Capitolo 62 - The sound of winter (Pt. 4)
Si strinse nelle spalle, infreddolito nonostante nell'abitacolo dell'auto il riscaldamento acceso avesse reso l'ambiente decisamente più vivibile. Alessio lanciò l'ennesima occhiata nella direzione di Caterina, trovandola nuovamente con gli occhi abbassati sullo schermo luminoso del suo cellulare, intenta a digitare qualcosa.
Erano rimasti in silenzio, salvo per qualche frase di circostanza, da quando avevano lasciato Giulia davanti alla casa di Filippo, poco meno di dieci minuti prima. Alessio si era offerto di darle un passaggio fino a lì più per il fatto che lui e Caterina si sarebbero dovuto mettere in macchina in ogni caso.
Credeva di essere riuscito a mascherare abbastanza bene la sensazione di astio che aveva provato verso Giulia da quando avevano terminato quella conversazione: il suo silenzio si era semplicemente amalgamato a quello di Caterina, come se potesse essere una conseguenza collegata semplicemente a quello.
"È già successo che baciasse te mentre stava con Nicola".
Quasi non si accorse di aver stretto fin troppo forte le dita attorno al volante, le nocche ora bianche per lo sforzo.
Quella frase di Giulia aveva continuato a ronzargli nella mente come una cantilena fastidiosa che però non riusciva a dimenticare, facendolo innervosire. Aveva fatto passare in secondo piano tutto il resto di quel che Giulia gli aveva rivelato.
Lasciò andare il volante solo quando udì il proprio telefono vibrare nella tasca dei jeans. Senza dire nulla lo recuperò, notando l'anteprima di un messaggio sullo schermo. Era Pietro, che gli aveva appena scritto che era uscito di casa in quel momento e in dieci minuti li avrebbe raggiunti al bar dove avevano deciso di trovarsi per la serata. Non ci avrebbe messo molto, calcolò Alessio, ma dieci minuti sembravano comunque un tempo piuttosto lungo da passare in quel silenzio teso che aleggiava all'interno dell'auto. Lanciò l'ennesima occhiata verso Caterina: adesso era voltata verso il finestrino, lo sguardo perso chissà dove.
Ripensò ancora una volta alla conversazione di Giulia, ma stavolta cercò di concentrarsi sul resto: Caterina sembrava davvero distaccata dal mondo che la circondava, in maniera sempre più evidente. E poi c'era quell'amico – quel Giovanni-, e per un attimo si chiese se fosse ancora lui la persona a cui stava evidentemente scrivendo fino ad un minuto prima.
Quella domanda non riuscì a frenarlo dal pensare di poter riempire quegli ultimi dieci minuti che avrebbero passato da soli in altra maniera che non fosse solo silenzio.
-Pietro mi ha scritto che sta arrivando- esordì con tono casuale – Nicola ti ha scritto niente?-.
Caterina si voltò appena verso di lui, alzando le spalle:
-No, non l'ho sentito-.
Alessio non se ne sorprese, e non fece altro che cogliere la palla al balzo.
-Quindi non è a lui che stai scrivendo-.
Caterina non lo negò, ma non confermò nemmeno. Rimase a fissarlo con sguardo lontano, come se si stesse chiedendo cosa le sarebbe convenuto dire o fare.
-Posso farti una domanda?- Alessio parlò ancora, sporgendosi appena verso di lei. Caterina sembrò ancor più incerta, ma dopo qualche attimo annuì:
-Credo di sì-.
"Il momento della verità è arrivato".
-Chi è Giovanni?-.
Stavolta Alessio rimase sorpreso nel non notare alcuno stupore sul viso dell'altra. Sembrava del tutto aspettarsi una domanda del genere, come se fosse più che scontato che sarebbe arrivata. Alzò di nuovo le spalle:
-Solo un amico di scuola a cui faccio ripetizioni d'inglese-.
Anche se Caterina aveva parlato con sufficiente naturalezza da far presumere fosse la verità, Alessio ebbe la netta sensazione che fosse comunque una verità parziale. C'era qualcosa, nell'atteggiamento di lei, che non lo stava convincendo appieno. Forse era la freddezza con cui lo stava guardando, o i tratti vagamente tesi del viso, ma Caterina sembrava sul chi va là, pronta a provare a fuggire al minimo cenno di pericolo.
-Oh, non sapevo dessi ripetizioni- Alessio commentò con semplicità.
-Solo a lui, e solo perché mi ha chiesto questo favore- replicò Caterina, scuotendo appena il capo. Sembrava ancora piuttosto cauta nelle sue parole, quasi le stesse soppesando una ad una. Alessio decise di non demordere:
-Quindi è un tuo amico?-.
-Sì, solo un amico- ripeté Caterina, stavolta leggermente spazientita – Lo conosce anche Giulia-.
-Lo conoscete da tanto?-.
Si rese conto che quello stava sembrando più un interrogatorio che altro, ma ormai tanto valeva andare fino in fondo. Dubitava in ogni caso che Caterina sarebbe mai arrivata ad essere del tutto sincera sull'argomento.
-Da quando eravamo in terza, mi pare. L'abbiamo conosciuto mentre eravamo a Berlino-.
Per un attimo ad Alessio parve di ricordare qualcosa, legata alla gita a Berlino che Giulia e Caterina avevano fatto quasi due anni prima. Era stata in quell'occasione che aveva effettivamente sentito parlare per la prima volta di quel Giovanni?
Era quasi sul punto di chiederglielo, ma stavolta fu Caterina ad anticiparlo:
-Perché me lo stai chiedendo?-.
"Per capire se Giulia ha ragione".
-No, niente ... - si ritrovò invece a mormorare – Mi ero chiesto chi fosse la persona che ti aveva chiamato nel bel mezzo della festa di Giulia-.
Quella risposta sembrò bastare, anche se Caterina non sembrava a sua volta del tutto tranquilla. Era come se fossero entrambi consapevoli che nessuno di loro fosse del tutto sincero.
-È solo un amico con cui ultimamente parlo spesso-.
Su questo Alessio ormai non aveva alcun dubbio. Era piuttosto sicuro anche che fosse lui la persona a cui stava scrivendo poco prima.
-Devi volergli davvero bene, se ti può chiamare così all'improvviso mentre sei impegnata fuori-.
Caterina lo guardò fisso per diversi secondi, come se per la prima volta dall'inizio di quella conversazione si fosse resa consapevole che Alessio sapeva di più di quel che stava facendo trasparire.
-È una persona con cui mi trovo bene a parlare- disse infine, mantenendo il contatto visivo con sfida – Tutto qui-.
Alessio si chiese, forse per la prima volta dubitando, se fosse davvero tutto lì. Quella era una domanda a cui solo Caterina avrebbe potuto rispondere con sincerità, ma era altrettanto sicuro che non l'avrebbe fatto, non con lui e probabilmente con nessun altro.
Non gli restava che fidarsi di lei.
*
C'era caldo in una maniera quasi asfissiante dentro al bar. Forse era dovuto all'impianto di riscaldamento puntato ad una temperatura troppo alta, o forse dalla presenza di troppi corpi ammassati tra le sedie e i tavoli nello spazio ristretto in cui si trovavano. Forse era semplicemente il suo disagio che si rendeva palese in quella maniera, con la sua fronte solcata da un velo sottile di sudore e con il collo alto del maglione che cominciava a dargli fastidio, come se gli mancasse l'aria.
Nicola posò gli occhi sulla sedia vuota di Caterina, di fronte a lui dall'altra parte del tavolo. Si era assentata nemmeno un minuto prima per andare in bagno, lanciandogli a malapena un'occhiata – forse la prima di tutta la serata. Non che fosse insolito vederla sparire così per diverso tempo, nelle serate in cui uscivano: si era ormai abituato a vederla allontanarsi, magari tirare anche un sospiro di sollievo mentre camminava, come se finalmente avesse ricominciato a respirare a pieni polmoni non appena fosse riuscita a mettere diversi metri tra loro. Lui, invece, si ritrovava a faticare a respirare regolarmente in quei minuti, quando non averla accanto era come una premonizione di quel che sarebbe potuto succedere per più tempo – una possibilità che cominciava a vedere troppo nitidamente ogni giorno che passava, nella maniera più irrazionale possibile.
"Smettila di pensarci".
Gli venne quasi la tentazione di sbattere la testa contro il muro, pur di distrarsi.
In fin dei conti Caterina non aveva mai accennato a voler rompere con lui. Non aveva mai parlato, più o meno velatamente, di troncare la loro relazione. Non aveva motivo per pensarlo, neanche se le cose stavano andando tutt'altro che bene.
Era normale vivere momenti duri e tesi in una relazione, ma non per questo si sarebbe dovuta concludere. Potevano uscirne. Potevano farlo, bastava trovare il modo per riuscirci.
Se solo avesse pensato prima a ...
-Si può sapere che vi succede?-.
Nicola sussultò visibilmente, sbattendo le palpebre ritmicamente, quasi spaventato dal ritrovarsi il viso di Alessio a pochi centimetri dal suo. Lo vide allontanarsi subito dopo, ma non di tanto.
-Cosa?- farfugliò Nicola, colto totalmente alla sprovvista. Era rimasto così tanto preso dai propri pensieri che non aveva davvero idea di cosa stesse parlando Alessio. Si era forse perso una qualche frase precedente a quella domanda? Si era dimenticato di cosa stavano parlando poco prima che Caterina si alzasse per andarsene in bagno?
Non ne aveva idea. Non era abituato a sentirsi così distratto, così poco attento. Non era avvezzo a ritrovarsi in situazioni così poco controllabili, e immancabilmente se ne sentì quasi spaventato.
-Tu e Caterina- Alessio tenne la voce bassissima, a malapena udibile anche a quella distanza così ravvicinata – Pensavo fosse quasi insostenibile la situazione di inizio vacanze, ma questa è decisamente peggio-.
Nicola finalmente capì. Capì come mai Alessio, pur sedendogli di fianco, gli si era avvicinato ulteriormente – un vistoso tentativo di non farsi sentire da Pietro, impegnato in una chiamata improvvisa da parte di qualcuno, seduto dall'altra parte del tavolo, senza prestar loro attenzione.
E capì anche il tono urgente con cui Alessio gli si era rivolto. Sembrava quasi allarmato.
-Credi?- fu l'unica cosa che riuscì a spiccicare Nicola, con un filo di voce. Non era un buon segno se anche qualcun altro aveva avuto la sua stessa sensazione di negatività incombente.
-Mi sembra evidente-.
Alessio lo guardò con un sopracciglio alzato, come se si aspettasse una qualche replica da parte di Nicola. Non arrivò nulla.
-A te non pare?- lo incalzò ancora – Non ti sembra diversa dal solito?-.
"Certo che sì" si ritrovò a pensare Nicola, pur ammettendolo con difficoltà persino a se stesso.
-Non lo so- rispose invece, notando già l'espressione stupita dell'altro – Credo di sì. Forse-.
Ci rivediamo tra un'ora per l'ultimissimo aggiornamento di questo capitolo!
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