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Sophie
-Sonija!- odiavo quando usavano quel soprannome con me, non mi chiamo Sonija.
-Alicia?- chiesi con un sorriso forzato alla mia migliore amica.
-Ho scoperto una cosa grandiosa!- disse con un luccichio negli occhi , un sorriso smagliante e solare.
-Tipo?- chiesi , per la prima volta, incuriosita .
-Allora . Tu lo sapevi che Justin Bieber fa il compleanno domani?! Cioè io sono appena una sua fan , quindi! Aah!!- disse saltellando sul suolo umido di pioggia.
-Woow! Interessante! Io non seguo "Biberon".- dissi alzando gli occhi al cielo.
-Si chiama BIEBER , detto BI-BER. - disse con lo sguardo sognante e frustato.
-Mh.. Ora devo tornare a casa, sennò Zoye mi frusta- sorrisi per il nodo in cui ho detto "frusta" come presa in giro.
-Okay , vai da tua sorella ciao!- disse camminando con passo felpato in una meta a me oscura.
Quindi presi e me ne andai da Zoye che , sicuramente, stava già armeggiando sui fornelli per la cena anche se erano le diciassette e quarantacinque.
Camminai per il centro di Roma con in mano le mano in mano e gli occhi puntati sulle punte delle mie Nike bianche.
Poi posai il mio sguardo sulle unghia delle mani.
Mi accorsi delle piccole pellicine formate attorno alle unghia, mi accorsi dello smalto nero che si stava pian piano staccando.
Poi alzai lo sguardo, verso la strada. Ero arrivata a casa.
Vidi il mio vicino di casa uscire con il suo Pastore Tedesco e lo salutai con un cenno della mano e lui ricambiò .
Infilai le chiavi nel quadro del cancello cigolante e me lo chiusi alle spalle; tirai fuori le chiavi che avevo ondeggiato per il tragitto e aprii la porta.
-Zoye, sono a casa!!- urlai per farmi sentire.
Andai direttamente in cucina , da dove proveniva un odore sublime.
-Uh, ciao Sonjia!- sbuffai appena sentito il soprannome.
-Mi chiamo Sophie okay?okay.-
-Scusami Sophie-non-devo-essere-chiamata-Sonja !- disse imitando la mia voce nel 'soprannome'.
-Cos'hai preparato?- chiesi sospirando.
-Pasta con le molliche di pane, va bene? e se non ti va bene dovrà andarti bene .- disse l'ultima frase mostrando un sorriso che rivelò i suoi denti bianchi e dritti.
Annuii distrattamente, mentre prendevo due tovagliette orancioni scuro dal cassetto vicino ai fornelli, poi presi posate pulite e tovaglioli e bicchieri.
Sistemai tutto sopra il tavolo vuoto e resi l'acqua quando finii di mettere l'essenziale.
-Allora. - cominciò.
-Dov'eri la Domenica mattina alle nove e trentasette?-chiese guardando il piatto in cui stava mettendo gli spaghetti.
Tirai su con il palmo della mano gli occhiali che mi poggiavano suk naso e dissi: -Ero con Alicia in centro.- ed era la verità.
-Perfetto...Ah, ehm,si okay. - disse distratta dagli spaghetti messi precisi nel piatto.
Poi mise un piatto alla volta sulle arancioni tovagliette.
-Quindi.. come va a lavoro?- le chiesi; ormai aveva 28 anni e faceva la parrucchiera.
-Benissimo, abbiamo tantissimi clienti in questo periodo. Forse perchè è appena finita l'Estate e manca poco all'inizio del loro rientro a scuola o lavoro..- disse con lo sguardo perso.
-Bene..- dissi alzandomi dalla sedia con fare altezzoso.
Lei non notò dove stessi andando, quindi gli passai dietro alla sedia e con una mano presi il telecomando.
Mi affrettai ad accendere la ti-vù , per poi dire vittoriosa : -Ho acceso io, decido io cosa guardare!-
-Tu non sei normale quanto una barbabietola color azzurro.- disse.
-Ma è possibile che ogni tuo riferimento debba ricadere sul cibo?- chiesi io di rimando.
-Ma è possibile che sei fastidiosa come il pepe sulla frutta!- sbottò lei.
-Sei ricaduta sul cibo , ti sta bene!- dissi facendole la linguaccia.
ANGOLINO AUTRICE:
Ciao a tutti! spero che questo capitolo vi sia piaciuto . I capitoli non saranno corti come questo, ma avranno anche più di mille parole, era semplicemente per spiegare una giornata di Sophie.
Se arriviamo a due visualizzazioni scoprirò il secondo personaggio, Simone, che svelerò solo pubblicando;)
baci , Anna
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