Capitolo 14

- Insomma vuoi dirmi qualcosa di più? - Mi disse Oli mentre si preparava per uscire.
- Cosa ti dico... Abbiamo dormito, non abbiamo fatto niente se è questo che vuoi sapere. E penso di non andare avanti -
- Ma perché? -
- Siamo troppo diversi, devi vedere casa di sua madre, una villa stratosferica, e poi tutti i soldi che sta spendendo dietro a me nei vestiti, mi sento... In difetto! -
- Non puoi fargli una colpa se è di famiglia benestante Clara, si vede che gli piaci, se era un'altro stanotte ti avrebbe forzata a fare l'amore, lui l'ha fatto? -
- No, mi ha tenuta stretta tra le sue braccia tutta la notte. Nient'altro - Dissi con aria sognante ricordando quei momenti.
- E allora dov'è il problema? Non vuole sesso! Vuole te Clara! -
- Apparteniamo a due mondi differenti! -
- Tieni, metti questa! - Disse passandomi una minigonna di jeans. - E comunque secondo me sbagli, pagherei per avere un'uomo che mi guarda come ti guarda lui - Continuò.
- Si stancherebbe presto, non abbiamo la stessa età -
- Sono tutte supposizioni tue! -
Mi passò una canottiera nera tutta di trina che indossai subito, mi guardai allo specchio, sistemai i capelli, misi i miei stivaletti neri e mi truccai.
Eravamo pronte per andare al nostro locale preferito di latino americano, una foto per immortalare la serata come facevamo sempre e uscimmo di casa.
Entrammo nel locale affollato di ragazzi e ragazze che ballavano e bevevano, qualcuno vista l'ora era già ubriaco e ciondolava a destra e sinistra senza meta. Andai dritta al bancone e presi un vodka lemon, i miei pensieri erano completamente rivolti ad Andrea, l'avevo visto cinque minuti quella mattina al bar e poi non l'avevo più visto né sentito per tutto il giorno, non era da lui.
Continuai a bere e ballare per tutta la sera, la testa cominciava a girare ma non mollavo, avevo trovato un'ottimo compagno di ballo, avrà avuto 35 anni, non era granché ma sapeva ballare bene.
- Vieni, ti offro da bere! - Mi disse e mi allontanai con lui lasciando Oli a ballare in mezzo alla pista.

Il mio cellulare cominciò a squillare, aprii gli occhi, guardai l'ora le 3:00 di notte.
In preda al panico afferrai il telefono; Clara.
- Clara che succede? - Sentivo un grande trambusto, urla e strilli da tutte le parti.
- Andrea scusa, sono Oli, ho un problema  con Clara -
Mi alzai dal letto. - Che succede? -
- Siamo al Tropicana, Clara è ubriaca persa -
- Dov'è lei? - Chiesi preoccupato.
- È dentro a ballare con un ragazzo, ma sta a malapena in piedi, non so come portarla via -
- 10 minuti e sono lì! -
Indossai le prime cose che trovai e mi precipitai al locale azzardando nei sorpassi e rischiando multe infilando in corsie riservate agli autobus, ma non mi importava.
Lasciai la macchina davanti ai cassonetti di fronte al locale ed entrai dentro. Mi guardai intorno, non riuscivo a vedere né Oli ne Clara, il mio cuore batteva all'impazzata, cominciai a girare dentro al locale cercandole tra la folla di ragazzi mezzi ubriachi e poi la vidi in mezzo alla pista, un ragazzo sui 35 anni la teneva stretta ridendo mentre lei si guardava in giro sorreggendosi a lui. Quando lo vidi appoggiare le sue mani sul sedere di Clara mi avvicinai velocemente.
- Sarà meglio che la porto a casa - Gli dissi cercando di mantenere la calma.
- Hey amico tranquillo, la riporto io a casa - Mi disse.
Clara si voltò e per un'attimo i suoi occhi spenti si imbatterono nei miei.
- Toglile le mani di dosso subito! -
- Ma chi sei? - Disse lasciandola.
Oli afferrò Clara portandola lontana e io respirai e tirai un destro sul naso di quel ragazzo che cominciò a sanguinare.
In pochi minuti mi ritrovai fuori con una pattuglia della polizia, Clara appoggiata alla mia macchina a vomitare e Oli che la sorreggeva guardandomi preoccupata.
Ci volle circa un'ora prima di liberarmi da loro che presero tutte le mie generalità e quelle del ragazzo che continuava a reggersi un fazzoletto intriso di sangue sul naso continuando a minacciarmi.
- Mi raccomando, porti la sua ragazza a casa - Mi disse il poliziotto.
- Lo farò -
Attraversai la strada e andai da Oli e Clara.
- Hai vomitato tutta la merda che hai bevuto? - Gli chiesi incazzato.
Clara alzò la testa, il viso pallido e due occhiaie nere circondavano i suoi occhi. Avremmo fatto i conti l'indomani mattina.
- Oli sai come tornare a casa? -
- Si, ho il motorino, siamo venute col mio, ma Clara? -
- Clara viene con me, non mi sembra il caso che i tuoi la vedano in questo stato pietoso -
Annuì. La feci sedere davanti e gli agganciai la cintura di sicurezza, puzzava di alcool in un modo impensabile.
Una volta sotto casa la presi in braccio nonostante le sue proteste.
- Adesso si fa come dico io! - Gli dissi in malo modo facendola zittire. Salendo le scale iniziò ad accarezzarmi i capelli, rideva come una pazza isterica, e io mi stavo innervosendo ancora di più.
La misi a letto, fumai una sigaretta cercando di scaricare i nervi e andai a letto anche io.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top