Infilai due dita dentro di lei e si lasciò andare all'indietro appoggiando la testa sullo specchio chiudendo gli occhi.
Appoggiò la sua mano sulla mia spingendola ancora più a fondo, infilai un terzo dito e la sua bocca si aprì, emise un gemito, mi piaceva guardarla mentre godeva, era come se il mondo intorno a noi scomparisse.
La feci venire sentendo le sue grida riecheggiare nel bagno, poi mi avvicinai ed entrai dentro di lei che balzò indietro sbattendo la testa sullo specchio, si aggrappò al mio collo, la sollevai e feci aderire la sua schiena sul muro spingendomi sempre più a fondo.
- Non fermarti - Mi disse baciandomi il collo.
Non mi sarei fermato per niente al mondo, continuai a spingermi dentro sempre più forte, abbassai lo sguardo sui nostri corpi fusi insieme e sentii di stare per esplodere. Uscii dal suo corpo spostandola di lato e venni nella mia mano tremando.
Tempestò il mio collo di baci facendomi il solletico.
- Questa storia che non posso venirti dentro deve finire Clara! Patisco ogni volta -
- Allora la faremo finire - Mi sussurrò in un'orecchio.
- Cosa? Dici sul serio? - Domandai sorpreso e contento allo stesso tempo.
Iniziò a ridere guardandomi.
- No! Sto scherzando Andrea! -
Misi il broncio e la lasciai scendere.
- Potrei prendere la pillola - Mi disse.
- No! Non hai capito! - Risposi.
- Ho capito benissimo! Quando mi fiderò di te potremo pensare a un figlio! Per adesso puoi scordartelo, solo ieri l'altro scopavi la tua ex e non so quante altre -
Rimasi male delle sue parole e uscii dal bagno andando in camera a vestirmi.
La portai a mangiare un panino sul lungarno, a quell'ora era l'unico posto dove avrebbe potuto mangiare qualcosa.
Appena finito si appoggiò allo schienale della sedia e iniziò a fissarmi.
- Cosa c'è? - Chiesi accendendo una sigaretta.
- Niente.... -
Qualcuno urlò il suo nome alle mie spalle, la vidi alzarsi e correre, mi voltai nel momento in cui saltò in braccio a un ragazzo; mi trattenni a stento dal fare qualsiasi mossa, respirai a pieni polmoni cercando di riprendere il controllo e mi alzai.
- Quando sei tornato? - Gli chiese Clara euforica rimettendo i piedi a terra.
- In verità è solo una settimana, sono capitato di passaggio per prendere alcune cose e sono tornato via subito -
- Adesso però resterai? -
- Si, certo. Tu? Come te la passi? -
- Bene, sono venuta a mangiare un panino con lui, abbiamo dormito fino a tardi - Gli disse indicandomi.
- È il tuo ragazzo? - Chiese lui guardandomi.
- Diciamo....abbiamo avuto un po' di incomprensioni ultimamente - Gli disse.
La guardai un secondo cercando di calmarmi e allungai una mano presentandomi cercando di mostrare il miglior sorriso.
- Piacere Andrea -
- Mirko. Tua madre? - Chiese tornando a guardare la mia ragazza.
- È a Verona, dovrebbe tornare il mese prossimo. -
- Fatti guardare! Sei splendida! Sei diventata una donna! - Gli disse stringendola a se facendomi andare il sangue al cervello. Nessuno prima d'ora l'aveva mai abbracciata e guardata così, l'unico che aveva provato a farlo si era ritrovato il naso rotto.
- Quando torna mamma facciamo una cena! - Esclamò Clara.
- Si, mi farebbe piacere, il mio numero è sempre quello! -
- Anche il mio! Potresti farti sentire! -
Non sapeva quello che stava dicendo pensai tra me.
- Lo farò! Uno di questi giorni ti chiamo e andiamo a mangiare qualcosa insieme -
- Ci conto Mirko! -
Lo salutò baciandolo sulla guancia e tornai a sedermi.
- Cosa ridi? - Gli chiesi quando venne a sedersi soddisfatta.
- Come dici?? -
- Perché stai ridendo? -
- Niente, sono solo felice di averlo incontrato, era tanto che non ci vedevamo -
- L'ho visto che eri felice, forse un po' troppo - Dissi acido. - Chi sarebbe? - Continuai.
- Abitava qualche anno fa al piano di sotto, era... Una sorta di mio migliore amico, in realtà avevo una cotta tremenda per lui - Affermò ridendo.
- Adesso mi sa che l'ha presa lui la cotta, non ti toglieva gli occhi di dosso -
- Non credo tu sia nella posizione di farmi una scenata di gelosia. Non in questo momento della nostra relazione almeno -
- Hai intenzione di andare a pranzo con lui? -
- Non ci vedo niente di male -
- Forse tu no -
- Smettila subito! Non rinuncio alla mia vita per te -
- Cosa intendi precisamente? -
- Ti ricordo che sei stato tu ad andare a letto con la tua ex alla prima difficoltà che abbiamo incontrato - Disse alzando la voce facendo voltare metà delle persone che erano sedute vicino a noi.
- Continueremo questa conversazione a casa -
- Pensavo di fare altro una volta a casa - Mi disse.
Non la riconoscevo più, sembrava un'altra persona, troppo disinibita rispetto alla ragazza timida che avevo conosciuto.
- Andiamo! Voglio andare a fare una passeggiata in centro - Mi disse alzandosi porgendomi la mano.
Parcheggiai la macchina vicino casa sua, la presi per mano camminando lentamente.
Si fermò davanti a un negozio a guardare dei lenzuoli.
- Voglio cambiare casa - Esclamò convinta.
- Cosa Clara? - Chiesi credendo di aver capito male.
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