ANTEFATTO - Visioni - Vittoria
Firenze 2018, Volta Stellata, stanze di Davide, 19 maggio ore 03.00 della notte
Vittoria
Mi svegliai che la sveglia segnava le tre della notte. Davide al mio fianco dormiva profondamente ancora avvinghiato ai miei fianchi.
Era strano per me dividere il letto con un uomo, mi ero sempre tenuta alla larga dalle relazioni.
Eppure era passato poco più di un anno da quando ero diventata la fidanzata di Davide.
Non pensavo fosse possibile, ma a lui piacevo e anche a me non era per niente indifferente.
Per quanto però stessimo bene insieme ci avevo messo un bel po' di tempo a farmi accettare dalla sua famiglia.
Erano pur sempre dei nobili e io ero una persona normale.
Davide aveva combattuto come un leone per farmi accettare, alla fine ero riuscita a far comprendere che non mi interessavano i loro soldi, ma solo Davide.
Così dopo molte resistenze da parte di sua sorella alla fine ero riuscita ad entrare nel cuore di tutti i membri rimasti in vita degli Eynard Liliun.
A dire il vero, io e Davide, stavamo già progettando di sposarci con la benedizione dei suoi genitori e dei miei.
Non pensavo che sarebbe arrivato così in fretta, ma Davide voleva fare le cose in grande così una sera di fine autunno mi aveva chiesto in moglie davanti a tutta la mia famiglia.
Nonostante il periodo di fidanzamento fosse relativamente breve, per pensare già al matrimonio, potevo però dire di conoscerlo molto bene.
Praticamente ci conoscevamo dal liceo. Quando io portavo ancora gli occhiali e lui era il ragazzo più desiderato di tutta la scuola.
Eravamo sempre stati molto vicini, ma mai avrei immaginato che un giorno ci saremmo sposati.
-A volte il destino gioca le sue carte senza che noi possiamo fare niente per prevedere le sue mosse. - Affermò una musicale voce maschile che ormai avevo imparato a conoscere.
Davanti alla finestra notai la figura slanciata di un ragazzo.
Mi liberai dalla stretta di Davide che tuttavia continuò a dormire senza accorgersi che ero sgusciata via.
-Messer Ludovico. - Sorrisi appena mentre il ragazzo si voltava verso di me dedicandomi uno dei suoi bellissimi sorrisi.
-In persona, mia signora.
Fece un mezzo inchino per poi tornare a guardare la luna che splendeva oltre il vetro.
-Voi sapete...
Ludovico ridacchió.
-Certo che so di te e Davide, anzi sono felice che abbia scelto una ragazza come te. Tutte le sue ragazze passeggere non erano chissà cosa. Sarà che alla mia epoca era tutto diverso da oggi. Da una parte è meglio così. Le donne meritano un po' di libertà. Però mi sorprende il fatto che tu sia ancora vergine nonostante il tuo stato di fidanzata.
Arrossii vistosamente a quella affermazione. Era vero.
Nonostante i miei ventisei anni non mi sentivo ancora pronta per fare l'amore con Davide, per quanto potesse sembrare stupido.
-Scusate non volevo essere indiscreto. - Si rammaricò subito Ludovico.
-Non preoccupatevi, la vostra curiosità è lecita. Posso solo dire che non mi sento pronta per un passo così grande come concedermi ad un uomo- risposi.
Vidi messer Ludovico sorridere.
-Voi mi ricordate molto la mia Cecilia. Anche lei aveva timore. La prima notte di nozze era terrorizzata.
Quelle parole avevano acceso la mia curiosità di scrittrice emergente, volevo saperne di più.
-E cosa successe?
Lui sorrise appena appoggiandosi alla finestra.
-Questa storia è successa prima di quella che Davide vi ha raccontato. Vi faccio le mie più sincere congratulazioni per il matrimonio e per il successo del vostro libro.
-Grazie messer Ludovico.
-Ma ora voi volete sapere di Cecilia e io sono qui per raccontarvelo e non solo di lei ma anche della mia coraggiosa madre. Siete pronta?
Annuii convinta mentre il giovane davanti a me cominciava il suo racconto.
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