Capitolo 58

Alle 14:00 passai a prenderla, montò in macchina e ci recammo a casa nuova.
Una volta entrati aprì tutte le persiane e iniziò a spogliarsi per mettersi i vestiti da lavoro che aveva portato.
- Non stare impalato a guardarmi! Cambiati - Mi disse lanciandomi la sua canottiera sul viso.
- Pensavo di fare un fuori programma - Risposi.
Si avvicinò a me con indosso soltanto la biancheria intima, quando mi fu di fronte appoggiai le mani sul suo sedere tirandola a me. Mi baciò dopo avermi morso il labbro.
- Dovrai aspettare domani - Mi sussurrò e iniziò a ridere allontanandosi.
- Mi stai provocando? - Chiesi.
- Non lo farei mai, con te è sempre un rischio -
Iniziai a cambiarmi anche io indossando i vestiti che mi aveva portato, preparai la vernice dividendola in due barattoli.
- Tu fai la parte bassa Clara - Dissi aprendo la scala. - Questa è la tua vernice - Continuai.
- Ok capo! - Mi schernì lei.
L'ascoltavo cantare mentre in cima alla scala imbiancavo la parte alta, mi voltai a guardarla, aveva le braccia schizzate di verde chiaro e qualche puntino di vernice era apparso anche sul suo viso e sulle sue gambe nude coperte solo da un minuscolo paio di pantaloncini corti.
Scesi dalla scala e presi la bottiglia dell'acqua per bere, poi mi avvicinai a Clara e la abbracciai da dietro baciando il suo collo.
- Daiiii dobbiamo lavorare! - Disse voltandosi verso di me.
- È uno strazio lavorare con te mezza nuda che mi giri intorno -
- Mezza nuda??? Ho i pantaloni e la canottiera Andrea! -
- I pantaloni ti coprono il sedere per miracolo, e la canottiera? Vogliamo parlarne? -
Mi guardò fingendosi seria.
- Se non ti rimetti subito a fare il tuo lavoro non ti pagherò la giornata - Mi disse.
- Come mi pagherai? - Dissi chinandomi a baciarla sul collo.
- Se farai il bravo potrei anticipare la paga a stasera.... -
- Sai essere molto convincente..... -
- Lo so -
La baciai, avevo bisogno di lei, erano già tre giorni che non facevamo l'amore e rischiavo di impazzire.
- Adesso basta! - Mi ammonì allontanandosi.
- Signor Fantoni, torni immediatamente al suo lavoro! - Continuò.
- Va bene... Va bene, ma stasera voglio la mia paga! -
- Vedremo.... -
A fine giornata tornammo a casa mia, eravamo stremati, le braccia e le spalle mi facevano male, Clara venne a sedersi sul divano accanto a me con due cornetti in mano.
- Stasera il convento passa questo. Non chiedermi di cucinare -
- Non te lo chiederò ma voglio ricordarti che devo ricevere ancora la mia paga per il lavoro svolto egregiamente oggi pomeriggio -
- E a me chi mi pagherà? Anche io ho svolto il mio lavoro! -
- Ci penserò io alla tua ricompensa.... - Dissi malizioso.
Finito di mangiare il gelato mi alzai e mi misi di fronte a lei.
- Andiamo a fare una bella doccia - Dissi.
- Mmmhhh mi laverai te? -
- Ti laverò io -
- Mi fanno male le spalle -
- Dopo che ti avrò lavata ti farò un bel massaggio -
La tirai su tirandola per le braccia, la trascinai nel bagno e la spogliai.
- Non avevi le tue cose? Dov'è l'assorbente? -
- L'ho tolto oggi pomeriggio, sono finite -
- Sei una stronzetta Clara..... Potevamo fare l'amore oggi -
- Dovevamo lavorare -
Aprii l'acqua della doccia e mi spogliai sotto lo sguardo di Clara, ed entrammo sotto l'acqua.
Lavai i suoi capelli, la pettinai e versai il bagnoschiuma sulla spugna iniziando a passarla sulla sua schiena, mi appoggiai dietro di lei che appoggiò le sue mani sulla parete spingendo il bacino sul mio sesso.
- Non fare così tesoro - Gli dissi.
Continuò a strusciare il suo sedere sul mio sesso fino a farmi eccitare, avevo in mente di fare l'amore con lei una volta sul letto,ma non ce la feci a resistere. Afferrai i suoi capelli tirandoli e la penetrai bruscamente. Con la mano libera afferrai il suo seno stringendolo a coppa nella mia mano, ad ogni mia spinta gemeva di piacere inarcando la schiena.
Infilai un dito nel suo sedere lentamente, in risposta lei divaricò ancora di più le gambe piegandosi ancora di più.
- Ti piace amore? Dimmi di sì - Dissi con la voce roca per l'eccitazione.
- Si Andrea - Ansimò.
L'acqua scendeva sui nostri corpi, guardai il mio sesso entrare in lei, vederla piegata così ansimante e bagnata mi diede l'impulso per aumentare il ritmo delle spinte, la sentii venire con un'urlo strozzato, tirai ancora di più i suoi capelli per spingermi più a fondo e uscii dal suo corpo venendo sulla sua schiena.
Una volta ripreso fiato finii di lavarla, mi lavai anche io e chiusi l'acqua. Indossai l'accappatoio e ne passai uno a lei che mi guardava con gli occhi lucidi e il viso arrossato.
Frizionai il suo corpo per asciugarla, poi la lasciai di nuovo nuda e la presi per mano.
Presi una bottiglia dalla mensola con l'olio per i massaggi.
- Vieni, adesso mi prendo cura di te - Gli dissi dopo averla baciata.
La feci sdraiare sul letto a pancia sopra, tenendomi sulle braccia mi misi sopra di lei che chiuse gli occhi rilassandosi. Baciai il suo collo a lungo sentendola mugolare, scesi sul suo petto leccandole un capezzolo che si indurì, lo succhiai forte mordendolo appena, il suo petto si alzava e si abbassava sempre più freneticamente mentre la mia bocca continuava a scendere sul suo corpo.
Quando le baciai l'inguine un brivido la scosse, divaricai le sue gambe mettendomele sulle spalle.

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