“Tei una ragatta in gamba”
Sospiro ripensando a quella frase mentre chiudo la serracimesca.
Sono le 19:30, è l’ora di chiusura. Era stata una giornata impegnativa, ma mi ritenevo soddisfatta. Era la prima volta che mi parlava, wow.
Mi squilla il telefono, sento la sua vibrazione nelle mie tasche.
Guardo lo schermo: Johnny. Ancora lui.
“Pronto?” Rispondo senza entusiasmo.
“Ciao, Emma.” Dalla voce sembra allegro. “Sono vicino al bar, so che stai staccando. Hai bisogno di un passaggio.”
È carino da parte sua, ma non posso accettare, so che Johnny ha un secondo fine e io non voglio assecondarlo.
“Grazie mille, sei gentilissimo. Vado con un’amica, ci eravamo già organizzati. Grazie lo stesso. Ci sentiamo.”
“Okay.” Sento il suo entusiasmo scemare. “Allora ci sentiamo.”
Riaggancio, riponendo il telefono in tasca.
Passerò la sera guardando qualche film, mentre accarezzo il mio gatto sul divano. Mi torna in testa Maurizio, chissà cosa starà facendo.
Vengo destata da alcuni rumori provenienti dal vicolo dietro il bar. Che cosa stava succedendo?
Vengo assalita dalla paura, qualcuno stava tentando un furto nel bar? Meglio andare a vedere. Mentre mi avvicino, comincio a sentire delle voci, che si fanno chiare man mano che mi avvicino.
Mi riparo dietro un muro e sbircio, vicino il secchio dei rifiuti ci sono vari uomini in penombra. Che cosa stavano facendo?
“Ci hanno fregato!” Esclama uno di loro con rabbia. “Lo avevo detto io che non potevamo fidarci!”
“Silenzio Flavio, non urlare!” Risponde uno sconosciuto in penombra. Dal mio campo visivo vedevo solo loro due.
“Non urlo? Ma hai visto! Apri quel pacco! Dai, apri il pacco!”
“Ttai bbono Flavio!” Interviene una terza voce.
Il mio cuore sussulta. Lo riconoscerei in mezzo a mille, era Maurizio! Cosa ci faceva lì?
“Ttai Titto! Batta fare rumore! Perché dobbiamo aprire quel pacco, Flavio?”
La paura mi assale. Non riesco a scappare, ma non voglio nemmeno rimanere lì, ho paura di scoprire un lato spaventoso di Maurizio, nascosto a tutti.
“Perché i soldi sono falsi! Quindi apri quel pacco! Ci hanno fregato, gente.”
Era forse uno spacciatore? Di quali soldi stavano parlando? Mi sembrava una persona così posata, tranquilla, buona. Davvero l’amore puo’ mascherare tanto?
“Merda!” Commenta un altro degli uomini del gruppo. “Okay, dobbiamo recuperare le armi, altrimenti i boss ci faranno fuori.”
Boss? Armi? Ma cosa stava succedendo lì?
“Sì, dobbiamo assolutamente fare qualcosa. Flavio, come si chiama il tizio con cui ti sei messo d’accordo per l’affare?”
“E un americano, si chiama Bruce Willis.”
“Bene, Tappiamo altro?”
“Alloggia in un hotel in centro, possiamo prenderlo facilmente, se non è scappato.”
“Dobbiamo Tbrigarci, e cercate di convincerlo con le buone, meno motti ci sono, meglio è, un motto adetto attirerebbe solo attentione.”
“Io, Flavio e Raz andiamo a fargli subito visita allora.”
“io vado via, ci vediamo!” Disse Maurizio.
“Va bene, Guido, noi intanto andiamo.”
Guido? Perché lo avevano chiamato guido, cosa stava succedendo? Chi era davvero l’uomo che amavo?
Smetto di ascoltare le chiacchiere dei due uomini rimasti. Dietro il bar in cui lavoro si incontrano dei probabili mafiosi, ma a me in quel momento non importa, ho altri pensieri per la testa. L’uomo che avevo appena visto poteva essere lo stesso che mi aveva detto quelle parole così dolci questa stessa mattina?
All’improvviso qualcuno alle mie spalle mi afferra. Il terrore mi avvolge, provo a urlare, a divincolarmi, ma l’aggressore mi tiene stretta e con una mano sulla bocca mi impedisce di parlare.
“Thhh! Tilentio! Ttai tranquilla, non ti faccio nulla!”
Maurizio! È lui, non so più cosa pensare.
“Ti potto tpiegare tutto, devi tolo ttare bbona un attimo, per favore.”
Inizio a calmarmi, lentamente mi giro, cercando di incrociare il suo sguardo. Indossa una calzamaglia nera e una parrucca bionda. Cosa sta succedendo?
Dovevo ammettere però che era molto sexy. Senza volerlo, mi morsi un labbro.
“Vieni con me!” Mi sussurrò “Meglio che ti porto a cata, ho la macchina qui dietro.”
Lo seguo senza fare domande, con il cuore che mi batte all’impazzita e curiosa di capire qualcosa di quella storia.
Poco distante dall’entrata principale era parcheggiato il suo suv.
Apre lo sportello e mi fa accomodare. Mi chiede l’indirizzo di casa per accompagnarmi, davvero carino. Sale al posto di guida e mette in moto, lasciandosi dietro quegli sconosciuti.
“Maurizio, cosa succede?” Gli domando agitata. “Ho sentito delle voci, sono andata a vedere, stavate parlando di armi, affari. Ho paura.”
“Atcolta, non è come penti!” Risponde senza distrarsi dalla strada.
Quell’uomo sembra non avere difetti, è anche un ottimo guidatore.
“Forte non mi crederai, ma voglio fidarmi di te, Emma.”
“Va bene, ti ascolto.” Si ricordava del mio nome!
“Quelli tono uomini pericoloti, della Banda della Scossa.”
“E cosa ci facevi con loro? Perché hai una parrucca?”
La macchina passa davanti casa di Johnny. Non avrei mai scommesso di finire la serata così.
“Tto lavorando con la polittia. Non rietcono a catturare i due bott della banda, hanno bitogno di un infiltrato. Cotì eccomi qui! Per loro sono Guido.”
Inizio a sentirmi una stupida per aver dubitato di lui. Ma che uomo coraggioso! Infiltrarsi in una banda di criminali per portare la giustizia. La mia ammirazione per lui crebbe ancora di più. Ora capisco perché Johnny non fa per me. Maurizio è unico, che fortunata che deve essere Maria.
“Puoi credermi?”
Si ferma davanti casa mia, siamo arrivati.
“Sì, sì, ti credo.”
“Bene, tono contento, mi tarebbe ditpiaciuto tapere che mi contideri un criminale.”
È interessato a quello che penso? Il mio cuore sta per uscirmi dal petto.
“Ho solo avuto tanta paura.” Rispondo timidamente, toccandomi i capelli.
“È molto pericolota la tituatione.” Mi guarda negli occhi serio, non riesco a reggere il suo sguardo. “Non voglio ti ritrovi coinvolta, non potrei perdonarmelo.”
Dio, mi sembra di vivere in un film, nella scena in cui l’eroe e la fanciulla stanno per baciarsi appassionatamente.
Purtroppo non vedo arrivare quel bacio. Ma va bene lo stesso, sono comunque con lui.
Vedo che prende qualcosa dalle tasche e ci scrive sopra con la penna.
“Tieni, Emma.” Mi porge un biglietto.
“È il mio numero, qualtiati cota, io tono qui.”
Scendo dalla macchina ringraziandolo. Sono al settimo cielo! Ho il numero di Maurizio, mi ha dato il suo numero!
Se questo è un sogno, non voglio più svegliarmi.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top