Capitolo 80
La mattina dopo rientrai a lavoro, Marco aveva fatto l'apertura perché non mi aspettava.
- Clara! Che ci fai qui? Avevo detto a mio fratello di... -
- Non potevo più stare a casa -
- Hai dei giorni di ferie Clara, ti verranno pagati comunque -
- Non è quello! Da quando tua madre mi ha detto quelle cose.... Non va molto bene con tuo fratello -
Mi preparò il caffè mentre allacciavo il mio grembiule.
- Clara... È la vostra vita! Tu ami mio fratello, e lui ama te! Non ti avrebbe mai sposata se non fosse stato così! Lo conosco bene Andrea -
Sospirai ascoltando quello che mi stava dicendo mentre incartava due brioche.
- Tieni, togliti il grembiule, vai a casa, fate colazione insieme e cercate di sistemare le cose tra di voi -
Aveva ragione, adesso che eravamo sposati non potevo continuare a scappare; sua madre non poteva vedermi, ma la mia vita dovevo viverla con Andrea, e non con sua madre. Gli sorrisi, afferrai il sacchetto e dopo essermi tolta il grembiule tornai a casa.
Andrea dormiva stringendo il mio cuscino, andai in cucina a preparare il caffè e tornai in camera con il vassoio, lo appoggiai sul comodino e accarezzai la sua schiena nuda.
- Clara.... - Mi disse socchiudendo gli occhi.
- Ti ho portato la colazione... Per fare pace -
Si mise seduto e mi guardò sorridendomi.
- La notte ha portato consiglio? - Mi chiese.
- Più che la notte tuo fratello.... -
Solo in quel momento si accorse che ero vestita. Allargò le sue braccia e mi fiondai sul suo petto lasciandomi stringere, era così bello sentire di nuovo l'odore della sua pelle, passai la mano tra i suoi capelli, mi era mancato anche se mi era stato vicino per tutto il tempo.
Facemmo colazione sul letto, mi diceva delle modifiche che voleva fare al giardino, non riuscivo a immaginare quello che aveva in mente, ma lo lasciavo parlare, mi piaceva il suono della sua voce.
Si alzò dal letto, indossò un paio di pantaloni corti e lo sentii uscire in giardino. Mi alzai anche io, spalancai la finestra e rifeci il letto, sistemai la cucina e uscii in giardino sedendomi sullo scalino a guardarlo mentre tagliava l'erba. La sua pelle luccicava di sudore sotto il sole, quando si accorse di me lasciò il tagliaerba, si passò una mano tra i capelli e si avvicinò.
- Quant'è che sei lì? - Mi domandò sorridendo.
- Da un po' -
Si chinò, sfiorò prima leggermente le mie labbra con le sue e poi mi baciò appoggiando la mano dietro la mia nuca.
Intorno a noi non c'era nessuno, la casa mi era piaciuta proprio per quello, non esistevano vicini, intorno a noi soltanto verde, nessun rumore tranne il cinguettio degli uccelli.
- Che intenzioni hai Fantoni? - Chiesi ridendo.
- Prova a immaginare - Mi disse strizzandomi l'occhio.
Era sexy da morire, passai la mano tra la peluria del suo petto, accarezzai la sua schiena dove gocce di sudore scendevano fino a imbattersi nei suoi pantaloncini corti, la voglia di lui era tanta, ma non avrei fatto l'amore in giardino.
- Vuoi un caffè? - Domandai allontanandomi riluttante dalle sue labbra.
- Sinceramente stavo pensando ad altro... - Mi rispose.
- Non adesso Andrea -
- Hai ancora le tue cose? -
- Stanno finendo - Mentii, in realtà mi erano finite qualche giorno prima.
Si passò una mano tra i capelli, rimise i guanti e tornò al suo lavoro senza dirmi niente. Da quando ci eravamo sposati non avevamo più fatto l'amore, lo stavo mettendo a dura prova.
Preparai il pranzo, Andrea rientrò in casa e andò subito a fare la doccia, tornò poco dopo e si mise seduto in cucina.
- Per la prima volta sono stato felice di sapere che ti erano venute le tue cose - Mi disse tra un boccone e l'altro.
- Perché? -
- Dopo tutto quello che avevamo fatto queste settimane era preoccupato -
Annuii ripensando alle nostre giornate, ormai erano solo un ricordo, e anche io mi ero sentita sollevata quando le avevo viste arrivare.
Finimmo di mangiare, misi tutto a posto e lavai i piatti.
- Io vado a dormire un po' - Mi disse Andrea alzandosi dalla sedia.
- Tra poco vengo anche io, fumo una sigaretta e ti raggiungo - Risposi.
Quando entrai in camera Andrea stava dormendo, mi sdraiai e mi accoccolai contro il suo petto, accarezzai la sua schiena e si mosse.
Appoggiai le mie labbra sulle sue, circondò il mio corpo con il braccio e mi tirò a se rispondendo al bacio.
- Impazzisco se non faccio l'amore con te Clara.... - Mi sussurrò.
Un brivido percorse la mia schiena scuotendomi, mi tirai su e mi tolsi la maglietta rimanendo solo con gli slip sotto il suo sguardo, mi tirò a se e affondò il viso sui miei seni appoggiando le sue mani sul mio sedere.
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