LA VERA STORIA DI HOGWARTS

Eravamo tutti seduti attorno ad uno dei tavoli del locale "i tre manici di scopa" a sorseggiare ognuno la propria burrobirra. Eravamo: io, Priscilla Corvonero, Tosca Tassorosso e Salazar Serpeverde; in breve, i più celebri maghi e streghe della storia e non era un caso se quel giorno eravamo tutti lì riuniti.

Passarono parecchi minuti prima che uno dei quattro parlasse.

-È inutile restare qui, quelli del ministero non si degneranno neppure di mandare una lettera di risposta!- esclamò stufo Salazar alzandosi dal proprio posto.

-Avanti, non c'è da essere pessimisti, Salazar. Sono certa che presto...- Tosca non finì la frase che dalla finestra lì vicino venne un fastidioso ticchettio che, una volta voltatoci, scoprimmo essere causato da un gufo dalle grige piume arruffatte e i gialli occhioni spalancati.

-... arriverà la lettera del ministro- concluse la strega con un largo sorriso che le illuminò lo sguardo mentre Priscilla si dirigeva verso l'animale per recuperare la lettera che teneva stretta al becco.

Quando la finestra si spalancò una fresca folata di vento serale ci travolse tutti, finché questa non fu chiusa e il calore del locale tornò a cullarci.

Priscilla si avvicinò a me, facendo ondeggiare i capelli color pece lunghi fino alla vita, per poi porgermi la lettera.

-Leggila tu, Godric- mi disse con un lieve sorriso che accentuava ancora di più la finezza e la saggezza di quel volto.

Mi resi conto che l'atmosfera era piuttosto tesa mentre presi la lettera fra le mani e aspettai che Priscilla fosse al proprio posto prima di aprirla.

-Allora? Leggila Godric!- mi incitò il biondo al mio fianco.

Presi la busta, la aprii sentendo lo sguardo di tutti addosso, per poi leggere la lettera ad alta voce.

Dal ministero della magia,
Il ministro Hinrlick Schlieman;

Risposta alla lettera precedentemente spedita, mittenti: Godric Grifondoro, Salazar Serpeverde, Priscilla Corvonero e Tosca Tassorosso.

Alzai un secondo lo sguardo guardandoli uno per uno.
Tosca attorcigliava ansiosa un ciuffo dei lunghi capelli biondo pallido attorno al pioprio indice, Priscilla teneva in mano la coppa di burrobirra facendo ondeggiare il liquido luminoso mentre lo fissava, Salazar scrutava la lettera che tenevo fra le mani, come se volesse leggere le parole scritte sulla pagina dal retro del foglio di pergamena. Continuai la lettura.

Dopo una riunione convocata dal sottoscritto in persona a proposito il tema trattato precedentemente, la maggioranza della giuria ha ritenuto che la costruzione di una scuola che si incaricherà dell'educazione di giovani maghi e streghe fin dall'età dei loro 11 sia accettata.
L'istituto sarà dunque denominato "scuola di magia e stregoneria di Hogwarts". I fondatori, i quattro nomi riportati precedentemente, si occuperanno loro stessi della fondazione e del futuro dell'istituto.
Il ministero offrirà 50 operai per i lavori che cominceranno il 01/08/993 d.C.

Distinti saluti
Il ministro
Hinrlick Schlieman

Ripiegai la lettera, facendo così intuire agli altri che non riportava nient'altro.

- L'uno Agosto è domani!- esclamò per prima Tosca, mostrando i bianchissimi denti sotto lo smagliante sorriso.

-Sì Tosca, ma non c'è d'esserne allegri- dissi solamente, mentre il sorriso le spariva pian piano dal viso.

-Cosa? Ma perché?- chiese lei, visibilmente spaesata da quella affermazione.

-Possibile che tu non capisca!- sibilò Salazar, fissandola con i grigi occhi impenetrabili. -Tra meno di dieci ore, attorno al terreno prestabilito, troveremo 50 operai in attesa di ricevere ordini sul da farsi, mentre il nostro progetto edilizio è ancora a metà!- spiegò irritato. Tosca abbassò in silenzio lo sguardo.

-Ha ragione- convenni io, mentre Salazar mi lanciava un'occhiatina ovvia.

-Io non credo invece che questo sarà un grosso problema- intervenne Priscilla, sfilando dalla propria bosta il proggetto edilizio della scuola.

-Intendi fare tutto il lavoro questa notte?- chiese scettico il biondo di fianco a me.

-Certo che no!- rispose tranquilla lei, srotolando il foglio di pergamena. -Ma certamente, nonostante la presenza di 50 uomini e della magia, in un giorno non riusciremo certo ad eregere più di un piano ed i sotterranei- ragionò -dunque basta ritoccare un po' questi e domani potremo metterci a lavoro per la rappresentazione grafica del resto dell'edificio- concluse.

Nessuno ebbe da ridire e quella sera stessa ritoccammo i particolari del piano terra e dei sotterranei.

Tutti buttammo giù qualche idea: Io proposi la presenza di quattro "casate", una per ognuno di noi, e ogni casata avrebbe ospitato gli alunni in base a ciò che erano. Noi saremo riusciti a capire cosa i nostri allievi avevano dentro.

Allora Tosca pensò che sarebbe stato carino che tutti gli alunni appartenenti ad una casata avrebbero avuto la loro sala comune, un posto dove avrebbero potuto sempre riunirsi.
Per far si che alunni appartenenti ad altre casate non andassero a ficcanasare avremmo scelto ognuno una parola d'ordine che avrebbe consentito l'accesso alla sala comune.

Tutti fummo d'accordo con l'idea, ma Priscilla preferì non utilizzare una parola d'ordine per accedere alla casata che sarebbe appartenuta a lei, decise che gli alunni, per accedere alla sala, avrebbero dovuto risolvere un'indovinello, se non ne fossero stati capaci avrebbero dovuto aspettare che qualcun'altro lo risolvesse per entrare. Inoltre propose di denominare ogni casata con il nostro cognome.

Fu il turno di Salazar, che propose idee per la sorveglianza degli alunni, il cibo ecc..
Disse che ogni casata aveva bisogno di qualcuno che fosse stata con essa per sempre, qualcuno che non l'avrebbe abbandonata nei secoli dei secoli e propose per quest'impegno quattro fantasmi a lui conoscenti. Infine, dato che bisognava sfamare i ragazzi, avremmo assuto degli elfi domestici che avrebbero lavorato nelle cucine del castello, mentre per servire il cibo in tavola, io stesso avrei incantato i cibi e le stoviglie.

Una volta finite queste formalità cominciammo con la piantina dei livelli che si sarebbero eretti l'indomani.

-Aspettate!- ci fermò Salazar prima di cominciare. -Voi occupatevi pure della sala dove gli alunni mangeranno a del resto del piano terra, ma voglio occuparmi io dei sotterranei- disse con uno strano ghigno stampato in faccia.

- Salazar, bisogna il parere di tutti- intervenne Priscilla accigliata.

-Ho deciso che la sala comune Serpeverde sarà lì, dunque mi occuperò anche del resto dell'area!- concluse, sfilò il foglio di pergamena dalla mano di Priscilla e cominció il suo lavoro.
Noi ci rivolgemmo qualche sguardo confuso e facemmo lo stesso.
Più di una volta notai Salazar scrutarci con la cosa dell'occhio mentre la piuma stregata sfrecciava sul foglio di pergamena. Mentre io e le due streghe affianco a me ci consultammo più volte, lui svolgeva il suo lavoro nel più totale silenzio, spesso coprendo la parte destra del foglio col palmo della mano.

Passarono le ore, durante le quali il cielo si dipinse poco alla volta di un rosa pallido e il locale (diurno/notturno) venne illuminato dalla flebile luce del sole appena sorto.

-Finito!- esclamò Tosca soffocando subito dopo uno sbadiglio.

-Anch'io- disse Salazar scrutando soddisfatto il suo lavoro.

-Bene- intervenni stiracchiando i muscoli intorpiditi per poi controllare l'ora nel mio orologio da polso. -Tra mezz'ora gli operai saranno al posto di lavoro. Meglio bere un po' di whisky incendiario e poi smaterializzarci lì- nessuno ebbe nulla da ridire, ordinai quattro bicchieri e dopo esserci svegliati per bene lasciammo il locale.

Le quattro settimane che seguirono si rivelarono più dure del previsto. I lavori cominciarono a rilento per colpa della testardagine di Salazar, che si rifiutava in tutti i modi di mostrarci la piantina dei sotterranei. Sosteneva che dovesse essere nascosta per non rivelare la posizione della sala comune Serpeverde, ma io ero certo che ci fosse sotto qualcos'altro.


Infine, tutto ai nostri occhi era perfetto. Il luogo che ci si eregeva di fronte possedeva tutte le comodità di cui gli alunni avrebbero avuto bisogno, dalle mense allo sport, dalle sale comuni ai luoghi di incontro, dagli spazi all'aperto alle enormi aule di insegnamento, tutto era stato curato nei più piccoli dettagli, ed esattamente un mese dopo il luogo era ghermito di: studenti, insegnanti, prefetti, custodi ed elfi domestici; tutti entusiasti di cominciare quel loro primo giorno di lavoro alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Ciao a tutti!! Il primo tema del concorso consisteva nel raccontare la storia della fondazione di Hogwarts secondo il punto di vista del fondatore della propria casata, nel mio caso Godric Grifondoro.
Spero di esserci riuscita e soprattutto che piaccia a voi che avete letto fino a qui!

La prima prova è andata, vi aspetto alla seconda!♡

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