Capitolo 62 - The sound of winter (Pt. 2)

-Oh, capisco- replicò Giulia, annuendo piano e rivolgendosi unicamente a Giovanni – Immagino tu abbia già qualche progetto in cantiere per queste vacanze-.

-Nulla di preciso ancora- si limitò a rispondere lui, dondolando il proprio peso da una gamba all'altra, e restituendo lo sguardo indagatore verso Giulia: non doveva essergli sfuggita la sottile amara ironia nelle sue parole.

Lo guardò diffidente, chiedendosi se e quanto fosse sincero. Aveva parlato un po' troppo velocemente e con indifferenza artificiale – c'era davvero qualcosa che stavano nascondendo entrambi e che non le avrebbero mai detto-, ma non indagò oltre.

-Sicuramente ti verrà in mente qualcosa- mormorò con sufficienza, portandosi le braccia ad incrociarle davanti al petto. Si chiese, come succedeva dalla sera della sua festa di compleanno, quanto in realtà Giovanni sapesse della situazione attuale che vigeva tra Caterina e Nicola. Cominciava a giungere alla conclusione che ne sapesse decisamente più di lei, e ancor di più del resto del loro gruppo, perché sapeva che né Nicola né Caterina avevano mai accennato esplicitamente a quel che stava succedendo tra loro in nessuna occasione.

"Forse sta aspettando l'occasione giusta per farsi avanti di nuovo" si ritrovò a pensare, osservando Giovanni di sottecchi. Forse lo vedeva con troppo astio, ma il momento in cui potersi fidare di lui per lei non era ancora arrivato.

-Comunque ora dobbiamo andare- Giulia riprese a malapena il controllo su di sé per pronunciare quelle poche parole, e scoccare uno sguardo veloce verso Caterina, prima di tornare a rivolgersi all'altro – Ci si vede in giro, allora-.

Non aspettò nemmeno il saluto di rimando di Giovanni; passò oltre, a grandi falcate, sperando che Caterina la raggiungesse in poco tempo.

Sentì la voce di lei salutare Giovanni in fretta, e subito dopo il fragore dei suoi passi accanto a sé pochi secondi dopo, ma Giulia non si voltò, ancora intenta a sbollire la rabbia.

-Non dovresti dargli troppe speranze- sibilò Giulia, freddamente – O si convincerà davvero che prima o poi lascerai Nicola alla prima crepa tra di voi, per correre da lui-.

Caterina tacque per qualche secondo, e in quegli attimi di silenzio Giulia ebbe il timore di aver sbagliato del tutto il proprio tiro.

-Se tra me e Nicola di crepe che ne fosse solo una, mi riterrei fortunata-.

Giulia si fermò di colpo, d'un tratto ben più preoccupata di quel che si era immaginata. Caterina non l'attese: la superò continuando a camminare lungo il corridoio, osservata da Giulia allontanarsi subito dopo quelle parole

In quel momento anche Giulia sembrava essere stata investita dal gelo dell'inverno, tenendola bloccata lì, chiedendosi quanta profondità quelle crepe avessero ormai raggiunto.

*

Quella domenica, l'ultima prima di Natale, i raggi di sole non erano riusciti a far capolino oltre la coltre di nubi plumbee che solcavano il cielo. L'aria piovosa e l'atmosfera grigiastra non erano diminuite nemmeno un po' dalla mattina fino a quel pomeriggio. Giulia sbuffò appena, guardando lo spazio di cielo invernale che si intravedeva dalla finestra della camera di Caterina.

Era passato un po' di tempo dall'ultima volta che si era ritrovata lì, ed ora che ci pensava, era passato altrettanto tempo da quando avevano organizzato un'uscita a sei tutti insieme. Era stato Filippo a proporla per quella sera – e solo il giorno prima-, quando lui, Pietro e Nicola sarebbero finalmente tornati a Torre San Donato per le feste.

Forse era stato il sentore che Caterina avrebbe affrontato quella giornata in vista della serata piuttosto male, a spingerla ad arrivare a Torre San Donato in anticipo per passare le ore pomeridiane a casa sua.

Anche se non lo aveva detto a voce, Giulia aveva avuto modo di confermare le sue sensazioni: c'era una tensione implicita in ogni gesto e parola di Caterina, come si sentisse in trappola, rinchiusa in un meccanismo che però non sapeva come fermare. Lo percepiva anche nel fatto che, da quando era arrivata nel primo pomeriggio, Caterina non aveva spiccicato parola sulla serata che le attendeva. C'era un tacito accordo a cui Giulia si stava attenendo, e che le impediva di chiederle tutto ciò che le stava frullando per la mente da ben prima di quel pomeriggio – come aveva intenzione di risolvere le cose con Nicola, se voleva farlo, cosa stava nascendo tra lei e Giovanni, cosa le stava nascondendo.

Non le aveva chiesto nulla, anche se sforzarsi di non farlo era stato difficile in certi momenti.

Giulia scostò lo sguardo dalla finestra, e interruppe quel flusso di pensieri nel momento in cui, all'improvviso, suonò il campanello di casa, dopo due ore che si trovavano lì. Erano da sole, in quel momento, a guardare distrattamente un film dal portatile di Caterina lasciato sul letto, e Giulia non ricordava che le avesse detto di star aspettando qualcuno.

-Ma chi diavolo è?- Caterina brontolò a mezza voce, alzandosi in velocità e con uno sguardo confuso stampato in viso.

Per un attimo Giulia pensò quasi potesse essere Nicola, ma ricordò il messaggio che poco prima le aveva inviato Filippo: lui, Nicola e Pietro stavano partendo da Venezia in treno giusto in quel momento.

-Non hai un'idea di chi possa essere?- chiese lei, aggrottando la fronte. Anche se fossero stati i genitori di Caterina, fuori casa per delle compere, o Lorenzo, a Padova da quella mattina, di certo avrebbero usato le chiavi di casa per rientrare.

-No, per niente-.

Caterina si avviò fuori dalla stanza, giù per le scale che conducevano al pianterreno, con Giulia al seguito. La osservò arrivare davanti alla porta d'ingresso, e aprirla con aria circospetta come se si aspettasse una fregatura da un momento all'altro. Giulia la affiancò qualche secondo dopo, vedendosi scoccare dall'altra un'ultima occhiata prima che la porta venisse socchiusa per lasciar loro la possibilità di spiare all'esterno. Non appena Giulia vide chi era, non poté fare a meno di scuotere la testa con aria rassegnata e divertita allo stesso tempo.

-Qualcuno ha evidentemente voluto farci una sorpresa- commentò sull'orlo delle risate, nel momento stesso in cui Caterina si decideva finalmente di aprire del tutto la porta, lanciando un'occhiata a tratti incredula alla persona che stava aspettando appena fuori dal cancello che delimitava il giardino. Giulia sorrise alla vista della zazzera bionda di Alessio, le braccia allargate e un sorriso malizioso rivolto alle due.

-Non riconoscete nemmeno più il vostro Raggio di sole, mie care?-.

La voce di Alessio, che aveva quasi urlato per riuscire a farsi sentire dalla distanza a cui si trovava, le fece ridere sommessamente.

-Sul serio, dammi un solo motivo per cui dovremmo farti entrare se iniziamo già così male!- esclamò  a stento Caterina, cercando di riprendere fiato dopo la lunga risata.

Alessio fece finta di pensarci su, prima di abbassare le braccia e guardarle con fare molto più disperato:

-Non vorrai lasciarmi congelare qui fuori-.

-Può darsi- reiterò Caterina, ma un secondo dopo allungò la mano per premere il bottone per aprire il cancello, scuotendo ancora il capo con fare rallegrato.

Caterina e Giulia arretrarono di qualche passo, lasciando lo spazio ad Alessio per entrare in casa. Sembrava essere dimagrito dall'ultima volta che l'avevano visto, il viso più sottile e ricoperto dalla barba ormai lunga.

-Come mai da queste parti? Non dovevamo già vederci stasera?- chiese Caterina, sorridendo verso l'amico, mentre Alessio si abbassava verso di lei, dandole un bacio sulla guancia per salutarla.

-In casa mi annoiavo, così ho deciso di venire a vedere come stavi- le rispose tranquillamente, occhieggiando a Giulia – O meglio, come stavate. Non sapevo foste qui insieme-.

Giulia lo fissò fintamente minacciosa di rimando:

-Beh, ora che l'hai scoperto puoi salutare decentemente anche me-.

Si allungò verso di lui, lasciando la propria guancia sinistra in bella vista:

-Forza, fatti perdonare, Raggio di sole-.

Caterina rise ancora, piuttosto forte, una reazione piuttosto diversa dallo sbuffo vagamente scocciato di Alessio. Non protestò a voce, però: si limitò a stamparle un veloce bacio sulla guancia, facendola ridere per la pelle solleticata dalla barba.

-Devo dire che il nostro è proprio amore vero- annuì Giulia, non appena Alessio si fu allontanato di nuovo.

-Non dici sempre che c'è del tenero tra lui e Pietro?- replicò Caterina, ridendo ancora. Sembrava decisamente risollevata nell'umore, almeno temporaneamente, e di certo non bastò l'occhiata torva di Alessio per fermarla dal ridere.

Era un suono, quello della sua risata, che Giulia aveva udito a stento negli ultimi mesi. Non volle sprecare l'occasione di vederla, per una volta, meno tetra e chiusa nel suo silenzio.

-Oh, sì, giusto ... Pietro. Dimenticavo che è lui il tuo vero amore- disse con convinzione esagerata, facendo l'occhiolino ad Alessio -L'ostacolo che ci dividerà sempre. Non è vero, Raggio di sole?-.

-Ora ti riconosco-.





La compagnia inaspettata di Alessio sembrava decisamente aver giovato a entrambe. Giulia lo aveva notato sin da subito, ma ne stava avendo sempre più la certezza: era riuscito a far rilassare notevolmente l'atmosfera, e sembrava essere stato abbastanza intuitivo, coincidenza o meno, da non nominare Nicola, almeno fino a quel momento. Sembrava ciò che ci voleva per rendere Caterina meno nervosa nell'affrontare quella serata senza troppi intoppi, e senza problemi particolari.

Giulia rise ancora, mentre ascoltava Alessio parlare di una delle ultime serate passate a Venezia, mentre ripercorreva un aneddoto avuto con Pietro; venne distratta solo dal vibrare del proprio telefono, indicazione di un messaggio in arrivo. Lo prese tra le mani, dopo averlo rintracciato sulla superficie del letto, dove erano seduti tutti e tre, e quando lo lesse il suo entusiasmo si ritrovò a calare parola dopo parola.

-Sei ancora tra noi?-.

Giulia alzò di scatto il viso, ritrovandosi addosso sia gli occhi di Caterina che quelli di Alessio, mentre la osservavano incuriositi. Doveva essersi astratta per più di qualche secondo, senza nemmeno accorgersene.

-Sì, stavo solo leggendo un messaggio di Filippo- farfugliò un po' troppo impacciata per non lasciare qualche sospetto. Si morse il labbro inferiore, consapevole che sarebbe stato meglio dar subito la notizia – e scoprire la reazione che avrebbe avuto Caterina. Via il dente, via il dolore.

-Mi ha appena scritto che non si sente molto bene- iniziò a spiegare, notando già il cambio di espressione di Caterina e Alessio – È appena arrivato a casa, e non sa se riuscirà ad uscire stasera. Probabilmente no, visto che ha qualche linea di febbre-.

Giulia si strinse maggiormente nelle spalle, prima di proseguire ancora:

-Mi ha chiesto di restare da lui, visto che sono già a Torre San Donato-.

Studiò bene l'espressione ora ben più inquieta di Caterina, aspettando solo il momento in cui le avrebbe fatto la fatidica domanda.

-Ma quindi stasera non ci sarete entrambi?-.

Alessio sembrò percepire a sua volta la sottile venatura di ansia nella sua voce: si era voltato a sua volta, e come Giulia la stava osservando con attenzione.

-Vorrei esserci, ma allo stesso tempo non me la sento molto di dirgli di no- sussurrò a mezza voce Giulia, sentendosi come un topo in gabbia, impossibilitata a trovare una soluzione che accontentasse tutti.

Si sentì frustrata: detestava quella sensazione di insoddisfazione, incapacitata di poter restare accanto a Filippo o di uscire con il resto del gruppo senza sentirsi in colpa per chi avrebbe lasciato fuori.

-Beh, restiamo comunque noi quattro- Alessio parlò esitante, rivolgendosi a Caterina – O c'è qualche problema?-.











NOTE DELLE AUTRICI

Alla fine, nello stupore generale, Giulia non ha ammazzato nessuno (per ora), ma quella sensazione di diffidenza e preoccupazione sembra non voler lasciare la sua mente. La mora, infatti, riflettendo sugli eventi degli ultimi mesi, vorrebbe trovare l'occasione adatta per confrontarsi apertamente con l'amica, ma non riesce a trovare il coraggio per fare ciò. Ci riuscirà prima o poi?A distrarre Giulia e Caterina arriva, però, il nostro Raggio di sole. Che cosa ci regalerà questo trio scoppiettante? Tante scene comiche e, per certi versi, epiche, oppure ulteriori drammi? E soprattutto, viste le premesse, come sarà l'uscita a quattro?Vi aspettiamo settimana prossima per scoprirlo!

Kiara & Greyjoy

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top