Capitolo 83

- Clara - Mi disse Barbara voltandosi. Rimasi ferma lontana da lei a guardarla cercando di decifrare la sua espressione.
- Sono qui per chiederti scusa per tutto quello che ti ho detto. Non avrei dovuto, tu hai salvato mio figlio dal l'orlo del precipizio, mi dispiace, e so che per te è dura perdonarmi, ma non tenermi lontano mio figlio -
La guardavo imbarazzata, non capivo cosa stava dicendo, quale precipizio?
Scossi la testa senza riuscire a capire.
- Non so di cosa sta parlando - Le dissi tornando a dargli del lei.
- No Clara dammi del tu! Potresti essere mia figlia.... - Barbara scoppiò a piangere, e Carlo prese in mano la situazione.
- Clara.... Andrea prima di conoscere te aveva molti problemi, era andato parecchio giù quando si lasciò con Lorena, beveva molto, cominciava la mattina, e la sera spesso ci chiamavano per andarlo a riprendere perché non era in grado neanche di reggersi in piedi -
- Non mi ha mai parlato di questo... Nessuno mi ha mai parlato di questo... Problema - Dissi cadendo dalle nuvole.
- Clara, soltanto adesso mi sono resa conto che mio figlio adesso è veramente felice, tu gli hai dato la forza di ricominciare e ho sbagliato a dirti quelle cose, avrei dovuto capirlo prima - Intervenne sua madre asciugandosi le lacrime.
- Sono venuta a chiederti di perdonarmi e a dirti che vorremmo che vi sposaste in chiesa, con una cerimonia come si deve, con i vostri genitori, i vostri amici.... - Continuò.
- Barbara.... Voglio che tu sappia che anche dopo quello che è successo io non ho mai tenuto lontano tuo figlio da te. Le sue decisioni le ha prese da solo -
- Posso..... Abbracciarti - Mi chiese avvicinandosi di qualche passo.
Annuii e gli sorrisi andandole incontro; adesso era tutto a posto. Li salutai e tornai da Marco.
- Clara.... Vai da Andrea, ci vediamo domani mattina - Mi disse sorridendomi vedendomi tranquilla.
Mi tolsi il grembiule e corsi in ufficio da Andrea.
Quando entrai stava sistemando dei fogli dentro a una cartella, si voltò a guardarmi e mi sorrise.
- Che bella sorpresa amore! - Mi disse avvicinandosi a me.
Mi lasciai baciare e appoggiai le mani sul suo petto.
- Sono venuti i tuoi genitori -
Il suo viso si indurì, vidi la sua mascella serrarsi.
- Cosa ti ha detto stavolta? - Mi chiese.
- Se vogliamo possiamo sposarci in chiesa, questa volta vorrebbero esserci anche loro -
Spalancò gli occhi.
- Mi prendi in giro? -
- Tua madre mi ha chiesto scusa -
- Cos'altro ti ha detto? - Chiese preoccupato.
Abbassai lo sguardo senza sapere se dirgli tutto il resto.
- Ti ha detto che ho avuto dei problemi... Che bevevo, che ero una specie di alcolizzato.... Dico bene? -
Non risposi, rimasi in silenzio senza il coraggio di incrociare il suo sguardo.
- È così? -
Annuii e quando lo sentii allontanarsi afferrai la sua mano.
- Andre va tutto bene! Ti prego! Non mi interessa! L'importante è che ci amiamo. Non rovinare tutto adesso! -
- Non rovinare tutto? Quella era una cosa mia! Soltanto la mia famiglia lo sapeva, e doveva rimanere tale! -
- Ricordi cosa mi hai detto qualche mese fa? Sono io la tua famiglia! Io e i nostri figli - Dissi toccandomi istintivamente la pancia.
Quel movimento non gli sfuggì, mi guardò insistentemente tornandomi vicino.
- Devi forse dirmi qualcosa? - Mi chiese afferrando la mano che tenevo sulla pancia.
Presi il suo viso tra le mani.
- Andrea.... Credo.... -
- Di essere incinta? È vero? - Disse sorridendo.
- Forse. Ho un ritardo di una settimana, ma non ho avuto il coraggio di fare il test -
Mi prese in braccio e mi mise seduta sulla sua scrivania.
- Lo faremo insieme. Ci sono io con te, non devi avere paura di niente! Hai detto qualcosa ai miei? -
- No. Sei tu il primo ad averlo saputo -
- Mio Dio! Ancora non ci credo! Soltanto qualche mese fa ti correvo dietro come un pazzo... In un'anno ne abbiamo combinate di tutti i colori.... -
- Abbiamo bruciato un po' le tappe... - Dissi ridendo vedendolo felice.
- Sei contento amore? - Continuai.
- Contento? È stupendo! -
Il suo cellulare cominciò a suonare, lo prese dalla scrivania e mi fece vedere che lo stava chiamando sua madre.
Lasciai che finisse la sua conversazione e incrociai le braccia al petto.
- Stasera siamo.... -
- Ho sentito! - Lo interruppi. - Siamo a cena dai tuoi e vuoi che ci sia anche mia madre. La chiamo subito - Continuai.
- Ok, poi ce ne andiamo a casa, voglio fermarmi in farmacia -
- E se non fossi? - Chiesi.
- Abbiamo una vita davanti tesoro! Stasera parleremo del matrimonio. Sono contento che mia madre si sia resa conto di quanto mi rendi felice -

Strada facendo mi fermai in farmacia e tornammo a casa, la guardai mettersi a sedere in cucina.
- Beh? Che stai facendo? - Le domandai.
- Ho paura, non voglio toglierti quel sorriso che hai da quando te l'ho detto Andrea -
- Senti Clara, il mio sorriso resta comunque! -
Si alzò e prese il sacchetto della farmacia.
- Tu aspetti fuori! - Mi disse passandomi davanti.
- Che vuol dire aspetto fuori? Avevamo detto che lo avremmo fatto insieme! -
- Ti prego! -
- Come vuoi - Dissi sconsolato.

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