Capitolo 62 - The sound of winter (Pt. 5)

Avrebbe volentieri tagliato lì quella conversazione che mai si sarebbe aspettato di dover affrontare, non quella sera e non con Alessio. Ma era incatenato a quella sedia dallo sguardo dell'altro, senza vie di fuga.

-Non puoi essere così distratto da non averci fatto caso- insistette Alessio – Lo so che vi vedete molto meno, ultimamente, ma non puoi non averlo notato-.

Certo che lo aveva notato, ripensò ancora una volta Nicola, sarebbe stato impossibile ormai non farlo. Era impossibile non notare come Caterina si ritraesse ogni volta che provava a toccarla, ad abbracciarla, o come gli parlava sempre meno. Aveva cercato di cambiare le cose, però: quell'ultimo mese era stato forse ancor più confusionario del precedente, con la sessione d'esami sempre più vicina e lo studio che lo stava facendo andar fuori di testa, ma si era ripromesso di tornare a Torre San Donato più spesso. Poco importava che Caterina avesse declinato almeno metà dei suoi inviti, di cui l'ultimo proprio quella sera. Aveva imprecato quando, in risposta al suo messaggio per proporsi di venirla a prendere a casa prima di recarsi in quel bar, Caterina gli aveva risposto che l'avrebbe accompagnata proprio Alessio.

Quella era solo l'ultimo, in ordine temporale, di tutti i segnali che stavano ad indicare che qualcosa tra loro non stava più andando come prima.

-Non stiamo andando molto d'accordo ultimamente- si lasciò sfuggire di nuovo, lo sguardo perso nel vuoto davanti a sé. Udì Alessio sospirare profondamente, ma con discrezione, con tutta probabilità per non attirare troppo l'attenzione di Pietro.

-E non ti è venuto in mente qualche motivo possibile? Non può non essere successo niente-.

A quella domanda Nicola si ritrovò ad alzare il viso automaticamente.

Qualcosa c'era, anche se per tanto tempo si era rifiutato di credere potesse essere nato tutto da lì. Ma i tempi coincidevano, e le cose erano iniziate a crollare da quel momento che, fino a poche settimane prima, aveva ignorato del tutto, quasi dimenticato.

-Credo dipenda da una cosa successa la sera del suo compleanno- ammise, abbassando ancor di più la voce.

Alessio annuì:

-Giulia mi ha detto che avevate litigato-.

Nicola rimase sbigottito per qualche secondo. Non dubitava che Caterina potesse averne parlato con lei, ma quelle di Giulia non sarebbero state le parole esatte con cui avrebbe descritto quel che era accaduto quella notte.

-Ti ha detto così?- replicò, la fronte contratta – Non è proprio vero. Non abbiamo litigato-.

"E se invece Caterina l'avesse vissuta in maniera diversa da me?".

-Qualcosa però è successo, direi- ripeté Alessio.

Nicola si morse il labbro inferiore, incapace di rispondere. Non si era mai soffermato troppo a ripensare a quella notte, al momento in cui Caterina gli aveva rivelato dei suoi timori di una possibile gravidanza. Non l'aveva fatto perché, tra tutte le cose a cui si era ritrovato a pensare in quel periodo, quella era una delle poche ad essersi conclusa, senza nient'altro da dover dire. Non c'era nulla da dire perché, per quanto Caterina si fosse agitata, era un non problema.

Abbassò gli occhi, chiedendosi per la prima volta se aveva sottovalutato quella situazione. Era una possibilità, perché era stato da quel momento che Caterina non era stata più la stessa.

-Non voglio parlarne troppo, però ... - si morse di nuovo il labbro inferiore, indeciso su cosa rivelare o meno – Caterina aveva un dubbio, riguardo una cosa delicata. E si è confidata con me-.

-Per farsi aiutare?- chiese di rimando Alessio.

Nicola annuì, anche se era più complicato di così:

-Sì, immagino di sì-.

"Ma forse non sono riuscito nell'intento".

Alessio parve quasi leggergli il pensiero:

-Ma?- lo incalzò di nuovo.

Stavolta fu Nicola a sospirare profondamente, gli occhi ancora abbassati:

-Forse non le ho dato l'impressione di starla aiutando. Non lo so ... Non capisco-.

Si passò una mano tra i capelli, consapevole di star perdendo la sua apparenza fredda e calma di sempre. Cominciava a non importargli nemmeno più, di apparire tranquillo, quando invece si sentiva soffocare.

-Era davvero agitata, forse aveva paura di dover prendere decisioni drastiche- proseguì, scuotendo appena il capo – Ma non è stato così, e gliel'avevo anche detto che le sue paure erano infondate-.

Nel sentirsi pronunciare quelle parole, capì subito come mai Alessio lo stava guardando vagamente sbigottito.

-Giusto per capire, ma come hai provato a consolarla? Le hai detto solo questo?-.

Nicola si sentì sprofondare. Si rese conto, per la prima volta da allora, che forse il modo in cui aveva affrontato quella situazione era stato del tutto inadeguato.

-Le ho detto che tutto si sarebbe risolto nel giro di pochi giorni e che era solo stressata- rispose, riportando alla mente le sue stesse parole di tre mesi prima – Tutto qui-.

"Tutto qui".

Alessio lo guardò con perplessità dipinta in volto:

-Tutto qui sul serio-.

Il volto tirato e la voce amareggiata di Alessio non fecero altro che farlo sprofondare ancora di più.

-Non è che forse le hai dato davvero l'impressione sbagliata?- continuò ancora, passandosi una mano sul viso, con fare stanco – Perché se io andassi dal mio ragazzo a raccontargli di qualcosa che mi fa agitare parecchio e di cui mi preoccupo molto e mi liquidasse così, credo che lo lascerei nel giro di poco-.

Alzò gli occhi su Alessio, rendendosi conto solo in quel momento della serietà con cui lo stava fissando.

Si chiese se anche Caterina doveva pensarla uguale, se tutto il rancore che, ormai evidentemente, gli stava ancora riservando l'avrebbe portata a prendere una decisione simile.

"Ma non è ancora successo" cercò di calmarsi, "Forse non vuole rompere davvero".

Si girò per un attimo verso la sua sedia ancora vuota. Non sembrava minimamente sulla strada del ritorno, come se avesse deciso di prendersi diversi minuti di pausa lontana da lui.

Si sentì girare la testa all'idea che la sua assenza potesse divenire qualcosa non più temporaneo. E se Alessio aveva ragione, e dentro di sé aveva la sensazione che potesse essere sul serio così, non avrebbe avuto nessun altro da incolpare se non se stesso.

-Penso di sì- sussurrò a malapena udibile – Solo che adesso non so cosa fare-.

Alessio gli riservò uno sguardo rattristato:

-Non hai mai provato a parlarle?-.

Nicola scosse la testa:

-Ultimamente quando parliamo finiamo solo per litigare per stupidi equivoci-.

Sospirò ancora, sempre più consapevole che nemmeno qualsiasi suo altro tentativo di ricordarle la sua presenza aveva mai funzionato. Caterina lo rifuggiva in continuazione, ed era stato stupido non ammetterlo prima.

-Ottimo, davvero ottimo- commentò Alessio, palesemente rassegnato.

Non c'era bisogno di sottolineare quanto, in realtà, la situazione fosse tutt'altro che ottimale. Forse per la prima volta in tre mesi, Nicola se ne stava rendendo conto davvero.

Si chiese se fosse ormai troppo tardi, se i suoi tentativi andati a vuoto fossero segnale che non c'era più nulla da fare oltre ad aspettare l'inevitabile.

-Ehi!-.

Nicola ed Alessio si girarono di scatto, la voce di Pietro che li aveva appena richiamati alla realtà che li circondava. Li stava fissando incuriositi, ma senza quella vena di apprensione che avrebbe potuto far credere che avessero ascoltato la conversazione con Alessio.

-Ma che state complottando voi due?- chiese loro, spostando lo sguardo da Alessio a Nicola con fare confuso. Fu in quel momento che Nicola scorse dalla distanza la figura di Caterina tornare verso il loro tavolo, scura in volto.

Non era esattamente l'espressione con cui avrebbe voluto vederla, ma almeno stava tornando. Era ancora lì – ancora lì con lui.

-Niente- sentì Alessio rispondere frettolosamente – Nulla di importante-.






NOTE DELLE AUTRICI

Alla fine siamo giunte alla conclusione di questo scoppiettante capitolo e anche in questa parte il nostro Raggio di sole sembra svolgere un ruolo chiave. Alessio, infatti, continua a ripensare alle parole dette da Giulia ma, allo stesso tempo, porta avanti la sua "missione" indagando un po' senza attirare però i sospetti dell'amica.Grazie ad Alessio, però, riusciamo a vedere per la prima volta anche il punto di vista di Nicola. Scopriamo così che il suo comportamento degli ultimi mesi non è scaturito dalla malafede o dal poco interesse verso Caterina, ma piuttosto da un diverso modo di vivere e affrontare gli eventi e da un diverso peso attribuito agli stessi. A complicare le cose, si è poi unito il timore di parlare apertamente con la propria ragazza.A questo punto tutto può succedere. Come finirà la faccenda? Cosa succederà nel prossimo capitolo?Tornate mercoledì prossimo per scoprirlo!

Kiara & Greyjoy

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