettando pazientemente che Caterina dicesse qualcosa.

-Non stiamo insieme-.

Caterina lo disse con voce a malapena udibile, senza alzare lo sguardo dalle sue mani che teneva appoggiate sopra le cosce.

-Però sono successe cose ... - si morse il labbro inferiore, arrossendo appena – Ci stiamo vedendo da qualche settimana. Dal giorno del suo compleanno-.

Giulia annuì, cercando di non far trapelare niente che Caterina potesse considerare come un giudizio. Ora che però ne aveva la conferma, le sue sortite a Piano cominciavano a prendere senso: c'entrava effettivamente Giovanni come aveva pensato, e nel modo in cui aveva scoperto solo il giorno prima.

-Provi qualcosa per lui?- le chiese, cercando di apparire calma nonostante la punta di fastidio che le aveva fatto provare anche solo pensare a quella eventualità.

Si sentì inevitabilmente sollevata quando Caterina scosse il capo in segno di diniego.

-L'unica cosa certa è che lui prova qualcosa per me-.

"Su questo non ci sono mai stati dubbi".

-Mi è stato vicino quando è scoppiato tutto il casino con Nicola. Si è sempre preoccupato di chiedermi come stavo, cosa pensavo, di consigliarmi su come cercare di risolvere le cose con lui- proseguì ancora Caterina, con voce malferma – Non ha mai cercato di convincermi a lasciarlo, semmai il contrario-.

Giulia ascoltò attentamente, sorpresa. Era stata convinta fino a pochi minuti prima che Giovanni potesse averla in qualche modo spinta a lasciare Nicola, ma quel che Caterina aveva appena detto rimescolava tutte le carte in gioco.

Non riuscì a non sentirsi in parte colpevole per averlo considerato così bassamente. Forse, dovette ammettere, l'antipatia che provava per lui l'aveva resa meno oggettiva.

-Era l'unico che sembrava capirmi sul serio- Caterina si decise finalmente ad alzare il volto, tornando a guardarla – Non era la stessa cosa come quando parlavo con te o con Alessio. Voi due siete anche amici di Nicola ... Lui no-.

Anche quello era piuttosto ovvio, ma era altrettanto ovvio che il suo giudizio era stato offuscato da tutto ciò che Caterina non le aveva detto, e dall'ostilità nei confronti di Giovanni. Si sentì stupida e sollevata allo stesso tempo.

-Avresti potuto dirmelo-.

Caterina la guardò a tratti divertita, con espressione egualmente amareggiata:

-Non ti sei mai fidata di lui. Probabilmente non l'avresti fatto nemmeno in questo caso-.

Giulia si morse il labbro inferiore, consapevole che Caterina aveva ragione:

-Ammetto che continua a non piacermi come persona, ma ora che so come stanno le cose magari non lo reputo così approfittatore come prima-.

Sospirò pesantemente, quasi stremata nonostante quella conversazione non fosse neanche vicina alla sua fine. Si chiese come sarebbe andata se non si fosse trovata in quel parcheggio proprio il giorno prima. Probabilmente avrebbe continuato a rimanere all'oscuro di tutto, forse ancora a lungo. Per quanto le avesse fatto male vedere quel bacio, non poteva fare a meno di considerarlo come una manna dal cielo: era stato l'unico gesto talmente evidente da spingerla verso la verità.

Si prese qualche secondo di silenzio prima di dire ad alta voce ciò che stava pensando da diverso tempo:

-Però questa cosa che avete deve finire, lo sai?-.

Caterina non sembrò affatto sorpresa, ma le chiese comunque:

-Perché?-.

-Perché il metodo chiodo scaccia chiodo non ha mai portato a nulla di buono- concluse Giulia, senza giri di parole – Se tu non provi lo stesso che prova lui per te, è come se te ne stessi solo approfittando. E lo so che non lo stai costringendo, però quando si renderà conto di come stanno le cose ci starà solo male, e ti sentirai in colpa anche tu-.

Caterina la guardò a disagio, esitante:

-Magari mi innamorerò anche io di lui con il tempo- disse con così poca convinzione che a Giulia parve evidente che non ci credeva nemmeno lei.

-Forse- buttò lì Giulia, alzando le spalle – Ma devi darti tempo. Stai ancora pensando a Nicola, a che servirebbe iniziare qualcosa con qualcun altro in questo modo?-.

Sospirò ancora una volta, consapevole di essere stata schietta e dura, ma altrettanto consapevole che in quel momento Caterina aveva bisogno di sincerità e non di qualcuno che le indorasse la pillola.

-Vi farete solo del male-.

Caterina non disse nulla, lo sguardo di nuovo abbassato e perso nel vuoto. Sembrava pensierosa, e Giulia non riuscì a non chiedersi cosa potesse passarle per la testa in quel momento: stava riflettendo su ciò che le aveva appena detto? Stava pensando che aveva ragione, o che forse poteva anche dare una chance a lei e Giovanni?

In qualsiasi caso, Giulia non le chiese nient'altro. Qualcosa le diceva che, dopo quel giorno, Caterina si sarebbe aperta con lei molto più di quanto non avesse fatto negli ultimi mesi.

La sentì sospirare a fondo, schiarendosi poi la gola:

-Hai detto che eri con Valerio quando ci hai visti- mormorò, incerta – Quindi lo sa anche lui?-.

-Non vi ha notati, ma gliel'ho detto- ammise Giulia – Mi ha vista troppo scossa e mi ha chiesto cos'avevo, e gliel'ho detto. Almeno non rischierà di scoprirlo per caso e prendersi male come è successo a me-.

Osservò Caterina annuire: non sembrava particolarmente contrariata dal fatto che lo sapessero già in due persone. Doveva aver messo in conto la possibilità di farsi beccare.

-Credo che sarebbe meglio dirlo anche agli altri- Giulia lo buttò lì quasi casualmente, ma attirando lo sguardo di Caterina su di sé – Intendo Alessio, Pietro e Filippo-.

Era qualcosa a cui aveva pensato per diverso tempo, il giorno precedente. Non aveva idea se lei e Giovanni si fossero trovati insieme solo a Piano o anche Torre San Donato, ma erano entrambi posti che, in un qualsiasi weekend di ritorno da Venezia, anche il resto del gruppo poteva frequentare. Non osava nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere se, analogamente a quello che era accaduto il giorno prima, uno di loro avesse incrociato Caterina e Giovanni insieme ed in evidente atteggiamento intimo.

-Intendi dirglielo domani, quando andrai a Venezia?- le chiese Caterina in un filo di voce.

Giulia annuì:

-Sì. Prima che magari vengano a scoprirlo da soli- si spiegò meglio, cercando di rassicurarla – Non so come potrebbero prenderla, ma almeno così sapranno e terranno la bocca chiusa con Nicola-.

"Se dovesse venire a saperlo anche lui ...".

Giulia inorridì alla sola idea.

-Sì, è decisamente meglio se ci parlo io per spiegare come stanno le cose-.

Caterina le sembrò ancora in parte dubbiosa, ma si limitò ad annuire senza aggiungere niente. Di certo avrebbe passato l'indomani nell'ansia, prospettò Giulia. Di sicuro l'avrebbe vissuta con agitazione lei stessa, perché poteva solo immaginare con quanto poco entusiasmo avrebbero appreso quella notizia. In una vicenda simile, però, cercare di mantenere un segreto del genere, continuando a mentire, non aveva alcun senso: preferiva dire chiaro e tondo come stavano le cose, ed evitare altri guai.

Si sentì comunque in colpa verso Nicola: tenerlo all'oscuro era allo stesso tempo crudele e ragionevole. Sapere di Caterina e Giovanni non avrebbe fatto altro che peggiorare il suo stato d'animo, che – come Filippo si premurava di farle sapere praticamente ogni giorno- era già abbastanza a terra così.

Vedeva quello stesso senso di colpa anche in Caterina, e la stessa sofferenza che doveva essere in Nicola. E doveva essere anche il dolore di Giovanni, che per quanto non le piacesse, doveva ammettere che cominciava a farle seriamente pena.

-Pensavo ti saresti incazzata molto di più-.

Giulia si distrasse dai suoi pensieri dopo quelle parole a malapena sussurrate di Caterina. L'aveva detto con amaro sarcasmo, un sorriso vuoto a tirarle le labbra.

-Non sono proprio tranquilla, però ora comprendo molto di più come mai sono successe certe cose- Giulia soppesò a lungo quelle parole, scandendole con lentezza. Le si avvicinò ulteriormente, portando un braccio a cingerle le spalle, in uno spontaneo gesto d'affetto:

-E poi incazzarmi e basta senza darti una mano non farebbe di me la tua migliore amica-.


"Ha qualche volta

I suoi segreti l'amistà" - Vincenzo Monti





NOTE DELLE AUTRICI

L'attesa è finalmente finita! Giulia e Caterina, dopo tanto tempo e tanti silenzi, si sono finalmente aperte l'una con l'altra e questo dialogo ha condotto verso un'unica direzione... First reaction: shock. Shock because la nostra Giulia, dopo questo confronto, ha iniziato a rivalutare Giovanni. Pur continuando a non provare grande simpatia verso di lui, la nostra protagonista ha infatti capito che il ragazzo non ha mai agito in malafede. Con la stessa lucidità, però, Giulia capisce che il rapporto tra Giovanni e l'amica, ora come ora, non avrà vita lunga e rischia invece di fare soffrire molte persone.Ben presto, infatti, buona parte del gruppo scoprirà quanto accaduto. Come reagiranno? Ma soprattutto Giulia scoprirà prima o poi che Alessio aveva già intuito tutto da tempo oppure rimarrà all'oscuro di questo particolare?Per risolvere questi e molti altri enigmi tornate mercoledì prossimo!

Kiara & Greyjoy


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