Capitolo 48
Jessie
Credo che la mia bocca stia per toccare il pavimento. Stavo tranquillamente parlando con i miei amici, quando sento dire a Sara sconvolta.
"Penso dovresti guardare la pista da ballo."
Seguo il suo dito e vedo quella, quella, mi trattengo dal chiamarla con il suo vero nome, baciare il mio uomo.
"Ora io la uccido!" Sono furiosa.
"Chi?" Chiede Mia, che non si è ancora accorta di nulla.
"Quella che sta cercando di staccare la faccia a tuo fratello."
"Cavolo" urla lei non appena vede il brutto spettacolo a cui siamo obbligate ad assistere.
"Ora mi spiegate che aspetta quell'idiota a staccarsi?"
Chiedo alle mie amiche sempre più arrabbiata.
"Come può, quella lo ha arpionato." Sara li fissa a bocca aperta.
"Una scena pietosa" aggiunge Mia.
Osservo bene e devo ammettere che Sara ha ragione, Jack cerca di allontanarla ma lei lo tiene stretto. Sto per partire alla carica, quando finalmente Jack riesce a liberarsi, lo vedo urlare contro la donna, per poi piantarla in asso sulla pista.
È furioso e ora si guarda in giro, penso mi stia cercando, ma non può vedermi visto che lo spettacolo ha attirato diverse persone intorno alla pista.
A passo svelto raggiunge il bar e ordina qualcosa, le sue spalle sono molto rigide, vorrei andare da lui ma non so se sia il momento giusto.
Malgrado il fastidio che ho provato, a vedere Mary appiccicata a Jack, la reazione di lui mi ha confermato che, il mio cuore aveva ragione, non è successo niente tra loro la sera dell'addio al nubilato.
Sono li ferma che cerco di decidermi su cosa fare quando sento qualcuno sussurrare al mio orecchio.
"Il tuo uomo mi fa morire dalle risate."
"Ma che dici Eric."
"Sembra un leone in gabbia, vittima degli abusi di tre donne folli."
"Due vorrai dire."
"No no, tre e tu sei la peggiore."
Lo guardo offesa.
"E sai il perché?" Senza aspettare risposta continua, "perché sei l'unica a cui lui tenga veramente e il tuo comportamento lo consuma dentro."
"Hai già capito tutto questo?" Sono incredula.
"Mia cara, lo vede chiunque. Lo vedresti anche tu se aprissi quei tuoi bei occhioni. Guarda."
Così dicendo mi volta verso di lui. Lo vedo incenerire Eric con lo sguardo, e un sorriso spunta sulle mie labbra.
"È geloso di te."
"Marcio." Commenta, Eric, divertito.
"Sarà meglio che questa cena inizi, non penso possiate sopravvivere ancora a lungo."
Osserva Eric, indicandomi alla nostra destra la signora Miller avanzare verso di noi, con la gatta morta al braccio.
Lancio un'ultima occhiata a Jack e lo vedo fissarmi preoccupato, incrocio il suo sguardo, prima che sua madre richiami la mia attenzione, e il calore di quegli occhi mi riscalda il cuore.
Quanto lo amo, penso, incantata dalla sua bellezza. Vedo le sue sopracciglia incurvarsi interrogative, mentre tutto il resto scompare intorno a noi.
Noto le occhiaie che circondano i suoi occhi e capisco che sono stata una stupida e stargli lontano, non lo farò mai più, giuro a me stessa che d'ora in poi non avrò più paura.
Continua a scrutarmi cercando di leggermi dentro quando sento sua madre dire.
"Jessie, mia cara."
Mia cara? Sono sconvolta, non mi ha mai chiamato così.
"Sono contenta di annunciarvi il matrimonio tra Mary e Jack."
Sto per scoppiarle a ridere in faccia, quando sento Eric pizzicarmi il fianco.
"Esattamente fra un anno, il tempo che il nuovo ufficio di New York, possa gestirsi da solo." Aggiunge Mary melensa. "Ovviamente sarai invitata."
"Ovviamente" mormora Eric.
Lascio che i miei occhi cerchino ancora una volta quelli di Jack, so che è tutta una finzione, che sono qui per ferirmi e ho bisogno del suo sostegno per non reagire come vorrei.
Incrocio i suoi occhi e lo vedo scostarsi dal bancone per avvicinarsi a noi con sguardo di fuoco. Gli faccio un cenno di no con la testa e lo guardo seria intimandogli di fermarsi, sua madre vuole questo per continuare a torturarlo, ma non ci riuscirà.
Non ho più dubbi di cosa sarà il nostro futuro, gli sorrido rassicurante e lui si blocca, mi volto verso le due donne ed esclamo:
"spero davvero di poter venire magari con il mio fidanzato. Eric, hai sentito? Avremo un altro matrimonio da queste parti il prossimo anno."
Eric mi cinge la vita, per poi dire:
"davvero amore, ne sono molto felice mi piace la tua città."
"Lei sarebbe?"
Chiede la madre di Jack con aria di superiorità.
"Il mio fidanzato è arrivato ieri sera, sa il lavoro prima di tutto."
Cito una delle sue frasi celebri. Lei mi guarda furente, beccata, lo sapevo che l'unico suo obiettivo era ferire me.
Voleva vedermi distrutta come dieci anni fa, ma perché? Mi chiedo, non capisco proprio. La vedo ricomporsi ed indossare la sua solita maschera di menefreghismo.
"Sono così felice per te, cara. Mio figlio non era proprio il tuo tipo."
Detto questo ci saluta e si allontana. Mi volto soddisfatta verso Jack, che nel frattempo si era avvicinato per ascoltare, e vedo il suo sguardo deluso posarsi su di me.
Non capisco la sua reazione, ma non ho tempo di scrutare meglio quegli occhi, perché lo vedo voltarsi e allontanarsi da me.
Spero che la cena finisca presto ho bisogno di parlare con lui.
"La cena è servita" sento dire a Tom, e con rassegnazione mi accomodo al mio posto. Al tavolo con me ci sono i miei amici e gli altri testimoni ma non Jack, siamo piuttosto distanti e in più è seduto di spalle quindi non posso neanche guardarlo in faccia.
No ne posso più di questa distanza, non capisco come mai Mia non lo abbia messo al mio stesso tavolo, guardo la mia amica e la vedo guardare Jack per poi alzare le spalle come se anche lei non si spiegasse il suo posto a tavola.
Le faccio cenno di stare tranquilla e cerco di godermi la serata. Devo dire che non sarebbe neanche complicato farlo visto le piacevoli persone con cui mi trovo, ma come posso fare finta di niente quando le mani di quella arpia accarezzare le spalle, le braccia e i capelli del mio cazzo di ragazzo.
Penso di avere il fumo che mi esce dal naso quando sento Eric prendermi in giro.
"Basta cucciola, così lo consumi."
"Molto divertente, davvero molto divertente" gli rispondo.
"Vorrei vedere te, al mio posto."
Vedo il suo sorriso affievolirsi.
"Scusa."
"Ecco, bravo, sta zitto!" Gli dico acida. Non sono solita parlare così ad Eric, ma so che mi perdonerà per averlo trattato male. Fissare quelle spalle, senza poter vedere i suoi occhi mi fa impazzire e il dover sopportare che la donna accanto a lui si senta libera di poterlo toccare mi fa andare fuori di testa.
"Giuro che se le vedo sfiorare un'altra parte del corpo di Jack, vado e le tiro i capelli a uno a uno" dico furiosa al mio amico, il quale scoppia a ridere.
Tra un brindisi e un discorso la serata sembra finalmente finita.
Ho le spalle che mi fanno male per quanto sono rigida, ma la tensione sembra sparire quando sento Tom dichiarare chiusa la serata, fra le risate generali.
"E ora di andare a letto. Io e Mia vi auguriamo la buonanotte e non dimenticate di venire domani... al nostro matrimonio" dice ancora Tom, baciando Mia. Sono così belli insieme, mi spiace di non essere stata di compagnia stasera, ma spero di poterlo essere domani, mi dico, pensando già alla discussione che tra poco dovrò affrontare con Jack.
Tutti iniziano ad alzarsi e lo faccio anche io, sento le gambe tremarmi e mi appoggio alla sedia.
"Tutto bene?"
Mi chiede Sara che mi si era avvicinata.
"Ho paura, Sara."
Le dico afferrandole le mani.
"Andrà bene Jessie, anzi andrà meglio non appena lo farai. Hai bisogno di lui e lui di te basta farvi del male."
L'abbraccio e le sussurro: "grazie."
"Dagli un bacio da parte mia, è un fico pazzesco."
Mi stacco da lei sorridendo.
"Sara!"
"Che c'è? Un fico a me e uno a te"
dice facendomi l'occhiolino, scoppiamo a ridere. Fortuna che erano con me questa sera, non so come sarei sopravvissuta senza di loro.
Saluto i miei amici e senza dare nell'occhio mi avvicino a Jack, il suo profumo mi stuzzica le narici e sento nuovamente le gambe tremare.
Mi fermo davanti a lui, che sta salutando una sua zia, per sussurrargli:
"ti aspetto fuori."
Lo vedo bloccarsi e alzare gli occhi nei miei, il gelo che vedo nel suo sguardo mi preoccupa.
"Non credo sia necessario o già sentito quello che dovevo" mi dice duro.
Sgrano gli occhi sconvolta, e quando prova a sorpassarmi lo afferro per un braccio, al diavolo tutti, penso.
"Sei uscito fuori di testa?" Gli chiedo fulminandolo.
"Senti Jessie ho sentito quello che hai detto a mia madre" mi dice, come se questo mi dovesse far capire.
"Senti idiota." Non mi trattengo dal dire, e vedo le sue narici aprirsi leggermente.
"Ora tu saluti tutti e ci vediamo fuori. Altrimenti giuro, che con me hai chiuso per sempre." Gli sputo in faccia senza freni.
Lo vedo bloccarsi e la sua rabbia cedere il passo al dubbio, finalmente non mi guarda più come se avessi tre teste. Ringrazio il cielo perché sembra essere tornato in se sarebbe stata dura caricarlo in spalla.
"Ti do dieci minuti."
Mi volto e me ne vado.
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