Capitolo 28

- Scendiamo al mare? - Disse Oli. - Voi venite o restare chiusi in camera anche oggi? - Continuò rivolgendosi ad Andrea.
- Chiedi alla tua amica, io potrei restare anche in camera fino a domani - Rispose rivolgendomi un'occhiata.
Oli mi guardò malissimo, sapevo cosa voleva dirmi quando mi guardava così; quando saremmo state sole gli avrei dovuto raccontare tutto.
- Scendiamo al mare - Dissi convinta.
Bevvi il caffè e tornai in camera per mettermi il costume, mi guardai allo specchio del bagno, mi vedevo diversa, rimasi qualche minuto a guardare la mia immagine riflessa e poi tornai in camera, Andrea mi stava aspettando seduto sul letto.
- Pronta? - Mi chiese.
Mi avvicinai e mi sedetti sulle sue gambe, mi cinse la vita con le sue braccia e mi baciò sdraiandosi all'indietro trascinandomi con se.
- Dai scemo! Dobbiamo andare al mare! - Dissi divincolandomi senza riuscire a rialzarmi.
- Restiamo in camera - Mi disse baciandomi la schiena.
- Dai! Fai il bravo! - Dissi alzandomi.
Il mare era una tavola, tirava un venticello leggero piacevole, sistemai l'asciugamano sulla sdraio mentre Andrea e Ros andarono a tuffarsi.
- Devi dirmi qualcosa? - Mi disse Oli picchiando la sua mano sulla mia spalla.
La guardai mettendomi seduta e sorrisi ripensando alla sera prima, a com'era stato bello.
- L'hai fatto Cla? O mio Dio!!! La tua prima volta!!! Racconta -
- Piano! - Dissi facendogli segno di sedersi.
Gli raccontai tutto tralasciando i particolari.
- Ecco! Adesso si spiega il tuo buon umore di prima mattina! - Mi disse.
- Scema! Sono sempre di buon umore -
- Stamani di più! -
- E te? Ti piace Ros? -
- Si, è... Carino, dolce, ieri sera siamo andati a mangiare un gelato, poi siamo scesi in spiaggia e abbiamo camminato mano nella mano -
- E poi? -
- E poi dopo un po' siamo tornati a casa e sono andata a dormire nella mia stanza -
- Neanche un bacio? -
- Ho paura che a Ros ci voglia un po' più di tempo.... Ma sono già contenta -
- Pensa come sarebbe bello se uscissimo in quattro! -
- Già.... Dovremo aspettare -
- Parlerò con Andrea! -
Andrea e Ros stavano tornando da noi dopo aver fatto il bagno, lo guardai tirarsi indietro i capelli bagnati e un brivido percorse il mio corpo facendomi venire la pelle d'oca.
Si sdraiò sul lettino accanto al mio, afferrò la mia mano e se la portò sul suo petto stringendola.
Oli ci guardava con aria sognante.
- Che hai Oli? - Gli chiese Ros.
- Niente, guarda come sono belli insieme! -
Ros ci sorrise e afferrò la mano di Oli.
- Se ti fa felice che ti tenga la mano posso farlo Oli -
Io e Andrea ci mettemmo a ridere mentre la mia amica iniziò a prendere a pugni Rossano.
Tornammo in casa nel pomeriggio, avevamo deciso di mangiare solo del cocomero, Andrea e Ros andarono a preparare mentre io e Oli andammo nelle proprie stanze per fare una doccia; entrai sotto la doccia, l'acqua calda scivolava sul mio corpo donandomi una sensazione di benessere, mi sentii afferrare per i fianchi e tirai la testa indietro appoggiandola sul suo petto.
- Che ci fai qui? - Domandai.
- Ieri volevi  provare la doccia... - Rispose baciandomi il collo. Mugolai di piacere quando le sue mani afferrarono i miei seni stringendoli.
Poi sentii la sua mano scivolare giù, e le sue dita entrarono decise dentro di me facendomi tremare le gambe.
Mi voltai lentamente, il mio corpo prendeva fuoco, attraversò il mio corpo con lo sguardo e arrossii.
- Gli altri ci stanno aspettando - Gli dissi.
- Gli altri possono aspettare, adesso voglio occuparmi di te -
Mi prese in braccio e si spostò contro la parete della doccia, trattenni il fiato per l'impatto con le mattonelle fredde della doccia, entrò dentro di me, ad ogni sua spinta sentivo la mia schiena dolorante, ma era un dolore misto al piacere, avrei continuato per ore, l'acqua scivolava sui suoi capelli, afferrai le sue labbra con i denti stringendo delicatamente.
- Non riesco più a staccarti le mani di dosso da ieri sera - Mi disse spingendosi sempre più dentro di me.
- Non farlo allora -
- Sarà un problema quando saremo a lavoro e non ti vedrò per gran parte della giornata -
- Troveremo una soluzione -
Uscì dal mio corpo con un urlo strozzato sorreggendomi con un braccio, e appoggiò la sua fronte sulla mia; rimanemmo abbracciati qualche minuto sotto il getto dell'acqua soltanto a guardarci, poi uscì e mi passò l'accappatoio.
Andai a sdraiarmi sul letto esausta, l'interno coscia mi faceva male ad ogni movimento.
- Va tutto bene? - Mi chiese uscendo dal bagno qualche secondo dopo.
- Mi stai distruggendo! Sono più stanca di quando vado a lavoro - Dissi ridendo facendo ridere anche lui.
- Siamo solo all'inizio! - Disse venendo a baciarmi.
- Avrò bisogno di vitamine per reggere i tuoi ritmi -
- Sono io la tua vitamina, te la stai cavando benissimo! -
Mi sdraiai a pancia sotto, lentamente mi tolse l'accappatoio, prese una bottiglia dal cassettone e iniziò a spalmarmi sulla schiena della crema.
- Cosa stai facendo? - Chiesi rilassandomi.
- Hai la schiena rossa, sembra che abbiamo fatto del sesso sadomaso -
- Dal dolore che ho sentito sulla schiena avrebbe potuto esserlo! -
- Perché non mi hai detto niente? -
- Perché era un dolore piacevole. Tutto con te è piacevole. Sono stata fortunata ad averti incontrato -
- O lo sono stato io? -
- Tutti e due? - Dissi guardandolo.
- Tutti e due! -
Mi baciò una spalla e mi diede una pacca sul sedere.
- Scendiamo dai! - Mi disse. - Vestiti - Continuò.

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