Capitolo 81

Afferrai i lati dei suoi slip di pizzo e con un movimento veloce li strappai, la sentii ridere sopra di me, si spostò calando i miei boxer.
- Sei diventata un po' bugiarda - Dissi scoprendo che non aveva l'assorbente prendendole un capezzolo tra le labbra.
- Tanto vinci sempre tu... - Mi rispose.
Urlò di piacere quando l'abbassai sul mio sesso penetrandola, cominciò a muoversi sopra di me prendendo il ritmo, mi tirai su a sedere stringendola a me, i suoi seni mi facevano impazzire, tutto il suo corpo mi faceva impazzire, ancora non mi rendevo conto di come avevo fatto a dividerla con altri, a guardarla mentre un'altro al posto mio la faceva godere; non avrei più fatto una cosa del genere.
Sentii il suo cellulare suonare in cucina.
- Non andare a rispondere -
- Non mi muovo di qui - Rispose abbassandosi su di me.
Aumentò il ritmo fino a portarmi al limite.
- Sto per venire Clara - Dissi avvisandola.
- Anche io Andrea.... - Rispose continuando a muoversi.
L'afferrai per i fianchi per spostarla ma prese le mie mani prima che potessi farlo.
Venni dentro al suo corpo caldo svuotandomi, gemendo di piacere insieme a lei che mandò la testa all'indietro come in estasi.
- Cazzo....!Che bello amore mio - Dissi stringendola a me. - Voglio che sia sempre così. Voglio venirti dentro per sempre - Continuai.
Mi sorrise e mi baciò, sentivo il mio sesso pulsare ancora dentro di lei.
Poi si alzò lasciandomi un senso di vuoto.
- Dove vai? - Chiesi.
- A lavarmi, torno subito -
Aspettai sul letto fissando il soffitto fino a che non tornò a sdraiarsi accanto a me, appoggiò la testa sul mio petto e chiuse gli occhi.
- La nostra prima volta nella nuova casa - Dissi.
- Prima o poi doveva succedere -
La baciai sulla testa e chiusi gli occhi anche io.
Dopo due ore mi alzai lasciando Clara a dormire, andai in cucina e presi il suo cellulare per vedere chi l'avesse chiamata; Mirko, quello che avevamo incontrato al chiosco una delle tante volte che ci eravamo rimessi insieme, gettai il telefono sul tavolo, sentivo la rabbia salire ogni secondo che passava. Ripresi in mano il telefono e andai in camera, Clara dormiva nuda sul letto come l'avevo lasciata.
- Che cazzo vuole da te? - Urlai svegliandola.
- Di cosa stai parlando? - Mi chiese tra il sonno.
- Mirko! Perché ti chiama? Cosa cazzo vuole da te? Vi siete forse visti di nascosto? -
- Ma cosa stai dicendo? Sei impazzito? - Mi chiese infilandosi la maglietta.
- Ti ha chiamata mentre stavamo facendo l'amore Clara! Quando vi siete visti? -
- Da quando l'abbiamo incontrato al chiosco non l'ho più visto né sentito! -
- Clara non prendermi per il culo! -
- Non lo sto facendo! Ti ho detto la verità! Perché non mi credi? - Mi urlò contro alzandosi dal letto passandomi accanto.
L'afferrai per un braccio e la spinsi contro il muro, misi una mano sul suo mento stringendolo.
- Clara, se vengo a sapere che mi hai preso per il culo... Non so cosa ti faccio -
Spinse via la mia mano.
- Tu sei completamente pazzo! Non mi toccare Andrea! Non ti azzardare a farmi del male perché non mi rivedi più! -
- Cos'è una minaccia? -
- Prendila come vuoi, non me ne importa un cazzo! -
Si chiuse nel bagno e uscì mezz'ora dopo vestita e truccata.
- Dove vai? - Chiesi guardandola.
- Da mia madre! Posso andare? O devo chiederti il permesso? -
- Ti accompagno -
- Mi accompagni? Perché non fai una cosa? Quando esci per andare a lavoro chiudimi in casa! Almeno non avrai più dubbi -
- Smettila! Mi vesto e ti accompagno -
Quando tornai in salotto Clara se ne era già andata, guardai sul mobile all'entrata, le chiavi del suo motorino non c'erano più.
Sbuffai e andai a sedermi sul divano, presi il mio cellulare e la chiamai, come al suo solito non mi rispose, accesi la televisione e mi mi misi a guardare una partita di calcio dei bambini che davano su un canale locale, di tanto in tanto provavo a chiamarla senza avere risposta. Quando alle 19:40 non la vidi rientrare chiamai sua madre.
- Susanna ciao! -
- Ciao Andrea -
- Clara è ancora lì da te? -
- Si, e non ha nessuna intenzione di tornare a casa. Ma insomma, adesso siete sposati! Avete fatto tutto di testa vostra, tutto velocemente e ogni due giorni litigate -
- Vengo subito da te - Dissi senza ascoltare la sua predica.

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