Capitolo 65 - A line in the sand (Pt. 4)

-Non esattamente- disse, alzando le spalle – E poi mi basta fare un'ora di treno per tornarci-.

Si bloccò per qualche secondo, gli occhi abbassati sulla superficie liscia e scura del tavolo, i visi di sua madre e di sua sorella che avevano fatto capolino nella sua mente.

-Mi manca un po' mia sorella più piccola- ammise a mezza voce – Mi sento un po' in colpa nei suoi confronti per essermene andato di casa così presto. Però ... -.

-Bisogna fare dei sacrifici- completò per lui Alice.

Alessio annuì di nuovo, il viso di Irene che, come era venuto, sfumò di nuovo nei meandri della sua memoria.

-Già-.

"Ma forse non sono mai riuscito a proteggerla da nostro padre e dal suo ricordo nemmeno quando ero lì".

Si rese conto che, improvvisamente, l'impulso di andarsene da lì e interrompere quella conversazione si stava facendo ben più pressante del pensiero di incontrare Nicola. Prima che Alice potesse chiedergli qualcos'altro sulla sua famiglia, parlò di nuovo:

-Forse è meglio se ci avviamo verso l'università. I miei amici dovrebbero arrivare là a momenti-.

Anche nel caso Alice si fosse ritrovata sbigottita da quell'improvvisa richiesta, non lo dette a vedere:

-Of course-.





Era spuntato fuori il sole da dietro le nuvole che quella mattina aveva visto oscurare il cielo sin da quando si era svegliato. Alessio alzò il viso per qualche secondo, i raggi solari comunque troppo deboli per riuscire a rendere la temperatura invernale più sopportabile.

Rabbrividì impercettibilmente, consolandosi solamente con l'idea che in pochi minuti si sarebbe potuto rifugiare all'interno della sede universitaria.

C'era parecchia gente a circondare lui ed Alice, molti altri studenti che, come loro, stavano per raggiungere le aule e le sale studio che si diramavano nel complesso di edifici del campus mestrino.

-I tuoi amici sono già arrivati?-.

Alessio si riscosse dopo qualche secondo che Alice gli ebbe posto quella domanda. Non aveva una risposta certa: sapeva solo che, con molta probabilità, Nicola doveva essere già arrivato. Su Pietro aveva qualche dubbio, ma se ricordava bene la sera prima gli aveva confermato che avrebbe raggiunto la sede poco dopo le dieci.

-Credo di sì- decise di rispondere vago, senza entrare nei dettagli.

Alice rallentò di poco il passo, voltandosi verso di lui con un sorriso che sapeva già di congedo:

-Io devo aspettare qui fuori alcuni colleghi- mormorò, facendo un cenno con il capo verso la zona accanto all'entrata, dove c'erano già altri studenti a gruppetti, tutti ammassati – So ... -.

-Ci vediamo, allora- completò per lei Alessio.

Per un attimo ebbe un'esitazione nel separarsi dalla sua compagnia. Forse la conosceva ancora troppo poco, e forse sarebbe stata solo una sensazione passeggiera, ma non poteva negare neanche a se stesso che la compagnia di Alice fosse piacevole.

Forse, oltre al cercare una via di fuga dai suoi problemi, aveva accettato di continuare a vederla anche per quello.

-Sì- annuì lei, abbassando gli occhi timidamente, continuando però a sorridere – I had a really good time. Mi ha fatto piacere rivederti-.

-Anche a me- mormorò Alessio, senza doversi sforzare di apparire sincero.

Osservò Alice sporgersi verso di lui, probabilmente per salutarlo con baci sulle guance. Era qualcosa che aveva già fatto quando si erano congedati all'ultimo pranzo condiviso in università una settimana prima, e che, come lei gli aveva spiegato, aveva preso a fare come abitudine solo da quando era arrivata in Italia per salutare gli amici. Alessio non si scostò, in attesa, e fu solo questione di secondi prima di rendersi conto che Alice aveva modificato la sua traiettoria.

Gli stampò un bacio a stampo in maniera del tutto inaspettata, lasciandolo senza parole e completamente spiazzato, talmente tanto che, anche volendo, non sarebbe mai riuscito a ricambiarlo.

Fu un contatto così breve, e così innocente, che non sarebbe riuscito nemmeno ad innervosirsi.

Quando si allontanò da lui di pochi centimetri, Alice era rossa in viso quasi quanto la sfumatura dei suoi capelli, la frangia che le copriva gli occhi ancora socchiusi; stava sorridendo con imbarazzo, come se non stesse credendo nemmeno lei a ciò che aveva appena fatto in un momento evidentemente non del tutto programmato.

-I'll text you- gli sussurrò semplicemente, con un filo di voce – Buona fortuna per l'esame-.

Si allontanò prima ancora che Alessio riuscisse a riprendersi per pensare di dirle qualcosa, qualsiasi cosa, anche solo salutarla di rimando. Non gli rimase che osservarla allontanarsi, anche se di pochi metri, notandola voltarsi almeno un paio di volte sorridendo tra sé e sé, ancora arrossita in volto.

La giornata aveva preso una piega così imprevista che per qualche secondo si chiese se si era sognato tutto.

Non fece in tempo a trovare una risposta, prima di avvertire una mano sulla sua spalla; si girò di scatto, sussultando appena, ancora troppo sorpreso per rendersi conto che Pietro gli si era appena avvicinato.

Abbassando per un secondo lo sguardo sulle labbra dell'altro, gli venne spontaneo ricordare che, l'ultima persona che l'aveva baciato prima di Alice, era proprio in quel momento davanti a lui.

Si sentì mancare la terra sotto i piedi per lunghi attimi, e l'unica cosa che sperò fu che Pietro non se ne rendesse conto.

-Ehi- si affrettò a parlare per primo, rendendosi conto di essere sul punto di farfugliare – Ti stavo giusto cercando-.

Si chiese, con una nota di panico, se doveva aver assistito al bacio che c'era appena stato, ma il suo volto non tradiva alcuno sconvolgimento né stupore particolare.

-Anche io- gli rispose lui, con sguardo attento – Sono arrivato da poco, in ogni caso-.

Alessio annuì, sentendosi il viso arrossato:

-Pure io- mormorò a mezza voce, senza sapere cos'altro dire. C'era tensione nell'aria, evidente e palpabile come se fosse stata addirittura una presenza solida e tangibile. Anche se avrebbe voluto domandarglielo anche solo per avere la certezza che non avesse visto Alice baciarlo, Alessio continuò ad arrovellarsi nel dubbio che Pietro apparisse così poco entusiasta per quel motivo.

Fece per aprire bocca e cambiare totalmente argomento, deciso a seppellire nel silenzio quella questione, quando fu Pietro a precederlo:

-Com'è andata con Alice?-.

Non c'era reale curiosità nella sua voce, come se quella fosse stata una semplice domanda di cortesia – come se sapesse lui stesso che di certo non sarebbe stato Alessio a parlarne di sua spontanea volontà.

Gli aveva detto poco di lei, in quelle ultime settimane, Alessio ne era consapevole. Si era limitato al minimo indispensabile, raccontandogli dell'incidente in mensa di inizio mese, dei jeans, della colazione che lei gli aveva voluto offrire. Sarebbe stato difficile, d'altra parte, mentirgli quando era capitato spesso di incrociare Alice per i corridoi della sede universitaria mentre si trovava con Pietro e Nicola, salutandola sempre con cenni del capo e sorrisi imbarazzati.

Pietro non poteva certo dire che gli avesse mentito o tenuto nascosto qualcosa – ed era stato così almeno fino a cinque minuti prima.

-Era solo una colazione insieme, niente di che- tagliò corto con voce sommessa. Osservò Pietro spostare lo sguardo per qualche secondo, ed Alessio si ritrovò automaticamente a seguire a sua volta la direzione verso cui stava guardando. Doveva aver intercettato la figura di Alice, a poca distanza da loro ma già in compagnia di quelli che dovevano essere un paio di amici, ancora rossa in viso mentre chiacchierava e rideva. Sembrava sinceramente allegra, felice quasi, serena come l'aveva sempre vista ogni volta che l'aveva incrociata casualmente o quando si erano visti per fermarsi da qualche parte.

-Se lo dici tu-.

Quando si voltò verso Pietro, dopo averlo sentito parlare, Alessio si rese conto che lui lo stava già fissando. Non poteva dirlo con certezza – il dubbio che la sua fosse solo un'impressione, un pensiero influenzato da tutto ciò che stava provando-, ma gli sembrò di avvertire malinconia negli occhi scuri di Pietro.

Di nuovo, esattamente come poco prima, nel momento stesso in cui fece per parlare, venne di nuovo interrotto:

-Andiamo?- Pietro scostò il viso, abbassandolo prima di girarsi di nuovo verso di lui – Nicola mi ha scritto poco fa che ci aspetta in aula studio-.

Era l'occasione giusta per uscire da quella situazione, e non esitò ad approfittarsene.

-Raggiungiamolo, allora-.

This is the story of my life

These are the lies I have created*





*il copyright della canzone (Thirty Seconds to Mars - "The Story") appartiene esclusivamente alla band e ai suoi autori.

NOTE DELLE AUTRICI

E si conclude così, in modo scoppiettante e inaspettato questo capitolo. Mentre il Regno Unito ha deciso di uscire dall'Unione Europea, Alice, la nostra new entry british, ha deciso di provare, in modo deciso e allo stesso tempo delicato, ad entrare nel cuore di Alessio. Di sicuro è riuscita a non passare inosservata agli occhi del nostro biondino!Alessio, infatti, dopo quanto accaduto, sembra aver impostato il proprio cervello nella modalità "caos". Cosa succederà d'ora in avanti?A distrarlo, seppur in modo provvisorio, arriva Pietro... Il moro, con il suo tempismo eccelso, per poco non è diventato testimone di un evento... Particolarmente interessante! Ma chissà, c'è sempre modo di recuperare durante i prossimi appuntamenti 🤭A mercoledì prossimo per un nuovo capitolo!


Kiara & Greyjoy

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