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Era mattina.

Il sonno di entrambi i fratelli fu interrotto dallo suonare della sveglia.

Entrambi si lavarono il viso, si vestirono e scesero in cucina a fare colazione.

Dream era sempre entusiasta di andare a scuola, mentre Nightmare non faceva altro che sbuffare.

Eppure era proprio quest'ultimo ad essere più bravo a scuola, essendo il primo della classe.

Dream invece scarseggiava parecchio, non era bravo in nessuna materia, ma i professori lo avevano sempre promosso per l'impegno.

Si avviarono verso scuola, Nightmare con l'autobus e Dream con la bici.

La campanella suonò, segnalando l'inizio di un'altra giornata scolastica.

Quel giorno c'era educazione fisica le prime due ore; erano tutti entusiasti, tutti tranne Dream.

Egli era così fragile che nemmeno dopo due minuti di corsa respirava con affanno e si sentiva esplodere i polmoni.

Inoltre era talmente basso che a pallavolo e a basket non lo sceglievano mai in squadra.

Nello spogliatoio, mentre gli studenti si cambiavano, uno dei bulli, Dust, cominciò a dar fastidio a un coetaneo.

-Ti ho detto che non te la do la mia paghetta!- esclamò la vittima, stringendo il portafoglio tra le mani.

-Invece lo fai eccome. Sono al verde, ragazzino.- rispose Dust, tendendo le mani scheletriche verso l'oggetto.

-Dust, basta.- disse un altro bullo, dalle ossa nere, mettendogli una mano sulla spalla.

Il suo sguardo penetrante gelò il sangue a Dust, che lasciò perdere.

Quelle due ore furono un inferno: i quattro spingevano e facevano lo sgambetto a tutti, non smettendo nonostante i rimproveri del prof.

Tutti continuavano a dare fastidio, solo lo scheletro con la cicatrice se ne stava in disparte, a tirare la palla nel canestro.

Dream si fece coraggio, avvicinandosi a lui.

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