Capitolo 44

Era passato un mese da quando Clara mi aveva lasciato, avevo ricominciato a fare l'idiota, ogni sera mangiavo appena, iniziavo a bere e finivo per andare per locali portandomi a casa ogni sera una ragazza diversa buttandole fuori appena avevo fatto i miei comodi. Anche Lorena era passata da casa mia un paio di sere che stranamente ero in casa, troppo ubriaco per uscire, l'avevo spogliata e ci avevo fatto sesso per tutta la notte girandola in ogni posizione possibile, ma nonostante fosse bellissima avevo dovuto pensare a Clara per riuscire a venire.   Mi sentivo uno stronzo, non c'era sera che tornassi a casa sano, di tanto in tanto vedevo Rossano e Oli, mi trattenevo dal chiedergli di Clara.
Non ero più andato neanche in ufficio, lavoravo in casa per non incontrarla al bar, di tanto in tanto provavo a chiamarla senza ricevere mai risposta, neanche agli sms disperati che gli inviavo rispondeva mai; tutto in casa mi ricordava lei.
Andai ad aprire la porta e mi trovai davanti Ros e Oli, mi sorrisero e si misero seduti sul divano.
- Come stai? - Mi chiese Oli.
- Vado avanti, o almeno ci provo -
- Hai pranzato? -
- Non ho fame Oli -
- Devi mangiare qualcosa Andrea! -
La vidi alzarsi e andare in cucina, sorrisi a Ros e la seguimmo in cucina. Mangiai in silenzio quello che mi aveva preparato con le poche cose che c'era in frigo.
Quando si mise seduta la guardai serio.
- Oli. Clara come sta? - Chiesi.
Scosse la testa fissando un punto sul pavimento.
- Non la sento spesso, ma so che non frequenta un bel giro, sta da sola, sua madre si è trasferita da sua sorella per un po' -
- Che vuol dire che non frequenta un bel giro? Oli dimmi cosa sai! - Dissi preoccupato.
- Non esce molto, sta sempre in casa con un ragazzo... A fumare erba, sono due settimane che non la vedo -
- E non gli hai detto niente? Cristo Oli sei la sua migliore amica! Sta... Con questo ragazzo? -
- Non lo so Andrea! Abbiamo provato a parlarci un sacco di volte, non ci ascolta! - Si arrabbiò.
Iniziai a chiamarla a raffica, non mi davo pace, solo il pensiero che un'altro la toccasse mi faceva stare male. Andai in camera a vestirmi.
- Dove vai Andrea? - Mi urlò Rossano dalla cucina.
- Vado da Clara! E questa volta se non mi apre sfondo la porta! -
- Andrea smettila! - Mi disse Oli quando rientrai in cucina.
- Venite con me? O restate qui? -
- Andiamo - Disse Oli a Ros.
E mi seguirono.
Una volta davanti la porta di Clara bussai forte, ma non mi aprì nessuno.
- Oli chiamala, digli di aprirti! -
Oli tirò fuori il telefono dalla borsa e fece il numero.
- Clara tesoro, sono qui fuori, mi apri? -
Sentii la voce di Clara che diceva a un certo Francesco di venire ad aprire.
- Mantieni la calma Andrea! Ok? - Mi disse Oli guardandomi.
Un ragazzo moro a petto nudo pieno di tatuaggi venne ad aprirci, i suoi occhi erano dilatati, lo sguardo perso.
- Dov'è Clara? - Chiesi serrando il pugno.
- Clara? In camera! -
Clara uscì dalla camera, aveva addosso una canottiera che copriva a malapena i suoi slip.
- Hei ragazzi! Che bella sorpresa! - Disse venendoci incontro barcollante.
- Tu vai a vestirti! - Dissi guardando Clara
- E tu togliti dalle palle se non vuoi che ti sfondi quella faccia di merda che ti ritrovi - Continuai guardando il ragazzo.
- Andrea che ti prende? - Mi disse Clara appoggiandomi una mano sull'avambraccio.
La afferrai per un braccio e la tirai in camera chiudendo la porta.
- Che cazzo stai facendo Clara? - Gli dissi guardandomi intorno.
La camera era un disastro, i suoi vestiti sparsi da per tutto, sul letto disfatto un piatto con della cocaina.
- Che cazzo vuoi Andrea! - Mi disse con gli occhi iniettati di sangue venendomi sotto il viso.
- Clara vestiti e togliamoci dalle palle! - Risposi afferrando il suo mento con la mano stringendolo.
Oli entrò in camera.
- Clara fai cosa ti dice Andrea, va tutto bene - Gli disse abbracciandola.
Clara iniziò a piangere sulla sua spalla, presi il piatto dal letto e uscii di camera, di quel ragazzo non c'era più neanche l'ombra, solo Rossano che stava provando a mettere a posto in cucina.
- È un casino qui - Dissi.
- È un casino con lei, pensi di farcela? -
- A costo di legarla in casa -
Dopo qualche minuto Clara e Oli entrarono in cucina, Clara si mise seduta su una sedia libera dondolando con il corpo e Oli afferrò uno zaino e tornò in camera.
La portai a casa mia, salimmo le scale in silenzio.
- Dove... Dormo? - Mi chiese con un filo di voce.
- Cosa vuol dire dove dormi? -
Avevamo fatto l'amore in ogni angolo della casa, e adesso mi chiedeva dove avrebbe dormito.
Aprì la camera degli ospiti e entrò dentro guardandosi intorno.
- Vuoi dormire qui? - Chiesi raggiungendola.
Annuì e lasciai il suo zaino sopra il letto, chiusi la porta e andai in cucina preparandogli qualcosa da mangiare.
Quando la pasta fu pronta bussai alla porta di camera. Non ricevendo risposta entrai; era accovacciata sul letto, il respiro regolare, mi sedetti accanto a lei e accarezzai i suoi capelli. I suoi occhioni azzurri si aprirono.
- Vieni a mangiare qualcosa Clara -
- Non ho fame. Grazie -
- Per favore! Fallo per me! -
Accennò un debole sorriso e si alzò seguendomi in cucina.
Dopo aver mangiato due forchettate di pasta mi guardò.
- Dove hai messo la mia borsa? Voglio prendere le sigarette - Mi disse.
Tirai fuori le sigarette dalla tasca dei jeans e gliele passai.

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