Capitolo 32

Jessie

Mi risveglio avvolta nel suo abbraccio caldo, sorrido godendomi il momento, le paure del giorno prima mi sembrano lontane.

Resto con gli occhi chiusi e gli attimi di questa notte tornano vividi nella mia mente, arrossisco, non avrei mai pensato di essere così passionale, è l'effetto che mi fa lui, siamo fuoco insieme.

Lo sento muovere, alzo lo sguardo e lui apre i suoi splendidi occhi azzurri, è appena mattina ed è già bellissimo.

Mi allungo un po' e lo bacio sul naso.

"Buongiorno." Bisbiglio e le sue labbra si distendono in un sorriso da mozzare il fiato.

"Buongiorno." Mormora stringendomi di più a se, e sento qualcosa svegliarsi anche più in basso, lo guardo con la bocca aperta.

"Che c'è sono felice di vederti."

Mi sento un po' in imbarazzo, siamo ancora nudi e arrossisco.

"Davvero arrossisci?" Mi prende in giro lui. "Dopo questi ultimi due giorni conosco ogni centimetro del tuo corpo, irresistibile..."

La sua mano scende lungo la mia schiena in una accarezza sensuale, un fremito mi scuote, ma non voglio far vincere il suo sorriso compiaciuto e quindi lo colpisco sulla spalla cercando di sembrare indifferente.

"Sì, mi piaci violenta." Mi dice divertito, cerco di liberarmi dall'abbraccio sempre più imbarazzata.

"Scusa, scusa. Faccio il bravo, ma vieni qui." È dispiaciuto e mi stringe nuovamente, basta questo e io mi rilasso.

"Perdonami. Stiamo cosi." Mi sussurra all'orecchio, provocandomi l'ennesimo brivido.

"Voglio solo tenerti stretta."

A quelle parole mi sciolgo, diciamo, perché il mio corpo si sveglia all'improvviso famelico.

Con audacia poso le mie labbra sulle sue, perché parliamoci chiaro, anche io lo desidero da impazzire.

Il mio bacio lo prende alla sprovvista si allontana un attimo guardandomi negli occhi con aria maliziosa e poi le sue labbra sono sulle mie in un bacio bollente, la sua lingua lambisce la mia in un gioco sensuale, sento la temperatura salire ed è bello, è bello poterlo baciare così e pensare che sia mio.

Ci stacchiamo dopo non so quanto tempo, entrambi affannati e eccitati.

"Piccola Logan, non riusciamo proprio ad andarci piano eh?"

La sua voce roca è irresistibile, gli sorrido con finta timidezza.

"Non mi incanti ti conosco troppo bene, so che mi desideri anche tu e se solo allungassi una mano sono certo di trovarti pronta per me."

A quelle parole, sento una scarica all'inguine e socchiudo gli occhi.

"Cosa mi fai Jessie, sei così maledettamente sexy."

I suoi occhi catturano i miei.

"Come posso non desiderare di unirmi a te continuamente."

Chiudo gli occhi stringendo le gambe, lui continua ad accarezzarmi la schiena.

"Ma sei reale?"

Anche a me sembra un sogno.

"Quanto sei importante per me, Jessie. Ti prego non scappare da me."

Gli accarezzo una guancia quando vedo la paura nelle sue iridi azzurre.

"Scusami per ieri, devo confessarti che questi giorni sono stati pieni di emozioni per me, il che era già difficile da gestire" sospiro chiudendo per un attimo gli occhi.

"Saperti con lei... è stata dura."

"Sai che non la toccherei, vero?"

Mi dice preoccupato

"Lo so, però ho paura. Per anni ho pensato di non essere abbastanza per te." Abbasso gli occhi sul suo petto.

"Guardami." Mi chiede lui, alzo lo sguardo e mi specchio nei suoi occhi luminosi.

"Se solo potessi vederti come ti vedo io. Per me sei un sogno divenuto realtà, la cosa più preziosa che potrò mai avere."

Cerca le mie labbra, ancora una volta, no ne abbiamo mai abbastanza.

"Hmmm Jessie se continuiamo così, non so se riuscirò a mantenere la promessa di non toccarti."

Sento di volerlo, non ho mai desiderato nulla come ora vorrei lui.

"Non te l'ho chiesto io." Gli faccio presente sfacciata.

"Sei terribile" sospira continuando a guardarmi languido. "Ancora qualche giorno è una promessa."

Sorrido.

"Ti fai desiderare, sei perfido."

Ora sorride anche lui, mentre comincia a baciarmi dietro l'orecchio. Inclino la testa lasciandogli più spazio di azione.

"Ti prego" gli dico senza pudori, con lui sono me stessa senza veli.

Conto allegro mi risponde:

"sei il mio peccato piccola Logan?"

Detto questo afferra il mio seno fra le sue calde mani, un mugolio mi esce dalle labbra socchiuse.

"Ti prego" ripeto cominciando a contorcermi, mi gira di schiena e la sua bocca si impossessa nuovamente della mia, le sue dita tirano il mio capezzolo.

"Cazzo, Jessie." Ansima sul mio corpo.

Cerco di guardarlo, ma le emozioni sono così forti, che lascio andare la testa all'indietro, porgendogli involontariamente il mio seno.

Un verso animalesco gli esce dalla gola.

"Come vorrei sentire il tuo dolce calore che mi stritola, sarai così stretta..."

lo sento strusciare leggermente sulla mia coscia e allora audace come non mai apro gli occhi fissandoli nei suoi, allungo la mano e prendo la sua erezioni fra le mie dita, lo vedo sgranare gli occhi, inizio a muovermi, lui chiude gli occhi e respira forte.

Lo vedo trattenersi è lo amo ancora di più, certo non gli sto rendendo la vita facile, ma è tutto nuovo per me e no ne ho mai abbastanza di lui, delle sue attenzioni.

Sento la sua mano insinuarsi tra le mie cosce e toccarmi, ci muoviamo entrambi, facendo strusciare i nostri corpi e tutto così inteso un ultimo tocco da parte sua e il mondo si colora ancora una volta, seguita da lui che viene sul mio ventre con un forte gemito.

Si accascia su di me, poggiando il suo capo sui miei seni, gli accarezzo dolcemente la testa

"Mi farai andare fuori di testa."

Gli sento dire, mentre poggia un bacio sul mio seno nudo, e io continuo ad accarezzarlo. Mi sento appagata e sempre più felice.

Si alza dal mio petto e poggia la testa sulla mano sinistra, "sei tremenda!"

Gli strizzo un occhio, e lui mi pizzica il fianco.

"Quanto ti ho accompagnata ero arrabbiato perché ancora una volta sono stato costretto a lasciarti andare, quando l'unica cosa che volevo..."

si ferma un attimo sospirando rassegnato "è stare con te".

I suoi occhi sono un mare in tempesta
"non sopportavo l'idea di dover stare con un'altra e non con te. Vorrei sempre stare con te, sempre. Non so so fino a quando riuscirò a sopportare i capricci di mia madre."

"Non farlo più" gli dico seria.

"Non allontanarmi, la tua sofferenza e anche la mia e il sentirti distante mi riempie di dubbi." Gli mostro la mia sofferenza.
"Se vogliamo vincere questa partita dobbiamo giocare insieme, uniti." Ne sono convinta, ha ragione Eric.

Lui mi guarda.

"Mi spiace, non lo farò mai più, anche William mi ha detto di non fare l'idiota."

Sorride.

"William, davvero? Siete ancora amici?"

"È l'unico che mi sopporta" le spiego ed è vero anche lui risponderebbe così, la guardo nuovamente serio.

"Ricorda Jessie, che tutto questo è solo per poter vivere il nostro amore più facilmente, ma se, mia madre, non dovesse cedere, io ho comunque scelto te."

Lo guardo con le lacrime agli occhi, gli faccio cenno sì con la testa, perché non riesco a parlare. Lui si allunga su di me e mi bacia gli occhi, il naso, le guance e poi in fine le labbra e così dolce mentre lo fa e io mi sciolgo, sorrido sulle sue labbra.

"Tra pochi giorni sarai mia e non mi tratterò più...su niente."

Lo guardo interrogativa, ma lui mi sorride e mi bacia ancora una volta.

Tra un bacio e l'altro veniamo disturbati dal suono del telefono sbuffa sulle mie labbra e si allunga per prenderlo dal comodino.

"Pronto, sì?"

Sento che è una voce femminile.

"No, vorrei prendermi la giornata libera, non riesci a spostare la riunione."

Cavolo, lui doveva andare a lavoro, sarà tardi. Ho perso la cognizione del tempo, fortuna che ho lasciato un biglietto a mia madre sul tavolo in cucina, altrimenti avrebbe già chiamato la polizia.

Cerco di liberarmi dal suo caldo peso su di me, lui mi guarda contrariato, gli mimo con le labbra bagno e lo vedo annuire e farsi di lato.

Mi avvio in bagno, mentre lo sento parlare ancora al telefono, mi sciacquo la faccia e noto che l'espressione di ieri è sparita ora sono raggiante.

Gli occhi mi brillano ho un sorriso perenne sulle labbra e il mio corpo non si è mai sentito così amato.

Sorrido ancora una volta alla mia me allo specchio e decido di infilarmi in doccia.

Sento l'acqua calda sciogliere i miei muscoli, prendo il bagno schiuma ne verso un po' nella mano e me lo passo su tutto il corpo, è così erotico avere il suo profumo mi fa sentire sua, mentre continuo a massaggiare il bagnoschiuma sento delle grandi mani fare lo stesso e il mio corpo si infiamma ancora una volta.

"Hai iniziato senza di me" mi mormora all'orecchio.
"Sei fortunata che non ho abbastanza tempo."

Anche lui è insaziabile, non riusciamo proprio a tenere le mani lontano dai nostri corpi. Sorrido e inizio a lavare lui, le carezze sono molto audaci e lui mi mordo una spalla.

"Fuori da qui altrimenti arrivo in ritardo."

Faccio la finta offesa ed esco, mentre lui ride. Mi avvolgo nello stesso asciugamano di ieri e mi avvicino al lavabo per pettinarmi i capelli. Lo vedo uscire dallo specchio è un dio greco e un brivido mi percorre la schiena, lo vedo sorridermi dallo specchio e chiudere l'accappatoio azzurro su suo meraviglioso corpo.

Si avvicina dietro di me, mi morde il lobo.

"Buona! Sarà meglio andare a fare la colazione prima che mangi te"

Sorridiamo entrambi e ci avviamo in cucina.

Siamo davanti alla porta quando un dubbio mi assale lo prendo per un braccio

"Anna!"

Lui sembra confuso, alla mia esclamazione e poi mi sorride.

"Sarà andata già via, quando sono in casa fa in modo di non disturbarmi."

Sembra convinto.

"Okay."

Entriamo in cucina ed effettivamente è vuota, il tavolo invece è pieno di ogni ben di dio mi precipito alla sedia e afferro un bel cornetto alla nutella.

Jack da principio resta immobile preso alla sprovvista dalla mia reazione e poi scoppia a ridere.

"Sei meravigliosa."

Mi dice sedendosi di fronte a me.

"Che c'è? Avevo fame e poi cornetto alla nutella ce n'era uno solo, non potevo rischiare lo prendessi tu."

"Beh, dietro giusto compenso te lo avrei ceduto volentieri."

Lo guardo ammonendolo.

"Il solito pervertito."

Scoppia in una risata che riempie la stanza di gioia, è così bello questo suono che comincio a ridere anche io.

"Sei così buffa, sei sporca di cioccolato. Se vuoi ti pulisco io?"

"Ehi, ma non riesci a pensare ad altro?"

Lo rimprovero, lui mi guarda serio.

"No, quando tu sei con me e devo dire che neanche tu."

Arrossisco e lo guardo pronta ad incenerirlo.

"Non ti arrabbiare piccola Logan, mi piace un sacco questo tuo lato, non lo immaginavo" ed è compiaciuto, non ci posso credere.

"Sei uno stupido." Faccio il broncio e il suono della sua risata mi diletta nuovamente.

"Lo so, sono irresistibile." Aggiunge soddisfatto.

"Non come il mio cornetto alla nutella"
gli rispondo mostrandogli la lingua. 

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