Capitolo 40

Mi alzai dal letto, Andrea era completamente nudo e stava dormendo, aprii i cassetti del congelatore e trovai i gamberetti. Speranzosa guardai nella cassetta della verdura trovando delle zucchine. Mi misi all'opera preparando il risotto gamberi e zucchine, quando buttai il riso andai in camera per svegliare Andrea.
- Amore - Dissi accarezzando i suoi capelli togliendoglieli dal viso.
Aprì gli occhi, mi guardò e mise la testa sotto al cuscino.
- È pronto, alzati - Baciai le sue spalle muscolose.
- È pronto cosa? -
- Il pranzo! -
- Hai cucinato di nuovo? - Mi chiese tirando fuori la testa da sotto al cuscino.
- L'ho fatto! Adesso dovresti venire a tavola - Dissi alzandomi.
- Arrivo -
Tornai in cucina, il riso era quasi pronto, mi sentii afferrare per i fianchi e iniziai a ridere.
- Fermo! Fermo Andrea! Devo scolare il riso! Ti prego! - Gli urlai voltandomi per bloccare le sue mani.
- Non dovresti girare per casa mezza nuda -
- Qualcuno ha strappato i miei slip -
- Mi sa che ho fatto bene.... -
Scolai il riso e lo saltai nella padella per poi metterlo nei piatti.
- Oggi devo passare da casa per prendere qualcosa per cambiarmi -
- Ci passeremo più tardi - Rispose iniziando a mangiare.
- Si, prima voglio fare una lavatrice, hai un sacco di panni sporchi -
- La lavatrice non è il mio forte... Solitamente viene mia madre a farla. Questo è il vantaggio di avere una donna in casa - Disse strizzandomi l'occhio.
Mi aiutò a sistemare la cucina, io sciacquavo i piatti e lui li metteva in lavastoviglie.
- Adesso cosa facciamo? - Domandai una volta finito.
- Vai a mettere la lavatrice e poi vieni in camera, ho un'idea - Disse con aria maliziosa.
- Sei insaziabile Andrea! Mi fanno male tutti i muscoli dell'interno coscia! -
- Sono le prime volte, con un po' di allenamento passa -
- Guardiamo un film! -
- No, preferisco fare altro -
Misi a fare la lavatrice ed entrai in camera, si era tolto tutti i vestiti e stava sdraiato a pancia sopra, mi avvicinai lentamente togliendomi l'unico indumento che avevo addosso; la sua maglietta. Mi misi in ginocchio sul fondo del letto e gattonai verso di lui baciando le sue gambe, le sue cosce, salendo lentamente.
- Così mi fai morire Clara -
Mi afferrò sotto le braccia e mi tirò a se baciandomi il collo, la sua barba mi faceva il solletico e iniziai a ridere.
- Non dovresti ridere..... - Mi sussurrò all'orecchio.
Mi rovesciò sul letto montandomi sopra, le sue labbra accarezzavano il mio corpo provocandomi tremiti da per tutto. Si soffermò su un capezzolo succhiandolo fino a farlo indurire, continuò a stuzzicarlo con le dita mentre le sue labbra scesero sulla mia pancia lasciando una scia umida, mi contorsi sotto di lui quando posò la sua bocca sul l'interno coscia.
- Ti fa male qui? - Mi chiese.
- Si - Dissi a fatica.
- Vediamo se c'è qualcosa che posso fare per farti stare meglio -
Le sue dita entrarono dentro di me, allargò le mie gambe sistemandosi in mezzo.
- Cosa stai facendo? -
- Voglio solo sentirti godere, non parlare - Rispose.
Appoggiò la sua bocca sul mio sesso, la sua lingua leccava mentre le sue dita entravano dentro di me, ansimai di piacere trattenendo il respiro.
- Dio Andrea - Dissi sentendo un calore propagarsi per tutto il corpo. Tolse le dita, afferrò i miei fianchi tirandomi verso la sua bocca, la sua lingua entrava e usciva donandomi sensazioni mai provate prima,inarcai il bacino.
- Così....Brava... -Mi disse tornando a occuparsi di me.
- Senti ancora male? - Mi chiese dopo qualche minuto.
- No! Continua, sto per.... - Non finii la frase, succhió forte il clitoride mentre le sue dita tornarono dentro di me spingendo forte.
Leccò tutti i miei umori mentre il mio corpo tremava sul letto, salì a baciarmi le labbra, aveva un sapore nuovo, dolce.
- Senti come sei buona? -Mi chiese baciandomi.
- Non ne avrei mai abbastanza - Continuò.
Afferrai il suo membro con la mano mettendolo all'entrata del mio sesso.
- Cosa stai facendo? - Mi chiese sorridendomi.
- Ti voglio dentro di me Andrea! -
- Siamo esigenti.... - Mi prese in giro.
Continuò a baciarmi strusciando il suo membro sul mio sesso, leccai le sue labbra e mi afferrò le gambe.
- Ho bisogno di sfondarti Clara, sto impazzendo! -
Entrò dentro di me con una spinta del bacino.
- Ti piace? - Mi chiese spingendosi sempre più a fondo.
- Si !!!! - Dissi chiudendo gli occhi per il piacere.
- Sei così stretta Clara, mi fai perdere la testa -
Venni nello stesso istante che lui uscì dal mio corpo svuotandosi sulla mia pancia, ricadendo inerme sopra di me.
- Quanto cazzo ti amo! - Gli dissi stringendolo.
- Non lo so, dimmelo - Rispose baciandomi il seno.
- Tanto. Darei la mia vita per te -
- Sono felice di sentirtelo dire, perché io farei lo stesso -

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