Capitolo 31
- Mamma accompagno Andrea giù - Dissi alle 23:00 entrando in cucina.
- Va bene Clara! Ciao Andrea, è stato un piacere -
- Piacere mio Susanna, ci vediamo presto - Gli rispose.
Lo spinsi fuori e chiusi la porta.
- Cosa c'è!!! - Mi disse ridendo.
- Non c'è niente da ridere! -
- Ho fatto una bella impressione.... -
- Già, sei il diavolo travestito da angelo -
- Non essere cattiva! -
Una volta in strada mi strinse a se, accarezzai la sua guancia dove un accenno di barba si stava facendo sentire.
- Stanotte non dormirò, ne sono sicura -
- Mi basta che non scendi in strada da sola mezza nuda come hai fatto ieri notte -
- No che non lo farò! -Risposi ridendo.
- Se ti svegli e non riesci a dormire, prima di fare qualche pazzia mi chiami. Ok? -
Annuii ridendo, prese il mio viso tra le mani e mi baciò, appoggiai la mano sulla sua nuca.
- Fai la brava! Ci vediamo domani mattina - Mi disse montando in macchina.
Alzai il pollice e lo guardai andare via, poi tornai su da mia madre canticchiando.
- Finalmente ti vedo ridere Clara - Mi disse quando mi misi seduta; stava rimettendo un bottone a una camicetta.
- Mamma sono contenta -
- È lo stesso delle rose? -
- Proprio lui. Mi sa che questa volta mi sono innamorata -
Mi arrivò un sms e mia madre mi sorrise.
" Sono già a casa. Notte tesoro "
" Notte.... "
Quando mia madre mise a posto mi alzai per andare a letto, non fu difficile addormentarmi dato che la notte prima avevo dormito pochissimo.
Aprii il bar alle 6:20, non era mai successo che arrivassi prima,da quando Andrea era entrato nella mia vita non sentivo neanche più la fatica di alzarmi alle 5:00, non sentivo il bisogno di riposarmi il pomeriggio, avevo soltanto voglia di passare del tempo con lui.
Alle 8:00 Andrea entrò nel bar, aveva ancora i capelli umidi della doccia, sentii il suo profumo di dopobarba ancora prima che mi fosse vicino.
- Dormito stanotte? - Mi chiese togliendosi gli occhiali da sole.
- Si, come una bambina -
- Non ti sono mancato neanche un po'? -
- Mi sei mancato, ma ero stanca della sera prima -
Gli preparai il caffè e andai a servire gli altri clienti.
Ci salutammo di sfuggita per colpa della confusione che c'era nel bar a quell'ora con la promessa che sarei passata da lui in ufficio alle 14:00.
- È andata bene al mare con mio fratello? - Mi chiese Marco qualche ora dopo quando ci fu un'attimo di calma.
Sorrisi ripensando ai tre giorni passati, alla mia prima volta.
- Si. Tutto bene -
- Non avrei mai pensato di rivedere mio fratello con una ragazza. Ho sempre pensato che tu fossi speciale -
- Tuo fratello è speciale -
Alle 14:00 salii in ufficio da Andrea, era solo e stava fissando il monitor talmente concentrato che non mi sentì entrare.
- Ti disturbo? - Domandai affacciandomi.
Alzò lo sguardo e il suo viso si rilassò.
- Vieni, tu non disturbi mai - Mi disse alzandosi.
Mi baciò con tanta passione che quasi non riuscivo a respirare.
- Speravo di farcela a finire, ma ho ancora qualche ora di lavoro -
- Non preoccuparti, andrò a casa da mia madre. -
- Non vai a casa nostra ad aspettarmi? -
- Casa tua! - Lo ripresi.
Sbuffò e si mise comodo sulla sua poltrona di pelle girandosi un biro nelle mani.
- Aspettami a casa nostra, faccio prima che posso -
- Possiamo vederci stasera -
- Cos'hai? Non hai voglia di vedermi? -
- Non è questo, non voglio metterti furia -
- Come vuoi. Ci vediamo stasera -
Mi avvicinai per salutarlo e mi tirò a se facendomi atterrare sulle sue gambe.
- Aspettami a casa nostra, non farti pregare -
- Ok, passo da mia mamma e poi vado da te -
Lo baciai e me ne andai.
Dopo essere passata da mia madre e aver fatto una doccia presi la mia borsa e andai a casa di Andrea, mi addormentai sul divano aspettandolo.
Le sue mani mi scossero leggermente, aprii gli occhi trovandomelo davanti che mi guardava dolcemente accarezzando le mi gambe nude.
- Vieni a mangiare, ho preso il cinese -
- Sei tornato adesso? - Dissi alzandomi. - Devo tornare a casa, ho detto a mia madre che sarei stata a casa per cena -
- L'ho chiamata io, resterai a dormire da me -
Mi aggrappai alle sue spalle abbracciandolo.
Una volta sistemata la cucina mi cinse la vita da dietro, spostò i miei capelli da un lato e cominciò a baciarmi il collo.
- Quanto cazzo mi sei mancata Clara - Mi sussurrò in un'orecchio.
Mi voltai a guardarlo, mi prese in braccio mettendomi seduta sul tavolo e le sue mani iniziarono a spogliarmi lentamente accarezzando ogni centimetro del mio corpo.
- È per questo che hai voluto che restassi a dormire? - Gli chiesi mordendolo sul collo.
- Anche per questo... Dovresti essere contenta tesoro -
Mi misi a ridere quando le sue labbra si posarono sui miei fianchi facendomi il solletico, alzò lo sguardo e si mise a ridere insieme a me.
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