Capitolo 64
- Non sono mai stato così bene - Mi disse continuando a leccarmi magnificamente.
- Continua.... - Mi lamentai.
Mi penetrò con le dita e mi tirai su avvicinandomi al bordo del tavolo, strusciò la sua barba corta sul mio seno.
- Come sei bagnata Clara... È merito mio? -
- Soltanto tuo Anto -
Mi fece scendere dal tavolo e mi fece voltare facendomi appoggiare il busto sul tavolo, entrò dentro di me prendendomi da dietro.
- Mi piaci da impazzire - Mi disse baciandomi la schiena continuando a spingersi dentro di me con più foga.
Tirò forte i miei capelli facendomi inarcare il bacino, lo sentivo uscire lentamente per poi affondare con una forza quasi brutale che mi piaceva.
Aumentò il ritmo delle sue spinte fino a che non uscì svuotandosi sulla mia schiena.
- Anto credo che questa sarà l'ultima volta che ci vediamo - Dissi mentre mi ripuliva la schiena.
- Tu credi? -
- Si -
- Ok, ma se vuoi sai dove trovarmi -
- Oggi dirò ad Andrea quello che è successo, non potrei sposarlo se non glielo dicessi -
Lui annuì. - Fossi in te andrei in ufficio a dirglielo subito - Disse sorridendo.
Mi vestii e dopo averlo baciato me ne andai.
Guidai fino all'ufficio di Andrea decisa a dirgli tutto, trovai la porta stranamente chiusa e presi le chiavi di scorta dalla mia borsa aprendo. Mi bloccai quando sentii la voce di una donna.
- Si Andrea, ancora, ti prego -
A grandi passi raggiunsi la porta e la aprii, improvvisamente tutti i sensi di colpa erano svaniti nel nulla, adesso capivo cosa aveva voluto dirmi Antonio; lui sapeva qualcosa di Andrea che io non sapevo.
- Clara.... - Disse uscendo dal corpo della ragazza che si tirò su dalla scrivania in cerca dei suoi vestiti.
- Scusate, forse avrei dovuto bussare.... Mi dispiace - Dissi senza staccare gli occhi da Andrea.
Una volta che si fu agganciato i pantaloni mi venne incontro.
- Clara aspetta -
- Non. Toccarmi. Vado a casa, finisci il "tuo lavoro" ci vediamo più tardi - Dissi. Senza guardarlo uscii dall'ufficio, montai in motorino e tornai da Antonio.
Come Antonio mi aprì la porta mi gettai tra le sue braccia.
- Dovevi saperlo Clara - Mi disse baciandomi la testa.
- Tu come facevi a saperlo? -
- Ogni pomeriggio lei sale su in ufficio dal tuo Andrea, almeno da quando ho l'officina io li, prima non lo so -
Mi sdraiai sul divano appoggiando la testa sulle sue gambe, cominciò ad accarezzarmi i capelli e lentamente mi rilassai.
- E io che mi sentivo in colpa - Dissi.
- Cosa pensi di fare? - Mi chiese.
Il mio cellulare cominciò a vibrare sul tavolino di fronte al divano, alzai appena la testa per vedere chi fosse; Andrea. Lo lasciai suonare, probabilmente era già arrivato a casa per raccontarmi le sue stronzate.
- Non lo so. Tornerò da mia madre -
- Clara io ci sono. Qualsiasi cosa tu abbia bisogno -
- Lo so - Risposi guardandolo.
Si chinò sul mio viso baciandomi con una dolcezza incredibile.
Erano quasi le 16;00, mi alzai dal divano di Antonio.
- Dove vai? - Mi domandò.
- Vado a parlare con quello stronzo -
- Torni qui poi? -
Gli sorrisi e accarezzai i suoi capelli corti.
- Vuoi che venga con te? - Aggiunse.
- No. Se ho bisogno ti chiamo -
- Io ti aspetto qui Clara -
Annuii e uscii di casa.
Quando entrai in casa trovai Andrea ancora vestito seduto sul divano con la testa tra le mani.
- Da quanto va avanti? - Domandai.
Alzò i suoi occhi per guardarmi.
- Dopo qualche giorno che ci siamo rimessi insieme. Mi dispiace Clara. Non provo niente per lei -
Cominciai a ridere.
- Sei stata da tua madre fino ad ora? - Mi chiese.
- Non dovrebbe interessarti, ma dal momento che me lo chiedi te lo dirò. Non ero da mia madre, ero da Antonio -
- Da chi? - Chiese alzandosi in piedi alterato.
- Già, da Antonio, hai capito bene. Sono due giorni che passo i pomeriggi con lui. Ero venuta a dirtelo. A chiederti di perdonarmi per la cazzata che avevo fatto, ma non ha più senso Andrea -
- Mi stai prendendo in giro - Disse sorridendo.
- Stai dicendo questo per farmi incazzare, come l'altra volta... - Continuò.
- No Andrea, questa volta no. Volevo fartela pagare di quando sei andato con la tua ex, poi mi sono venuti i sensi di colpa perché ti amo da morire, ed ero venuta per dirtelo -
- Clara che cazzo stai dicendo? -
- Quello che ho detto Andrea! - Urlai - E non dovrebbe fregartene un cazzo dal momento che da quando siamo tornati insieme ti scopi ogni pomeriggio un'altra! - Continuai.
- Clara stiamo per sposarci.... -
- Stavamo! O pensi che ti voglia ancora? -
Andai in camera e misi in borsa qualche vestito, il pigiama, poi andai in bagno e presi lo spazzolino.
- Dove vai Clara? -
- Vado da Antonio! Hai capito? Vado da Antonio! Non cercarmi più Andrea -
- Tu da due giorni ti facevi scopare da un'altro. E ogni sera hai fatto l'amore con me -
- Da due giorni. Tu? Da quanto? Non farmi la morale Andrea! -
- Quindi ci sei andata a letto? -
- È da mezz'ora che te lo dico! Ci ho scopato si! E vuoi saperla una cosa? Mi è anche piaciuto! Ieri quando abbiamo fatto l'amore sognavo di avere te e Antonio nello stesso momento - Dissi arrossendo.
Non lo vidi neanche alzare la mano, sentii il colpo sul mio viso che mi fece rimbombare la testa. Mi tolsi l'anello e glielo lanciai addosso.
- Io e Antonio insieme? Ti accontento Clara! Ma dopo mi sposerai. Cambierà tutto! Avremo dei figli perché io senza di te non sono niente, ti amo da impazzire!!! -
- Tu sei pazzo -
- Chiama Antonio, fallo venire qui! Digli che io non ci sono, me ne sono andato -
- No -
Mi afferrò per i capelli e mi spinse al muro iniziando a baciarmi.
- Chiamalo o lo faccio io -
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