Capitolo 42 - Lazy Saturday mornings (Pt. 1)
-Ok, cominciamo-.
Bastarono quelle parole di Pietro – l'equivalente di un "via" all'inizio di una gara-, per far sì che Christian e Federica non perdessero altro tempo e dessero inizio a quello che, da quel che poteva intuire Alessio, era stato il piano sin dall'inizio.
Il coro di "Tanti auguri a te" che partì qualche secondo dopo fece nascere sulle labbra di Alessio un sorriso. Teneva Federica in braccio, seduta sulle sue ginocchia, mentre Christian era seduto su una sedia tutta per lui, di fianco alla loro. Sembravano quasi più esaltati i due bambini di quella piccola festa di compleanno che non lui, e probabilmente non era solo una sensazione di Alessio: quando si trattava di avere torte e dolci a tavola per qualche motivo, l'entusiasmo da parte loro era sempre assicurato.
Pietro portò in tavola la torta proprio in quell'istante, quando ormai la canzone stava arrivando alle ultime note. La depositò di fronte ad Alessio, la crema chantilly di un delicato giallo accompagnata da meringhe e decorazioni in cioccolato, ed un'unica candela accesa al centro.
-Che bel coretto- fece Alessio, piuttosto divertito, quando Federica e Christian finirono di cantare, tra le risate – È opera tua?-.
Pietro, sedendosi a sua volta, gli rivolse un'espressione scaltra:
-Ho dato la giusta ispirazione-.
Alessio non aveva alcun dubbio. Era successo almeno un paio di volte, nel corso di quella mattinata, di intravederlo sussurrare qualcosa con Christian e Federica: aveva già pensato che potessero star confabulando riguardo il suo compleanno, ma ora ne aveva di certo l'evidenza.
-Soffia sulla candelina, papà- lo incitò Christian, che fissava il dolce con sguardo desideroso.
Alessio non lo fece attendere oltre: si allungò quel che bastava verso la candela e, tenendosi al di sopra delle spalle di Federica, soffiò abbastanza forte da spegnerla nel giro di un paio di secondi. La fiamma aveva opposto resistenza solo per poco, prima di estinguersi completamente.
-Hai espresso un desiderio?- gli chiese Pietro.
Alessio annuì:
-Sì, ma non lo dirò. O non si avvera-.
Pietro gli sorrise dolcemente, portando la mano sinistra più vicina possibile a quella che Alessio stava tenendo posata sopra il tavolo. Non si sfiorarono nemmeno, ma il gesto fu più eloquente di qualsiasi altra parola tra loro.
Era passata solo una settimana dalla partenza di Alice e Sergio, e Alessio era consapevole che quegli ultimi sette giorni fossero stati tutt'altro che facili per tutti loro: le prime sere aveva dovuto cercare di calmare i bambini quando avevano avuto crisi di pianto, oltre che tentare di rispondere loro quando gli avevano domandato dove fosse Alice e quando sarebbe tornata. Le videochiamate erano l'unica soluzione che aveva a disposizione, oltre che cercare di distrarli e tenerli impegnati il più possibile. Non era stato semplice far combaciare tutto con il lavoro, e in questo Pietro si era rivelato la sua risorsa più preziosa, prendendosi dei giorni di ferie per potergli dare una mano.
Quel sabato, probabilmente complice l'arrivo del suo compleanno, era forse il primo giorno ad essersi aperto con un'atmosfera meno tetra. Christian e Federica gli apparivano sufficientemente sereni, anche se non aveva idea di quanto a lungo sarebbe durato quel loro stato d'animo. Sperava che il pigiama party a casa di Caterina e Nicola, al quale li avrebbe accompagnati più tardi nel pomeriggio, avrebbe portato loro ancor più spensieratezza.
-Questa è buona, papà- Federica allungò un dito verso il fianco della torta, affondandovelo e prelevando una striscia di crema, sotto lo sguardo d'invidia di Christian. Alessio ridacchiò tra sé e sé:
-Buono a sapersi. Vogliamo tagliare delle fette?-.
-Sì, ci penso io- fece puntualmente Pietro, allungando una mano verso il coltello che aveva già pronto sulla sua salvietta, prima di bloccarsi di colpo e tornare a voltarsi verso Alessio – Ma prima che iniziamo a mangiare, abbiamo qualcosa da darti-.
Prima che potessero essergli rivolte domande, Pietro si alzò in tutta fretta, scomparendo fuori dalla cucina e verso l'ingresso. Alessio sospettò che stesse andando a recuperare ciò che era contenuto nella borsa di tela che aveva portato con sé quella mattina, quando era arrivato a casa sua.
La risposta l'ebbe poco dopo, quando Pietro tornò indietro con un pacco incartato e dalla forma quadrata.
-Pure il regalo? È un compleanno in grande- fece Alessio, scambiandosi occhiate con i figli – Cosa sarà?-.
-Devi aprirlo per scoprirlo- lo incitò Christian, non appena Pietro gli ebbe dato tra le mani il dono. Nonostante le dimensioni, Alessio si rese conto che, in realtà, qualunque cosa celasse la carta colorata non pesava molto.
Non ci pensò oltre e, pur cercando di non strappare troppo la carta – di un azzurro acceso, con un fiocco blu di alcuni toni più scuro-, ne fece emergere ciò che nascondeva. Si rigirò tra le mani il vinile, riconoscendo subito la copertina storica di Be here now.
-Oh, questo mi mancava in questa versione- commentò sovrappensiero, sotto gli sguardi attenti di Christian e Federica. Pietro, in compenso, non sembrava affatto sorpreso:
-Lo so-.
Alessio alzò un sopracciglio indagatore:
-Hai sbirciato nella mia collezione?-.
Era piuttosto sicuro che Pietro ricordasse della presenza, nella sua libreria ricolma di album e vinili, della versione cd di quello stesso disco. E, d'altra parte, gliel'aveva sempre regalata lui, dieci anni prima.
-Fai troppe domande- Pietro sbuffò teatralmente, togliendogli dalle mani il vinile e sostituendolo con il coltello di prima – Taglia la torta e basta-.
Ad Alessio non rimase altro che arrendersi, ridendo debolmente. Depose un bacio sui capelli biondi di Federica, sporgendosi poi per fare lo stesso con Christian.
-Grazie a tutti per il regalo- disse, girandosi verso Pietro. Avrebbe voluto fare lo stesso anche con lui, ringraziarlo con un semplice bacio a stampo, ma sapeva che ancora non poteva farlo – non prima di aver spiegato, nel modo più semplice possibile, la situazione ai suoi figli.
"Solo ancora un po' di tempo" sembrò voler dire con gli occhi a Pietro, che però gli stava sorridendo rassicurante. Sapevano entrambi che quel momento sarebbe arrivato, anche se non quel giorno.
-Adesso si mangia-.
*
But the way that you see me
You get underneath me
And all my defenses just fall away
Fall away
Entrarono nell'appartamento barcollando, ad un secondo dal cadere rovinosamente a terra. Pietro riuscì a mantenere miracolosamente l'equilibrio, e con lui anche Alessio: lo teneva stretto con un braccio attorno alla vita, impedendogli di finire inevitabilmente a diretto contatto con il pavimento.
Dopo i primi attimi di incredulità, il silenzio della casa venne riempita da risate fragorose.
-Ci è mancato poco- disse Pietro, a fatica, il fiato corto per il troppo ridere.
-Tutta colpa tua- lo rimbrottò Alessio, facendo solo finta di essere davvero adirato – E delle tue gambe troppo lunghe-.
Era inciampato così, mentre stavano cercando di entrare in casa di Pietro, nelle sue gambe che si aggrovigliavano intorno alle sue. Avevano dovuto interrompere il bacio a cui si erano lasciati andare appena varcata la soglia dell'ingresso, o sarebbero davvero finiti per ruzzolare a terra.
La luce aranciata del pomeriggio inoltrato entrava dalle finestre del salotto, facendo allungare le ombre. Erano usciti da casa di Alessio un'ora prima, ed erano arrivati all'ora stabilita da Caterina e Nicola per lasciarvi Christian e Federica. Alessio era sicuro che avrebbero passato una serata divertente, a quel pigiama party dove sarebbero rimasti con i loro amici; li aveva lasciati andare con il cuore leggero, fiducioso che, quando il giorno dopo sarebbe andato a recuperarli, li avrebbe ritrovati allegri e soddisfatti dell'esperienza.
Lui e Pietro si erano diretti a casa di quest'ultimo subito dopo, senza indugi: Alessio non aveva idea di come avrebbero passato il resto della giornata, ma poco importava. Gli sarebbe andato bene tutto, purché Pietro rimanesse con lui.
-Queste gambe ti piacciono parecchio, altroché- Pietro rise di nuovo, con voce roca, avvicinandosi di nuovo ad Alessio in uno scatto quasi felino.
-Non lo negherò, né lo confermerò-.
Avvertì Pietro ridere ancora, la voce soffocata dalla pelle del suo collo. Vi lasciò una scia di baci, prima di fermarsi:
-Hai in mente qualche programma per la serata?-.
-No- gli rispose Alessio, con gli occhi chiusi – Tu hai qualcosa da proporre?-.
Le labbra di Pietro si stesero in un sorriso:
-Forse-.
Teneva gli occhi chiusi, il capo affondato nel cuscino. Anche così riusciva ad immaginarsi Pietro muoversi sopra di lui, mentre sfiorava il suo corpo in ogni punto possibile, zone di cui neanche Alessio si sarebbe ricordato della loro esistenza.
Avere le palpebre abbassate in quella maniera era qualcosa che, probabilmente, con chiunque non sarebbe mai riuscito a fare – cedere il controllo, lasciarsi andare completamente alle attenzioni dell'altro, mostrarsi vulnerabile come si sentiva in quel momento in cui non aveva alcuno strato di vestiti a proteggerlo. Eppure il calore dei palmi delle mani di Pietro era rassicurante, e lo faceva sentire adorato in un modo in cui non aveva nemmeno creduto possibile sentirsi.
I stand naked before you now
No walls to hide behind
So here am I, see all of my scars
Still here you are
I bare my soul and I'm not afraid
Not afraid
Rabbrividì non perché provava freddo, le lenzuola che ormai erano finite in fondo al letto e che a poco servivano, ma per l'eccitazione che provava in quel momento. Quello che provava con Pietro – quello che Pietro gli faceva provare- andava al di là di qualsiasi cosa avesse mai sperimentato, e non era unicamente una sensazione fisica. Era anche la sicurezza di trovarsi in un'atmosfera così intima con qualcuno di cui si fidava ciecamente, a cui avrebbe affidato la sua stessa vita, e che l'aveva visto nei suoi momenti più bui e che era rimasto.
-Hai freddo?-.
Pietro era tornato con il viso all'altezza del suo, fermandosi. Lo guardava in attesa, una leggera ombra di preoccupazione a dipingergli il volto accaldato, ma Alessio in tutta risposta gli sorrise tranquillo:
-Sto bene- mormorò, alzandosi quel che bastava per permettersi di potergli lasciare un bacio all'angolo delle labbra.
Per un attimo ebbe la tentazione di approfondire quel bacio, far tornare il silenzio e riempirlo di nuovo del contatto delle loro pelli, ma decise che quell'interruzione involontaria poteva essere un buon momento per confessare anche qualcos'altro.
-Avevo in mente una cosa-.
Stavolta l'occhiata che gli rivolse Pietro era incuriosita, intrigata:
-Cosa?-.
Alessio preferì le azioni alle parole: si girò verso il cassetto alla sua destra, quello dove tenevano di solito ciò che avrebbero usato in quei momenti di libertà. Ne tirò fuori il lubrificante, che mise sopra il comodino, e un preservativo, che invece lanciò nella direzione di Pietro. Quando tornò a stendersi, e a voltarsi nella sua direzione, lo vide armeggiare con la confezione, un'espressione confusa dipinta in viso.
-Pensavo che forse potremmo provare qualcosa di diverso-.
Alessio attese con pazienza che il verso significato delle sue parole venisse intuito. In realtà non ci volle molto, solo qualche attimo, prima che Pietro mutasse di nuovo espressione, ora colpito dalla sorpresa.
-Sei sicuro?- gli chiese, la fronte aggrottata.
A quella domanda così incerta, Alessio rise debolmente:
-Sì? Se a te va, in ogni caso- mormorò, spingendolo ad avvicinarsi di nuovo a lui – Abbiamo tempo per andare con calma-.
Riusciva a capire che i dubbi che Pietro poteva aver provato nei primi momenti stavano già cominciando a dissiparsi: il viso non era più teso, il sorriso ricominciava ad affiorare sulle labbra. Alessio gli sorrise di rimando, allungandosi per poterlo baciare un'altra volta ancora, sentendosi così al sicuro come poche altre volte nella sua vita.
You want me for myself
You get me like no one else
I am beautiful with you*
*il copyright della canzone (Halestorm - "Beautiful with you") appartiene esclusivamente alla band e ai suoi autori.
NOTE DELLE AUTRICI
Iniziamo questo capitolo in maniera piuttosto allegra (e anche hot nella seconda parte 🔥🤣): è giunto il compleanno di Alessio, festeggiato insieme ai suoi figli e a Pietro.
Non c'è molto da dire su questo aggiornamento, visto che parla da sè... ma come proseguirà questa giornata? Potremo scoprirlo nel prossimo aggiornamento di venerdì!
Kiara & Greyjoy
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