Capitolo 46
Jessie
Sono in aeroporto in attesa dei miei amici, e non vedo l'ora di stringerli a me, ho bisogno del loro affetto.
Non che Mia non sia abbastanza, ma ovviamente non posso parlare di Jack con lei, è sempre suo fratello.
Jack, sospiro, mi ha riempita di chiamata e messaggi è stata dura resistergli. Ha perfino parlato con Mia, che mi ha chiamata per dirmi che mi stava cercando e sembrava preoccupato, per tranquillizzarla ed evitare domande imbarazzanti le ho detto che lo avrei richiamato, ma al momento non ne ho proprio intenzione.
So che mi sto comportando da stronza, sono certa che lui si senta come mi sono sentita io questa notte, ma non mi importa voglio solo un po' di tempo per riflettere, in pochi giorni la mia vita è stata stravolta, in meglio per carità, ma ci sono quelle piccole cose spiacevoli, che ho dovuto accettare e che mi lasciano l'amaro in bocca.
Sto provando a metabolizzarle, relegandole tra le cose di poca importanza, ma per finire il processo ho bisogno del parere di Sara e Eric. Loro mi aiuteranno a fare chiarezza nella mia mente, perché quando sono lontana da lui continuo ad avere paura che sia tutto sbagliato.
Mi mordo il labbro mentre penso a come mi sono donata a lui, al solo pensarci stringo le gambe, e sono certa di non essermi pentita di quella notte.
Penso ai suoi splendidi occhi e non ho dubbi sul fatto che io lo ami, perché lo amo come nessuno mai. Non dubito neanche che lui ami me.
Scuoto la testa ma allora qual'è il problema?
Sospiro frustrata, non lo so, povera me, avrò mai pace con questo uomo? Proprio quando la disperazione si sta impossessando di me, vedo spuntare i miei meravigliosi amici dal gate, corro loro incontro, Sara si tuffa tra le mie braccia e Eric ci stringe entrambe.
"Mi siete mancati."
"Anche tu cucciolotta" mi dice Eric e Sara mi da un bacio sulla guancia. Con loro mi sento a casa.
"Forza andiamo, i miei ci aspettano per la cena."
"Magnifico sto morendo di fame" si lamenta Eric.
"Sì anche io" conferma Sara.
"Perfetto mia madre sarà contenta" dico loro invitandoli a seguirmi.
In poco tempo siamo in auto, li ascolto, distrattamente, parlarmi di New York, poi però attirano la mia attenzione quando dicono che ora stanno insieme ufficialmente.
"Sono così felice per voi."
Sono commossa e faccio loro qualche domanda, sono curiosa.
Siamo quasi arrivati e il mio telefono riprende a suonare. Tolgo velocemente la suoneria, basta fastidi. Sono certa che il mio gesto non è sfuggito agli occhi attenti dei miei amici, anche perché li ho visti scambiarsi un'occhiata complice.
Capiscono che non è il momento di parlarne, e quindi continuiamo a conversare della loro storia, che fortunatamente va alla grande.
Il tempo vola con loro e sto già posteggiando sotto casa, non appena apro la porta i miei li accolgono calorosamente.
"Mamma accompagno i ragazzi un attimo in stanza, mentre tu prepari la tavola."
"Perfetto, vi aspetto tra mezz'ora."
Li precedo sulle scale e li conduco nella stanza in fondo al corridoio.
"Ho detto a mia madre che state insieme, ma no ne ha voluto sapere niente quindi... Sara dormirà con me mentre tu Eric dormirai qui."
"Davvero" si lamenta Eric.
"Finiscila, dormiamo insieme praticamente ogni sera."
Lo redarguisce Sara. Il tempo di portare su le valige ed è già pronta la cena. Insieme ci avviamo a tavola, Eric si siede vicino a me, e quando sente suonare nuovamente il mio telefono mi guarda preoccupato, gli faccio cenno con la mano dopo e spengo nuovamente senza rispondere.
"Dobbiamo parlare" mi sussurra.
"Lo so."
Iniziamo a mangiare.
La cena è molto buona e i miei amici sono di buona compagnia si divertono a prendermi in giro e mia madre e mio padre ne sono molto divertiti.
Una volta finito aiuto mia madre a pulire e lascio che i ragazzi salgano a rinfrescarsi. Sono un po' nervosa per la discussione di stasera ma mi fido di loro, so che non mi giudicheranno ma sapranno consigliarmi al meglio.
Finito di pulire do la buonanotte ai miei, salgo in stanza dove trovo Sara che si sta preparando per la notte. Mi sbrigo a mettere il pigiama anche io e insieme raggiungiamo Eric nella sua di stanza.
Il tempo di accoccolarci tutti sul letto con Eric al centro, che mia madre bussa alla porta.
"Scusate ragazzi, vi ho portato delle tisane" gli occhi di Sara brillano, lei ama queste cose.
"Grazie, signora" le dice tutta contenta e prende le tazze per portarle fino al letto.
"Buonanotte, allora."
"Buonanotte."
Rispondiamo in coro a mia madre e lei esce sorridente chiudendo la porta. So che le fa molto piacere averli qui, li considera parte della famiglia visto gli anni che li conosco.
Finalmente siamo soli e so che non ci interromperà più nessuno, è arrivata l'ora della verità.
Abbasso gli occhi mentre sorseggio la mia bevanda.
"Allora cucciola, vieni qua e racconta tutto a zio Eric" mi dice quest'ultimo indicandomi lo spazio ai suoi piedi.
Salgo sul letto e incrocio le gambe, mentre vedo Sara alzare gli occhi al cielo.
"Zio?" Alza un sopracciglio prendendolo in giro.
"Zitta tu, non mi distrarre e vieni qui" la zittisce facendole spazio vicino a lui. Li guardo entrambi davanti a me, che mi scrutano per non farsi sfuggire nulla.
"Così mi fate sentire sotto interrogatorio."
"Bene, sputa il rospo carina" mi intima Sara, al che mi preoccupo e la guardo male.
"Scusa, mi sono fatta prendere dalla parte."
"Ora capisco perché state insieme voi due."
Prendo un grande respiro e comincio a raccontare l'ultima settimana. Questa volta non tralascio nessun dettaglio, li avevo aggiornati entrambi ma per telefono non potevo raccontare proprio tutto.
Quando arrivo agli ultimi due giorni arrossisco nel raccontare.
"E così abbiamo fatto l'amore."
"Tu cosa?" Mi urla Sara tirandosi su emozionata.
"Piantala Sara." Le intimo. "Sveglierai i miei." Le faccio cenno con gli occhi verso la porta.
Appena lei si calma continuo.
"So che è sconvolgente, ma mi è sembrato giusto in quel momento e anche ora, non mi pento di niente."
Eric mi studia in silenzio, conoscendolo mi aspetto che parli solo alla fine del mio racconto. Lo guardo un attimo anche io, so che mi capisce, è uno dei pochi che mi legge dentro.
"Come è stato?"
Mi chiede Sara, con gli occhi a cuoricino.
"Me lo stai chiedendo davvero in questo momento?"
"Beh si, noi abbiamo sempre parlato di queste cose." Dice offesa.
"Sara, non è questo il punto." La interrompe Eric. "Dobbiamo ancora capire perché oggi non risponde alle sue chiamate."
Colpita. Sara si zittisce subito e ricomincia a fissarmi, certo che non me la stanno rendendo facile affatto.
"Non gli rispondo perché come al solito la realtà arriva e distrugge tutto."
Mi sfogo arrabbiata.
"L'altro ieri sera e ieri mattina sono stati i migliori della mia vita, lui è stato stupendo ed insieme ci siamo goduti la nostra compagnia. Ma poi, come sempre non abbiamo tempo per noi, per far crescere il nostro rapporto, appena svegli lui è dovuto andare a lavoro e fino a qui tutto bene, e io sono stata con Mia, tutto il giorno in giro, per poi andare all'addio al nubilato.
In realtà avrei voluto stare con lui e così anche lui o almeno è quello che mi ha detto, perché poi durante la serata è venuto a prendere Mary e non mi ha cercata ne ha risposto alle mie chiamate, si è ricordato di me solo alle undici di questa mattina."
"Okay, respira." Sussurra Sara.
"Mary mi aveva torturata tutta la sera, dicendomi che lui è fantastico a letto, che la vuole sposare, che io non sono abbastanza e bla bla bla."
Continuo triste.
"Non le avrai mica creduto?" Mi chiede una Sara sbalordita.
"No, ma poi è venuto e..."
"Sei certa che sia venuto a prenderla?
Non potrebbe essersi inventata tutto?"
Osserva Sara
"Si sono sicura."
Abbasso gli occhi abbattuta.
"L'ho seguita fino a fuori il locale" sono un po' imbarazzata mentre confesso di averli spiati. Alzo gli occhi e mi viene quasi da ridere a guardare i miei amici, Sara, da donna, fa cenno di sì con la testa, come a dire hai fatto bene. Eric, da uomo, mi guarda con disapprovazione.
"Dovevo sapere." Mi giustifico e lo guardo fisso negli occhi per fargli capire la mia motivazione.
"E poi l'ho vista anche baciarlo."
"Cosa?" Urla ancora Sara.
Annuisco alla mia amica.
"E lui è stato lì a farsi baciare?" Mi chiede Sara sconvolta, mentre noto Eric sempre più nervoso.
"In realtà... credo lo abbia baciato su di una guancia"
"Ah, okay, allora è tutto diverso" afferma Sara convinta.
"Ascolta, Jessie" mi dice serio Eric. "Tu credi che lui ti abbia mentito o tradita: si o no?"
Guardo il mio amico ed effettivamente e proprio questo il punto, la risposta mi rimbomba in testa e nel cuore.
"No, io sono certa che lui non mi abbia tradito" dico convinta e vedo Sara sospirare, mentre Eric continua a guardarmi serio.
"Allora perché cavolo non gli rispondi?"
Lo guardo confusa.
"È questo il problema, non lo so. Vorrei, però appena prendo il telefono mi innervosisco e lo metto giù, perché non voglio parlargli. Credo di avere bisogno di una pausa."
"E questo ci può stare, ma è solo questo il problema?"
Mi incalza Eric, lo guardo senza dire nulla. Sento Sara prendermi le mani.
"Sei sicura di quello che dici, cioè che lui non ha fatto niente?"
La guardo e convinta esclamo.
"Sì, al cento per cento."
"Allora perché non gli permetti di spiegarti cosa è successo ed eviti a tutti e due queste sofferenze."
Insiste Eric.
"Voi donne siete assurde. Vi fate mille pippe mentali, se solo gli permettessi di avvicinarti, avreste già risolto, invece di stare qua a patire" sbotta Eric.
Forse è vero, guardo Sara e anche lei mi guarda comprensiva, noi donne a volte complichiamo le cose.
"Ascolta Jessie" riprende Eric più calmo
"secondo me tu hai paura. Hai paura perché hai capito che i tuoi sentimenti sono molto profondi, forse più di quanto pensassi e non sai come gestirli. Questo è palese vista anche la fiducia che hai in lui, nonostante tu abbia visto un'altra salire in auto e baciarlo mentre se ne andavano via."
"Ho paura."
Ripeto con lo sguardo perso.
"Sì, di essere finalmente vicina a quella felicità che hai sempre cercato, con l'uomo che hai sempre voluto."
"Lo penso anche io Jessie" conferma Sara.
"Speri, con questo atteggiamento, di dimostrare a te stessa che puoi ancora fare a meno di lui."
Ci penso e capisco che è così, mi è tutto più chiaro.
"Hai ragione io ho paura di perderlo"
il dirlo ad alta voce mi strazia.
"Ho paura che tutto svanisca come in un sogno."
Mi afferro il viso con le mani, mentre sento il mio cuore stringersi perché mi manca lui, mi manca da morire.
Sara guarda Eric stupita.
"Wow, è davvero strano, ma quello che dici ha senso."
"Certo che ha senso" risponde lui infastidito.
"Ma come hai fatto?"
"Io so tutto sulla mia cucciola."
Gli risponde soddisfatto.
"E il fatto che tu sia così sconvolta mi ferisce. Io sono un ottimo amico e in ottimo osservatore." Afferma compiaciuto.
Continuano a discutere, mentre io constato che sono effettivamente bloccata e che questo non ha senso.
Cavolo, io lo voglio, per averlo ho dovuto aspettare dieci anni e ora che è mio, lascio che le mie paure mi allontanino da lui. No. Scuoto la testa, non lo permetterò.
Alzo improvvisamente gli occhi e quasi urlando chiedo.
"E ora che devo fare?"
I due si bloccano e mi guardano, Sara ha la bocca aperta, ma niente... sta zitta. Mi volto verso Eric e lo vedo guardarmi con dolcezza.
"Prenditi il tempo che ti serve per accettare i tuoi sentimenti. Domani c'è la cena prematrimoniale, vero?"
"Sì. "
"Sono certo che domani sera, alla cena, saprai cosa fare."
"Sì."
Potrebbe andare, mi dico, ma poi penso
"e se mi chiamasse ancora?"
Lo guardo preoccupata.
"O peggio e se non mi chiamasse più?"
Eric si avvicina a me.
"Mandagli un messaggio in cui gli spieghi che alla cena gli spiegherai tutto, ma che al momento hai bisogno di un attimo di pausa."
Mi mordicchio le unghie riflettendo, non sembra male come idea.
"Okay, farò così."
Felice mi butto su di loro
"Sapevo mi avreste aiutata."
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