Capitolo 69

Rimasi a fissare il vuoto da sola in cucina, Antonio se ne era andato e sentivo scorrere l'acqua della doccia.
Dopo pochi minuti Andrea mi raggiunse in cucina, era ancora nudo e mi sorrideva, lo guardai appena e mi alzai passandogli accanto per andare a fare la doccia. Mi afferrò per un braccio tirandomi indietro.
- Clara che hai - Mi domandò stringendomi il braccio.
- Non mi toccare! Lasciami! - Con uno strattone mi liberai della sua presa e andai a rinchiudermi in bagno.
Aprii l'acqua della doccia, infilai sotto e mi misi seduta in un'angolo a piangere. Rimasi lì a lungo, poi Andrea entrò nel bagno, aprì la porta scorrevole della doccia e chiuse l'acqua allungando una mano verso di me.
- Esci di lì dai! - Mi disse.
Rimasi ferma, era come se non lo sentissi persa com'ero nei miei pensieri.
Si chinò e mi prese in braccio, mi sdraiò sul letto e se ne andò tornando 10 minuti dopo con una tazza di tè.
- Bevi questo, ti farà sentire meglio -
- Che ne sai tu? Non ti senti una troia come mi ci sento io -
- Non sei una troia! Smettila! - Urlò.
- Una che si fa scopare dal suo uomo e da un'altro nello stesso tempo come la chiami? -
- Clara hai voluto iniziare tu questo gioco! -
- Già, e a te piace.... E anche molto! -
- Mi piace perché vedo che stai bene quando lo facciamo! Vedo le tue espressioni, i tuoi occhi, sento le tue grida! Voglio soltanto farti felice! -
- Non lo stai facendo così! Mi è piaciuto, ok, ma voglio tornare alla mia vita! Io e te! Nessun altro! Perché non lo capisci? -
- Se ho voluto rifarlo è perché la prima volta che l'abbiamo fatto ti ho vista godere come una porca Clara! Non mi sembrava che stessi male quando Antonio ti ha sfondato il culo al posto mio! - Si alterò gesticolando con le mani.
- Dov'è finito il ragazzo geloso anche dell'aria che respiravo che ho conosciuto? - Mi scappò una risata isterica mentre le lacrime continuavano a scendere sul mio viso.
- Già, dimenticavo... Non sei stato un solo giorno senza tradirmi - Continuò.
- Non ricominciare Clara! -
- Non ricominciare? L'hai detto tu! Ogni giorno con Claudia! E come se non bastasse l'hai portata anche a casa! -
- Ma ti è piaciuto sentirla gridare mentre TU la facevi venire! E ti è piaciuto sentire la sua bocca su di te. Sbaglio? - Rimase in silenzio con gli occhi arrossati e umidi, mi faceva male vederla così, ma adesso che avevo provato questa cosa nuova non avrei più voluto fermarmi.
Mi avvicinai accarezzando le sue cosce nude, baciai le sue labbra dolcemente.
- Mi fai impazzire Clara, darei la mia vita per te, amo tutto di te... - Sussurrai tra le sue labbra.
Il contatto della sua pelle umida contro la mia me lo fece diventare duro, continuai a baciarla fino a che non si lasciò andare e cominciò ad accarezzarmi la schiena.
- Mi ami? - Le chiesi smettendo di baciarla guardandola negli occhi.
- Da morire - Mi rispose.
- Fai l'amore con me - Gli dissi.
Mi misi sopra di lei baciandola sul collo, avvolse le sue gambe intorno ai miei fianchi strusciando il suo sesso contro il mio, non c'era perversione, non era più sesso, era amore allo stato puro, baciai tutto il suo corpo lentamente guardando il suo petto alzarsi e abbassarsi sempre più velocemente, entrai dentro di lei piano, baciando le sue labbra morbide, accarezzai i suoi capelli, le sue spalle, la sua schiena sentendola di nuovo solamente mia. Soltanto io le stavo donando piacere, chiedeva solo questo, che soltanto io la facessi stare bene, nessun altro.
Le preparai la cena, la vidi entrare in cucina con la mia maglietta addosso, mangiò tutto con appetito, lavai io i piatti lasciandola tranquilla, appena finito andai a vedere cosa stava facendo. Aveva cambiato il letto e stava portando le lenzuola in lavatrice.
La abbracciai. - Va meglio? - Le chiesi.
- Si. Grazie -
Mi sorrise e continuò quello che stava facendo.
Passammo la domenica tra il letto e il divano, guardando la televisione e mangiando schifezze, non avevamo riparlato di quello che era successo nel fine settimana, e sembrava non voler riaffrontare l'argomento.

La mattina dopo aprii il bar, servivo i clienti scherzando con loro mentre dentro mi sentivo esplodere. Entrò Oli, accennai un debole sorriso.
- Tesoro che ti è successo? Hai il viso stanco - Mi domandò togliendosi gli occhiali da sole.
- Non ho dormito molto stanotte -
- Sei stata male? -
- Mentalmente - Dissi ripensando a tutto quello che avevo fatto. Sentivo il bisogno di parlarne con qualcuno, anche se mi vergognavo come una ladra; ma quello non era il momento giusto per farlo.
- Vuoi che ci vediamo oggi? Magari vengo a casa tua -
Annuii.
- Va bene, appena esco da lavoro vengo da te - Continuò.
Antonio non aprì l'officina e non lo vidi per tutta la mattina, neanche Andrea passò a salutarmi come faceva di solito, e il pensiero di loro due, magari insieme a Claudia in ufficio mi logorò per tutto il tempo.
Quando uscii chiamai subito Andrea prima di tornare a casa.
- Dimmi amore - Mi rispose.
- C'è Antonio e Claudia con te? -
- Antonio? Claudia? Ma sei impazzita? Sto lavorando tesoro, non farti venire queste paranoie, puoi passare se non ci credi. Non farò più niente se non ci sei anche tu -
Gli credevo, non avrebbe avuto nessun problema adesso a dirmi la verità, non dopo tutto quello che era successo.
- A che ora torni? - Chiesi.
- Verso le 18:00 sono a casa -
- Ok a dopo -
Andai a casa, non vedevo l'ora che arrivasse Oli per parlare con qualcuno di quella situazione, lei non mi avrebbe giudicata.
- Vieni Oli, ho fatto il caffè adesso - Dissi aprendo la porta.
- Brava, mi ci vuole proprio! -

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