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Questo è il capitolo in cui procede il pranzo, e scusate eventuali errori ma sono le 6.35 del mattino eh... vi lascio al capitolo, schau!

SOPHIE

-Buon pranzo a tutti- disse Zoye , e noi la copiammo a ruota.

Il pranzo era veramente buono, ma non l'aria che tirava in quella stanza.

Nessuno osava aprire il discorso, e , dopo un po' , Simone chiese

- Allora, voi fate sport?-

- Io sto cercando in giro se c'è equitazione- rivelai.

-Forte, mi ricordi la protagonista del film Ribelle ! ti piace cavalcare, sei riccia, hai i capelli rossi,gli occhi verdi!- a queste affermazioni cominciai a imbarazzarmi.

Aveva elencato quelle poche cose che consideravo pregi: occhi e capelli.

-Mh, grazie..- dissi diventando più rossa di quello che già ero.

-Allora, Simone. Tu abiti qui da tutta la tua vita o ti sei trasferito?- ancora mia sorella?

-No, io sono qui da tutta la mia vita. Conosco questa cittadina come le mie tasche, a no! Aspetta! Non ho le tasche!- e Zoye cominciò a ridere con Simone.

Perchè doveva fare battute brutte? Comunque sia cominciai a ridere pure io , ma non una risata normale , una risata più isterica del previsto.

- Si , potresti mostrarci la città uno di questi giorni?- chiese Zoye sbattendo ripetutamente le ciglia lunghe imbrattate di mascara nero .

-Certo, quando volete.- disse Simone.

-Mh, okay grazie.  Quindi visto che abbiamo finito tutti prendo il secondo?- chiese Zoye.

- E cos'hai preparato?- chiesi io.

-Ho preparato il pollo.- disse lei , di tutta risposta.

Simone non accettò l'offerta, mentre io acconsentii subito.

Mi prese il piatto e co mise dentro un'ala di pollo , con la grazia di un elefante.

Me lo riporse e chiese -Ah, ho fatto anche le patate al forno , le vuoi?- .

Io annuii ancora , poi lei mise con la stessa grazia di prima delle patate al forno, per poi passarmi il piatto.

Poi ci fu un lungo silenzio; uno di quei silenzi belli, che ti dedicano mille parole; quello che , raramente, accade nei muri delle aule di scuola, che viene interrotto dal guasta-feste di turno , dicendo - Wow, ragà ma che silenzio!- , rovinando la musica che danzava tra le note del silenzio, un 'la' sordo come Beethoven, e un 'sol' muto  seguito da un 'si' di rilassamento.

-Buono, questo pollo- dissi io per scacciare la tensione che si era raffilata nell'aria.

-Grazie.- disse semplicemente Zoye.

-Allora... E' meglio che io vada.. è stato tutto buonissimo, complimenti. Volete una mano?- che 'galantuomo' , non abbiamo bisogno di nessuno.

-No, grazie.- risposi tra acida e fredda, anche se ero consapevole che piano piano il mio acido si zucchererà e il mio gelo si scalderà.

Salutò e se ne andò.

Ciao! Vi invito a lasciare una stellina e un commentino, grazie♡

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