Capitolo 57 - Closing time (Pt. 2)

-E allora cos'è?-.

Alessio tacque di colpo, scostando lo sguardo e rivolgendolo altrove, ignorando il fatto che comportandosi così stesse dando esattamente l'impressione di voler evitare di rispondere.

Per un attimo tornò, con il pensiero, alla sera precedente, poco prima che Alberto se ne venisse fuori con quella pessima idea di giocare a Obbligo e verità, quando si era ritrovato a riflettere da solo standosene seduto al molo. Ricordava ancora come aveva pensato, con estrema convinzione, che Pietro non gli avrebbe mai dato alcun dubbio fondato riguardo i suoi sentimenti. Rischiò quasi di scoppiare a ridere, una risata amara e sarcastica nei confronti di se stesso, rendendosi conto che quella sua riflessione era stata smentita in meno di due ore.

Il bacio che c'era stato tra loro era arrivato così inaspettatamente che Alessio aveva davvero creduto che Pietro si sarebbe tirato indietro in un modo o nell'altro. Si era stupito nel vederlo totalmente in balia altrui, senza nemmeno aver la forza di protestare. Un atteggiamento così diverso da quello che aveva mostrato con lui, quando si erano ritrovati effettivamente a baciarsi: ricordava ancora alla perfezione i secondi interminabili che gli erano serviti per divincolarsi e fargli capire che era ora di finirla. Era come se Pietro, terrorizzato fino ad un attimo prima, si fosse lasciato andare, fregandosene di qualsiasi cosa.

Come se si fosse lasciato andare perché voleva baciarlo sul serio, non solo per uno stupido gioco che aveva messo in imbarazzo chiunque, loro due più di tutti.

Era stata una strana sensazione quella di essere baciato proprio da lui, una stranezza che Alessio faticava ancora adesso a descrivere. Qualcosa che avrebbe potuto ignorare, cercare di ridurre ad un ricordo da dimenticare e tenere rinchiuso nel fondo della sua mente esattamente come era stato per il bacio con Caterina.

Eppure c'erano cose – tante, troppe cose- che gli avevano impedito di poterlo fare, per quanto si fosse sforzato per tutto il corso della mattinata. Era come se sotto un'apparenza logica ci fosse qualcos'altro di molto più irragionevole ed istintivo, come se quel bacio che Pietro gli aveva dato fosse stato un gesto impensato e anelato in contemporanea.

Se l'era chiesto sul serio, di nuovo, se Pietro potesse provare qualcosa per lui oltre l'amicizia. Si era ritrovato a domandarselo per la seconda volta in due giorni, e stavolta la risposta che aveva dato a se stesso non era stata piena di convinzione quanto la prima. Le sue certezze vacillavano ogni volta che ripensava al modo in cui Pietro gli aveva posato una mano sulla nuca per trattenerlo verso di sé, come se non avesse voluto affatto far finire tutto in così poco tempo.

-Un dubbio che devo chiarire. Non so come- sussurrò a mezza voce, più a se stesso che a Caterina – Forse farei meglio a lasciar perdere-.

Sapeva che, pur continuando a porsi domande alle quali lui non poteva dare risposta, dimenticare tutto sarebbe stata la cosa migliore. C'erano fin troppi motivi per farlo: come avrebbe potuto reagire ad una confessione improvvisa di Pietro? Sarebbe stato disastroso, quando mancava così poco al trasferimento a Venezia, proprio in un momento nel quale si sarebbero ritrovati a vivere insieme. Non sarebbe mai potuta funzionare la loro convivenza, non dopo un suo probabile rifiuto che avrebbe lasciato uno di loro a disagio ed in colpa e l'altro ferito e respinto.

Per un attimo pensò a come sarebbe potuta andare se, per assurdo, si fosse ritrovato ad accettare una loro frequentazione. Quanto tempo sarebbe servito a Pietro per fare coming out – per qualsiasi orientamento potesse essere il suo-, senza doverlo presentare come un amico ogni volta e senza vergognarsene? La loro sarebbe stata unicamente una relazione lontana dalla luce del sole? Qualcosa da nascondere e da vivere solo tra loro, tra i muri dell'appartamento dove si sarebbero ritrovati a vivere?

Alessio si ritrovò a storcere il naso, una smorfia dipinta in viso. Forse, alla fin fine, Pietro aveva considerato il loro bacio solo qualcosa di trasgressivo, qualcosa da provare prima di incontrare la prossima ragazza con cui spassarsela. Nulla di impegnativo, solo un esperimento di una volta.

Per un attimo sentì la nausea salire.

-Ma continueresti a chiederti sempre la stessa cosa senza avere alcuna risposta- gli fece notare Caterina. Ed aveva ragione, Alessio ne era consapevole. Se lo sarebbe domandato fino a quando non avrebbe imparato a soffocare quel desiderio di sapere.

Forse non era destinato a trovare risposte, risposte sincere, a quelle sue domande.

Forse, in un mondo diverso dal loro, una realtà simile ma non uguale a quella in cui si stavano ritrovando a vivere, lui e Pietro sarebbero potuti anche stare insieme. Una realtà in cui Pietro aveva già capito chi era e cosa volesse, senza segreti o sotterfugi, e dove avrebbero potuto costruire giorno dopo giorno qualcosa senza l'incombente convivenza che li attendeva a un mese di distanza da quel giorno. Una realtà in cui Alessio per primo poteva avere la serenità adatta per pensare di potersi innamorare, lasciarsi andare ai baci di Pietro senza l'ombra del fantasma di suo padre a ricordargli che le relazioni andavano bene solo come passatempo, senza un reale investimento di sentimenti.

Erano tutti elementi che nel loro, di mondo, mancavano, e la cui mancanza rendeva impossibile anche solo pensare di realizzare qualcosa di concreto tra di loro.

-A volte è meglio non averne-.

*

Cominciavano a dolergli i polpastrelli, segnati dal contatto prolungato con le corde della chitarra, nonostante la pelle indurita per la pratica giornaliera che ormai durava da più di un anno.

Alessio si prese una pausa, ripensando alla melodia che aveva appena improvvisato, ancora indeciso se ritenersene soddisfatto o no. Era forse troppo mesta, troppo semplice nella sua malinconia, per poter essere apprezzata da qualcun altro che non si trovava in balia di pensieri oscuri come i suoi.

Stava continuando a suonare da quando era rientrato al B&B da solo, almeno due ore prima; quando lui e Caterina si erano allontanati dal bar non aveva atteso oltre prima di decidere di recuperare le sue cose lasciate sotto uno degli ombrelloni occupati dal loro gruppo, e avviarsi al molto dove aveva preso il traghetto per San Nicola. Non si era preoccupato nemmeno di dare troppe spiegazioni al resto del gruppo: aveva semplicemente detto di non sentirsi molto bene e di preferire andare a riposarsi nella camera dell'ostello, senza aggiungere altri dettagli.

Ora, da solo ed intento unicamente a passare il tempo suonando la sua chitarra, con mesto trasporto, cominciava a sentire vagamente la mancanza della spiaggia. Erano le tre del pomeriggio, e con il bel tempo che c'era avrebbe fatto meglio a godersi quegli ultimi giorni di vacanza, con il sole a bruciargli la pelle e rinfrescandosi nelle acque limpide delle isole. Dubitava, però, che nel rimanere là le cose – e il suo umore- sarebbero migliorate nel corso della giornata.

Tornò a osservare la chitarra un attimo dopo, deciso a non pensare a nulla che non fosse la musica. La settimana dopo sarebbe dovuto tornare a lavorare, e sebbene inaspettata, quella era un'ottima occasione per esercitarsi un po'. Cercò di ricordare quali canzoni ci fossero in palinsesto per le prossime serate: pur non avendo alcuno spartito con sé, di qualcuna aveva imparato abbastanza bene le note prima della partenza per la Puglia. Tentò di fare mente locale, concentrandosi meglio che poteva nel riportare alla mente almeno una delle tante canzoni.

-I've been looking so long at these pictures of you that I almost believe they're real, I've been living so long with my pictures of you that I almost believe that the pictures are all I can feel-.*

Iniziò a cantare piano, sperando di ricordare bene a sufficienza il testo e di non perdere il ritmo delle note. Corrugò la fronte in un momento di indecisione, ripetendosi tra sé e sé che era solo un momento di esercizio: non c'era alcun bisogno della perfezione, non in quel momento in cui era da solo, ascoltato unicamente da se stesso.

-Screamed at the sky, and you finally found all your courage to let it all go ... -.

La voce e le parole di Pictures of you gli morirono in gola non appena ebbe l'impressione di sentire la porta della camera aprirsi. Non l'aveva chiusa a chiave, ricordò in un attimo, e non poteva quindi sorprendersi che qualcuno potesse essere rientrato.

Attese, in quei secondi mentre si richiudeva la porta, di scoprire chi fosse l'altra o le altre persone ora presenti: sperò ardentemente che si trattasse di Alberto o Gabriele, o magari entrambi. Le sue speranze vennero tradite non appena mise a fuoco la figura alta di Pietro, un'espressione tesa e rabbuiata dipinta in volto.

Esattamente come lui, fermo immobile e la sensazione di essersi appena ritrovato in trappola senza alcuna via di fuga, anche Pietro non si mosse per diversi secondi. Per un attimo Alessio lo trovò quasi comico, il modo in cui entrambi si stavano ritrovando l'uno di fronte all'altro in silenzio, senza accennare a voler dire qualcosa, ma nemmeno distogliendosi gli occhi di dosso.

Dopo quelli che gli parvero attimi interminabilmente lunghi, Pietro scrollò le spalle, finalmente iniziando a parlare:

-Alberto e Gabriele torneranno tra un po', hanno preferito rimanersene un po' di più in spiaggia- mormorò visibilmente teso, lasciandosi scivolare dalla spalla la sacca che conteneva le sue cose per il mare. Alessio si ritrovò ad annuire pur non essendo particolarmente interessato a quando sarebbero tornati gli altri; si era aspettato invece che Pietro desse qualche spiegazione sul suo ritorno anticipato, ma non fu così. Non aggiunse altro, limitandosi invece ad inginocchiarsi davanti al suo zaino per tirare fuori gli asciugamani usati, pronti per essere stesi al sole sulla terrazza ad asciugarsi.

-Va bene- mormorò Alessio, tentato di chiedergli che ci facesse lui lì. Era venuto per affrontarlo? Si era forse accorto del suo evitarlo? O era tornato lì semplicemente perché si era stancato di restarsene in spiaggia, pur perdendosi praticamente un intero pomeriggio che avrebbe potuto passare sotto il sole?

Si alzò di scatto dal materasso, appoggiando con cura la chitarra a terra contro il muro accanto al comodino: doveva far qualcosa, pur di spezzare quell'assurda atmosfera immobile e tesa, qualsiasi cosa che lo facesse sentire meno inquieto. Afferrò il cellulare che aveva tenuto appoggiato sul comodino fino a quel momento, dando le spalle a Pietro e facendo finta di controllare qualche messaggio; voltato di schiena, sentiva lo sguardo dell'altro su di sé.

-Non sapevo fossi qua anche tu, comunque- la voce di Pietro giunse chiara alle orecchie di Alessio, che si voltò piano verso l'altro – A dire il vero, è tutto il giorno che mi chiedevo dove fossi finito-.

-Ho preferito camminare stamattina- Alessio lo disse a mezza voce, quasi temendo di lasciar trasparire quale era stato il vero intento del suo isolarsi – E poi non sono stato bene. Ho preferito tornare qui-.

Non sapeva che fare, non con gli occhi scuri di Pietro puntati addosso, con lui davanti a sé a pochi metri: si sentiva terribilmente in soggezione, tenuto immobile da quelle iridi nere.

Pietro si limitò ad annuire, nonostante sembrasse tutt'altro che convinto. Glielo leggeva in faccia, così come nei gesti veloci e bruschi con cui aveva posato gli asciugamani da parte, tornando dritto in piedi con aria vagamente intimidatoria.

Sotto quello sguardo, Alessio sentì unicamente l'impulso di scappare altrove, il più distante possibile.

-Toglimi una curiosità- iniziò Pietro, incrociando le braccia contro il petto – Hai un problema con me?-.

Alessio alzò le sopracciglia, facendo finta di non capire:

-Cosa?-.

Pietro lo fissò ancora, impassibile e ostinato:

-È da ieri che nemmeno mi guardi- continuò, per nulla esitante – Quindi te lo chiedo di nuovo: c'è qualche problema?-.








*The Cure - "Pictures of you"
NOTE DELLE AUTRICI
Proseguiamo questo finale di vacanza con i pensieri di Alessio: abbiamo un excursus più approfondito di quel che sta provando in questo momento, e dei motivi per cui, secondo lui, sarebbe un disastro se Pietro provasse sentimenti romantici nei suoi confronti.
Ed è proprio Pietro, alla fine, che casualmente lo raggiunge in camera. Si parleranno a carte scoperte, ora che sono rimasti soli, o Alessio presterà fede al suo intendo di tenersi tutto dentro?
Lo scopriremo venerdì, con il finale di capitolo!

Kiara & Greyjoy

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