Capitolo 92

Alzò le gambe una alla volta e le sfilai, si voltò verso di me e risalii lentamente soffermandomi sul suo sesso, mi alzai in piedi.
- Vieni, voglio sentirti urlare di piacere -
La feci sdraiare  sul tavolo di salotto, baciai il suo ventre scivolando piano verso il suo sesso, sentivo il suo respiro corto, strusciai il mento sul suo sesso.
- Ti prego - Mi disse ansimando.
- Cosa Clara, mi preghi cosa? - Chiesi alimentando le sue voglie.
- Voglio la tua bocca, le tue labbra.... -
Mi portai le sue gambe sulle spalle, il suo sesso completamente esposto a me, guardai i suoi occhi chiusi e infilai un dito dentro di lei muovendolo, poi mi chinai su di lei senza togliere il dito e iniziai a leccarla.
- Si amore.... - Disse rilassandosi.
Aveva un sapore così dolce che non mi sarei mai stancato, vederla godere mi faceva sentire bene, sentirla ancora di più.
Succhiai il suo clitoride, contrasse i muscoli e venne nella mia bocca gemendo forte, trattenendosi dall'urlare per la bambina.
- Ti piace? - Dissi baciando il mio nome tatuato sulla sua pancia.
- Voglio che mi scopi Andrea, non ce la faccio più! Voglio sentirti dentro di me -
Tirò su il busto e mi cinse la vita con le gambe, mordeva le mie labbra fino a farmi male, la sollevai dal tavolo, e camminai fino alla parete libera, quando la sua schiena aderì col muro entrai dentro di lei con un urlo liberatorio, stringevo il suo sedere nelle mie mani spingendomi  dentro di lei come un animale.
- Ancora - Continuava a dirmi incitandomi ad andare avanti, i suoi seni si muovevano davanti ai miei occhi ipnotizzandomi.
- Ancora! Sto per venire! Ancora - Urlò graffiandomi le spalle con le unghie.
- Vieni amore.... Vieni - Dissi continuando a spingermi dentro in modo quasi brutale.
Aumentai il ritmo sempre di più e venni insieme a lei riversando il mio seme dentro di lei. Appoggiai la testa sul suo petto, il suo cuore batteva all'impazzata, come il mio; per troppo tempo ero stato senza fare l'amore con lei, e adesso mi sembrava di essere rinato.
Tempestò il mio viso di piccoli baci.
- Ferma! Mi fai il solletico - Dissi muovendo la testa.
La lasciai cadere sul divano e andai in cucina per bere, grondavo di sudore.
Tornai in salotto, Clara non c'era, sentivo l'acqua della doccia scorrere, rinfilai i boxer e la maglietta e mi affacciai a guardare Greta; continuava a dormire stringendo i pugni.
- Sei bella come la mamma... Sono rovinato - Dissi sfiorando le sue guance colorite.
Rimasi qualche minuto a guardarla dormire, a volte sorrideva nel sonno.
-Chissà quanto dovrò patire con te e tua madre... Dovrò corrervi dietro... - Dissi.
- Cosa gli stai dicendo? - Mi chiese Clara uscendo dal bagno con i capelli umidi.
- Sono cose nostre.... - Risposi avvicinandomi a lei; il suo profumo era così buono che per un'attimo fui tentato di spogliarla di nuovo.
- Non ci lasceremo mai vero Andrea? - Disse cingendomi il collo.
- Mai tesoro. È una promessa -

Fine

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